Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/12/2009 alle 15:04

Si riparla di riforme da pensare e approvare insieme, maggioranza e opposizione, finalmente. Ne sono fermamente convinto da vent'anni. Ho impresso nella memoria l'anno horribilis 1992 quando ero Presidente del gruppo Dc in Lombardia che, con trenta consiglieri su ottanta, era di larghissima maggioranza relativa. Il governo regionale si trascinava in una crisi penosa da mesi e mesi. Il partito regionale era commissariato (il ministro Guido Bodrato, commissario, passava a Milano il sabato e il lunedì mattina), da Roma tutti giorni mi arrivava il messaggio: «Alleati con chi vuoi, ma non portare la Lombardia alle elezioni anticipate». Io rispondevo: «E voi affrettatevi a fare le riforme istituzionali con il Pds e con la destra che ci sta. È l'unico modo per cambiare il clima politico e consentire alleanze ampie». Qualche mese dopo presentavo con orgoglio, come primo firmatario, il progetto di governo regionale con i resti del pentapartito e metà Pds (progetto andato in frantumi meno di quarantotto ore dopo per ragioni giudiziarie).
Da allora si è fatto troppo poco. Aveva ragione Mino Martinazzoli quando sosteneva che senza una assemblea costituente sarebbe passato qualche decennio vanamente. In realtà, abbiamo avuto solo la riforma del titolo secondo della Costituzione approvata esclusivamente dall'Ulivo (senza Rifondazione comunista), successivamente riconfermata con referendum popolare nel 2001. Eppure la cosiddetta “bozza Violante” sulla fine del bicameralismo perfetto, sul Senato delle autonomie regionali, sulla riduzione drastica dei parlamentari, sul rafforzamento del governo avrebbe una condivisione quasi generale. E poi ci sono le riforme del lavoro e del welfare.
L'ostacolo è Berlusconi, si dice spesso. Ed è largamente così. Il nodo resta infatti la giustizia. La proposta di Pierluigi Bersani è però chiara: il Pd non approverà leggi ad personam, sul resto discutiamo. Sono totalmente con lui. Nel centrodestra si sta avviando, almeno in alcune sue parti, il dopo Berlusconi. Noi affermiamo giustamente che il suo declino è ormai in atto. Ebbene, cominciamo a costruire il futuro a partire dalle riforme.

Categoria: Lombardia
Commenti dei lettori: 17 commenti -
Questo è il Pd che vogliamo, illuminato e concreto. Bravo Adamoli, nel panorama politico, un bravo politico sopra la media certamente.
Scritto da ale il 21/12/2009 alle 15:15
Non so serva ancora l'Assemblea costituente, certamernte servono le riforme. Dire che con Berlusconi non si possono fare è come rinviare ad un tempo indefinito un'opera necessaria ed urgente per il bene dell'Italia.
Scritto da Marco B. il 21/12/2009 alle 15:40
Tante belle parole, ma intanto lo hanno silurato il sig Adamoli, questi sono i fatti, ma vedo che il berlusca è sempre dentro anche per andare in bagno lo dovete nominare...e il Presidente della Repubblica nessuno lo ascolta ma lo incensate...per cortesia un po di coerenza
Scritto da Ferruccio il 21/12/2009 alle 15:40
Capisco quello che dici ma temo che con questo premier tu ti illuda sulla possibilità di fare riforme serie per il Paese e non solo per lui. Apprezzo però il tuo sforzo di analisi e proposta.
Scritto da Rossini Giacomo il 21/12/2009 alle 15:59
Condivido assolutamente la tua posizione. L'italia ha bisogno di un ritorno su larga scala al buon senso e alla ragionevolezza di fronte a un sistema istituzionale del cui superamento, in ambiti universitari, si ragionava già a metà degli anni '60. Certo Berlusconi resterà ancora per un po' un ostacolo ingombrante, le sue pulsioni plebiscitarie non svaniranno per incanto appartenendo lui - come ha acutamente notato Massimo Fini - più alle categorie delle rock star che a quelle della politica
Scritto da cesare chiericati il 21/12/2009 alle 16:02
Accetterà Berlusconi di trattare le riforme senza risolvere i suoi problemi personali? La scommessa è questa. In ogni caso credo sia utile provarci.
