Questa mattina a Varese ho ascoltato Roberto Formigoni ad una manifestazione elettorale a sostegno di Raffaele Cattaneo. Grande professionista della politica, il presidente in corsa per il quarto mandato  ha da tanto tempo imparato tutti i segreti della propaganda ficcante ed efficace. Il primo è parlare solo di ciò che si ritiene di poter vantare e di ignorare bellamente tutto il resto.
Esempi. Incenso giustificato sul nuovo hospice dell'ospedale di Varese inaugurato un'ora prima, ma non una parola sui servizi territoriali della sanità che sono peggiorati nei 15 anni del suo governo.
Esaltata la meritocrazia, ma nessun accenno alla sua pervicace volontà di conservare il "listino bloccato del presidente", quintessenza del privilegio elettorale senza merito. Lodi sperticate a se stesso e ai suoi "collaboratori" per la Pedemontana, glissando però totalmente sulle ferrovie che non accennano a migliorare. E su Malpensa orecchie da mercante alle critiche piovute da ogni angolo. Elogio alla sussidarietà, ma cortina fumogena sulla pratica amministrativa invadente che mina tutti i giorni l'autonomia dei comuni in barba ai proclami della partecipazione. La Lombardia presentata sfacciatamente come la prima delle grandi istituzioni territoriali non solo dell'Europa ma del mondo intero, ignorando settori dove arranchiamo con fatica, come la tutela ambientale ed il welfare comunitario. E potrei continuare.
Di sé ha dichiarato che guidare la Lombadia gli dà la stessa emozione di guidare la Ferrari dei 7 titoli mondiali. Ma nessun pilota della Ferrari ha mai guidato per più di 15 anni. Andrebbe fuori strada. E nessuna grande o piccola regione del mondo democratico consente al suo presidente questo ingiusto privilegio che diventa un handicap per la trasparenza e la civiltà istituzionale.