Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/6/2009 alle 10:00

“Perché non canti vittoria sull’esito del referendum? Ne avresti tutti i titoli per farlo”, mi ha scritto sul blog un abituale interlocutore. Il fatto è che c’è poco su cui cantare vittoria. L’esito fallimentare era scontato e quando il mio partito commette un errore così madornale, come quello di appoggiare il sì, mi dispiace molto. Le battaglie di testimonianza si possono e si debbono fare, ma quando ci sono in ballo principi ed ideali, non su dei contenuti molto discutibili.
Oggi che il referendum è fallito ci sono tutte le condizioni per procedere in Parlamento a migliorare la legge elettorale e per riconsegnare ai cittadini il diritto di scelta dei loro rappresentanti. Ma c’è davvero la volontà di farlo? Questo è il dubbio che giustamente assale la maggior parte degli elettori che riflettono su questi temi.
Mi dispiace anche che i quesiti, sbagliati ed incomprensibili, abbiano ulteriormente svilito l’istituto del referendum che è uno strumento vitale di democrazia e di partecipazione. Credo però che debba essere cambiato eliminando od abbassando il quorum per la sua validità. Noi in Lombardia, con il nuovo Statuto regionale, lo abbiamo già fatto alzando il numero delle firme necessarie per indirlo e abbassando dal 50 al 40% la soglia di validità. Forse si poteva fare anche di più, ma la strada indicata è quella giusta.

Commenti dei lettori: 8 commenti -
Il 40% come soglia per rendere valido un referendum mi sembra ancora troppo alto. L'indicazione però è convincente.
Scritto da Lodovico il 26/6/2009 alle 15:15
Condivido le tue osservazioni. Il referendum, non solo abrogativo però, è un grande strumento di democrazia diretta svilito negli ultimi 15 anni perchè proposto su quesiti astrusi e lontani dalla sensibilità popolare. Ma proprio perchè strumento di democrazia e quindi di responsabilità personale del cittadino elettore bisogna drasticamente ridurre il quorum al 25 -30%.
Scritto da cesare chiericati il 26/6/2009 alle 17:06
Adesso che il referendum non è riuscito sarebbe il momento per cambiare la legge elettorale. Ma non lo faranno perchè fa piacere a che comanda che siano pochi capipartito a formare il Parlamento. E non ditemi solo Berlusconi, anche il PD.
Scritto da Lucianone il 26/6/2009 alle 17:14
Soo un referendario convinto che non ha partecipato all'ultimo referendum. Era un imbroglio e come tale si meritava la fine che ha fatto. Il referendum però va salvato con modifiche profonde.
Scritto da Botoluzzi il 26/6/2009 alle 17:20
Lei è stato bravissimo ad insistere per abbassare al 40% la partecipazione minima per la validità del referendum regionale, ma forse con l'ottica del dopo referendum elettorale si sarebbe potuto fare anche di più. So però che molti non avrebbero mai accettato.
Scritto da Un'impiegata regionale il 26/6/2009 alle 18:59
Perchè il PD abbia voluto sostenere il referendum elettorale mi è ancora ignoto. Perfino Berlusconi che ne aveva tutto l'interesse ha rinunciato a sostenerlo.
Scritto da Andrea S. il 26/6/2009 alle 19:02
La volontà di reintrodurre le preferenze non c'è. E' una gran balla altrimenti l'avrebbero già fatto, questo vale anche per il PD. Un parlamento di yesmen va bene a tutti.
Scritto da Franco il 26/6/2009 alle 20:32
Sul referendum il PD ha fatto una cavolata. Non solo Franceschini però, dov'erano tutti gli altri?
Scritto da Lucky il 27/6/2009 alle 00:04
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