Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/12/2009 alle 10:38

Sento che devo spiegare meglio, sia pure sinteticamente, il senso del post “Religione e dittatura della maggioranza” riferito al referendum svizzero sui minareti. Ribadisco che sono un estimatore del modello statuale svizzero e del suo federalismo che ha rappresentato la chiave di volta per far convivere popoli, nazioni, radici e lingue diverse nel cuore dell’Europa. Il referendum, per più di un secolo e mezzo, è stato uno straordinario strumento di democrazia diretta e identificazione dei cittadini con le istituzioni della confederazione elvetica. È impressionante la quantità e la qualità delle materie sottoposte al voto: materiale bellico, traffico aereo, documenti di viaggio, superstrade, servizi socio sanitari. Questi sono solo alcuni degli ultimi argomenti assoggettati al voto, rispetto ai quali la volontà della maggioranza è sacra.
Per il referendum di cui stiamo parlando il discorso è completamente diverso. Si scrive minareti e si legge luoghi di culto e libertà religiosa. Così è stato interpretato dall’Unione Europea, dalla Chiesa cattolica e dalle altre chiese sparse nel mondo, dagli intellettuali e dai cittadini comuni. È giusto che le moschee non diventino luoghi di predicazione dell’estremismo fondamentalista. È altrettanto doveroso che l’integrazione dei musulmani, con i diritti che comporta, incorpori la libertà della donna e la separazione tra politica e religione. Su questi punti, e molti altri, la nostra società eserciti un controllo fermo e rigoroso. Ma al dunque ha ragione Ferdinando Camon: «Se accetti che nel tuo paese ci sia una comunità straniera che lavora, ma non accetti che pratichi la sua religione, la privi della sua forza spirituale, la degradi a pura forza lavoro, forza animale». A nessuna maggioranza può essere consentito di negare la libera preghiera e l’integrità dei luoghi di culto a chiunque rispetti le leggi in vigore. Questo si chiamerebbe con un solo nome: tirannia della maggioranza.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 42 commenti -
Certo, Adamoli. "Tirrannia della maggioranza". Qui, ovunque. E la famosa "reciprocità"? Certi paesi, i cui loro cittadini qui da noi esercitano ogni libertà, garantiscono in casa loro libertà di altri culti?
Scritto da Carlo il 2/12/2009 alle 10:56
Al "popolo sovrano" è riconosciuta dignità secondo le convenienze. Nel 2000 fu ritenuto in grado di discernere un tecnicismo quale la separazione delle carriere in ambito giuridico. Lo stesso popolo, ora declassato a popolino, non sarebbe "idoneo" a prendere decisioni che ineriscono alla coscienza, alle tradizioni, alle Weltanschauungen. Ma non è neanche così. In democrazia, si sa, tutto è astratezza, tutto è fumoso, tutto è volutamente creato per determinare confusione. Sulla libertà di culto, tra l'altro di una religione estranea e dichiaratamente ostile, il popolino non dovrebbe intervenire ma può tornare ad avere un ruolo attivo proprio quando attivo non potrà più essere: quando la vita sfugge e deve decidere se staccare la spina che lo lega a questo mondo. In questo caso il popolino, parcellizzato nel feticcio democratico chiamato individuo, torna ad avere dignità e coscienza.
Scritto da Filippo Valmaggia il 2/12/2009 alle 12:35
Concordo col post e col brano di Camon. E' sempre un errore ferire la spiritualità delle persone. L'Europa deve dare l'esempio.
Scritto da Meroni G. il 2/12/2009 alle 14:24
Caro Adamoli, mi sorprende sempre positivamente il tuo modo di farci ragionare sui temi più attuali con grande apertura mentale. Io che pure difendo le radici cristiane dell'Europa dico che sul referendum svizzero hai ragione. La fotografia europea è già multirazziale, difendiamo con forza le nostre tradizioni ma permettiamo la pratica di tutte le religioni. Anche questo è un dato ineliminabile della nostra cultura.
Scritto da Alberto Fumagalli il 2/12/2009 alle 14:38
L'osservanza sempre e comunque della regola della maggioranza può provocare scompensi molto seri per la convivenza civile. Molte passaggi storici positivi sono stati compiuti contro la volontà maggioritaria, che solo successivamente ha approvato. Le Costituzioni e le Istituzioni pubbliche servono per mediare e realizzare il progresso. In molti Stati se avessero deciso i cittadini ci sarebbe ancora la pena di morte. Questo è solo un esempio.
