Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/12/2009 alle 11:14

Vi segnalo una breve e suggestiva intervista di Piero Bassetti (primo Presidente di Regione Lombardia) sul Corriere della Sera di qualche giorno fa. Affronta la questione morale con un punto di vista  che ritengo opportuno valutare e prendere in considerazione. La chiave di volta è nelle ultime righe. La sfida della post modernità consiste nel reinventare punti di riferimento etici e condivisi. Altrimenti la corruzione non la batteranno neppure dieci inchieste al giorno.

Categoria: Lombardia
Commenti dei lettori: 8 commenti -
Le considerazioni di Bassetti non sono mai banali. Hai fatto bene a riproporle nel blog.
Scritto da Lorenzo il 21/12/2009 alle 12:06
E come si fa?
Scritto da ale il 21/12/2009 alle 12:14
Ale fa una bella domanda. La risposta è difficilissima ma l'importante è averne consapevolezza.
Scritto da Lucia M. il 21/12/2009 alle 15:17
Se il termometro che levo dall'incavo ascellare segna 38 significa che ho la febbre. Non me lo deve dire il mio medico, faccio io la diagnosi. A me interessa la terapia. Piero Bassetti fa una valutazione della morale comune che farebbe chiunque. Da un politico, ancorchè ex, mi aspetto proposte. Una generica volontà di intenti ("reinventiamo punti di riferimento etici") non basta. Anzi, è irritante. Non solo, Bassetti, classe 1928, per cinquanta anni politico a vari livelli, si assuma una parte di responsabilità su ciò che ora condanna. Altrimenti le sue sono parole vuote.
Scritto da Filippo Valmaggia il 21/12/2009 alle 15:48
Ricordo con nostalgia il tempo in cui Bassetti propugnava con entusiasmo la riforma regionale; ci credevamo in molti. Se non ricordo male ha poi gettato la spugna, deluso, visto l'andazzo. Le province sono ancora lì, sono nate le comunità montane ecc. Sono comunque lieto per il soprassalto di eticità che promana dalla sua intervista. Confesso che questi temi mi trovano sensibile fino a livello somatico. Provo un profondo disagio vedendo il prevalere del senso comune del “tanto così fan tutti”. Non deve essere così. Il nostro partito deve a tutti i costi instaurare una eticità inattaccabile per tutti i suoi candidati. Non basta dire: tutti sono innocenti fino al giudizio della Cassazione. Sarò fuori moda, ma continuo a proporre il vecchio adagio riguardo alla moglie di Cesare… Tu sei stato tra i rari (o l’unico?) politico che si è comportato nel modo da me, forse ingenuamente, auspicato. Oltretutto uscendone a testa alta. Ritengo questo comportamento encomiabile, oltre che stimabile.
Scritto da Angelo Eberli il 21/12/2009 alle 16:20
L'etica è... per sempre. Ieri, oggi, domani. Che senso ha dire o cercare di "reinventare punti etici e condivisi"? Servono davvero proposte concrete: quali?
Scritto da Legnanesi disillusi il 21/12/2009 alle 16:33
Proposte, dice Valmaggia, ed è un'invocazione giusta. L'osservazione di Lucia M. è però altrettanto valida. Ci rendiamo conto o no che una buona metà della società italiana non pensa come Bassetti, e forse come Adamoli, considerato che ha rilanciato l'intervista? Se si accetta il punto di vista presentato sarà più facile fare le proposte.
Scritto da Guglielmo Tell il 21/12/2009 alle 18:30
Totalmente d'accordo con Angelo Eberli. Non potrei esprimere meglio il mio pensiero e la mia sensibilità.
Scritto da Un militante di Tradate il 21/12/2009 alle 18:59
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