Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/10/2009 alle 09:30

Qualche sintetica considerazione sul “partito socialista classico” che Bersani, secondo i suoi critici, avrebbe in mente di realizzare. Un disegno che dev’essere ben recondito perché nella sua mozione di questo proposito non c’è traccia. Si parla invece di “sinistra” e di un senso della storia da non disperdere e per questo sono molto vigile. Ma intendiamoci bene. Io ero della sinistra DC come molti di noi approdati nel PD. Rutelli della sinistra laica. Franceschini è stato per un certo periodo un cristiano sociale che era uscito dalla DC a sinistra. Toni Blair ha reimpostato il laburismo inglese restando nel recinto della sinistra. Se andiamo nella stratosfera troviamo che Barak Obama è universalmente riconosciuto come un “liberal” cioè un uomo di sinistra.
Quale sinistra vuole Bersani? Questo è il punto vero. Non ne faccio una questione nominalistica, l’ho detto e ripetuto a Rutelli che vorrei tanto restasse nel PD. La sinistra in Italia deve essere reinventata. Credo che Bersani sia il primo, proprio perchè da lì viene, a rendersi conto della mutazione culturale oggi necessaria nel nostro campo. Ci sono delle ambiguità nella sua posizione? Ammetto di sì e anche se sono inevitabili, come diceva Mitterand, me ne sto in guardia. Ma Franceschini non ha forse le sue proprie ambiguità?
Diverso il discorso sulla socialdemocrazia europea che è stata un’esperienza storica concreta e valida, ma che si è conclusa ben da prima del voto in Germania (sarebbe meglio non strumentalizzare troppo questo voto per ragioni congressuali). La realtà è che il tradizionale serbatoio di consenso alla sinistra si è ridotto moltissimo per le enormi trasformazioni sociali in Italia e in Europa. Eppure il Pd, da chiunque guidato, rappresenterà sempre il mondo del lavoro, ma dovrà essere quello formato anche dagli autonomi, dai precari, dai professionisti, dai lavoratori che rischiano e che diventano imprenditori, dalle partita IVA, in sostanza dal tessuto produttivo reale.
Abbiamo un grande compito davanti a noi. Portare tutto il PD su una linea riformista e riformatrice moderna che è altra cosa dalla prospettiva socialdemocratica che fu. Che Bersani, dopo aver rincuorato una parte delle sue truppe, se lo proponga mi pare del tutto credibile. Che ci riesca è una scommessa, per le forti resistenze sociali e sindacali che incontrerà. Che possa far meglio degli ultimi due anni mi pare probabile. Che non resterei un giorno in più in un partito socialdemocratico del ‘900 è certo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 21 commenti -
Magari fatti una chiaccherata con Ichino che ha capito perfettamente dove vuole andare Bersani a proposito di riformismo.
Scritto da marco il 2/10/2009 alle 10:16
Adamoli come sempre in maniera chiara, pacata ed intelligente spiega una scelta condivisa da molti che vengono come lui da una certa tradizione. Che differenza e che stile rispetto le ultime dichiarazioni fuori le righe (l'altro ieri Penati, ieri Franceschini) nel dibattito congressuale del nostro Partito.
Scritto da ale il 2/10/2009 alle 10:17
Linea chiara, netta, da me condivisa. Ma è la linea tua o quella di Bersani? Quando ti leggo ho sempre questo dubbio.
Scritto da Gianfranco G. il 2/10/2009 alle 10:23
Che dire Giuseppe? Concordo dalla prima all'ultima riga. E sottolineo l'ultima. Che se ne farebbe il Paese, aldilà di noi, di un partito socialdemocratico del 900? Nulla. E noi al paese e ad un'alternativa di governo dobbiamo guardare e puntare, non all'oppposizione perpetua. Grazie e ciao
Scritto da Erica il 2/10/2009 alle 10:37
Stai gettando il cuore oltre l'ostacolo. Ti seguirò come sempre e voterò Bersani alle primarie. Non mollare.
Scritto da Un tuo amico fedele il 2/10/2009 alle 10:48
Non condivido. Sono un post comunista che voto a sinistra. State sbagliando tutto. Ho paura che Bersani voglia fare quello che tu dici, sarebbe un errore gravissimo. Però almeno su questo blog si respira aria politica.
Scritto da Leo il 2/10/2009 alle 10:52
E' come se tu dicessi a Bersani: ti sostengo ma ti tengo d'occhio, ti controllo, oggi ti sostengo, domani ti posso abbandonare. E' un atteggiamento giusto, partecipativo e onesto, ma ci riuscirai?
Scritto da Bortoluzzi il 2/10/2009 alle 11:29
Questi sono gli argomenti che m'intrigano non le escort di cui ti consiglio di non parlare più. Bisogna puntare sul riformismo vincendo le resistenze che, come tu ammetti, saranno fortissime. Tieni conto che nella Cgil ci sono tante persone che vogliono il cambiamento e che non sono conservatrici.
Scritto da Un cigiellino il 2/10/2009 alle 11:51
Non seguo abitualmente il blog. Prima lo trovavo troppo politico, adesso comincio a capire la discussione che si fa. Qualche volta però è troppo difficile per me, eppure studio all'università.