Scritto da Carlo B. il 2/12/2009 alle 15:32
Discussione difficile ma interessante. Sento a naso che ha ragione Adamoli anche se sulle questioni del testamento biologico non mi ha mai convinta del tutto.
Scritto da Elisabetta il 2/12/2009 alle 15:35
Il referendum in Svizzera è fondamentale strumento di democrazia ma forse andrebbe rivisto l'elenco dei temi ammissibili.Tra votare per l'aumento o meno del prezzo del latte e la costruzione o no di nuovi minareti mi pare ci sia un salto qualitativo troppo ampio. Personalmente concordo col commento di Franco Cardini ( La Stampa del 30/9) che notoriamente non è un "cattocomunista" ma che dev essere risultato assai sgradito alla Lega e a molti esponenti del PDL.
Scritto da cesare chiericati il 2/12/2009 alle 15:59
Ma sig Adamoli la" tirrania della maggioranza" ottimo slogan per togliersi da tutti le risposte. La maggioranza a cosa serve? me lo dica lei intelettuale di rango, non fa mai un riassunto sugli scritti del blog, è bello buttare l'amo e aspettare che i boccaloni abbocchino.. per cortesia.. forse si trova un po a disagio non avendo fatto quello che Le sarebbe piaciuto fare, ma la "MAGGIORANZA" lo ha estromesso. La maggioranza serve si o no? o solo quando fa comodo si e altrimenti no!!
Scritto da Walter M. il 2/12/2009 alle 17:29
caro carlo - commento 1, noi diamo loro la libertà di vivere la loro religione perchè crediamo nei diritti umani, che non sono negoziabili in base alla reciprocità, ma sono diritti naturali. quindi anche se "loro" (paesi bisognerebbe capire bene di chi parliamo: lei è mai stato ad esempio in siria o giordania o marocco?) non ci lasciano libertà religiosa, noi non ci abbassiamo allo stesso livello. semplicemente perchè rispettiamo l'essere umano
Scritto da davide il 2/12/2009 alle 18:46
Concordo con Carlo B. e trovo del tutto sconclusionato e anche incomprensibile il commento di Walter M. - Il referendum è uno strumento delicato. In Italia, per esempio, è ammesso per certe materie e non per altre. Certe discussioni e decisioni le devono prendere i Parlamenti e le pubbliche Istituzioni.
Scritto da Luca il 2/12/2009 alle 20:20
Devo fare i complimenti a questo blog per la scelta degli argomenti e per il modo di presentarli che è sempre accattivante. Questo post ne è un esempio. Se il successo del blog è la quantità e qualità del dibattito che suscita, il successo è assicurato.
Scritto da Francesco C. il 2/12/2009 alle 20:38
La tesi di Adamoli è chiarissima e la sottolineano ulteriormente sia Carlo B. che Cesare Chiericati. Non esiste un diritto della maggioranza di schiacciare i sentimenti, le pratiche religiose, la spiritualità delle minoranze civili, religiose, ecc. Carlo nel primo commento parla della reciprocità negata e questo è un argomento serio. Ma noi europei cosa dovremmo fare? Comportarci come i musulmani nei paesi islamici?
Scritto da Baroffio Loredana il 2/12/2009 alle 21:03
Avanti Adamoli. Gusto di più il tuo blog c he molte altre cose lunghe e ostiche che leggo quà e là. Che sia d'accordo oppure non è poi così importante.
Scritto da Leonardo il 2/12/2009 alle 21:38
Bravo Davide, chiaro, semplice, lineare. E soprattutto molto umano. Condivido e sottolineo.
Scritto da Un leghista pentito il 2/12/2009 alle 21:44
@ davide. I diritti umani non sono naturali ma furono creati artificialmente nei laboratori illuministici. Esistono, invece, i diritti naturali delle nazioni. La Svizzera ha intenso manifestare contro un pericoloso accerchiamento. I minareti sono erezioni che disturbano il nostro paesaggio europeo. Noi ci siamo innalzati con l'arte gotica e spero che questo "cielodurismo" non venga soppiantato. Se i musulmani vogliono attendere al loro culto, lo facciano nel chiuso delle loro stanze graveolenti di spezie.
