Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/12/2009 alle 14:58

Ieri il Corriere ha pubblicato un’intervista ad Enrico Letta nella quale mi riconosco e che ritengo interessante (forse la migliore degli ultimi giorni) per capire la linea del Pd sulle riforme. Il concetto fondante è contenuto nelle prime righe: “Chi è consapevole della propria identità e del proprio profilo si confronta senza avere paura di perdere l'anima. Solo chi ha un profilo debole evita il confronto, si rinchiude in se stesso e cerca di ovviare alla propria debolezza facendo solo la contrapposizione a Berlusconi, senza presentare l'alternativa”.
Aggiungo di mio che quando si discute di riforme non si parla tanto del centrodestra, del governo, del premier e di Gianfranco Fini. Si parla largamente di noi, del nostro orizzonte, del nostro futuro, del nostro destino di partito riformista. Della capacità di persuadere una parte crescente di ceto medio a fidarsi di noi e ad affidare a noi il suo consenso per un’opera di necessaria modernizzazione del Paese.

Commenti dei lettori: 23 commenti -
Non avevo votato Bersani alle primarie, adesso sono d'accordo con voi. Si cominci una stagione di riforme condivise dicendo a Berlusconi i no che si devono dire.
Scritto da Rosa (di Milano) il 23/12/2009 alle 15:19
Ci sia finalmente un grande partito popolare aperto ai problemi di TUTTA la società civile. Le ideologie non esistono più (per fortuna o purtroppo, non sappiamo) ma vale la concretezza della vita sociale che esige fatti concreti. Basta, per carità, sparare contro il B e affini e lì esaurire la propria opposizione! Siamo gente qualsiasi, non vogliamo tessere di partito, facciamo opinione pubblica, non siamo qualunquisti e se seguiamo questo sito è perchè crea aperture per capire ora e votare poi
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 23/12/2009 alle 16:05
Intervista lucida e realistica. La capacità del PD di un confronto serio e razionale sulle riforme possibili contribuirà non poco a definirne l'identita riformista. E' cio che serve per risultare credibili e affidabili agli occhi di quella vasta area di elettori non visceralmente berlusconiani ma delusissimi dall'esperienza dell'Unione. L'italia va rimessa in moto uscendo da questo bipolarismo malato.
Scritto da cesare chiericati il 23/12/2009 alle 16:25
OK, ma ce la farete a portare avanti questa linea con premier che ci ritroviamo? Qualche volta mi vengono dei dubbi.
Scritto da Cesare M. il 23/12/2009 alle 17:44
Se son rose fioriranno. Non ho una grande fiducia malgrado voi del PD e il capo dello Stato.
Scritto da Formenti Giuseppe il 23/12/2009 alle 17:47
Hai fatto bene a riproporre l'intervista. E' seria, ambiziosa e chiara. i intravede una politica propositiva e non di rimessa.
Scritto da Un PD Como il 23/12/2009 alle 19:09
Vi illudete, non caverete fuori niente da questa vostra disponibilità. Darete solo dell'ossigeno al Caimano in difficoltà. Che tu ed Enrico Letta siate d'accordo con questa linea è normale e da aspettarselo. Ma dagli ex PCI...Che errore drammatico!
Scritto da Uno di sinistra vera il 23/12/2009 alle 19:46
Finalmente un clima più disteso. Se isolate quel violento di Di Petro si potranno fare cose importanti. Complimenti al blog.
Scritto da Una ragazza di CL il 23/12/2009 alle 20:21
Il destino del PD è legato alle riforme ma pure alle prossime regionali. Se va in barca lì converrà pensare qualcosa di diverso. Rutelli, Montezemolo ed altri sono in agguato.
Scritto da Ruggero il 23/12/2009 alle 21:06
D'accordo con Ruggero. Se le regionali vanno male addio riforme e addio PD. Hai sbagliato a non candidarti.
Scritto da Francesco C. il 23/12/2009 alle 22:26
Ho tempo da perdere. Così ho contato i commenti alle argomentazioni proposte da Letta sul suo sito. Complessivamente gli ultimi 6 argomenti hanno dato luogo a 16 commenti. Una media di 2 virgola 6 commenti. Letta è finto e la gente lo percepisce.
Scritto da Filippo Valmaggia il 23/12/2009 alle 22:31
Bisogna smettere di parlare di riforme! Le riforme di cui avrebbe bisogno l'italia andrebbero apportate in un momento florido per l'economia, sicuramente non oggi! Adesso c'è bisogno di lavoro. Interventi speciali che garantiscano un'occupazione vicino al 100%. Tassare, per un periodo di tempo necessario ma limitato, i patrimoni elevati per far lavorare i disoccupati e stipendiarli creando quindi la possibilità di consumo. Lo stato deve imporsi. Mai come oggi l'italia ha bisogno di un governo di unità nazionale!
