Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/10/2009 alle 12:30

Espellete l’Onorevole Paola Binetti” ha richiesto più di uno anche sul blog. Io invece, benché non abbia condiviso il suo voto dell’altro giorno alla Camera, sono assolutamente contrario. Metto in fila alcune considerazioni. 1) Di fronte ad un’ampia maggioranza favorevole alla pregiudiziale di incostituzionalità della legge sull’omofobia bisognava accettare il rinvio in Commissione (prassi normale). La dirigenza del gruppo Pd ha sbagliato e non si può risolvere un problema politico scaricandolo su una persona. Questo progetto di legge è stato cassato dal Pdl e dalla Lega e le nostre polemiche sulla Binetti hanno offuscato queste responsabilità. Un bel capolavoro politico. 2) È più grave votare secondo coscienza su questioni eticamente sensibili (voto non determinante) oppure non presentarsi alla Camera, senza giustificazioni, quando si poteva affossare la legge sullo scudo fiscale? La mia risposta è implicita. E allora perché non si espellono anche quei deputati (domanda puramente retorica)? 3) L’Onorevole Binetti, che stimo per le sue qualità intellettuali (fa parte della schiera alta del Parlamento), è sempre se stessa da anni, da quando era presidente del “Comitato scienza e vita”. Piaceva il suo appeal elettorale, ma non le sue idee? Risponda chi l’ha messa in lista. 4) Sui problemi etici il Pd deve avere la sua linea, l’ho sostenuto anche quando questa idea era minoritaria. Ma difenderò sempre il voto di coscienza quando non è strumentale o propagandistico.
Le espulsioni sono una scorciatoia pericolosa che non si sa mai dove possa portare.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 43 commenti -
Se l'interessata ha accettato di entrare nella squadra... o non valgono i casi di coscienza personali? Ossia: bisogna seguire la propria onestà intellettuale (e coscienza) o fare il gioco di squadra? Purtroppo parliamo di "gioco", ma è in discussione il Bene della Nazione. L'interrogativo riguarda ogni persona che il popolo ha voluto eleggere. Libertà di coscienza o gioco di squadra? Quesito non marginale, che investe tutti.
Scritto da I soliti "Gente qualsiasi" il 16/10/2009 alle 12:49
Voi cattolici siete tremendi. Vi potete dividere sul segretario ma poi siete sempre pronti a difendervi l'un l'altro.
Scritto da Adams il 16/10/2009 alle 12:50
Da laico convinto e impenitente dico che cacciare la Binetti sarebbe un errore grave. La stessa Concia dice così sul Corriere di stamani.
Scritto da Bortoluzzi il 16/10/2009 alle 13:11
Fai bene a dire così. Noi della sinistra a furia di espulsioni e piccole scissioni ci siamo ridotti malissimo
Scritto da Mario il 16/10/2009 alle 13:18
Il caso Binetti impone una ben più ampia riflessione: con il voto palese chi vota diversamente (e coraggiosamente?) dagli ordini di scuderia è considerato "contro " e merita condanna dal partito; chi, nel voto segreto, vota diversamente è considerato "franco tiratore" e...la fa franca sul piano personale. Chi, secondo te, è più (o meno?) onesto e/o coraggioso ? Grazie. Cordialità.
Scritto da Carlo e gli amici al bar il 16/10/2009 alle 13:29
Se dopo la Binetti e i teodem c'è il nulla bè allora siamo davvero messi male.....perchè ricordo che la signora ha votato contro il Governo Prodi ed era assente per la votazione sullo scudo fiscale. Morale: Binetti è sempre contro e/o assente nei momenti cruciali
Scritto da Gabriella Zonno il 16/10/2009 alle 13:46
Le mie idee sui temi dei diritti delle persone e su temi " eticamente sensibili" sono differenti dalle posizioni spesso assunte dall' on. Binetti; non mi piace l' espulsione facile e mi trovo abbastnza d' accordo con le parole di Adamoli.
