Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 14/1/2010 alle 14:02

La discussione sul ricorso alle primarie per i candidati Presidente di Regione si è infuocata nelle ultime settimane e giorni. Ho già espresso la mia opinione sul caso della Puglia, nel quale questo metodo sarebbe stato preferibile. Accantonare il presidente uscente Nichi Vendola, senza nessuna consultazione popolare, a vantaggio di Francesco Boccia (un mio amico personale) che Vendola aveva battuto alle primarie cinque anni fa contro ogni pronostico, mi sembrava un’idea sbagliata. Pur condividendo io l’apertura all’Udc.
Resta la necessità di svolgere sul metodo delle primarie un’attentissima riflessione. L’abbiamo iniziata e la porteremo avanti nella Commissione nazionale dei quaranta per la riforma dello Statuto di cui faccio parte. Io sono solito dire che le primarie sono ormai un elemento costitutivo del nostro Dna. Ho ragione? È un interrogativo che tengo aperto e che mi rende sensibile a tutte le voci diverse che si stanno alzando nel partito soprattutto quando, abbandonata la “vocazione maggioritaria” del Pd, si investe su coalizioni larghe, con dei partiti più piccoli del nostro e quindi impossibilitati , quasi sempre, a concorrere in maniera competitiva alla selezione dei candidati. 
Segnalo a questo proposito il punto di vista di Marco Follini, che come me aveva sostenuto Bersani al congresso e che sostiene la tesi seconda la quale i nomi che incorporano una strategia politica devono essere decisi dalla classe dirigente del partito e non demandati ad iscritti ed elettori. Vi invito a leggerlo ed eventualmente a farmi conoscere la vostra opinione.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 22 commenti -
Sono a favore delle primarie quando servono. Se c'è un candidato come Penati che ottiene un'investitura unanime le primarie diventano inutili.
Scritto da Renato C. il 14/1/2010 alle 14:30
Le primarie rappresentano la differenza tra il passato e il futuro (mi verrebbe da dire anche il presente, visto che le primarie hanno, negli ultimi mesi, segnato i momenti di massimo successo ed entusiasmo nella vita del PD). Su una cosa però sono d'accordo con Follini: arrivare a farle due mesi prima delle elezioni è una forzatura e, permettimi Giuseppe, una dimostrazione di mancanza di professionalità politica!!
Scritto da Giacomo il 14/1/2010 alle 15:10
Mi permetto un'altra osservazione: se il gruppo dirigente del partito deve farsi carico della linea strategica (e questa responsabilità non viene sminuita dalla primarie, anzi!), allora lo si deve mettere in discussione DOPO le elezioni, non pochi mesi PRIMA. Che senso ha avuto rinnovare la segreteria regionale a ottobre? Non era più sensato chiamare il PD Lombardo al congresso dopo aver analizzato i risultati delle elezioni e valutato così il successo o il fallimento della "linea strategica"?
Scritto da Giacomo il 14/1/2010 alle 15:13
Primarie importanti, ma non sempre, non in tutte le occasioni.Altrimenti la base diventera' un comitato permanente per le primarie (considerando politiche, amministrative,provinciali,regionali,segreterie ecc...). Bisogna trovare una misura senza perdere il DNA.
Scritto da Andrea il 14/1/2010 alle 15:23
Ottima puntualizzazione. Credo che queste cose vadano discusse anche dal basso. Purtroppo molte considerazioni si possono fare solo in questo forum, non ci sono altre sedi nemmeno per chi è iscritto al PD.
Scritto da Un PD Luino il 14/1/2010 alle 15:52
Sono d'accordo con Bersani che dice che le primarie non sono obbligatorie. Ma da qui a dire, come fa Follini, che servono solo quando il partito è debole ne passa di acqua. In Lombardia siamo stati in stallo per parecchio tempo prima che il vertice scegliesse Penati, perche' non fare le primarie con chi ci stava 2 mesi prima ? In Puglia si sarebbe dovuto farle quando una parte del PD non ha voluto riappoggiare Vendola, per non perdere l'UDC. Perche' allora non farle 2 mesi fa ?
Scritto da Riccardo Demaria il 14/1/2010 alle 15:55
Bello l'articolo di Follini. Non sono però d'accordo sulla svalutazione che fa delle primarie anche se è ben motivata. Sono soddisfatto che Adamoli sia componente della Commisione Statuto nazionale.
Scritto da Mentasti Enrico il 14/1/2010 alle 15:55
Follini ha ragione. Adamoli devi ricrederti. Le primarie sono funzionali ad un partito leaderistico. Poi comandano sono quelli plebiscitati. Il partito quotidiano. militante non esisterebbe più.
Scritto da Un PD Como il 14/1/2010 alle 16:20
Non si può fare il tifo: primarie si, primarie no. Un grande partito deve avere la sensibilità e il realismo di capire con anticipo quando è opportuno farle e quando è meglio evitare. Follini ha ragione quando teme che diventino un feticcio cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà. E' un tema su cui comunque bisognerà ragionare a fondo.
