Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/11/2009 alle 12:30

A chi sta a cuore destino delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi consiglio la lettura dell’editoriale del Corriere della Sera oggi scritto dal suo direttore Ferruccio de Bortoli. È un articolo che porta a sintesi gli studi e le ricerche molto interessanti condotte da Dario Di Vico sullo stesso giornale. I punti focali sono chiarissimi. Un milione di piccole imprese dell’industria, del commercio e dell’artigianato sono in pericolo. Se chiude una grande fabbrica l’attenzione è viva da parte di tutti, se chiudono cento piccole imprese, negozi o studi nessuno ne parla, ma il danno sociale è perfino superiore. I modi per affrontare questi drammi sono ormai largamente condivisi, ma non si fa nulla o comunque si fa troppo poco. È urgente un’iniziativa politicamente trasversale in questa direzione approfittando della finanziaria in corso di approvazione. È esattamente ciò che penso anch’io.

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 12 commenti -
Come si fa a parlare di iniziativa trasversale con uno come Berlusconi? Per me è una pura illusione.
Scritto da Angiolillo G il 10/11/2009 alle 13:40
Avevo letto gli scritti di Di Vico. Sono una buona base per una politica economica seria e concreta. Il PD dovrebbe fare delle proposte su quella strada.
Scritto da Lucky il 10/11/2009 alle 15:08
OK, va bene. A me però interessa quello che vuole e che fa il PD di Bersani. Ho qualche diffidenza sulla sua capacità di rappresentare le realtà a cui tu fai riferimento. Spero di sbagliare.
Scritto da Giorgio F. il 10/11/2009 alle 15:40
Non far finta di credere alle favole. Non puoi ritenere che sia possibile fare un'azione comune col governo in carica. L'opposizione presenti i suoi progetti.
Scritto da Renato C. il 10/11/2009 alle 15:56
Ma perché la grossa fabbrica chiude? NO!! Non Chiude DELOCALIZZA!!! e tutto l'indoto che adesso chiamate piccole imprese, va in crisi e chiude, e prima non le tenevate nemmeno in considerazione (Bersani con le lenzuolate ha finito di rovinarle)e un solo partito da anni gridava ci vogliono i Dazzi, no! Prodi "è la Cina il nostro interloqutore", balle, la Cina ci rovina, dobbiamo dirle queste cose non è parlando di piccole imprese, non è così che si riprendono i voti. Le Proposte dove sono?
Scritto da Gualtiero il 10/11/2009 alle 16:48
Gualtiero, alcune fabbriche delocalizzano, altre chiudono definitivamente. Non diamo tutta la colpa alla Cina. Ci volevano i dazi? Non lo so. Ho sentito il ministro Calderoli settimana scorsa che diceva altre cose.
Scritto da Bernasconi Luisa il 10/11/2009 alle 17:12
Le DELOCALIZZAZIONI in Italia, per fare l'esempio del distretto di Montebelluna (nel Nord) è iniziato prima della caduta del MURO di Berlino, quando non si gridava per i dazzi e non c'erano le lenzuolate di ieri e oggi divenute fazzolettini..certo, la Cina ci rovina, ma è colpa di Prodi? come i negozi di via Paolo Sarpi ,in Milano venduti ai cinesi dai Milanesi che si sono delocalizzati?. L'opposizione presenti i progetti.GIUSTO! Ma non ho udito molte "grida" contro il "prode del momento"
Scritto da penna42 il 10/11/2009 alle 17:27
Che strano. Quando si parla di flussi migratori e dei nefasti effetti che ciò comporta, i media, la classe politica e le "persone di buon senso" allargano le braccia e dicono: "è l'ineluttabilità del progresso". Quando si affronta il problema delle PMI e dei piccoli negozi l'atteggiamento (solo quello ...) cambia drasticamente e ci si allarma. Eppure sono due facce della stessa medaglia; sia recto che verso recano la medesima dicitura: globalizzazione. Le multinazionali e la grande distribuzione depauperano la filiera produttiva e affossano le piccole attività C'è un mercato vastissimo, basta creare il bisogno. I migranti, come li chiamano ora con enfasi da Libro Cuore, sono i nuovi consumatori. Così facendo il costo è a carico delle comunità nazionali, i ricavi a beneficio del grande capitale. Che questa classe politica si opponga a una simile consolidata dinamica, mi pare francamente una pia illusione.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/11/2009 alle 18:00
Qalche volta i giornali offrono analisi e spunti interessanti. Le indagini di Dario Di Vico contengono idicazioni che sarebbe sbagliato lasciare carere nel vuoto. Tutta la parte sui professionisti e sulle partite IVA merita di esere presa in considerazione.
Scritto da Lucianone il 10/11/2009 alle 21:04
Bossi non sempre ha ragione sulle piccole aziende, anzi, ha commesso un sacco di errori ma anche la sinistra è rimasta indietro nella comprensione del problema. Veltroni e Franceschini erano quasi estranei a questi problemi. E Bersani? Ci spero ma non mi illudo molto.
Scritto da Bottazzini S. il 10/11/2009 alle 21:11
Perchè alcuni commenti se la prendono con le iniziative bipartisan? Se non erro, da quel che scrivono, sono di sinistra. Credono forse che le leggi le possa approvare l'opposizione? Che idiozie!
Scritto da Nichy il 10/11/2009 alle 22:19
Corriere del 10, Molgora, sottosegretario del PdL-Lega (ormai sono la stessa cosa): “cercheremo di ridurre IRAP, IRES, proporremo una moratoria sugli studi settore… oltretutto è facile che in un periodo di crisi non si dichiarino utili”… questa, che è anche la proposta dei “resistenti”, è un invito e un viatico a non pagare le tasse, ed è una porcata! Questa situazione è il segno dei tempi, è vero, i piccoli sono stati maltrattati (ma non sono molto amici del fisco), allora si organizzano, urlano, chiamano i loro referenti e ottengono… alla fine di tutto questo le tasse le pagano tutte e solo i lavoratori dipendenti e i pensionati. E il PD che farà? Questa è la vera prova? Starà con i lavoratori, i precari, i giovani professionisti invisibili, i consulenti, i CO.CO.PRO, i commercianti-artigiani onesti, o no?
Scritto da Spartacus il 13/11/2009 alle 15:09
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