Scritto da Filippo Valmaggia il 2/12/2009 alle 22:14
attenzione, non facciamo confusione : i luoghi di culto cattolici nella stragrande maggioranza dei paesi mussulmani ci sono eccome, le eccezioni sono poche (arabia saudita) e quelle poche non ci mandano emigrati. ma a parte questo, se si proibisce a qualcuno di pregare, si svuota la libertà e la democrazia di qualunque significato : sono i reati ad essere proibiti, non la preghiera.
Scritto da marco il 2/12/2009 alle 22:48
La reciprocità è un traguardo a cui tendere ma non ci possiamo fermare noi se gli altri non ci seguono.
Scritto da Lucia il 2/12/2009 alle 22:53
Gentile Adamoli, ma perchè si scrive minareti e si legge luoghi di culto? Interpretazione sbagliata secondo me. Le moschee non mancano in Svizzera.Il minareto è una torre da cui il muezzin o un altoparlante per un certo numero di volte al giorno a partire credo delle sei del mattino chiama ad alta voce a raccolta i fedeli. Lo vorrebbe lei a 50 metri da casa sua? Io no , anche se gridasse in lingua inglese . Se si tratta solo della torre e non stona con il paesaggio non ho nulla da obiettare.
Scritto da mirella il 3/12/2009 alle 00:39
@ Davide. In casa nostra certi preti cattolici concedono locali della parrocchia o dell'oratorio per il loro culto... Noi, appunto, siamo democratici, e assai, noi. Volevo solo ricordare questo: che bisogna fare memoria, quando si avanzano sempre e soltanto diritti, di come sono garantiti, invece, i diritti in casa loro! Proprio in nome della democrazia, universale, mondiale: che facciano altrettanto in casa loro, per reciproco rispetto dei diritti di democrazia, che è rispetto di umananesimo.
Scritto da Carlo 1 il 3/12/2009 alle 09:17
@leghista pentito - E' proprio per i diritti umani, del rispetto di umanità, che si invoca la reciprocità. Tutto bene in casa nostra... ma se si vuole dare un contributo universale alla democrazia, che è umanità, si faccia altrettanto dove questi diritti sono assolutamente negati e vietati e là esseri umani soffrono. Umanità è mondiale, ovunque, non solo in casa nostra. Allora siamo veramente democratici, quando umanità è ovunque rispettata. E' un ideale che si deve raggiungere.
Scritto da Carlo 1 il 3/12/2009 alle 09:25
@ Lucia - Giustissimo. Ma se siamo sensibili alle sofferenze umane di chi non può manifestare e dire per i propri diritti, ricordiamoci noi, per loro. In questo senso ricordare "reciprocità" è esercitare democrazia universale, anche per chi non può manifestare e dire. Appunto. Ciao!
Scritto da Carlo 1 il 3/12/2009 alle 09:32
La libertà di culto nei paesi arabi è garantita: questa barzelletta che "da loro non c'è reciprocità" deve finire. Basta andare a Damasco, Giordania o Marocco (come qualcuno ha già scritto) per rendersene conto. Sul fatto che i minareti possano disturbare la bellezza del nostro paesaggio, si può poi fare un giro a Granada (Spagna) per valutarne gli effetti. L'estetica o meno non dipende dall'origine architettonica di un edificio, ma come viene sviluppato nell'ambiente. Occorre equlibrio: e di certo concedere la libertà di culto non significa che si debbano costruire minareti e moschee in ogni città e paese, o farlo insensatamente in zone inappropriate. Poi se si va a guardare in alcune zone di Milano, si scopre che a fianco di case d'epoca hanno edificato palazzacci tetri, veri ecomostri, il cui stile si discosta nettamente dal resto del quartiere, deturpandone così l'equilibrio armonico. E vedremo cosa accadrà ora con il Piano casa.
Scritto da Adriano il 3/12/2009 alle 09:57
@ Adriano - Libertà di culto, libertà di praticare e convertirsi a qualsiasi credo o religione o confessione... anche questo è vera democrazia, reale, non ufficiale. Chiediamo a Magdi Allam, che potendo convertirsi solo perchè residente in Italia, vive sotto scorta da quando è passato al cattolicesimo... Potremmo discutere all'infinito: cerchiamo di essere oggettivi, realisticamente. Poi ognuno creda ciò che vuole.
Scritto da Alto Milanese il 3/12/2009 alle 10:25
@ Adriano. Complimenti per il tempismo. L'esplosione di stamane a Damasco, che ha causato morti e feriti, non attiene forse a problematiche religiose e libertà di culto?
