Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 14/11/2009 alle 08:29

In Italia è animato il dibattito sul crocefisso tra cattolici e non e anche fra gli stessi praticanti. Ogni presa di posizione della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) è sottoposta alle polemiche da alcune parti se è a favore degli immigrati, da altre parti  se è contro il biotestamento. Per quanto aspre, queste dispute non raggiungono mai le vette furiose toccate da due altissimi prelati americani. Il Cardinale Raymond Burke ha accusato l’Arcivescovo di Boston Sean O’Malley di essere stato sotto l’influenza di Satana quando ha autorizzato e officiato i funerali di Ted Kennedy, immorale perché non anti-abortista. L’Arcivescovo ha risposto risentito: “non cambieremo i cuori abbandonando le persone nel momento del bisogno e del lutto”. Da notare che il Card. Burke è da un anno Prefetto della Signatura Apostolica, il più alto Tribunale vaticano e il Card. O’Malley è considerato di vedute conservatrici. Perché annoto queste cose? Per dimostrare che ovunque il cattolicesimo non è un monolite quando entra in relazione con fatti e orientamenti politici. Il pluralismo culturale, tutti se lo devono ficcare in testa, è un dato strutturale e ineluttabile. Ed ha i suoi innegabili vantaggi per la stessa Chiesa.

Commenti dei lettori: 21 commenti -
Il pluralismo culturale dei cattolici in Italia langue nonostante tutto. Non so se dagli USA riceviamo un buon esempio o un cattivo esempio, ma da noi dobbiamo sprovincializzare il dibattito.
Scritto da Federico il 14/11/2009 alle 16:31
Il pluralismo culturale non ha mai danneggiato la Chiesa, questo è vero. La sua unità e capacità apostolica dipende da altro. Dall'esempio, dalla gratuità della missione, dall'ispirazione a guidare la società nei momenti tempestosi della storia.
Scritto da Un prete anonimo il 14/11/2009 alle 17:26
Si certo all'interno della Chiesa esistono sensibilità differenti in molti campi, compreso l'approccio di taglio strettamente religioso. Ne sono una prova i diversi movimenti che compongono il mosaico della cattolicità. In campo temporale le differenze sono più marcate: in politica sia l'opzione moderata conservatrice che quella progressista hanno diritto di cittadinanza. Il partito unico dei cattolici così come lo abbiamo conosciuto è stato una "necessità" storica contingente, non la regola
Scritto da cesare chiericati il 14/11/2009 alle 17:33
Mi piaccio anche questi brevi post su tematiche complesse. E' sempre in agguato il pericolo di rendere semplici le cose difficili, ma aiutano comunque a ragionare su una scala più ampia di quella solita.
Scritto da Ghiringhelli il 14/11/2009 alle 18:24
Il dibattito sulla sentenza relativa al crocefisso nelle scuole è stato caratterizzato da una banalizzazione estrema del fatto religioso, banalizzazione avvalorata dai tanti credenti che hanno difeso il crocefisso richiamandosi ad un suo valore universale."Non da fastidio a nessuno", dicono. Partirei da questo: il tentativo di imporre simboli e richiami al cattolicesimo sta di fatto annacquando il messaggio evangelico in una società che ormai tutto è fuorchè cristiana...
Scritto da davide 1 il 14/11/2009 alle 18:55
In questo modo, a prescindere dalla volontà di chi parla, ogni richiamo ai valori e all'amore evangelico diventa, prima ancora che messaggio personale e invito alla conversione, messaggio politico e fonte di scontro. Da cattolico sogno di vivere in un contesto come quello tedesco o francese, dove le comunità cristiane si sentono libere e partecipi del dibattito, chiamate a dimostrare l'amore prima di imporlo per legge.
Scritto da davide 2 il 14/11/2009 alle 18:58
Bene il post e bene il commento di Cesare Chiericati. Le due opzioni conservatrice e progressista hanno entrambe una presenza importante fra i cattolici. Chi tende a legittimare solo la prima (anche nella chiesa ufficiale) rinuncia ad esplorare la ricchezza del contributo dell'ispirazione cristiana nella società contemporanea.
Scritto da Luca D. il 14/11/2009 alle 19:01
Caro Adamoli, forse farebbe bene a tutti smetterla di "interpretare il cristianesimo" e "tradurlo in regole", dietro le quali, se si va a vedere, ci sono paurose strutture di potere coi loro interessi ( e parlo anche della Chiesa, non solo della politica). Dietro il crocifisso non c'è nè un muro nè un chiodo che ce lo appende, ma la Parola (Antico e Nuovo Testamento) che parlano a ciascuno di noi ed in modo chiaro. Specialmente per quanto riguarda il rispetto delle persone...tutte!
Scritto da mauro prestinoni il 14/11/2009 alle 20:45
Avanti Giuseppe. Vai per la tua strada. Non ti preoccupare troppo dei cattolici integralisti e di destra.
Scritto da Roberto il 14/11/2009 alle 20:55
Rispondo a mauro prestinoni che scrive: “la Parola (Antico e Nuovo Testamento) che parlano a ciascuno di noi ed in modo chiaro.” Purtroppo hanno parlato solo a noi. Saulo di Tarso non predicò il cristianesimo agli ebrei di Palestina ma ai non ebrei in Grecia e nelle città romane. Il veleno fu inoculato soltanto all’occidente antico. Il sapere tradizionale, le religioni tolleranti (i romani non avrebbero mai giustiziato Gesù per motivi religiosi, e la crocefissione era inflitta soltanto per motivi politici) furono spazzate via dal proselitismo fanatico del monoteismo semita.