Scritto da cesare chiericati il 14/1/2010 alle 16:51
Le primarie non servono? e chi lo dice? Il solito d’Alema che non ha mai azzeccato un pronostico, e ancor si impanca a dare la linea. Con le conseguenze nefaste che siamo ormai abituati a verificare per poi piangerci addosso. Ma quando riusciremo a diventare un partito serio? Se le primarie sono un elemento che ci diversifica dalle altre forze politiche (plebiscitarie) facciamoci ricorso. Oltretutto, la cosiddetta base, ha dimostrato di gradirle e ha partecipato al di là di ogni più rosea previsione. Se questa non si chiama democrazia partecipativa, come chiamarla? Ma coloro che le osteggiano mi sanno dire da chi pensano di prendere i voti? Vogliamo o no creare le premesse per un’alternativa democratica che possa cacciare il nuovo despota che pensa solo ai suoi problemi? Allora cerchiamo le persone che possano attrarre consenso , un consenso derivante dall’investitura popolare e, appunto, democratica partecipativa. Angelo Eberli
Scritto da Angelo Eberli il 14/1/2010 alle 17:36
Primarie, bellissima cosa. Ma quando possibili alleati della coalizione non le accettano ? Ce le facciamo tra di noi ? In Puglia mi pare sia l'UDC che non le voglia assolutamente. Allora ? Mai dire mai. Forse anche in Puglia si faranno primarie tra Boccia e Vendola, ma se l'UDC non accetta un risultato favorevole a Vandola ? Le primarie saranno servite solo a risulvere problemi del PD, non quelli di vincere. Solo il bistrattato D'Alema potrebbe convincere Casini ad accettare ogni responso.
Scritto da A.Vaghi il 14/1/2010 alle 18:45
Mi pare che al fondo ci sia una contraddizione in termini. Se vogliamo un partito a struttura federale dobbiamo fare sempre primarie anche se servono solo a noi. In ogni regione si realizzerebbero alleanze a struttura variabile. Questo potrebbe mettere in crisi una strategia ed una linea politica nazionale. In questo momento accordi locali con l'UDC, , rimettono la situazione politica in movimento e guardano avanti. In difficoltà dovrebbe trovarsi l'UDC. Purtroppo in crisi finiamo noi. Perchè?
Scritto da A.Vaghi il 14/1/2010 alle 19:05
Forse non ho capito bene A. Vaghi perchè mi pare che il primo commento sia diverso dal secondo. Glielo chiedo perchè lo stimo per le cose che dice. Io credo che Cesare Chiericati abbia centrato il problema e che Adamoli faccia bene a tenere aperto l'interrogativo.
Scritto da Montalbetti il 14/1/2010 alle 22:15
E' un interrogativo difficile. Ci sono ragioni pro e contro. Bisognerebbe decidere molto prima, con professionalità politica come dice Giacomo. La cosa peggiore è che le varie mozioni congressuali prendano un orientamento sulla base dei loro interessi interni di partito. Per esempio Veltroni non mi piace più per questi motivi.
Scritto da Corsini Mario il 14/1/2010 alle 22:22
Se il PD sceglie la strada delle coalizioni, le primarie non hanno più molto senso. Il partito più grande decide quello che vuole fingendo di demandare la decisione alla base.
Scritto da Iscritto UDC il 14/1/2010 alle 22:25
State facendo una bella discussione. Almeno voi discutete se non altro su questo blog che non è del partito (non sarebbe così libero e creativo), ma ha un orientamento preciso. Io sono stata per un certo periodo in Forza Italia e vi assicuro che era una desolazione. Voto ancora PDL ma con pochissima convinzione.
Scritto da S. F. il 14/1/2010 alle 22:37
Non saprei cosa rispondere alla domanda del post. Un giorno penso in un modo, il giorno dopo penso il contrario. Anche nei vari commenti trovo spunti diversi e interessanti. Forse sarebbe meglio decidere dopo le regionali senza la spinta delle emozioni elettorali.
Scritto da Giusy il 14/1/2010 alle 23:06
E' un tema incandescente in questo momento per le polemiche che scatena nel PD e nelle sue coalizioni. Meglio sarebbe fare tesoro di qulle che sta succedendo e decidere con calma dopo le elezioni.
Scritto da Motta Angelo il 15/1/2010 alle 09:52
mah, io sono sempre stato abbastanza scettico, nel senso che le primarie mi sembra che implicitamente comportino la non legittimità del partito a scegliere, e questo non lo accetto. detto questo, talvolta (si pensi a Firenze e al caso Renzi) anche se molto combattute e polemiche (quasi come in puglia !) possono dare una marcia in più. quindi ? di sicuro però, se ci si trova in coalizione, o se ne vuole fare una, le primarie limitano di molto l'agibilità e la libertà di movimento del partito.
Scritto da marco il 15/1/2010 alle 10:58
Molto onesto e sincero il commento di Giusy. Anch'io cambio parere ad ogni sospiro di vento. Meglio tenere viva la discussione e decidere a mente serena dopo le regionali e le diatribe di questi giorni.
Scritto da Alberto il 15/1/2010 alle 13:26
Caro Montalbetti, mi rendo conto che la questione è complicata perchè o sono primarie di coalizione ( indette ovviamente per tempo ) o hanno un senso assai relativo.Che senso avrebbe fare primarie solo tra di noi, e se il vincente non piacesse agli altri partiti della coalizione ? Che pasticcio. Per essere più chiaro, non disdegno nelle regioni coalizioni a passo variabile se deliberate dal PD locale. Siamo in un momento di transizione e le varie vie vanno testate. Chi sa già tutto ?
Scritto da A.Vaghi il 15/1/2010 alle 13:54
PUR RICONOSCENDO IL LATO DEMOCRATICO DELLE PRIMARIE, MA A MIO PARERE NON E' PIU UN SISTEMA PRATICABILE, il minimo rischio può essere che le controparti riescano a scegliere loro il candidato)LA DIREZIONE CON GLI ORGANIZZATORI LOCALI DEVE DECIDERE PER DIRETTA CONOSCENZA IL CANDIDATO, E RESPONSABILMENTE PROPORLO ALL'ELETTORATO. (farei addirittura un referendum degli iscritti o simpatizzanti)
Scritto da Claudio Tedeschi il 1/2/2010 alle 12:01
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