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/12/2009 alle 10:52
@carlo 1: se mi poni dici che dobbiamo impegnarci perchè i paesi musulmani integralisti rispettino la libertà religiosa sono assolutamente d'accordo. mi sembrava però di capire che il tuo riferimento alla reciprocità fosse da intendere come un invito a negare i diritti delle minoranze reliogise qui in Italia. e questo non mi va bene. condivido dunque le tue osservazioni, a parte quel "a casa loro" che fa di tante situazioni diverse (Marocco, Arabia Saudita, Siria..) un unico fascio
Scritto da davide il 3/12/2009 alle 10:58
@Davide 10:58 - Il rischio dei commenti, condensati e stringati per necessità, è sempre quello di essere fraintesi perchè si fa luce su aspetti particolari. Salvo poi riscoprire che siamo d'accordo e sulla stessa "onda": ma proprio in questo sta la bellezza e la ricchezza della mente che sinceramente vuol capire ed essere nel giusto. E "questo" Adamoli e i gentili padroni di casa che ci ospitano e i gentili commentatori sinceri sono gli artefici di questa "maturazione" intellettuale. Ciao.
Scritto da Carlo 1 il 3/12/2009 alle 11:24
Ho una curiosità da chiedere a Carlo. Perchè continui a riferirti "ai padroni di casa"? Ho inteso che questo è il blog personale di Adamoli. Varesenews lo annuncia e basta. La responsabilità è tutta ed esclusivamente sua, come per tutti i blog. O tu sai qualcosa di differenrte?
Scritto da Il pirata il 3/12/2009 alle 13:26
Mi ero già espresso in materia sul post precedente. Nel senso di ritenere che determinate materie andassero mediate e non sottoposte agli umori popolari del momento. Duemila anni fa ci fu un referendum che ritengo appropriato evocare: "libero Gesù o Barabba"? Sappiamo come è finita.
Scritto da Angelo Eberli il 3/12/2009 alle 13:57
X AltoMilanese: Magdi Allam vive sotto scorta in particolar modo per il fatto che critica, spesso in maniera strumentale ed inopportuna, la religione islamica, e per questo ha ricevuto minacce di morte. Certo, non è giusto che uno perché ha una sua opinione rischi la vita, ma se è per questo le ha ricevute anche la famiglia del medico veneto che ha perorato la causa dell'abolizione del Crocifisso nelle aule scolastiche; x Filippo: l'attentato di stamattina a Damasco credo non abbia nulla a che vedere con motivi religiosi. Anche qui in Italia ci sono stati attentati (da piazza Fontana a Borsellino/Falcone, passando per le Brigate Rosse): motivi religiosi anche quelli? Parliamo allora di ciò che accade in Irlanda, tra cattolici e protestanti...
Scritto da Adriano il 3/12/2009 alle 14:33
@ Angelo Eberli. Barabba fu preferito per motivi razziali. Egli era sicuramente giudeo; Gesù probabilmente no. Se fosse stato giudeo anch'egli, non lo avrebbero consegnato in un primo momento ai romani. Il sangue vince sempre. Vinse duemila anni fa nella Grande Storia e vince, molto più modestamente, nelle valli e sui monti svizzeri oggi.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/12/2009 alle 17:10
@ Adriano. Se permetti le tue osservazioni, anche se logiche e condivisibili sui fatti particolari, appaiono piuttosto forzate nel contesto del tema generale. Estremismi e fanatismi, o soltanto punte di essi ci sono sempre (stati), più o meno ovunque c'è disordine sociale, politico o religioso. Ma è in generale che vorrei chiedere: noi siamo liberi come sono liberi loro? Oppure: loro sono liberi come siamo liberi noi?
Scritto da AltoMilanese il 3/12/2009 alle 17:13
@ il pirata 13:26 - Caro pirata, guarda che forse vogliamo dire ed apprezzare la stessa idea! Ok ad Adamoli, ribadito e sostenuto, e, se permetti ok anche a chi permette di ospitare i nostri commenti; tutto qui. Una gentilezza che io apprezzo assai, considerati certi "padroni di casa"... Commentatori compresi, se cortesi e sereni. Guasta, forse, essere cortesi? Adamoli insegna. Ciao, pirata!