Scritto da Alessandro Minetti il 24/12/2009 alle 10:33
@ Alessandro Minetti. Interessante, concreta, ottima osservazione. Il lavoro innanzitutto, per i nostri giovani in particolare. Unità nazionale significa fare il bene vero del Paese e questo valore deve sempre animare maggioranze ed opposizioni che invece... Hai ragone: la giustizia fiscale è la base più solida di una sana e vera democrazia efficiente, che non ammette privilegi e parassitismi, per il bene di tutti i suoi cittadini.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 24/12/2009 alle 10:56
Non so quali conti abbia fatto Filippo Valmaggia. A me Enrico Letta piace, non è mai polemico ed estremo, è sempre propositivo. E' giovane ed ha già tanta esperienza.
Scritto da Alessia il 24/12/2009 alle 11:22
Unità nazionale, vediamo. Ci sono i partiti che rispondono a loro stessi e in qualche caso, ma raramente, agli elettori. C’è un governo presieduto da un grande capitalista con società quotate in borsa, televisioni, case editrici, giornali. Cura i suoi interessi come “giustamente” deve fare un imprenditore. Ci sono i giudici, i quali non sembrano dipendere dallo Stato se non economicamente. Non occorre condividere teoremi berlusconiani per pensare che gli alti organici di giustizia rappresentino un’organizzazione politica a sé stante. Ci sono i sindacati con sigle numerose quanto astruse e numerosi e astrusi sono i comportamenti, le decisioni, gli interessi. Ah sì, è vero, qualche volta sono a vantaggio dei lavoratori. C’è la Confindustria che si contrappone al governo o ai sindacati o a entrambi contemporaneamente per fare gli interessi propri. Ci sono tutte le associazioni di categoria ma saranno soltanto qualche migliaio. C’è il Vaticano, uno staterello che conta circa un miliardo di “abitanti”, il quale, non ostante il suo peso demografico, prende ordini dalla comunità ebraica, una gigantesca potenza che annovera nel mondo ben … tredici milioni di persone, tanti quanti sono gli abitanti del Senegal. In Italia ci sono anche le logge massoniche ma siccome non lo si può dire, non lo dico. Unità nazionale? No, non credo …
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/12/2009 alle 11:42
Ma Filippo Valmaggia come c'è finito su questo blog?
Scritto da Una domanda ripetuta il 24/12/2009 alle 12:01
@ Una domanda ripetuta. Sì, abbiamo visto altrove la domanda. Eppure a noi Filippo Valmaggia piace, o "piaciucchia" (termine bonario, di simpatia, direbbe il grande Totò). Una logica di pensiero, la sua, che va sempre in profondità dei temi, scoprendo cause, spiegando conseguenze. Sempre in tono pacato, linguaggio forbito, contenuti esaurienti e realistici. Perchè "lamentarsi" della sua arguta e fine presenza su questo intelligente blog di persone aperte al dialogo? Buon Anno, comunque.
Scritto da Rosella e Carlo il 24/12/2009 alle 12:53
Non mi sono affatto lamentato della presenza di Filippo Valmaggia ma solo molto incuriosito per averlo trovato su questo blog. Forse è un amico di Adamoli per quanto i due siano molto diversi. Va da sè che questo blog è quanto di più aperto e interessante si possa trovare qui da noi.
Scritto da Una domanda ripetuta il 24/12/2009 alle 17:07
Questa è la democrazia, caro Filippo Valmaggia. Imperfetta, talvolta stupida, in Italia piena di storture, ma molto meglio dei tuoi sogni di Nazione, diciamo la verità di dittatura, che per me sono terribil incubi.
Scritto da Il perfido il 24/12/2009 alle 17:15
@ Il Perfido. Ueber alles lagen Sonne, Glueck, Jubel und Freunde. Aus der Traum, leider!
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/12/2009 alle 17:39
@ vari. Già tempo addietro avevamo apprezzato Filippo Valmaggia perchè sicuramente persona ricca di cultura, di intelletto, di argomenti sempre di alto contenuto e interesse dialettico. Un'occasione per tutti per confrontarci con serenità e onestà. Anche se ovviamente ognuno ha le sue posizioni: ma proprio da qui nasce la grande validità, oggettiva, di questo blog. Ospitare e poter colloquiare in modo civile e positivo è un risultato eccellente. Per tutti Grazie e ...buone feste!
Scritto da Rosella e Carlo il 24/12/2009 alle 17:40
Il mio più profondo motivo d'orgoglio per il blog è che risulta interessante e aperto a persone di diversissimo orientamento culturale e politico, anche se la componennte più vasta è quella di centrosinistra. Sono grato a tutti coloro i quali ritengano non soltanto di leggerlo ma di scriverci. Una volta sola ho deciso di non pubblicare un commento, peraltro di un amico che stimo del mio stesso partito. Spero che questa cifra di confronto serio, sincero e rispettoso resti anche in futuro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/12/2009 alle 09:18
sono anni che si continua a dire che l'italia ha bisogno di riforme, ed è verissimo, ma per ora abbiamo visto solo quelle ad personam per il premier. e anche stavolta l'impresione è che il centrodestra cerchi l'appoggio del pd per salvare il sultano dai tribunali. per quanto riguarda enrico letta che dire: sono 15 anni che abbiamo sottsegretario alla presidenza del consiglio un letta. quando vince prodi c'è lui, quando vince silvio suo zio...non vi sembra un po' strano?!?
Scritto da mauro lodi il 7/1/2010 alle 08:47
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)