Scritto da bruna croci il 16/10/2009 alle 13:55
Dopo di lei chi? Bassolino...
Scritto da Andrea B. il 16/10/2009 alle 14:47
Anche io sono contrario all'espulsione. Però mi chiedo se non tocchi alla Binetti porsi il dubbio di rimanere in un partito dove le sue idee e i suoi principi sempre all'opposto. Per la cronaca: Paola Binetti era tra gli assenti alla votazione dello scudo fiscale
Scritto da Pino il 16/10/2009 alle 14:57
Ci sono pulsioni da Comintern in qualche frangia non necessariamente ex comunista del PD. Vanno fermate sul nascere se si vuole navigare in alto mare e dar corso, come orizzonte finale, alla vocazione maggioritaria. Non è stata Binetti col suo rispettabilissimo dissenso, che peraltro non condivido, a determinare l'affossamento della legge ma la maggioranza di governo. Mi pare che nel polverone generale tutti lo stiano dimenticando. Il Pd ha bisogno di chiarezza e di una rotta condivisa.
Scritto da cesare chiericati il 16/10/2009 alle 15:01
Sono d'accordo, purtroppo anche a livello locale qualche volta ho visto pulsioni a risolvere le contrapposizioni a colpi di epurazioni. La politica è difficile ed essendo noi i "Democratici", dobbiamo guardare con terrore ogni "pulizia etnica". ben venga lo scontro, anche duro, ma poi si deve costruire una via d'uscita, una soluzione.
Scritto da Lele il 16/10/2009 alle 15:09
Oggi sui giornali c'è quasi una levata di scudi contro l'espulsione della Binetti. Avevo già visto ieri una tua posizione contraria in un tuo brevissimo commento ma aspettavo una risposta più ampia che sottocrivo.
Scritto da Andrea il 16/10/2009 alle 15:17
Espellere la Binetti? E' ridicolo. Concordo che il PD abbia una SUA LINEA SUI PROBLEMI ETICI,ma che rispettino almeno la "profonda coscienza morale di cui parlava Kant.Attenzione però che per molti iscritti certi valori cristiani non sono negoziabili e quindi potrebbe verificarsi , su certe posizione etiche una differenziazione di vedute, che se sottoposte a censura causerebbero a mio avviso non l'espulsione ma la fuga di parlamentari e anche di isritti
Scritto da Luigi il 16/10/2009 alle 16:14
La figura "estremista" di Paola Binetti non giova al PD. Di persone che mi hanno detto che non votano PD perchè dentro c'è lei ne ho sentite troppe. E francamente secondo me le ha fatte davvero grosse. Non capisco perchè lei stessa si ostini a restare in un partito dove vige il principio secondo il quale tutti gli esseri umani sono uguali, anche i gay. Forse vuol farci essere perdenti in eterno.
Scritto da mirella il 16/10/2009 alle 16:22
Il "caso" Binetti è emblematico: chi entra in un partito e viene eletto, deve sempre e comunque seguire le indicazioni di voto di quel partito anche se in contrasto con la propria coscienza? O è onestà intellettuale, morale, votare contro se la persona eletta è in disaccordo con le indicazioni di quel parito? Caro Adamoli, questo è il vero problema che supera ogni contingenza personale e investe la coscienza di tutti. Il caso Binetti, come altri simili, diventa una questione di etica. O no?
Scritto da Rosella e Carlo il 16/10/2009 alle 16:23
Condivido la tua riflessione al punto n.1. Mi chiedo però: se una persona vota spesso in contrasto con il suo partito, non dovrebbe porsi il problema di cosa ci sta a fare nel partito? E fino a che punto il partito può sopportare i "casi di coscienza" che mostrano una scarsa comunanza con i valori fondativi? E se penso a come fu insultato e demonizzato,anche dal Pd, il senatore Turigliatto, che voleva difendere la vita (dei civili afghani polverizzati dalle bombe della NATO)...
