Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 12/12/2009 alle 10:00

Sono passati quarant’anni dalla strage di Piazza Fontana. Il 12 dicembre 1969 la bomba scoppiata alla Banca nazionale dell’agricoltura a Milano ha ucciso sul colpo sedici persone, una è morta in seguito a causa delle ferite e una, Pino Pinelli, viene ormai aggiunta al triste elenco perché è da li che passa la sua storia. È a partire da quel giorno che la storia del nostro Paese è cambiata: dal 1969 al 1984 (l'attentato al treno rapido 904) si susseguono le stragi collocabili nella cosiddetta “strategia della tensione” come l’Italicus, Brescia, Bologna. Su un altro versante le azioni di gruppi terroristici come le Br che culminarono nel  rapimento e assassinio di Aldo Moro e della sua scorta.
Sono passati appunto quarant’anni, quasi mezzo secolo, da quel 12 dicembre, ma ancora non sappiamo la verità. Soprattutto non la conoscono i parenti delle vittime, condannati da quel giorno a un “ergastolo”, come commentano amaramente i figli di una vittima. Anche per questo, per evitare che si smetta di cercare la verità, è fondamentale non dimenticare. Ecco perché sono importanti anche le cerimonie, le medaglie, le targhe e le parole del Presidente della Repubblica ai familiari. Per chi ha la mia età dimenticare è impossibile. Ma è ai giovani che dobbiamo pensare per non rischiare che, per gli studenti che ogni mattina da piazza Duomo camminano verso la sede dell’Università statale poco lontana, piazza Fontana sia un nome privo di senso.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 19 commenti -
In questi giorni c'è una ripresa di interesse nelle università per le stragi e la strategia della tensione. E' un buon segno perchè la memoria è importante.
Scritto da Ambrogio il 12/12/2009 alle 12:19
Giuseppe Adamoli scrive: "È a partire da quel giorno che la storia del nostro Paese è cambiata" La storia del nostro Paese è cambiata dal 1945. Ciò che origina dalla codardia, dal tradimento non può che dare questi frutti. E’ l’Italia subordinata al nemico vincitore (siamo gli unici, ogni anno, a festeggiare una sconfitta); l’Italia che non ha sovranità territoriale (siamo soltanto una base NATO) né sovranità nazionale (non possiamo permetterci neppure un colpetto di stato senza l’autorizzazione dell’America); l’Italia mafiosa; l’Italia del malaffare, delle stragi senza colpevoli; l’Italia degli indifferenti, senza guida, senza slanci ideali, privati dell’identità. Siamo un Paese che ama la pizza e la piazza e infatti siamo sempre più grassi e ignoranti. Ci arrendiamo di fronte alle ondate migratorie, adducendo la scusa della “ineluttabile corso della storia”, o approfittando borghesemente dei vantaggi economici che questa Volkswanderung comporta e barattando così la nostra identità futura con una manciata di spiccioli. Siamo infine l’Italia di Berlusconi, un parveneu che da quindici anni conferma le nequizie di questo nostro sistema democratico.
Scritto da Filippo Valmaggia il 12/12/2009 alle 13:18
La strategia della tensione dell'estrema destra, le Brigate Rosse dell'estrema sinistra impazzita, hanno rappresentato la patologia della Repubblica italiana. Il fatto che vi siano ancora tanti misteri soprattutto sulla prima è inquietante.
Scritto da Lucia il 12/12/2009 alle 15:48
Inutile stare a disquisire troppo. La responsabilità dello stato sui misteri stragisti è enorme. Forse ha ragione chi dice che, aprendo gli archivi segreti, potremo sapere qualcosa di più.
Scritto da Angela il 12/12/2009 alle 17:57
Sono di destra, ho lasciato alle spalle definitivamente il fascismo e non condivido Filippo Valmaggia. La repubblica democratica è stato indubbiamente un passo avanti. Spero che lo stragismo della strategia della tensione sia svelato in tutti i suoi aspetti.
Scritto da Rocco D. il 12/12/2009 alle 20:14
Quello che è avvenuto ieri ad opera dei centri sociali è vergognoso. Dovete dirlo anche voi alto e forte. C'è una sinistra vecchia, arretrata che vi tiene lontani dalle fasce moderate.
Scritto da Un senza partito Milano il 13/12/2009 alle 10:08
@ Angela. "Aprire gli archivi segreti": abbiamo avuto governi di sinistra, ministri di sinistra, che avevano la possibilità concreta di farlo... Tutto invece è (stato) come sempre. - Filippo Valmaggia nel suo commento qui sopra fa un quadro molto realistico ed oggettivo della nostra reale "società".
Scritto da Robecco sul Naviglio il 13/12/2009 alle 10:11
Certo è decisivo non far cadere una coltre di oblio e di dimenticanza su quella tremenda stagione. Dopo le vittime e i loro parenti un ricordo riconoscente deve andare a un gruppo ristretto di giornalisti che seppero, con scrupolo e pazienza professionale, dire no alle menzogne e ai depistaggi di chi, all'interno dello Stato, proteggeva inconfessabili interessi di destabilizzazione. Mi vengono in mente in particolare due nomi: Marco Nozza del Giorno di allora e Ibio Paolucci dell'Unità.
