Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 8/2/2010 alle 09:08

Filippo Penati sta rinnovando senza troppi clamori il modo di fare il programma elettorale per la Lombardia che deve essere programma di governo. Il che vuol dire enunciare non solo l'obiettivo, ma pure i mezzi per raggiungerlo. L'esempio più chiaro degli ultimi giorni viene dagli asili nido. Primo, la fotografia della situazione: in Lombardia con il 18 per cento dei posti siamo sotto l'obiettivo di Lisbona (30 per cento dei bambini fino a tre anni). Secondo, la quantificazione precisa del programma: ventimila nuovi posti in cinque anni rispetto ai quarantamila circa che ne mancherebbero. Terzo, i mezzi: la Regione ci mette la metà della spesa di investimento, la differenza è a carico dei comuni e dei privati (metodo sperimentato con successo in provincia di Milano). Il costo per la Regione, ipotizzabile in cento milioni, è assolutamente sopportabile.
Ho motivo di credere che Penati proseguirà su questa strada per altri problemi scottanti: la casa, le liste di attesa nella sanità, il nucleare. Se anche gli altri candidati fanno così il confronto sarà civile, trasparente, utile per un voto informato e consapevole.

Commenti dei lettori: 13 commenti -
Sulle politiche sociali della Lombardia cito da www.clonline.org: "Comunione e Liberazione è un movimento ecclesiale il cui scopo è l’educazione cristiana matura dei propri aderenti e la collaborazione alla missione della Chiesa in tutti gli ambiti della società contemporanea". Ora dove sta nelle politiche regionali tutto ciò?la sussidiarietà, l'amore verso il prossimo, il donare al bisognoso etc etc etc..... LOMBARDIA SVEGLIA!!!!!
Scritto da Federico Antognazza il 8/2/2010 alle 10:03
Buon metodo però deve servire per tutto il programma non solo per gli asili nido.
Scritto da Adams il 8/2/2010 alle 10:16
La concretezza dei numeri, quando usati in modo oggettivo, non ha pari. Non credo che gli altri daranno numeri così precisi, per non prendere impegni altresì verificabili in seguito. Il voto informato credo che dipenda dalla buona volontà dei contendenti nel non nascondersi....quanto alla consapevolezza, temo che la gran parte dell'elettorato sia in grossa difficoltà nel comprendere quali siano le risposte più efficaci ai problemi della colletività..facendosi convincere dal miglior incantatore
Scritto da GianMarco Calella il 8/2/2010 alle 11:47
Purtroppo in campagna elettorale contano solo le promesse ma il metodo indicato è molto buono. L'ho saputo da questo blog. Quando e come si vogliono pubblicizzare queste cose?
Scritto da Giuseppe il 8/2/2010 alle 12:56
Il numero degli asili nido in Lombardia è preoccupante. In una società modermna dovrebbe essere molto più alto. E' il segno di una emancipazione femminile ancora troppo debole.
Scritto da Flora Lillo il 8/2/2010 alle 14:25
Agli asili nido Formigoni preferisce la politica dei contributi alle famiglie. Qualche soldo che serve a ben poco e non i servizi. Questa è una differenza da far rilevare a tutti.
Scritto da Una mamma il 8/2/2010 alle 14:53
Questo argomento ben si inquadrerebbe in un discorso ad ampio raggio: sociale, economico, fiscale, politico: LA FAMIGLIA.
Scritto da Rosella il 8/2/2010 alle 17:35
La mamma ha ragione. Sono tra quelli che preferiscono i servizi bene organizzati ai buoni famiglia.
Scritto da Giorgio il 8/2/2010 alle 21:01
Flora Lillo coglie nel segno. L'emancipazione femminile è messa in discussione da fenomeni ancora acerbi come gli asili nido che mancano.
Scritto da Rosanna M il 8/2/2010 alle 21:09
Tutto perfetto, ma perché continuiamo a sottovalutare l'ipotesi di un "mutuo soccorso" tra le mamme? All'estero funziona: bastano una stanza da dedicare a due o tre bambini, un posto dove dar loro da mangiare e disponibilità di tempo. Un guadagno per le mamme che si prestano e un risparmio per le mamme che non ricorrono ai nidi. Pensiamoci, per favore!
Scritto da Mamma tris il 8/2/2010 alle 22:10
La penso come "una mamma" e come Giorgio eppure anche stasera in parrocchia ho avuto la conferma che molte famiglie gradiscono più i "buoni" dei servizi.
Scritto da Giacomina il 8/2/2010 alle 23:32
@Mamma tris. Ottimo. "Mutuo soccorso" per poter dire di sentirci "aggregati", "socializzati" in una riscoperta di umanità e fraternità. Non solo per il problema singolo, di interesse specifico, temporale, ma in ogni piega del vivere sociale quotidiano! Anzichè chiuderci ognuno nel nostro orticello di sicurezze sociali, economiche, finanziarie: e ci si riscopre poi di essere tutti delle isole! E nessuno di noi è un'isola. - Un grande spunto, grazie!
Scritto da Rosella e Carlo il 9/2/2010 alle 10:09
@ Mamma tris. In alcuni condomini, quartieri e luoghi di lavoro, si sta già sperimentando quanto lei sostiene nel suo commento. Sono tutte iniziative da lodare e incoraggiare, anche attraverso aiuti concreti. Tutto questo però non mette in dubbio, a mio avviso, la necessità di istituire asili nido tradizionali per colmare, almeno in parte, il deficit oggi esistente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/2/2010 alle 11:25
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