Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/12/2009 alle 10:03

Nei commenti ad alcuni  post di settimana scorsa, in particolare “La Lega, il Cardinale, il crocefisso”, è riaffiorata spesso l’espressione “leghista rosso”, indirizzata a questo o quello. Luigi Corsi ha scritto «vi chiamano leghisti rossi e per molti di voi è quasi un complimento. Un po’ di autocritica non guasterebbe». Questa di “leghista rosso” è una definizione giornalistica che ha assunto diversi significati. Quando la si usa in modo dispregiativo credo che nessun dirigente del Pd in provincia di Varese la meriti.
Detto questo io non sono né leghista né rosso, e mi spiego. Sono assertore dell’assetto regionale dello stato, delle autonomie locali, di un fortissimo rapporto col territorio. Sul piano istituzionale ho collaborato con la Lega, ma da loro mi separano ideali, cultura e orizzonte politico.
Quanto al colore, il mio preferito è stato storicamente quello azzurro che Berlusconi mi ha rubato con la sua “discesa in campo”. Oggi mi sento affezionato a qualsiasi colore che sia un simbolo contro le disuguaglianze sociali, a favore della meritocrazia, dei valori costituzionali, della democrazia. È la nuova sfida che il Pd si è assunto, che richiede tempi non brevi, tanta applicazione e studio, spirito di sacrificio. Ai giovani lo dico sempre: inseguire un pensiero fino in fondo è l’unica politica che merita di essere vissuta.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 24 commenti -
Signor Adamoli sono perfettamente d'accordo con Lei. Però a volte è sufficiente che un democratico dimostri affetto per il proprio territorio per essere tacciato di leghismo. Non le sembra che la lega negli ambienti locali si sia impossessata di questo requisito? Cioè passa come il partito che più di ogni altro ama il territorio e la sua gente. Come si può fare ad uscirne fuori?
Scritto da mirella il 19/12/2009 alle 11:47
bè da vechio democristiano quale era Adamoli, non ci si può aspettare altro... visto che il suo colore è l'azzurro potrebbe benissimo spostarsi verso Berlusconi. anche perchè le opinioni che ha mi sembrano più vicine al centro destra che nn alla sinistra.
Scritto da Renzo il 19/12/2009 alle 11:51
Titolo accattivante pensato per incusiosire e provocare. Il contenuto è gradevole e interessante.
Scritto da Marco il 19/12/2009 alle 13:41
E' la descrizione reale di moltissimi di noi del centrosinstra. Ed è una identità nuova che tutti dovremmo rafforzare.
Scritto da Francesco C. il 19/12/2009 alle 13:55
E' un aproccio che mi convince. In questo modo si apre una pagina nuova su cui possono scrivere tutti, indipendentemente da ciò che sono stati.
Scritto da Renato C. il 19/12/2009 alle 15:59
e col Celeste come sei messo?;))
Scritto da emanuele martini il 19/12/2009 alle 17:12
Renzo, se dal PD dovessero uscire tutti quelli che pensano come Adamoli, tra cui molti nuovi e molti anche ex qualcos'altro, staremmo freschi. La sua lealtà al PD è fuori discussione ma porta argomenti di riflessione che sono rilevantissimi.
Scritto da Lorenzo il 19/12/2009 alle 19:07
Sottoscrivo Renato C. - Nel post c'è un sinteticissimo profilo identitario che può essere abbracciato da moltissimi. Bersani in fondo è su questa linea, io credo.
Scritto da Marcello il 19/12/2009 alle 19:15
Un forte rapporto con il territorio non può prescindere l’aspetto etnonazionalista. Il radicamento a un territorio è una dimensione spirituale prima ancora che fisica. L’intima comunione fra Sangue e Suolo preserva la Tradizione e mantiene quella specificità che rende unici i luoghi e unici gli uomini che vi albergano. La Lega non c’entra con tutto ciò. La Lega è un movimento con orizzonti di cane bassotto: l’aspetto fiscale prevale su quello ideale e i suoi rappresentanti credono che la salvaguardia della Tradizione passi attraverso l’annuale fiera dell’alborella.
Scritto da Filippo Valmaggia il 19/12/2009 alle 21:20
@ Renzo. Qual'è la sinistra che hai in mente tu? Quella di 20 e più anni fa? Ti rendi conto che il PD è nato per tentare qualcosa di diverso e per unire i vari riformismi? Sei fra quelli che danno del traditore anche a D'Alema?