Scritto da Carlo 1 il 3/12/2009 alle 17:47
@ Adriano. A Damasco sono morti cinque pellegrini iraniani ma non si tratta di motivi religiosi? In quelle lande non si uccide per il tifo calcistico ... Propongo di non contare morti e faide religiose che coinvolgano musulmani, sarebbe oneroso oltre che penoso.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/12/2009 alle 18:25
Mi unisco ai complimenti per la capacità che hai di farci discutere sui temi più interessanti mantenendo un livello più che dignitoso. E' giusto che tu non concluda tutte le discussioni, però dovresti riprendere alcuni dibattiti in post successivi. Come hai fatto con questo e come dovresti fare anche con altri.
Scritto da Giuliano M. il 3/12/2009 alle 19:34
x AltoMilanese: sicuramente siamo più liberi noi, però, proprio per questo, non credi che allora sia un controsenso limitare la libertà altrui? Controllo sì, rispetto delle regole sì, però uguali diritti xFilippo: attentato o no, motivi religiosi o meno, credo che il tema del post era tutt'altro, quindi inutile discutere qui se hanno causato più vittime le faide tra mussulmani oppure crociate, inquisizione, colonizzazioni o guerre infinite tra cattolici e protestanti
Scritto da Adriano il 4/12/2009 alle 09:09
@Adriano 09:09-Mai limitare la lecita libertà altrui. - Ricordiamo a chi grida e pretende diritti in casa nostra, di come stanno coloro che in casa loro non hanno libertà: è in massimo contributo di umanità della democrazia universale che possiamo dare. Se ricordiamo "recoprocità" è proprio per dire: cerchiamo di essere liberi TUTTI, qui da noi ma anche dovunque, anche lì da voi, per chi non può dire e ivere i propri diritti. E' davvero democrazia universale. Oltre le parole e i proclami.
Scritto da AltoMilanese il 4/12/2009 alle 10:57
@ Adriano. "motivi religiosi anche quelli? Parliamo allora di ciò che accade in Irlanda, tra cattolici e protestanti..." Il virgolettato è di Adriano. Lo stesso Adriano che nel suo ultimo commento scrive di trovare inutile una discussione come quella che prima proponeva. E' del tutto evidente che ad Adriano piacciono le domande ma non piacciono le risposte.
Scritto da Filippo Valmaggia il 4/12/2009 alle 11:09
Filippo, mi scusi, forse mi sono spiegato male io: intendevo dire che ciò che accade in Irlanda non ha niente a che fare con la religione, ma è solo un fatto politico. Come probabilmente lo è stato l'attentato di ieri a Damasco.
Scritto da Adriano il 4/12/2009 alle 16:56
Adriano, scusi lei, ma non ha mai sentito parlare di sciiti e sunniti? E' improbabile che ieri a Damasco cinque pellegrini sciiti siano morti per l'esplosione di pneumatico. A meno che lo pneumatico fosse sunnita ...
Scritto da Filippo Valmaggia il 4/12/2009 alle 17:06
Rispondo direttamente a Mirella e indirettamente ad altri commenti. Cara Mirella, lei crede davvero che gli svizzeri abbiano risposto al referendum pensando al muezzin che disturba la quiete sei volte al giorno oppure alla "purezza" architettonica del paesaggio? L'interpretazione di (quasi) tutti è stata quella di carattere religioso e politico che ho dato anch'io, con la mia sensibilità, nel post. Altrimenti darei ragione a lei.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/12/2009 alle 09:14
Rispondo direttamente a Mirella e indirettamente ad altri commenti. Cara Mirella, lei crede davvero che gli svizzeri abbiano risposto al referendum pensando al muezzin che disturba la quiete sei volte al giorno oppure alla "purezza" architettonica del paesaggio? L'interpretazione di (quasi) tutti è stata quella di carattere religioso e politico che ho dato anch'io, con la mia sensibilità, nel post. Altrimenti darei ragione a lei.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/12/2009 alle 09:14
Signor Adamoli, non pretendo di capire al cento per cento la ragione che ha spinto gli Svizzeri a votare così, non discuto. Però se dovessi votare io, che comunque sono di sinistra, in caso di decibel elargiti in nome di una religione che non mi tocca, sceglierei il no, mentre per l'aspetto architettonico ci sono le norme paesaggistiche e non avrei nulla da obiettare. L'aspetto sonoro in questo caso è invasivo, secondo me, quello visivo no.
Scritto da mirella il 5/12/2009 alle 11:42
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