Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/5/2009 alle 12:00

Ritorno sull’argomento, e non sarà certamente l’ultima volta, del referendum elettorale del 21 giugno. Il mio articolo di martedì sulla Prealpina “Referendum: io non ci sto” ha avuto una serie di riscontri positivi. Qualcosa si sta muovendo anche a livello nazionale.
Antonio di Pietro, che fino a qualche giorno fa era categoricamente per il SI, ieri ha dichiarato di essere pronto a votare NO, nonostante abbia raccolto le firme. «Il referendum rischia - sue parole testuali - di essere uno strumento per ammazzare la democrazia se lascerà a pochi il diritto di scegliere i candidati e se i partiti di minoranza nel Paese diventeranno maggioranza in Parlamento». Un cambio di direzione, tanto improvviso quanto profondo, che ho appreso volentieri.
Spero che una riflessione profonda e senza pregiudizi la faccia anche Franceschini. Se si trattasse di abrogare la “legge porcata” sarei anch’io in prima linea. Senonchè il referendum riguarda tutt’altra materia, come dico nell’articolo e come ho più volte sostenuto nel blog. Capisco l’esigenza di semplificare la comunicazione, ma non a costo di alterare il significato dei quesiti referendari.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 12 commenti -
Mi pare che si tratta di scegliere se morire di peste o di colera. Se voto NO dovrei tenermi ancora la porcata ( e mi farebbe gran piacere seppellirla ), se voto SI' dovrò tenermi Berlusconi per chissà quanto.... e se non vado a votare e salta il quorum... ancora porcata. Un bel... trilemma.
Scritto da Ambrogio V. il 7/5/2009 alle 16:08
Io non avrei i problemi di Ambrogio. Con ogni probabilità non andrò a votare. Solo così il Parlamento potrà decidere liberamente.
Scritto da Il pirata il 7/5/2009 alle 17:46
L'avevo già visto sulla Prealpina. Articolo fatto molto bene che spiega i rischi del referendum. Non ti pare il caso di dire chiaramente di non ndare a votare?
Scritto da Bianchi C. il 7/5/2009 alle 17:59
L'amico Ambrogio ha ragione, un bel trilemma. E neppure si riesce a stabilire quale sia il male minore tra le possibilità da lui evocate. Forse si potrebbe sottoscrivere un patto d'onore tra le forze politiche per cambiare dal prossimo autunno la "porcata Calderoli." Se passa l'attribuzione del premio di maggioranza con la vittoria dei si, Berlusconi farà di tutto per andare la prossima primavera a nuove elezioni. Allora la dittatura della maggioranza diventerebbe ben più stringente di adesso
Scritto da cesare chiericati il 7/5/2009 alle 18:07
Perchè un trilemma? Per cambiare la "porcata" dovrebbe intervenire il Parlamento senza che il referendum abbia prima imposto una soluzione obbligata come sarebbe quella della vittoria del si.
Scritto da Gianfranco G. il 7/5/2009 alle 18:17
All'inizio ero incerto. Leggendoti mi sono convinto, non andrò a votare. Il PD resterà col cerino in mano. Di Pietro si è già smarcato.
Scritto da Lorenzo il 7/5/2009 alle 21:52
Metà PD vuole votare no al referendum e il vertice ha deciso di votare si. Bel successo. Perderemo un'altra volta. Però oltre a te ce ne sono ben pochi altri che fanno battaglia aperta.
Scritto da Paolo B. il 7/5/2009 alle 22:13
Te l'ho già detto con un messaggio: organizza un comitato per il no. Ti seguirà un sacco di gente.
Scritto da Cattaneo il 7/5/2009 alle 22:23
Sono un giovane che la segue da qualche tempo sul blog. Mi affascina la sua libertà e chiarezza di giudizio. Per adesso sono entrato in una lista civica. Forse entrerò nel PD.
Scritto da Giorgio il 7/5/2009 alle 22:35
credo che Giuseppe debba esserci un tuo commento sulle carrozze per milanesi. So non c'entra nulla qua, sono completamente off-topic, però penso che sia doveroso.
Scritto da emanuele martini il 8/5/2009 alle 11:48
Certo che c'è un trilemma. Mi chiedo: era così difficile, per gli organizzatori del referendum, limitarsi a richiedere l'abrogazione della "legge porcata"?
Scritto da Angelo Eberli il 8/5/2009 alle 14:04
Caro Ambrogio, se vince il sì avremo un porcellum ancor peggiore di quello di oggi. Un porcellissimum come lo chiama Rutelli
Scritto da alfred il 8/5/2009 alle 15:18
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