Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/10/2009 alle 09:48

Sto sostenendo Pierluigi Bersani con impegno, ma questo non mi impedisce di vedere alcune criticità. Confesso che quando ho saputo che capilista di Bersani a Milano e in altri collegi elettorali sono importanti dirigenti Cgil, mi sono posto qualche domanda. Sia chiaro, sono tutte persone rispettabilissime e capaci con cui sarà bello lavorare insieme. Non vorrei però che gettassero una sorta di ipoteca sul Pd.
Sergio Cofferati (che è un capolista di Franceschini e che se ne intende) afferma che questo significa il ripristino della "cinghia di trasmissione" tra sindacato e politica. Depurato il suo dire da un eccesso polemico astioso, il nodo resta e per quanto mi riguarda lo sciolgo subito. La centralità del lavoro, in tutte le sue forme, mi va benissimo e non capisco le polemiche al riguardo. Ma la centralità della Cgil nel rapporto fra Pd e forze sociali assolutamente no. Danneggerebbe il PD e anche la stessa Cgil. Sono fiducioso che questo non avverrà e che partito e sindacati saranno reciprocamente autonomi. In ogni caso non sarebbe semplicemente un problema di chi ha appoggiato Bersani, ma di tutto il PD. Per me sarebbe un peso insopportabile.

Commenti dei lettori: 18 commenti -
se poi vai a vedere i capilista in campania...sono ancora di più le domande.
Scritto da ema il 16/10/2009 alle 11:40
Stimo molto la tua onestà inellettuale. Sono ancora incerto ma terrò conto delle tue considerazioni.
Scritto da Cesare M. il 16/10/2009 alle 11:45
Ema, in Campania, Calabria e Sicilia sono discutibili i capilista di tutte le mozioni per altri motivi di quelli che sottolinea Adamoli.
Scritto da M. C. il 16/10/2009 alle 12:14
Ti seguo da qualche mese. Non penso che andrò a votare alle primarie ma il tuo sforzo di analisi è notevole.
Scritto da Adams il 16/10/2009 alle 12:52
Da un bel pò di tempo mi trovo quasi sempre d'accordo con te, mentre in passato non era così. Sbaglio io o sbagli tu?
Scritto da Bortoluzzi il 16/10/2009 alle 13:13
Sei incredibile, mi sorprendi sempre. In queste ultime settimane acconsento sempre, anche se sono molto più a sinistra di te.
Scritto da Mario il 16/10/2009 alle 13:17
Caro Giuseppe, in Italia i sindacati (Cgil in testa) sono il sindacato del lavoro (a tempo indeterminato), non dei lavori. Il PD avrebbe avuto forza e senso se si fosse posto l'obiettivo di essere il partito dei lavori, di dare voce ai "deboli" del 2009, come ad esempio i giovani precari. I comportamenti politici di questi 2 anni sono stati opposti e il rapporto privilegiato tra PD e Cgil rappresenta la tomba del progetto democratico e la continuazione del modello PCI. Peccato.
Scritto da Larpi il 16/10/2009 alle 13:33
Quasi tutta la segreteria confederale della Cgil schierata con il PD. E' un delirio. La Susanna Camusso vuole sostituire Epifani. Vada al diavolo. Preferisco parlare con un democristiano come te che ha da sempre in sospetto la Cgil. W la Fiom.
Scritto da Un Cgil furioso il 16/10/2009 alle 15:13
Quello della Cgil sarebbe un cappio al collo per il PD. Spero che l'equivoco si dissolva in fretta.
Scritto da Andrea il 16/10/2009 alle 15:18
Discutiamo un po' sul fumo. Non vi dice niemte che nessun dirigente del PO , nessun candidato, abbia appoggiato la FIOM durante il rinnovo del contratto di lavoro trattato solo da CISL e UIL ? Meno dietrologie e più convretezza.
Scritto da Ambrogio V. il 16/10/2009 alle 15:40
Sottoscrivo il Cgil furioso. Lo sono anch'io. E pensare che nel 92 ero quasi contento di quello che era accaduto. Mi scuso con Adamoli.
Scritto da Un altro Cgil furioso il 16/10/2009 alle 16:15
Sono agnostico politicamente. Non penso che andrò alle primarie ma non si sa mai. Mi piace il commento di Cesare Chiericati e trovo troppo ingeneroso quello di Larpi. A Larpi dico che i sindacati sono questi, se non ci fossero sarebbe peggio.
