Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 6/5/2009 alle 14:46

Un mio carissimo amico mi rimprovera con un sms di non aver detto niente sul caso della famiglia Berlusconi. Eppure ne parlano tutti, insiste.
Ecco, appunto. Che cosa potrei aggiungere io? Quando da studente - lavoratore frequentavo la facoltà di Sociologia di Trento (epicentro allora della contestazione studentesca, della “fantasia al potere” e delle Brigate Rosse di Renato Curcio) potevo leggere un cartello enorme su cui campeggiava la scritta “il privato è pubblico”. Ho sempre detestato quel messaggio che simboleggiava una cultura, che non era la mia, nella quale la politica era tutto. E ho sempre difeso il diritto ad una vita familiare privata, rifuggendo da un vizio moralistico e pruriginoso della società americana che pure ritengo la più democratica al mondo. So bene che è stato Berlusconi che ha improvvidamente parlato di “trappole della sinistra e della sua stampa” nelle quali sarebbe caduta Veronica, mettendo tutto in politica. Nonostante questo credo che la sobrietà, alla quale si sono richiamati ieri anche i vescovi, valga per tutti. Per il premier in primo luogo, naturalmente, ma anche per ciascuno di noi. Questo almeno è il mio angolo visuale.

Commenti dei lettori: 15 commenti -
Veramente i Vescovi quando dall'Avvenire hanno invitato alla sobrietà si riferivano in particolare al comportamento di Berlusconi, visto che tra minorenni, veline e richieste di palpeggiamenti sembra che quest'uomo in testa abbia solo quello, e non la guida dell'Italia. Chissà, forse ha ragione Veronica: sarà malato... Quanto al fatto di parlarne o meno nel blog, io al limite avrei dedicato una delle sue "pillole", condita magari con un po' di ironia, perché questa patetica vicenda non merita di più che una sghignazzata, visti tutti i contorni che ha preso (dagli attacchi alla signora vittima dei complotti della stampa comunista alle foto taroccate della festa, dalle trasmissioni ad hoc in TV a tutti i vari leccapiedi che parlano a vanvera pur di difendere il padrone)
Scritto da Adriano il 6/5/2009 alle 16:13
io credo che un uomo di Stato vada anche giudicato per i suoi atteggiamenti. Tutto qui.
Scritto da ema il 6/5/2009 alle 16:29
Apprezzo il suo approccio al problema, anche se parlare di sobrietà per Berlusconi è come parlare di corda in casa dell'impiccato. Ma per noi che osserviamo va bene così.
Scritto da Baroffio Loredana il 6/5/2009 alle 16:40
Ma Adamoli aveva già dedicato un post alla vicenda la scorsa settimana. Avevo espresso il mio parere ed ero stata giudicata “severa”, però ribadisco: da che pulpito viene la predica. Perché la signora Veronica/Miriam è passata per le stesse vie una ventina di anni fa. Possibile che – sempre per restare nei modi di dire – non immaginasse che il lupo perde il pelo ma non il vizio? Detto ciò, volevo proprio aggiungere qualcosa in merito ad Avvenire e ai vescovi che, di fronte a tanto mercimonio (politico-sessuale), si sono limitati al richiamo alla sobrietà. Ma sono pronti a collocare nel centro dell’inferno i cattolici, e sono sempre più, che, senza veline, minorenni e palpeggiamenti, dopo estreme sofferenze, pongono fine ai loro matrimoni. In quanto all’aspetto politico della vicenda, non c’è dubbio che la sceneggiata di ieri sera a Porta a Porta, complice la crisi familiare, sia servita ancora una volta al premier ad attirare su di sé – e di conseguenza sulla sua compagine politica – simpatie e consensi. Vedi mai che la gente non lo compatisca pure: pover’uomo, abbandonato dalla moglie!
Scritto da Laura S. il 6/5/2009 alle 16:45
Sei troppo delicato con Berlusconi. Ci vorrebbe una ramazza. E i cattolici cosa dicono?