Scritto da Laureando ingegnere il 2/10/2009 alle 12:19
Condivido, dalla A alla Z. Purtroppo il centrosinistra italiano ha un problema che negli altri paesi europei non c'è: la "gamba sinistra" non è rappresentata dai socialisti, ma dagli ex comunisti. Non è così in Francia, nè in Germania, nè in Inghilterra. E a livello di percezione negli elettori ciò conta tantissimo, a torto o a ragione e rende(rà) il PD indigesto a quanti non amavano il PCI. Anche per questo l'egemonia degli ex DS è una zeppa nei piedi del PD.
Scritto da Larpi il 2/10/2009 alle 12:24
Da Anno zero al blog, che bel salto. Non sono completamente d'accordo perchè mi pare che tu pecchi di ottimismo. Tasformare culturamente la sinistra è un'impresa improbabile. Se ci riuscirete diventerò anch'io un PD.
Scritto da Barone L. il 2/10/2009 alle 13:46
Dico che che hanno detto altri. Questa è la linea di Adamoli o quella di Bersani? Se fosse quella di Bersani correrei alle primarie per votarlo.
Scritto da Gianluigi M. il 2/10/2009 alle 15:12
Mi fate un pò ridere,Adamoli e amici: ma se vi sta sullo stomaco la parola sinistra-socialismo,se mal sopportate tanti ex DS (più di voi ex DC)che stanno nel PD,andate tutti con Rutelli e ri-fatevi il vostro partito,magarici con Casini.E' insopportabile questa vostra concezione di annullare la storica sinistra italiana. In una nuova DC del 900 non ci saremo in tanti.Torniamo all'ULIVO allora che è meglio.ognuno per la sua ditta e insieme per l'Italia.
Scritto da Ex PCI che vota PD stancamente il 2/10/2009 alle 15:21
Efficace l'ultimo periodo. Concordo ma diffido di Bersani e credo che voterò Franceschini.
Scritto da Giuliano Achilli il 2/10/2009 alle 15:53
Purtroppo, caro Giuseppe, in troppi abbiamo la memoria corta e ci fa specie il crollo elettorale della socialdemocrazia tedesca.. Mentre, come tu dici, si tratta di una esperienza quella socialdemocratica europea " conclusa ben da prima". Se ne era ben accorto Enrico Berlinquer quando vedendo già l'inizio della crisi di quelle espereinze di partito e di governo, ne pensava il superamento con un compromesso storico dei vari riformismi ... da riformare.
Scritto da Ambrogio V. il 2/10/2009 alle 17:17
Anch'io sono un ex PCI ma non ragiono come l'altro ex PCI. Intanto non mi pare che Adamoli voglia ricostruire la DC e poi dire che la sinistra ha bisogno di trovare una strada nuova è logico e giusto. I risultati in Europa lo dimostrano chiaramente. Tutti insieme possiamo uscire da questa situazione diffcile. L'Ulivo che il mio ex compagno vuole è la fuga da una innovazione necessaria.
Scritto da Ambrogio L. il 2/10/2009 alle 17:29
Condivido Ambrogio V. e Ambrogio L. Sono un ex DC che ha voglia di nuovo e di moderno, come Adamoli, ne sono convinto.
Scritto da Valceresio il 2/10/2009 alle 19:08
Credo che il Giuseppe illustri bene significato, prospettiva e rischi di chi, e sono tanti, ha scelto Bersani come leader. Quello che vedo in molti però è la pulsione a non far tesoro dei valori del passato ma di rimanervi abbarbicati, immaginando il ritorno di qualcosa che non c'è più. E mi fa paura quando a esserne schiavi sono i "giovani", vuol dire che non hanno fatto tesoro delle lezioni del passato, aspettano Napoleone che torni da S. Elena, ma non tornerà.
Scritto da Spartacus il 2/10/2009 alle 21:21
Caro Giuseppe, non sono un iscritto ma un elettore che votera' alle primarie ci conosciamo da sempre e' la mia stima e' per te e' profondissima..ma non votero' Bersani che per come verra' eletto per la sua storia e i suoi compagni di strada non puo' che fare un partito di Sinistra vecchio e inutile... Il coraggio del nuovo' e' sempre stata la grande tara del PD da quando e' nato....aiutiamolo a fare un salto quantico.
Scritto da Giuseppe V. il 2/10/2009 alle 21:26
Cari amici, mi rivolgo in particolare a chi ha sempre usato questa parola in tutte le riunioni politiche. Se credete che con "questi compagni di viaggio", o con gli "ex Ds", o con "questa sinistra" non è possibile una innovazione politica profonda, perchè mai abbiamo dato vita al PD? Cambierebbe qualcosa con un segretario diverso da Bersani? Che cosa abbiamo ottenuto finora? Non può essere lui la persona giusta per portare tutti ad un cambiamento profondo convincendo anche i più recalcitranti?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/10/2009 alle 10:53
il socialismo è inadatto al futuro : può essere anzi, in una certa misura, è senz'altro vero. ma quale sarebbe la filosofia con più legittimità ? il liberalismo ? la dottrina sociale della chiesa ? no, grazie...hanno lo stesso fascino su di me che il socialismo esercita su alcuni di voi. ammettiamo, tutti, di non avere ricette precotte per il futuro : ciò che siamo, ciò che vogliamo, dovremo costruircelo giorno per giorno...è più scomodo, ma è quello che serve al paese. possibilmente insieme.
Scritto da marco il 3/10/2009 alle 16:28
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