Scritto da eleuterio il 16/10/2009 alle 16:27
Ottimo il dibattito su questo blog. In poche righe è difficile esprimere un pensiero e poi la polemica sulla Binetti è ancora troppo calda. Il mio invito è a riprendere questo tema più avanti e analizzarlo con calma. Molti interrogativi posti da chi è intervenuto meritano grande attenzione.
Scritto da Rossini Giacomo il 16/10/2009 alle 18:46
Per l'amor di Dio non mettiamoci a cacciare fuori la gente. Bisogna avere pazienza e costruire una strategia vincente.
Scritto da Aspesi il 16/10/2009 alle 20:45
Concordo su tutta la linea. Cosa si dovrebbe dire allora di Chiamparino dopo l'intervista al Corriere di oggi? Ha massacrato il PD come non fa neanche Berlusconi. Questo ex comunista come me, da quando Fassino lo ha fermato nella corsa alla segreteria, ha perso la trebisonda. Bravissimo Fassino.
Scritto da Broggi G. il 16/10/2009 alle 20:57
risponderà alla sua coscienza quando ci saranno di nuovo le preferenze. finchè ci sono le liste bloccate, lei è lì anche grazie al MIO voto. quindi risponde al partito, non alla sua coscienza. Bersani l'ha detto chiaro : si possono stabilire argomenti sensibili -e questo non è uno di quelli-per i quali ci sono delle deroghe "di coscienza". ma sul resto, la maggioranza sceglie e tu ti adegui, se no, dopo 1, 2, 3 volte, sei fuori. tu che ne pensi Adamoli ?
Scritto da marco il 16/10/2009 alle 21:38
Ce ne fossero tante di Binetti nel Parlamento. Chi dei nostri parlamentari della provincia di Varese sarebbe nella schiera più alta?
Scritto da Francesca P il 16/10/2009 alle 21:41
Condivido totalmente l'ultima frase, soprattutto, le espulsioni sono una tentazione da lasciar perdere. Una tira l'altra come le ciliege. Bisogna essere inclusivi con una linea e poche eccezioni per il voto di cocienza.
Scritto da Gianfranco il 16/10/2009 alle 23:01
qualcuno però mi spiega quali sono i motivi che spingono paola binetti a stare nel PD? e non convergere nell'UDC? è quesot che non capisco.
Scritto da ema il 17/10/2009 alle 01:36
Anch'io sono contrario all'espulsione dell'on.Binetti per i tanti motivi già indicati da chi mi ha preceduto e per il motivo che un grande partito che tende ad essere maggioritario nom può non essere ampiamente articolato al proprio interno su determinate questioni, salvo però fissare alcune regole cui tutti sono tenuti. In tal senso vorrei chiedere idealmente all'on.Binetti se non è lei stessa a porsi spesso fuori di queste regole implicite o esplicite che esistono all'interno di un partito.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 17/10/2009 alle 08:22
L'impostazione del problema mi convince. Non sono del PD e sono molto incerto se andare o no alle primarie. Mi è chiaro che se voto domenica divento elettore del partito. Se passasse l'indirizzo del voto di coscienza su alcune materie ne diventerei un elettore volentieri.
Scritto da G. A. il 17/10/2009 alle 09:27
In 500 caratteri: 1) gli errori del gruppo Pd non fanno venir meno le responsabilità della Binetti; 2) come sopra: non presentarsi è molto grave, e se si trattasse di comportamenti reiterati perché non valutare l'espulsione? Tuttavia il comportamento della Binetti resta; 3) è vero: quindi non bisognerebbe rimediare agli errori passati del partito?; 4) ma se la coscienza del singolo si pone invariabilmente in contrasto con la linea del partito, non pensi che sia lui a porsi fuori dal partito?