Scritto da Renato C. il 6/5/2009 alle 16:57
Vi ricordate Silvio Sircana, portavoce di Romano Prodi, beccato a parlare con dei trans in mezzo alla strada? Chi fu che pubblicò le foto e fece tanto rumore? Gli stessi giornali di parte che oggi invocano il diritto alla privacy...
Scritto da Fede il 6/5/2009 alle 17:14
Ci sono dei detti popolari come "chi semina vento raccoglie tempesta" o anche "chi è causa del suo mal pianga se stesso".Credo che tutti dovremo far tesoro della cultura popolare compreso il Premier. Detto questo penso all'atro detto"tra moglie e marito non mettere il dito" e memori del passo evangelico che dice "non giudicate,,,,,,,"sarebbe opportuno chiudere il capitolo.e far scendere un decoroso silenzio,
Scritto da Luigi il 6/5/2009 alle 18:20
Accidenti, oggi mi aspettavo un bello scambio di vedute sulle politiche del lavoro, sul futuro dell'economia, sugli effetti della crisi, sulle difficoltà delle famiglie... e invece tirano di più Silvio e la Veronica. E' proprio vero Giuseppe che non ci azzecco mai. Allora aggiungerò anch'io un sobrio commento: a me di Veronica e Silvio non me ne frega proprio niente!
Scritto da Lele il 6/5/2009 alle 18:22
Sì, mi sembri troppo delicato con Berlusconi. Non sapevo che "il privato è pubblico" fosse roba da Sociologia dell'Università di Trento. Comunque Berlusconi pur non frequentando Trento ha attuato il messaggio. Ha inondato l'Italia di milioni di opuscoli in cui non ha fatto altro che esaltare il "suo privato". Tutto : famigliare culturale, economico, sportivo ecc. ecc. per avvantaggiare il suo personale " pubblico". Questo non possiamo dimenticarlo. E' una gabbia che si è costruito lui stesso.
Scritto da A.Vaghi il 6/5/2009 alle 18:54
Dite quel che volete, io trovo l'impostazione di Adamoli giusta e corretta, "sobria", come direbbero i vescovi. Seguire la polemica di Berlusconi sul suo stesso terreno sarebbe sbagliato.
Scritto da Conti M. il 6/5/2009 alle 20:22
Il commento di Laura S. ha in qualche modo anticipato il mio pensiero. Quanto alla domanda di Renato, ha visto cosa dichiara don Zuliani padre spirituale di tanto premier? “ Se pensiamo a tutti i grandi uomini che hanno fatto la storia, me ne dica uno che non ha i suoi vizietti”. E più avanti, rispetto alla censura dell’Avvenire: “ Esagerazioni. Ognuno è libero di gestire i rapporti in piena libertà, io rispetto la volontà di spaziare. E comunque Berlusconi non è come lo dipingono. Io lo conosco bene. Non ama le frivolezze” Se ne deduce che la Morale rigida è cogente per la gente comune. Una donna stuprata deve portare a termine la gravidanza frutto di una esecrabile violenza; una bambina di 32 chili deve partorire a rischio della vita. Quanto ai potenti…
Scritto da Angelo Eberli il 6/5/2009 alle 20:40
Condivido Baroffio Loredana. L'approccio di Adamoli è quello che mi convince di più. Non vorrei che, come dice Laura, alla fine tutta la storia si risolva in un vantaggio per il premier.
Scritto da M.C. il 6/5/2009 alle 21:39
Mi associo al commento di Loredana e spero che il PD sappia distinguere fra politica seria e vita privata, per quanto molto discutibile.
Scritto da Luisa Cardin il 6/5/2009 alle 23:00
A Lele di Veronica e Silvio non gliene frega niente, ma anche oggi i giornali sono pieni di notizie e commenti al riguardo. Se guardiamo ai sondaggi ha ragione Giuseppe. Meglio la sobrietà:
Scritto da Poggi A. il 7/5/2009 alle 09:23
Ti do ragione. Meglio non invischiarsi troppo nelle facende famigliari di Berlusconi. Rischiamo che i suoi voti aumentino.
Scritto da Uno delle primarie il 7/5/2009 alle 09:35
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