Più lontani da Roma, più vicini a te.
Lega Nord
inserito il 15/6/2009 alle 14:16

E' stata una Pontida superlativa. Oltre 80.000 i partecipanti, in uno scenario di bandiere e camicie verdi suggestivo come non mai. Un record, qualcuno ha detto. Ma, come ha osservato il segretario nazionale della Lega Lombarda, Giancarlo Giorgetti, "i primati sono fatti per essere battuti". E il Carroccio, incassata la "storica" percentuale del 10,2 per cento nazionale alle ultime elezioni, non ha affatto intenzione di fermarsi qui. Lo ha ribadito anche il segretario federale Umberto Bossi, che ha incitato il popolo padano "a continuare la battaglia per la libertà". "Nel marasma della politica italiana - ha spiegato il ministro delle Riforme - una cosa è certa, la Lega non si è venduta. La base è quella di sempre, vuole combattere. Non ci divide nessuno". Il leader della Lega è poi tornato sul presidente del Consiglio: "Berlusconi ha mantenuto la parola, ci ha dato i voti per il federalismo, l'unica possibilità per risolvere i problemi del Paese". Il Governo secondo Bossi "deve continuare a lavorare" e visto che "i nostri ministri sono stati bravi, abbiamo preso tanti voti e la nostra classe dirigente è preparata e determinata, siamo fondamentali per governare". Fra le sfide del prossimo futuro, le Regionali del 2010. "L'anno prossimo con Lombardia e Veneto abbiamo una grossa occasione - ha commentato il leader del carroccio che ha fatto riferimento anche al ballottaggio alla Provincia di Milano di domenica prossima - dobbiamo vincere perché i nostri lavoratori hanno bisogno di noi, delle infrastrutture. Per questo appoggiamo il candidato del Pdl, Guido Podestà (presente anche lui sulla piana bergamasca agghindato con un vistoso foulard verde), che deve avere uomini della Lega vicino a lui". Per quanto riguarda infine i prossimi obiettivi di Governo, la Lega rimane ferma sui respingimenti degli immigrati clandestini e l'avvio delle ronde per "aiutare le Forze dell'ordine a mantenere la sicurezza". Fra gli obiettivi, ha aggiunto ancora Bossi, ci sono anche le gabbie salariali. "Il nostro popolo - ha osservato - è il più laborioso e produttivo del mondo. Ma anche uno dei meno pagati. C'è qualcosa che non va e che deve essere rimesso a posto".

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