Scritto da Davide Negrini il 17/10/2009 alle 09:49
Ogni partito sostiene che al proprio interno vi è libertà di espressione (anche di voto?), democrazia assoluta purchè si faccia parte degli ideali (o idee) di quel partito... per il quale si viene eletti da tanti elettori che condividono le idee della persona eletta in quel partito la qual ora vota diversamente dalle indicazioni proposte (o imposte?).O si è dentro o si è fuori: chi stabilisce la demarcazione? Su quali criteri espellere chi è stato eletto dalla gente che condivide(va) le idee?
Scritto da Carlo e gli amici al bar il 17/10/2009 alle 11:15
Caro Adamoli, sentiamo i commenti della gente al bar: anzichè di Binetti e affini, diciamo ai nostri politici, di qualsiasi livello e parte, di interessarsi dei servizi pubblici che non funzionano! "Giù da la broca!", gente, dicono in tanti: vogliamo che i servizi sociali funzionino (poste, sanità, scuola, trasporti, ecc); poi "cianciamo" del caso Binetti! Che abbiano ragione loro? Ecco perchè alle elezioni la gente vota secondo criteri "propri", di realismo e di efficienza, non di parole.
Scritto da Carlo e gli amici al bar il 17/10/2009 alle 13:05
Ho letto in ritardo l'intervista di Chiamparino al Corriere. Ha ragione Broggi G., una cosa così negativa non l'avevo mai vista. Altro che la Binetti. Se i giornali l'hanno raccontata bene quando attribuito a Fassino di aver fermato la sua corsa alla segreteria, evviva Fassino cento volte.
Scritto da Il pirata il 17/10/2009 alle 14:01
Per Carlo e gli amici del bar: se la gente votasse secondo criteri "propri", di realismo e di efficienza, non di parole, allora non voterebbe affatto questa maggioranza. O forse le escort, le Tv del premier ed i suoi guai con la giustizia sono per voi "realismo ed efficienza"?
Scritto da Adriano il 17/10/2009 alle 15:09
Carlo e gli amici al bar hanno ragione nel richiamare alla concretezza dei servizi sociali e pubblici però la libertà di coscienza in democrazia è un problema serio e lo dimostra questa partecipazione alla discussione.
Scritto da Giusy il 17/10/2009 alle 15:59
@Adriano 15.09 - Guarda che vogliamo forse dire proprio le stesse cose: se vuoi, leggi la nostra lettera al direttore di varese news ("se tutti insieme..." di ieri). Quanta gente cerca la concretezza della vita quotidiana, fatta di efficienza a favore di TUTTA la collettività e resta pressochè indifferente difronte ai colori politici; credici, Adriano. Noi non abbiamo tessere di partito, ma non ci sentiamo affatto "qualunquisti", ma gente qualsiasi fra la gente qualsiasi. Ciao. Cordialmente.
Scritto da Carlo e gli amici al bar il 17/10/2009 alle 18:26
Mi intendo poco, sono una semplice artigiano. Però mi sembra che un voto di dissenso soltanto non sia un grosso problema. Il PD dovrebbe avere altre preoccupazioni.
Scritto da Un artigiano il 17/10/2009 alle 18:29
Sì, sicuramente ci sono problemi più importanti, però ciò non toglie che i comportamenti dell'onorevole Binetti costino al PD 3 o 4 punti percentuali e non possiamo permettercelo. Se ci sono un Manifesto dei Valori e un Codice Etico: vanno rispettati. Secondo me la gente non ne può più di norme e di codici scritti che poi non servono a niente.
Scritto da mirella il 17/10/2009 alle 20:47
Sono discussioni difficili per me anche se capisco che sono importanti. Che la Binetti possa far perdere il 3 o 4% dei voti mi sembra una enormità impossibile.