Scritto da Valceresio il 19/12/2009 alle 23:18
@ Emanuele Martini - Non so se Adamoli ti risponderà. Fatti suoi, ma se fossi in lui non lo farei. Il senso della tua domanda mi sembra vagamente offensivo. E' come se tu lo accusassi di collaborazionismo col nemico. Ho capito male?
Scritto da Giulio Malnati il 19/12/2009 alle 23:40
Bella l'ultima frase: "inseguire un pensiero fino in fondo è l'unica politica che merita di essere vissuta". Peccato che sia troppo rarmente così.
Scritto da Ghiringhelli il 20/12/2009 alle 08:46
Sintesi perfetta. Grazie.
Scritto da Francesco G. il 20/12/2009 alle 11:13
Che questo sia il tuo pensiero l'avrei giurato. Mi domando se è anche quello del PD provinciale se mai un pensiero su questo tema ce l'ha.
Scritto da Rodolfo D. il 20/12/2009 alle 12:24
Questa volta quasi quasi mi convince anche Filippo Valmaggia che altre volte mi inorridisce. Ha una concezione fascista che non posso accettare. L'ossessione della Nazione e tutto il resto esprime una radicalità ideologica che è stata causa di guerre inenarrabili e tremendi lutti colletivi. Mi sono domandato per quale arcano sia approdato sul blog di un gentiluomo politico non ideologico (lo dico sinceramente con grande stima) come Adamoli.
Scritto da Antonio S. il 20/12/2009 alle 13:07
Quando dici che nessuno del PD di Varese merita l'epiteto di "leghista rosso" usato in modo dispregiativo fai uso di una buona dose di diplomazia. Così, ti assicuro, la pensano in tanti.
Scritto da Un PD Luino il 20/12/2009 alle 17:57
L’ossessione, come la chiama Antonio S., per la Nazione non è fascista. Mussolini diceva che non è il popolo che fa lo Stato ma lo Stato che fa il popolo. Tutt’altro il pensiero di Hitler. Egli diceva “per noi l’idea del Volk sta più in alto dell’idea di Stato”, esprimendo in questo modo un concetto spirituale e non politico. Aveva ragione il Fuehrer: le religioni sono più stabili delle forme di Stato.
Scritto da Filippo Valmaggia il 20/12/2009 alle 19:59
Sottoscrivo totalmente Ghiringhelli.
Scritto da Giuseppe il 20/12/2009 alle 21:11
In realtà avrei voluto dire nazista ma mi sembrava di offendere troppo e ho detto fascista. Però Valmaggia il mio giudizio non cambia.
Scritto da Antonio S. il 20/12/2009 alle 22:31
Vedi Giuseppe, la differenza tra te e altri tuoi colleghi del PD è che tu sproni ad inseguire un pensiero, altri spronano ad inseguire Bossi e Maroni. Che poi questi ultimi vengano definiti leghisti rossi è una ovvia conseguenza. La domanda vera è: perchè il PD manda in Parlamento i leghisti rossi e non ci manda Adamoli ? Parliamone.
Scritto da Larpi il 21/12/2009 alle 11:39
Antonio S. nel primo commento aveva fatto una domanda che mi aveva incuriosito. Filippo Valmaggia, che scrive bene ma che è di destra estrema, come è arrivato a questo blog?
Scritto da Bianchi Giò il 21/12/2009 alle 11:47
Antonio S. non mi offende, anzi. E poi mi offendo solo quando il giudizo viene dall'alto.
Scritto da Filippo Valmaggia il 21/12/2009 alle 11:57
Gentile Adamoli, credo lei convenga sul fatto che negli ultimi anni alcuni esponenti del pd si siano fatti eleggere ricalcando parole d'ordine e leitmotiv della lega. Il problema è che sono vittorie di pirro, perché se è vero che così ci si riesce a far eleggere, è anche vero che così si legittima un "provincialismo estremo" lombardo, con venature violente e da bar, che ormai dilaga in italia, e nel contempo si allontanano dalla politica tanti lombardi che la pensano diversamente. La saluto.
Scritto da carlo dentali il 21/12/2009 alle 13:50
Cara Mirella, lei mette sul tavolo un problema serio. In politica non conta solo ciò che si è ma anche come si viene percepiti. Oggi la situazione è come lei la descrive. Il PD nella nostra terra ha fatto degli errori dando l'idea di scimmiottare la Lega. Se corregge, come sta facendo, questa impostazione intensificando nel contempo un giusto rapporto col territorio cambierà l'opinione dei cittadini. Questa considerazione, su cui ritornerò, vale anche per Carlo Dentali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/12/2009 alle 21:53
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