Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/6/2009 alle 14:44

In un commento sul blog di ieri, a proposito del congresso, Francesco spiega che le primarie andrebbero fatte per decidere i candidati sindaci, i presidenti di provincia e di regione e non invece per le cariche di partito. Concordo, aggiungendo all’elenco i candidati alla Camera e al Senato che, a differenza dei consiglieri regionali, sono scelti dal partito e non votati dagli elettori.
Questa tesi, caro Francesco, l’avevo sostenuta apertamente e vanamente durante la discussione sullo Statuto del partito. Oggi le regole sono quelle e dobbiamo applicarle al meglio. Per l’immediato voglio esprimere un’altra preoccupazione. Poniamo che il congresso, al quale partecipano gli iscritti, dia un certo risultato, per esempio vince Bersani con Franceschini al secondo posto, o viceversa, e poi le primarie, aperte a tutti gli elettori, ribaltino il risultato. Non è che poi si aprono polemiche difficili da controllare sul fatto che la grande platea delle primarie abbia delegittimato il congresso, cioè il corpo militante del partito? Sulle regole, come si vede, una riflessione in futuro andrà fatta, ma intanto occupiamoci dei problemi gravi che investono la società italiana e che devono essere al centro del congresso.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 12 commenti -
Questa voglia di cambiare le regole mentre è in gioco la partita non mi piace per niente. Quanto al fatto che le primarie potrebbero ribaltare il risultato, significherebbe che l’Apparato è ancora una volta autoreferenziale e non sa cogliere le aspettative dei suoi potenziali elettori. O vogliamo continuare con l’affermazione dei “signori delle tessere” che ci hanno portato di sconfitta in sconfitta determinando la disaffezione degli elettori? Mi sembra che il responso delle urne nelle recenti elezioni europee dovrebbero insegnarcelo. Un solo esempio: il partito ha detto Berlinguer, il corpo elettorale, Serracchiani.
Scritto da Angelo Eberli il 25/6/2009 alle 15:32
Sottoscrivo totalmente l'ultima frase. Mettete i problemi della gente al centro del congresso.
Scritto da Marilena M. il 25/6/2009 alle 16:01
Voglio fare solo una breve considerazione: un associazione di volontariato quando elegge il proprio presidente fa un banchetto in piazza e fa decidere agli altri quale sia il proprio presidente o decidono gli associati. E' vero che questo è un esempio estremo ma continuo ad avere delle perplessità perchè non si parla di idee ma di candidati
Scritto da lea il 25/6/2009 alle 16:38
Non sono assolutamente d'accordo. E' propio sul modello di partito che abbiamo differenti visioni. Se si vuole allargare la partecipazione e il coinvolgimento degli elettori questa è la strada che ovviamente espropia una parte di potere deigli iscritti. Ritornare indietro e tornare alle cordate di potere sarebbe la fine. So che è dura accetare di lasciare potere decisionale ad altri, ma poi siamo noi che vi diamo il voto.
Scritto da marco il 25/6/2009 alle 16:49
Armonizzare congresso e primarie è difficile. Le primarie sembrano più democratiche ma sono risolutive? Veltroni era stato eletto da tre milioni di voti e come è finito? Contano le idee ei programmi non solo i candidati.
Scritto da Alessandro il 25/6/2009 alle 20:51
L'esempio che porta Angelo Eberli non rientra in questa discussione. Qui si sta parlando del leader del partito non del candidato capolista alle europee. Adamoli dice perfino che i candidati alla Camera e al Senato dovrebbero essere scelti con le primarie, cosa che non si è mai fatta. Per il segretario a me basta e avanza l'esperimento fallito di Veltroni, scelto dagli elettori e non dagli iscritti.
Scritto da Raffaele il 25/6/2009 alle 21:30
Veltroni era stato eletto con le primarie e non mi pare che sia stato messo al riparo dai rischi di crisi profonda. Bisogna discutere e decidere la linea olitica non scegliere solo la persona. Questo va bene per i sindaci e le altre cariche elettive citate nel post.
Scritto da Enrico B. il 25/6/2009 alle 21:55
Caro Adamoli, non sono completamente d'accordo con te, però hai scelto ancora argomento importante di cui al congresso o dopo bisognerà parlare ancora.
Scritto da Ex DS di sinistra il 25/6/2009 alle 22:06
Questa discussione serve o dovrebbe servire anche alla sinistra vera quando si sveglierà e farà un solo partito.
Scritto da Ambrogio il 25/6/2009 alle 22:33
Secondo me è meglio scegliere fra congresso degli iscritti e primarie, mescolare le due impostazioni mi pare sbagliato. Credo che ne dovrete prlare apertamente.
Scritto da Lodovico il 26/6/2009 alle 15:13
Le primarie potrebbe anche vincerle la Serracchiani, ma non ditemi che sarebbe la scelta giusta. Sulle primarie per eleggere il leader ho molti dubbi anche se io sono un elettore che potrebbe partecipare alle primarie e non sono un iscritto che avrebbe il diritto di andare al congresso.
Scritto da Bortoluzzi il 26/6/2009 alle 17:18
Il PD dovrebbe avere il coraggio di applicare l'articolo 83 della costituzione per l'elezione del suo Leader senza tanti fronzoli,18 punti di regolamento sono solo una complicanza e poca trasparenza. Darei il mio voto a vita se fosse semplificata la vita del partito. Tonino Como
Scritto da Tonino il 28/6/2009 alle 20:26
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