Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 31/5/2009 alle 10:16

Sono giorni di inaugurazione di nuove sedi del PD nelle varie province della Lombardia. In una di queste ieri, a Lonate Ceppino (VA), ma il dato di cronaca non è importante, ho sostenuto che si tratta di eventi molto significativi e rilevanti nella vita di un partito nuovo. Il concetto è semplice. Quando due giovani si sposano mettono su una casa nuova, non stanno, se non in casi eccezionali, in quella dei genitori, che però aiutano, magari vendendo qualcosa di loro proprietà.È bene che anche i genitori politici si comportino così. Certo è molto più difficile, i mezzi sono scarsissimi, i tempi lunghi e faticosi. Ma non mi preoccupano i tempi, che saranno quelli dettati dalle reali possibilità in campo, m’interessa che ci sia la giusta predisposizione d’animo. Cioè la volontà di lasciare prima o poi i vecchi luoghi gloriosi, carichi di abitudini, di memorie  e di simboli che finiscono per separarci dalla nuova società, ansiosa di liberarsi dal passato. Qualche volta a torto, spesso a ragione.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 9 commenti -
Caro Adamoli, 7 giorni al voto e di contenuti della politica non parli, si apre una sede e tu pensi solo al passato da cancellare, il futuro? aspettando che formigoni venga ad abitare con voi, cosa fare? quale programma? quali alleanze politiche? quale gruppo parlamentare? nulla,le vostre sedi, e il tuo blog, sono vuote sopratutto di politica, per non dire che l'ossessione di cancellare il passato le svuota anche di persone
Scritto da angelo il 31/5/2009 alle 10:56
Condivido totalmente le parole di Adamoli. I simboli contano moltissimo e le sedi non sono soltanto luoghi di lavoro. Ci vuole tanto tempo, d'accordo, ma la tendenza dev'essere chiara.
Scritto da Valceresio il 31/5/2009 alle 12:23
Molto bene. Abbiamo inaugurato tre sedi a Lonate Ceppino, a Luvinate, a Luino. Certo sarebbe bene avere case nuove. Ma costano. Non è una vergogna rimanere in qualche casa dei genitori. Sono le idee che valgono. Non i mattoni. E poi è sempre bene avere un tetto. Altrimenti rischiamo di essere un partito dei gazebo. Un partito da...marciapiede non può raccogliere molte simpatie.Andiamo avanti.
Scritto da A: Vaghi. il 31/5/2009 alle 12:24
Angelo, se c'è un blog che ha contenuti politici è questo. Le opinioni sul testamento biologico, sul referendum elettorale, sulla soglia di sbarramento per entrare in Europa che non avrebbe dovuto essere troppo alta, su Malpensa ed Expo sono nette e guardano al futuro. E' vero, io stimo Adamoli, ma questa è la realtà.
Scritto da Un ex DS di sinistra il 31/5/2009 alle 12:28
E' ovvio che fin quando non ci sono sedi nuove bisogna stare in quelle antiche. Però la tensione a darsi case nuove mi sembra positiva. Il fatto che ne siano state inaugurate alcune in Lombardia nel corso del weekend dimostra che l'obiettivo è raggiungibile.
Scritto da Marco Rossi il 31/5/2009 alle 14:47
Certo che le sedi sono simboli. In certi paesi anche i ciechi e i sordi sanno cosa c'era e cosa c'è adesso. L'ideale sarebbe cederle e cambiare aria ma è difficilissimo. Allora usiamole ma cercando di aprirne di nuove. Se Adamoli, come è chiarissimo, vuole dire questo, ha perfettamente ragione.
Scritto da Lorenzo il 31/5/2009 alle 15:55
Il problema delle sedi del PD è molto serio. Se non si rinnova un pò rischiano di essere elementi di separazione dalle comunità locali. Vaghi dice come sempre cose sagge, contano le idee, ma nel mio piccolo paese far entrare gente nuova in quella che è sempre stata la mia vecchia casa è difficile. Credimi Ambrogio, lo dico col groppo in gola.
Scritto da Un ex PCI il 31/5/2009 alle 18:53
Ti avevo già sentito dire queste cose in una riunione interna al PD. Concordo, vai avanti. Naturalmente hai ragione quando precisi che non bisogna avre fretta. Poniamoci però il problema.
Scritto da A.B. il 31/5/2009 alle 19:05
Senza sedi diventiamo il partito dei gazebi. Con le sedi vecchie trasmettiamo un'immagine al di sotto delle nostre capacità innovative. La strada, difficile ma giusta, è quella di inaugurare un certo numero di "case" nuove ogi anno.
Scritto da Marco il 31/5/2009 alle 22:47
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