Scritto da cesare chiericati il 13/12/2009 alle 10:32
Voi di sinistra dovreste prendere una posizione frontale contro i ragazzi che sono sfilati ieri a Milano. Altrimenti siete corresponsabili.
Scritto da Un ragazzo di CL il 13/12/2009 alle 10:50
Vari commenti, fortemente critici verso le manifestazioni di ieri, mettono sotto accusa una cera "sinistra vecchia". Noi crediamo che il sentire della gente, che è opinione pubblica, vuole superare schemi di forzate coalizioni o intese che ricalcano ideologie del passato. Una cultura "trasversale" che sente fatti, persone, avvenimenti... incurante di manifestazioni, piazze, proclami. Noi sentiamo che le cose vanno in questa direzione.
Scritto da Bustocchi e Legnanesi il 13/12/2009 alle 13:01
è stato solo un problema di opposti estremismi?caro adamoli da ex democristiano non pensi che il tuo ex partito avessa qualche responsabilita,se non colpa diretta,piazza fontana ma anche gladio,giannettini,giorgiana masi,il sisde,nomi che ai piu non ricordano nulla.Per anni abbiamo gridato"FIDUCIA NELLO STATO NON NE ABBIAMO"ho 60 anni e continuo a non averne anche perche non siete mai riusciti a dimostrarmi il contrario
Scritto da angelo m il 13/12/2009 alle 14:15
Cesare Chierticati ricorda un giornalismo d'inchiesta coraggioso di allora. Vorrei chiedergli (è stato lui stesso un valente giornalista della Svizzera italiana) se pensa che esista ancora oggi una tale capacità di indagine della stampa o se ritenga, come me, che se ne sia persa la traccia.
Scritto da Bocci B. il 13/12/2009 alle 14:31
Caro Adamoli, come mai nel post hai ignorato le contestazioni della piazza di ieri pomeriggio? Per il solito cialtronesco rispetto alle istituzioni, che non si rispettano loro stesse?
Scritto da Uno che ieri contestava il 13/12/2009 alle 18:36
Caro Adamoli, giustamente chiedi di NON DIMENTICARE e ti rivolgi ai giovani universatari di porre l'attenzione di quanto è accaduto a pochi passi dall'Università. Ognuno da le risposte che ritiene corrette dare e fa un richiamo alla manifestazione di gruppi "di sinistra". Il giovane di CL invita di dare una risposta a coloro che hanno superato i limiti di una contestazione. Va bene noi non ci nascondiamo.Sono in attesa di una risposta di CL, alla LEGA, per le parole contro il Card. Tettamanzi.
Scritto da Penna42 il 13/12/2009 alle 19:45
Sono interessato anch'io ad avere la risposta da Chiericati richiesta da Bocci B.
Scritto da Gaetano il 13/12/2009 alle 20:23
@ Angelo. In uno dei miei primi interventi in Consiglio regionale (allora si usava fare questo tipo di dibattiti) avevo parlato della responsabilità indiretta dello Stato nella strategia della tensione ricevendo il plauso dell'On Luigi Granelli, uno dei capi della sinistra DC e le critiche di qualcun altro. Non metterei però tutti insieme i nomi, i drammi, le sigle che tu richiami nel tuo commento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/12/2009 alle 20:38
@ Uno che ieri contestava. Non ho parlato della manifestazione di ieri perchè avevo scritto il mio post prima che avesse inizio. Il mio pensiero è semplice: ognuno ha il diritto di contestare pacificamente come e quando vuole. La violenza invece non paga mai come ci dimostrerà chiaramente anche l'aggressione subita oggi da Berlusconi .
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/12/2009 alle 20:44
A Filippo Valmaggia vorrei solo ricordare, libero di pensarla diversamente, che la nostra repubblica non è nata dalla codardia e dal tradimento ma dalla Resistenza e dalla volontà di riscossa di molti italiani.
Scritto da Gianpiero R. il 13/12/2009 alle 22:22
Scusa Giuseppe ma il tuo post è inesatto. L’errore è purtroppo comune e così cadi in quella che Ferrarella sul Corriere definisce la “strategia dell’oblio”. Purtroppo non sia arriverà mai ad una verità giudiziaria (causa errori, depistaggi e insabbiamenti), ma la verità storica c’è ed è scritta dalla Cassazione nella sentenza che, mentre assolve Zorzi, Maggi e Zorzan, sottolinea che la matrice della strage è NEOFASCISTA, che i SERVIZI SEGRETI depistarono, insabbiarono e distrussero documenti (vedi condanna Maletti, caso Valbruna e altri processi). Evidenzia inoltre una responsabilità “politica” nell’avocazione a Catanzaro dell’inchiesta e nell’incaponimento nel seguire la pista “anarchica” (Valpreda docet). Sottolinea un’altra strategia per arrivare ad una svolta “autoritaria” di stampo greco e per chiudere l’”autunno caldo”. Infine sottolinea che gli elementi di colpa raccolti nei confronti di Freda e Ventura sono sostanziali e tali da poter arrivare ad un verdetto di colpevolezza. Purtroppo, essendo stati assolti con sentenza passata in giudicato, questo non è più possibile. Vi invito a sentire la trasmissione “Radio Anch’io” di venerdì (vi metto il link http://www.radio.rai.it/radio1/radioanchio/).
Scritto da Lele il 14/12/2009 alle 10:09
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