Scritto da Moreno il 18/10/2009 alle 12:19
Il tema, come si vede, è di quelli delicatissimi e sentiti. Ne discuteremo ancora spesso. Fra l'altro sono stato nominato dalla convenzione di settimana scorsa a Roma nella Commissione dei quaranta che dovrà riformare lo Statuto del PD. E' molto probabile che se ne parli in quella sede. Non mancherò di fare le mie considerazioni sul blog.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2009 alle 15:45
x Carlo ed amici: la vostra lettera non fa una grinza. Però il caso Binetti salta fuori dalla questione "violenza agli omosessuali". Non sarà un tema pratico, o che comunque coinvolge la maggioranza della comunità, però rimane un tema civile da risolvere. Quindi, giusto che le Poste funzionino, però è un diritto di tutti girare per strada senza il pericolo di essere pestato perché di diverso indirizzo sessuale (così come vale per religione o razza).
Scritto da Adriano il 18/10/2009 alle 16:32
Se l'onorevole Binetti ha piu' a cuore i propri, rigidissimi, principi, dell'appartenenza a un gruppo che, su questo punto almeno, sembra avere indicato una linea chiara, non dovrebbe fare la parlamentare. faccia l'opinionista, l'intellettuale, scriva articoli di alta politica, ma non giochi a un gioco di cui non accetta le regole. Avevamo anche Turigliatto che considerava i propri principi piu' importanti della sopravvivenza di un governo. Basta con questi integralisti.
Scritto da Gionata il 19/10/2009 alle 04:03
@Adriano-Appunto, tutto quanto è davvero interesse della GENTE deve rientrare nei primari doveri di chi noi tutti eleggiamo (quando e se votiamo), affinchè si adoperino per tutta la collettività, facendo funzionare al meglio ogni servizio sociale. POI discutiamo di altro. I casi particolari , anche se importanti, sono sempre marginali se non interessano la gente. Questo è il "sentire" di chi è opinione pubblica.
Scritto da Carlo e gli amici al bar il 19/10/2009 alle 09:13
Il problema, caro Carlo, è che non stiamo parlando di un caso marginale: la civiltà riguarda tutta la collettività. Il sentire di cui parli tu altro non è che il ragionare con la pancia anziché con la testa. O forse tu ed mi tuoi amici ritenete che una raccomandata che arriva puntuale vale più di una vita umana, seppur omosessuale. Ad ogni modo, su questo blog, si parla spesso ANCHE di disservizi, come i treni per i pendolari: c'è un post proprio oggi
Scritto da Adriano il 19/10/2009 alle 10:02
Adriano, abbiamo chiesto alla gente se sanno di un caso Binetti... o se possono dire qualcosa dei disservizi sociali pubblici, code agli sportelli, tempi per visite mediche, tempi della burocrazia, treni in orario e puliti, poste efficienti... Prova anche tu a fare questo piccolo test: lì è la gente qualsiasi, quella come noi, che vota (o meno...). Lo sappiamo: l'uomo è anche e soprattutto testa, non solo pancia (e egoismo); siamo con te, ci mancherebbe! Diventiamo finalmente CITTADINI. Ciao!
Scritto da Carlo e gli amici al bar il 19/10/2009 alle 11:13
Persone come Adriano, sensibili ai problemi del vivere civile, sono sicuramente in sintonia con le persone come Carlo e gli amici al bar: tutti vogliamo sentirci cittadini, rispettati, perchè rispettosi dei diritti della gente. Poi discutiamo di politica, dei vari "casi" specifici...
Scritto da Gli amici al bar il 19/10/2009 alle 12:34
Secondo me la Binetti ormai è abbastanza conosciuta anche perchè la destra pubblicizza i suoi comportamenti estremisti per poi sottolineare a chiare lettere: guardate che partito...non sa che pesci pigliare...è il top dell'indecisione...sono talmente divisi che non possono avere una linea...ecc...e i voti vanno di là, dove ci sono tante "certezze".
Scritto da mirella il 19/10/2009 alle 22:22
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