Scritto da Ferdinando il 21/12/2009 alle 18:21
Mi emoziono ancora quando ricordi quei tempi drammatici. Purtroppo la politica nazionale non saputo trarre vantaggio da quella rottura storica per mancanza di coraggio sulle riforme. Per questo ti dò ragione anche se non ho molta fiducia sulla capacità del PD di perseguire con forza questa linea. All'orizzonte si staglia già l'eterno conflitto Veltroni-D'Alema. E Berlusconi andrà avanti solo se ci guadagnerà personalmente.
Scritto da Ex collega PCI-PDS il 21/12/2009 alle 18:38
Sono perfettamente d'accordo con la tua analisi e la tua proposta. Chi ha paura a mettersi attorno ad un tavolo (a trattare anche con una brutta figura) dimostra debolezza non forza di argomenti. In politica il confronto aperto, alla luce del sole, in Parlamento, è essenziale. Poi si valuteranno i risultati degli eventuali accordi, se ci saranno ( dico accordi frutti sempre di compromessi quando si tratta tra diversi). O si denunceranno le responsabilità di chi ha fatto saltare il tavolo.
Scritto da A: Vaghi il 21/12/2009 alle 18:44
Cosa ne dici dei tanti critici per i quali tutto diventa "inciucio"?'. Dopo aver tanto criticato la personalizzazione dell'antiberlusconismo adesso ci mettiamo a fare l'antidalemismo da bar sport ? Meditate gente, meditate.
Scritto da un curioso il 21/12/2009 alle 18:53
Sull'intervista di Bassetti ero totalmente in sintonia con Angelo Eberli. In questo sposo pienamente le tesi di Chiericati e di Vaghi. E' bello sentirsi in buona compagnia. Grazie Adamoli per questo blog che è il migliore di quelli che io frequento.
Scritto da Un militante di Tradate il 21/12/2009 alle 19:03
E' una linea che condivido. Non vorrei che sia oscurata dall'eterna polemica Veltroni-D'Alema, come dice il tuo "ex collega PCI-PDS". E' ora di finirla. Di guai Veltroni ne ha già combinati troppi.
Scritto da Osvaldo T. il 21/12/2009 alle 20:25
Leggendoti spesso mi viene spontanea una domanda, che mio padre mi istiga sempre a fare, Senza quel '92 che ti deve pesare come un macigno chissà dove saresti arrivato. Non avrai avuto le cariche che avresti meritato però hai sicuramente la stima della gente.
Scritto da Giovane PD Varese il 21/12/2009 alle 21:41
Non ho votato Bersani alle primarie ma adesso mi convince. Non deve dar retta a Veltroni e Franceschini e mostrarsi autorevole con D'Alema. In molti lo seguiremo qui a Milano e dappertutto.
Scritto da D'Alfonso G. il 21/12/2009 alle 22:05
Aggiungo la mia firma al commento del giovane PD di Varese.
Scritto da Formenti Giuseppe il 21/12/2009 alle 22:13
Riforme, sì, se necessarie. Ci mancherebbe! "Malgrado Belusconi" è un di più, fors'anche pretestuoso e polemico: il bene del Paese deve sempre essere posto in primo piano, da tutti, maggioranza e opposizione. In tal senso la gente comprende ed apprezza E VOTA! (Noi, per esempio, siamo gente qualsiasi, che vede, legge (anche i vostri interessanti commenti) e che poi vota).
Scritto da Bustocchi e Legnanesi il 22/12/2009 alle 09:08
@ Bustocchi e Legnanesi. Secondo il mio modo di vedere "malgrado Berlusconi" è più che giustificato se è inteso nel senso che le riforme per lui devono essere sempre precedute da leggi ad personam per toglierlo dai guai giudiziari. A sinistra, anche nel PD, c'è chi non le vuole. L'opzione del post invece è molto chiara.
Scritto da Lucky il 22/12/2009 alle 12:25
@ Un curioso. Non mi piace e non ho mai usato il termine "inciucio". D'Alema forse poteva risparmiarselo ma nella sostanza concordo con lui. I compromessi politici e istituzionali possono essere deleteri oppure costruttivi e necessari. Siamo stati spettatori degli uni e degli altri. Io ne auspico uno di altissima qualità degno della Cosituzione Repubblicana.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/12/2009 alle 14:14
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