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Lega Nord
inserito il 27/3/2009 alle 18:30

OGGETTO: mozione urgente da inserire al primo OdG utile del Consiglio Provinciale di Varese ai sensi dell’art. 30 del Regolamento del Consiglio Provinciale

 
Il Consiglio della Provincia di Varese, preso atto che:
  • in data 12/03/2009 il gruppo PDL ha presentato a protocollo simile mozione in merito alla situazione di grave crisi economica che colpisce il nostro paese ed in specifico la nostra Provincia e la Padania tutta, storicamente locomotiva e traino del “Paese Italia”;
  • la sopraccitata mozione si limita solo ad interventi sugli “studi di settore” ma ciò non risulta misura efficace e sufficiente ad aiutare imprenditori, artigiani e commercianti oppressi da una pressione fiscale pesante e implacabile in un momento di crisi produttiva ma soprattutto di mancanza di liquidità;
  • i recenti dati forniti dall’Osservatorio Provinciale del mercato del lavoro evidenziano, per il primo bimestre 2009, una situazione di crisi economica assai grave con un notevole incremento di ore di CIGO e CIGS richieste e concesse rispetto al medesimo trimestre 2008;
  • che la Provincia di Varese è territorio caratterizzato dalla presenza non solo di grandi aziende ma soprattutto di realtà medio piccole caratterizzate da un notevole livello di eccellenza, innovazione e know-how;
  • a soffrire l’attuale crisi economica sono principalmente le piccole medie imprese, gli artigiani e i commercianti che non hanno riserve o risorse di liquidità che possono avere i loro competitori di dimensioni maggiori;
  • il collasso delle piccole medie aziende nei settori oggi pesantemente colpiti come il chimico e il metalmeccanico, aggiunti alla subfornitura in generale e ai lavori conto terzi, provocherà a breve ripercussioni anche verso grandi aziende del territorio in questo momento meno in difficoltà (settore aerospaziale ad esempio) ;

      premesso che:

  • In questo momento, oltre che la contrazione della produzione, preoccupazione ben più grande per i nostri imprenditori è la mancanza della liquidità;
  • che spesso per i nostri imprenditori è ostico l’accesso al credito;
  • che la poca liquidità disponibile viene velocemente prosciugata dalle implacabili tasse e imposte locali ma soprattutto nazionali;
  • un intervento di riduzione della pressione fiscale, anche temporaneo, può a breve termine risultare un notevole minor introito per lo Stato, ma visto nel medio-lungo periodo può risultare più proficuo in termini di riduzione dei tempi della crisi e in minori uscite per la CIG e per il Welfare in generale;
  • è un dovere dello Stato e degli EELL intervenire in qualsiasi modo possibile a garanzia del lavoro, diritto fondamentale di ogni individuo e sancito dalla nostra Costituzione;
 
CHIEDE 
Al Presidente della Provincia di promuovere le azioni necessarie alfine di ottenere dal Governo i seguenti punti:
  1. sospensione degli studi di settore
  2. congelamento dei contributi previdenziali per tutte le aziende che sospendano o non richiedano la CIG, per una durata massima di 3 mesi, comunque da sfruttare entro e non oltre il 31/12/2009. Tali contributi verranno corrisposti in 12 rate mensili nell’anno solare 2010. O in alternativa, se tale proposta risultasse troppo problematica per la liquidità dello Stato, la possibilità di rinviare i pagamenti delle ritenute sui dipendenti e dei contributi, dando la possibilità di "rateizzarli" con l'addebito dei soli interessi. L'interesse potrebbe essere al massimo lo 0,4% mensile (4,8% annuo, molto più basso della migliore condizione bancaria attuale). Questo non porterebbe neppure alcuno svantaggio allo Stato perché finanzierebbe parte dei titoli di Stato che andrebbe ad emettere con un interesse molto superiore;
  3. allentamento delle azioni esecutive dei concessionari. Tante aziende, immersi nella stretta economica, non hanno pagato le imposte. Dopo gli avvisi bonari sono arrivate le cartelle, e dopo le cartelle le ipoteche. A queste aziende, spesso, vengono ipotecati beni di gran lunga superiori al
    debito (anche se per importi congrui) e si trovano in una situazione particolare: non possono vendere il bene, perché ipotecato e non possono pagare perché non hanno i soldi e nessuno glieli dà. Una soluzione potrebbe essere di innalzare (ad esempio a mezzo decreto) la soglia di ipoteca a
    debiti superiori ai 50.000 euro per i prossimi dodici mesi;
  4. pressione sui Confidi per un miglioramento del credito agevolato, nel senso che dovrebbero velocizzare l'esame delle pratiche e abbassare i limiti di concessione del credito visto che sono stati finanziati dallo Stato;
  5. pressione per la velocizzazione dei rimborsi, magari utilizzando fondi già in possesso dei concessionari, visto che uno dei maggiori problemi nei ritardi dei rimborsi sta proprio nei tempi biblici che i soldi impiegano ad arrivare da Roma;
  6. abolizione o riduzione in via temporanea dell’IRAP o altra forma equivalente di riduzione della pressione fiscale;  
Si richiede inoltre di inoltrare il presente documento a scopo conoscitivo e di pressione collettiva verso il Governo a tutte le Province italiane.
 
Distinti Saluti.
                                                                                        
Per il gruppo Consiliare
Lega Nord per l’Indipendenza della Padania
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