Scritto da Filippo Valmaggia il 15/11/2009 alle 10:07
Adamoli, ieri ti ho inviato un commento che non vedo pubblicato ma forse ho sbagliato io tecnicamente nell'inviartelo. Fammi sapere che eventualmente te lo invio un'altra volta.
Scritto da Uno di C.L. il 15/11/2009 alle 11:23
Anzi te lo mando subito ancora ilmio commento di ieri. Grosso modo era così: tu sei molto intelligente e ti rispetto. Però questa volta sei troppo presuntuoso. Stai cercando di dire che sono legittime sia le posizioni di destra che di sinistra. Ma in effetti la sinistra è sempre stata lontana dall'insegnamento della Chiesa. Soprattutto sulle questioni bioetiche.
Scritto da Uno di C.L. il 15/11/2009 alle 11:28
Ottimo post Giuseppe. Se capissimo che buttar giù i monoliti - tutti -favorisce anche il dibattito e lo rende qualitativamente migliore, avremmo fatto 13. Ciao
Scritto da Erica D'Adda il 15/11/2009 alle 13:28
Caro Giuseppe, il cattolicesimo non è un monolite, ma molti lo interpretano, oggi, come se fossero al supermercato. Si entra e si prende quello che più interessa. Così assistiamo a cattolici in tutti i partiti anche in quelli che sono in totale contraddizione con l’insegnamento della Chiesa. Mi permetto a questo punto di fare brevemente alcune considerazioni: Santa Madre Chiesa dovrebbe, prima di chiedere unità ai cattolici che sono impegnati in politica, fare chiarezza al suo interno. Troppe voci diverse e troppi “movimenti” che interpretano gli insegnamenti, a proprio uso e consumo, rischiano di essere e generare confusione. Se venticinque anni fa dai pulpiti si fosse levata alta e forte la voce di condanna verso alcuni fenomeni politici che hanno fatto dell’egoismo e dell’individualismo la propria bandiera, forse, oggi, potremmo affrontare i “grandi temi” che condizionano la nostra società e il mondo in modo “diverso e più razionale”. La Chiesa è per definizione “maestra di umanità” e capace di “leggere i segni dei tempi”, ma forse, a queste categorie bisognerebbe, oggi più che mai, aggiungerne un'altra. Tornare ad “educare”. Non basta lanciare messaggi che riguardano l’emergenza educativa nel nostro Paese, se poi non c’è chi forma le coscienze. Esiste oggi una cultura cattolica capace di produrre pensiero, idee e proposte per una società più libera, più giusta e più eguale?
Scritto da roberto molinari il 15/11/2009 alle 15:20
Sono diventato un lettore affezionato del blog anche per il dibattito che riesce a svilupare. Ci sono commenti di ottima qualità che leggo volentieri anche perchè non sono tutti uguali. Tutt'altro, Filippo Valmaggia, ad esempio, è molto "originale", e quasi mai lo condivido, però da il segno di una discussione liberissima, non ortodossa, anzi estremamente aperta. Non è un blog di partito, ma di un politico che aderisce ad un partito, che pensa e che non fa propaganda. Per me va bene così.
Scritto da Angiolillo G. il 15/11/2009 alle 15:48
Per Roberto Molinari Parole sacrosante!
Scritto da mauro prestinoni il 15/11/2009 alle 17:44
Condivido totalmente Angiolillo G., soprattutto le ultime righe. A me piace la varietà dei temi che Adamoli tratta, (non so davvero come faccia). Gli faccio notare però che da un pò di tempo non parla di sanità. Col suo blog mi ha avvicinato alla politica.
Scritto da Baroffio Loredana il 15/11/2009 alle 21:48
"Uno di C.L." è la rappresentazione di una propaganda politica più che di un libero pensiero di ispirazione cristiana. Non sono mai stata di sinistra ma respingo questo modo di descriverla.
Scritto da Bernasconi Luisa il 15/11/2009 alle 21:56
Per Baroffio Loredana: Adamoli ha anche un sito e di recente ha pubblicato un articolo sulla sanità http://www.adamoligiuseppe.it/stampa/view/321
Scritto da Pino il 16/11/2009 alle 11:24
Forse l'ho già detto e mi spiace ripetere quella e sempre quella come chi non ci sta più tanto con la testa: ma la Chiesa fa il suo mestiere. E' contro l'aborto, difende i suoi simboli, accoglie i diseredati. Siamo noi che dobbiamo decidere se accogliere il suo messaggio tout court o restarne fuori, o essere critici. CIoè, è un problema nostro, non dell'istituzione religiosa.
Scritto da Laura S. il 16/11/2009 alle 14:36
Quando ho scritto questo post temevo che non suscitasse molto interesse. Invece si è sviluppato un buon dibattito di cui ringrazio tutti. La domanda finale del commento di Roberto Molinari non è retorica, colpisce nel segno e merita di essere ripresa. Discutendo in questo modo possiamo tutti crescere culturalmente e politicamente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/11/2009 alle 15:56
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