Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/5/2009 alle 16:37

L’assemblea generale dell’Unione industriali di Varese (Univa) è ormai da anni uno dei pochissimi eventi politici di straordinaria importanza. Anche l’incontro affollatissimo di questa mattina ha rispettato questa regola. Suggestiva l’intervista di Domenico Siniscalco, ex Ministro del tesoro, Vicepresidente di Morgan Stanley ed economista. Ma istruttive soprattutto le relazioni di Michele Graglia (nella foto), Presidente di Univa, ed Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria. Se dovessi scegliere il passaggio chiave di Graglia, rivelatore di una nuova impostazione culturale, indicherei quello in cui afferma che solo lo Stato, paradossalmente, può salvare il capitalismo da se stesso intervenendo con le regole, aumentandone la portata democratica e impedendo che i pochi che sbagliano, come è avvenuto in questa crisi, possano compromettere il destino di molti.
Del Presidente nazionale invece indicherei il fortissimo richiamo alla coesione sociale, alla necessità di proseguire sulla riforma dei contratti siglata con Cisl e Uil, richiamando però al tavolo la Cgil perché questa intuizione per essere vincente ha bisogno della sua forza e del suo contributo anche critico.  
Le idee sostenute dai due presidenti sono di destra o sinistra? La mia opinione, confermatissima questa mattina, è che questi discorsi sfuggono ad una classificazione di questo tipo, fatta secondo parametri vecchi. C’è l’urgente bisogno di ripensare ai concetti stessi di destra e sinistra. E c’è il bisogno impellente, secondo il mio modo di vedere, di incorporare nella cultura del centrosinistra molte delle innovazioni culturali e semantiche invocate questa mattina.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 10 commenti -
Mah, tanti bei discorsi infarciti di paroloni, però da degli industriali mi sarei aspettato qualcosa di più concreto. Un cenno alle infrastrutture del nostro territorio (Malpensa in particolare), sui crediti alle imprese che ci sono solo a parole, al fatto che le istituzioni non creino nuovi sviluppi (ad esempio come sta facendo il governo tedesco ed Obama con le energie rinnovabili: e a proposito, Obama mai citato...). Se dovessimo fare un parallelo in politica, sembrava più un discorso di un dirigente del PD: belle parole, ma la gente vuole capire e ascoltare fatti vicini a lei...
Scritto da Pino il 25/5/2009 alle 18:17
Ero presente questa mattina a Busto e ti do ragione. Negli ultimi anni è cambiata la percezione della realtà da parte di confindustria. Questo però vale per i vertici. La base è sostanzialmente di destra.
Scritto da Un giornalista il 25/5/2009 alle 20:56
Destra e sinistra non hanno più il significato di una volta ma esistono ancora. Dobbiamo riscoprire il senso moderno di sinistra.
Scritto da Rosanna il 25/5/2009 alle 21:37
Ho letto questo post insieme a quello su Tabacci. Io che ti conosco poco mi sono fatto l'impressione che tu con la sinistra tradizionale hai ben poco a che vedere. A me piace così ma capisco chi non ti riconosce come uomo di sinistra.
Scritto da Luca il 25/5/2009 alle 22:07
Mi ha colpito la concretezza e la precisione delle proposte di Confindustria. Stamattina ho assistito ad una riunione veramente utile. Destra o sinistra? Mah?
Scritto da E. Costa il 25/5/2009 alle 22:47
Graglia all'UNIVA è vita. Le sue iniziative sono proiettate verso il futuro e superano la chiusura del passato. Confindustria è la principale organizzazione datoriale, e di conseguenza si comporta. Emma Marcegaglia è una persona dura e determinata, giudicando i suoi atti questi mi dicono che la posizione Confindustriale si è irrobustita ed è ora fortissima (molto più dialogante Montezemolo). Il suicidio sindacale della cena di Palazzo Grazioli è il sigillo a un processo iniziato con il “Patto per l’Italia”. Ma ci rendiamo conto che gli unici che hanno avuto qualcosa in questi anni sono stati gli industriali? Il cuneo fiscale? Hanno tolto solo la loro parte. La riforma degli ammortizzatori? hanno finanziato solo la parte che li fa risparmiare. Gli stipendi dei lavoratori Italiani sono i più bassi d’Europa, questo non è ne di destra ne di sinistra dice che gli industriali dettano legge e i lavoratori arrancano.
Scritto da Lele il 26/5/2009 alle 10:35
Io sono proprio di sinistra, lo sono sempre stato. Però ciò che dice Adamoli è fondato. Bisogna rielaborare una visione moderna di sinistra. E forse con Adamoli mi troverei più vicino che con molti altri del PD. Anche se continueremo a votare diversamente.
Scritto da Luigi il 26/5/2009 alle 10:53
caro Adamoli quasi quasi invece dela tessera dalla CGIL fo chela dela confindustria ,se po?
Scritto da sciura mariuccia il 26/5/2009 alle 11:12
Sono un giornalista di tendenza diciamo, di sinistra, è naturale che come dice Lele gli industriali facciano il loro interesse. Ma nell'impostazione di ieri c'era una modernità reale che noi dovremmo fare nostra, in parte ovviamente.
Scritto da Un giornalista il 26/5/2009 alle 11:40
Ho l'impressione che la distinzione destra/sinistra non si possa/debba più applicare, è anacronistica, è un paradigma del passato, del XX secolo. Forse oggi ha più senso distinguere i progressisti dai conservatori, quelli che guardano avanti da quello che vogliono tornare indietro. Sono convinto, anche sulla base di quanto hanno detto ieri, che Graglia e Marcegaglia appartengano al primo gruppo. Nella platea, invece, ho colto molte posizioni più vicine al secondo gruppo ... peccato!
Scritto da Giacomo il 26/5/2009 alle 12:45
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