Scritto da Rossini Giacomo il 16/10/2009 alle 18:50
Ho letto l'intervista di Chiamparino sul Corrire di questa mattima. Incredibile, parla malissimo del PD, il partito che avrebbe voluto guidare solo qualche mese fa. Poi ha rinunciato per continuare a fare il sindaco. Meno male, è INDECENTE. Un partito non è buono se lo guidi tu e basta. Per me Chiamparino è cancellato dalla mia memoria.
Scritto da Aspesi G. il 16/10/2009 alle 20:43
Io dico che la Cisl deve avere dal PD lo stesso trattamento della Cgil. Altrimenti c'è qualcosa che non va.
Scritto da Francesca P. il 16/10/2009 alle 21:43
Cgil, gioie e dolori. Rappresenta una massa di manovra importante ma anche una insidia per il riformismo perchè è francamente conservatrice. Concordo con Adamoli.
Scritto da Gianfranco il 16/10/2009 alle 23:03
Mai più cinghie di trasmissione. No siamo più nel 900 e cioè nel secolo delle ideologie.
Scritto da G. A. il 17/10/2009 alle 09:29
Caro Giuseppe, come ti ho scritto anche a parte, il problema è più complesso e più serio. Non mi sembra che esista quell’appiattimento P.D. sulla CGIL o della CGIL sul P.D., come alcuni temono. Gli iscritti e gli stessi dirigenti cigiellini si distribuiscono ormai un po’ qua ed un po’ là (parecchi iscritti purtroppo votano perfino Lega!). Così pure a me pare avvenga in casa CISL (anche se in questo caso iscritti e dirigenti si distribuiscono al momento del voto sull’intero arco delle forze politiche italiane). Il problema allora non è per il P.D.fiancheggiare o essere fiancheggiato dall’una o dall’altra confederazione (non dimentichiamo poi l’U.I.L), ma di svolgere un ruolo attivo in una fase in cui le lacerazioni tra i sindacati si accentuano sempre più (ultimo episodio la conclusione della vertenza dei metalmeccanici con un accordo separato), non portando certo giovamento ai lavoratori ed ai pensionati. Mi pongo una domanda:senza alcuna pretesa di venire a capo di una situazione che spetta solo alle parti sociali, nella loro autonomia, risolvere, il P.D. può assistere passivamente a quella che ormai non è più solo una competizione tra le confederazioni, CGIL E CISL in particolare, ma quasi una vera e propria guerra, con un linguaggio ed accuse sempre più grevi da una parte e dall’altra? Il minaccioso volantino della FIOM di Bergamo contro, tra gli altri, Bonanni e Angeletti e la conseguente denuncia di Bonanni (si era mai giunti a tanto nel passato?), è solo l’ultimo atto di una guerra che sta lasciando sul campo sempre più morti e feriti, metaforicamente parlando. Allora è giunto il momento per un partito che vuole rappresentare il mondo del lavoro, autonomo e dipendente, di approfondire quegli spunti, quelle linee, contenute in tutte le mozioni congressuali e di offrire, senza spocchia, ma anche senza falsa umiltà, il nostro contributo. Non siamo all’anno zero, semplicemente dobbiamo riprendere ad es. le elaborazioni (cito solo i testi di alcuni studiosi da me letti) di Ichino, di Boeri, del giovane Marco Alfieri e delineare un programma su cui invitare al confronto gli stessi sindacati. Senza preoccuparsi quindi di collateralismi, per fortuna fuori moda, è sui contenuti e sulle proposte concrete riguardanti il mondo del lavoro che il P.D. da una parte ed i sindacati dall’altra possono incontrarsi e confrontarsi, svolgendo un’azione di stimolo reciproco nell’interesse esclusivo dei lavoratori. Mariuccio Bianchi, Malnate
Scritto da Mariuccio Bianchi il 17/10/2009 alle 22:11
Caro Mariuccio, sono d'accordo con te nella sostanza. Ugualmente non mi piace che quasi tutta la segreteria confederale della Cgil (come osserva qualcuno sul blog) appoggi una sola mozione, anche se è la stessa che sostengo io. L'autonomia reciproca è fondamentale e decisiva. Ne riparleremo spesso in futuro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2009 alle 15:39
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