Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/9/2009 alle 10:37

Il Pd deve avere una identità anche nominale di sinistra oppure no? C’è chi lo afferma (Bersani) e chi lo contesta (alcuni sostenitori di Franceschini). A me pare una discussione con poco senso, tutta ripiegata al nostro interno, ad uso e consumo dei voti dei militanti nei circoli. Capisco che un certo nominalismo serve a rincuorare e stemperare le paure di un ancoraggio ideologico che viene a mancare. Dobbiamo però sapere che già alle primarie aperte ai cittadini queste categorie conteranno di meno. 
Io preferirei la dizione “centrosinistra”, senza trattino, però il problema non è di carattere semantico, ma di contenuti e strategia come dimostra il dibattito sul blog. Quando Tony Blair rovesciò come un calzino il partito laburista inglese lo chiamò “New Labour”, ma non fu il nuovo nome a permettergli di conquistare il governo, bensì una politica sostanzialmente cambiata, depurata di un vecchio ideologismo che era stato una delle cause del lunghissimo digiuno laburista.
 È questo il problema vero del congresso in tutta Italia e in particolare in Lombardia dopo che alle europee abbiamo raccolto un misero 21 per cento di voti. Se continueremo ad essere percepiti solo come un partito tradizionale di sinistra la risalita sarà impossibile.

P.S.: ieri sera a Varese Enrico Letta presentando la mozione di Bersani ha dimostrato che è possibile parlare di proposte concrete e di orizzonti politici senza rincorrere slogan e frasi fatte.
Si può essere d'accordo o no, ma questo è un linguaggio serio e moderno.
 

Commenti dei lettori: 15 commenti -
Parole giuste. Stiamo lontano dai nominalismi e affrontiamo le cose concrete. La sfida è il cambiamento perchè in questi ultimi due anni abbiano fatto acqua da tutte le parti.
Scritto da Rosa il 5/9/2009 alle 11:22
Hai ragione, usciamo dal nominalismo e badiamo alla sostanza delle proposte e dei comportamenti. Purtroppo il nominalismo semplifica il discorso e serve per i sempliciotti e per quelli che della politica si interessano il giorno prima delle elezioni. ...E sono tanti.
Scritto da Ambrogio V. il 5/9/2009 alle 12:09
Il tuo tentativo di parlare un lingaggio moderno mi fa tenerezza. Il fatto è che la politica, tutta, di destra e sinistra è prigioniera degli slogan.
Scritto da Bianchi Raimondo il 5/9/2009 alle 13:23
Noto la tua insistenza su Tony Blair e io sarei d'accordo ma chi nel PD rappresenta il suo equivalente? Forse Enrico Letta, ma è troppo poco.
Scritto da Bonfiglio il 5/9/2009 alle 13:28
Adamoli, nel dire che ti leggo spesso e ti stimo, dico anche che sbagli, secondo me, a sottovalutare la forza dell'ideologia, delle categorie, in ultima analisi delle "parole". la forza di B. è basata su quello, sull'usare un linguaggio che è lo stesso dei suoi, non certo sui risultati- che non ci sono. Bersani se ne è accorto...e comunque nessuna alternativa vincente al cdx sarà possibile, se gli italiani di sinistra non ci si riconosceranno.
Scritto da marco il 5/9/2009 alle 16:37
Marco fa delle osservazioni non banali e mi aspetto che Adamoli nel percorso (molto intelligente) che sta seguendo verso le primarie chiarisca meglio. Modestamente credo che ci sia un equivoco. L'ideologia del passato va abbandonata, questo non significa che non servano parole d'ordine nuove, ma devono essere adatte ai tempi.
Scritto da Fausto C. il 5/9/2009 alle 19:16
Andiamo al dunque, il bacino della sinistra si è ridotto in modo allarmante. Bisogna guardare al di là. Ci vogliono parole nuove capaci di convincere anche chi della sinistra diffida.
Scritto da Leonardo il 5/9/2009 alle 20:45
Sono un elettore tiepido del PD. Leggo, non sempre ma spesso, questo blog. Se il PD sarà la solita sinistra non dico che voterò Berlusconi ma mi asterrò.
Scritto da Renato il 5/9/2009 alle 21:58
Il PD non è nato per essere un partito di sinistra tradizionale. Se è questo che Adamoli vuole dire, e mi pare proprio così perchè seguo il blog frequentemente, ha ragione da vendere. Lo dico io che ho sempre votato PCI, PDS, DS. e adesso voglio votare un PD diverso da prima.
Scritto da Luigi il 6/9/2009 alle 11:24
Sono curioso di vedere quale sarà la tua scelta per il leader nazionale. Per adesso ha ragione Fausto quando dice che stai seguendo un percorso intelligente verso le primarie.
Scritto da Francesco il 6/9/2009 alle 13:00
Balle. Il PD è di sinistra e basta. Sono contento che Adamoli sia con noi ma deve sapere che è una minoranza. Lo voterei anche come consigliere regionale o come parlamentare (è bravo e lo riconosco), ma per la politica del PD certamente NO.
Scritto da Giuseppe il 6/9/2009 alle 15:14
Nelle ultime settimane ho incontrato diversi amici, non iscritti ma elettori del PD che non hanno più intenzione di seguirlo fino a che la vecchia "nomenklatura" (responsabile dei disastri del passato) non si farà da parte. Il ragionamento è: "Questo governo ha un leader padronale, populista e impresentabile ma non ci sta trattando male e il governo funziona, perché devo votare il PD (che ad oggi non è in grado di governare)? Per vedere la solita rissa e D'Alema che fa fuori il prossimo Prodi?" Questo mi dice che il dibattito congressuale del PD è troppo rivolto all’interno e non tocca le speranze degli Italiani.
Scritto da Lele il 6/9/2009 alle 15:37
Letta ci ha raccontato come è uscito di scena il premier giapponese sconfitto.In Italia la sinistra è arretrata il centro ex margherita pure.Smettiamola di chiamarci centrosinistra e se vogliamo inglobare parte della società che non si riconosce sotto queste connotazioni qualifichiamoci progressisti riformisti,Il PD deve essere un partito nuovo,il partito di tutti e non di ex pc o dc
Scritto da Luigi il 7/9/2009 alle 09:00
Primo: Bersani non dice di volere un partito di sinistra ma rivendica la possibilità di usarne la dizione ... sono di altra estrazione ma condivido...come quando dice che vuole un Partito Popolare. Secondo: Nell'immaginario popolare il Pd è il parito dei comunisti (diverso da un partito di sinistra) e anche se non è così questo è il fardello che dobbiamo superare e che fa in modo che le persone manco ci stiano ad ascoltare. Terzo:Concordo sulla concretezza delle proposte depurate dall'ideologia
Scritto da ale il 7/9/2009 alle 11:25
Concordo sul superamento del vecchio ideologismo. Non significa (qualcuno lo ha già affermato) restare senza idee o senza radici. A mio parere il PD è la più grande forza liberale d'Italia. Almeno potenzialmente. Una forza indispensabile alla nazione. La nostra è un'anima riformatrice e progressista. Con radici solide. Ci sono storie molto diverse, ma obiettivi comuni di benessere diffuso: devono dare entusiasmo e passione.
Scritto da Francesco G. il 7/9/2009 alle 15:18
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