Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/2/2010 alle 11:09

Molto si discute se si sia riaperta in Italia una profonda questione morale. O se non sia in realtà mai stata chiusa dalla nascita della Repubblica o, risalendo per i decenni, dall'unità d'Italia. La discussione forse più interessante negli ultimi giorni l'ha iniziata Ernesto Galli della Loggia sul Corriere del 17 febbraio, proseguita con i contributi di Franco Bernabè, di Marco Vitale e con un commento successivo ancora di Della Loggia. Il quadro che lui traccia è molto amaro e drammatico. La sua tesi è che circoscrivere la corruzione alla politica è sbagliato, riduttivo, auto-consolatorio. Contrapporre la politica malata alla società italiana sana è un errore capitale che non consente di leggere la realtà e di trovare i rimedi possibili. Questa sarebbe la ragione per la quale la corruzione italiana sfugge ad ogni terapia dal momento che è tenuta in vita dall'enorme serbatoio del paese. Pessimismo o semplice realismo?
La lettura dei diversi contributi segnalati è molto istruttiva. Riprenderò alcuni temi nelle prossime settimane. Personalmente credo che l'analisi di Galli della Loggia abbia più di un fondamento di verità. E approvo la sua conclusione: se non vogliamo arrenderci abbiamo bisogno di guardare a fondo dentro di noi e dentro la nostra storia.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 19 commenti -
Credo che abbia ragione Galli della Loggia. Prendersela solo con la politica è addirittura nocivo senza per questo fare sconti né alla destra né alla sinistra. Al contrario la magistratura vada fino in fondo senza commettere però i troppi errori che ha commesso e che l'hanno penalizzata agli occhi della gente per bene,
Scritto da Furino M. il 23/2/2010 alle 12:07
Mi fa piacere che se ne parli su questo blog. Lo considero un forum libero di buonissimo livello. Spero che il tema venga ripreso e analizzato nelle sue varie sfaccettature.
Scritto da Roberto il 23/2/2010 alle 12:16
Craxi nel suo intervento alla Camera il 3 luglio 1992 affermò: “ciò che bisogna dire, e che tutti sanno benissimo, è che buona parte del finanziamento politico è irregolare o illegale. (…) Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale, allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale”, alla fine di questo discorso fece un appello all’etica della responsabilità e a porre rimedio a quel disastro. L’appello non fu raccolto, si curò la situazione aumentando esponenzialmente i contributi ai partiti (alla faccia del referendum popolare che li abrogò) e si distillò un sistema perverso fatto di aree di mercato grigie, di moltiplicazione dei CdA, sempre più enti inutili, ecc. ecc. E alla fine si risolse tutto derubricando Mani Pulite al rango di intromissione della giustizia nella politica. Riprendendo Craxi io dico che, essendo quello un sistema, andava sconfitto e abbattuto in ogni modo, e purtroppo non si è riusciti a farlo. Oggi la situazione è diversa, perché gli strumenti del “sistema” si sono raffinati. Io non sono marcio, non lo sono i miei familiari e i miei amici (me li scelgo). Però il marciume è sempre più diffuso, e noi siamo disillusi. Ipocriti noi? Galli della Loggia vada a ranare, si aspetta forse che un dipendente pubblico, sempre sotto schiaffo vada a denunciare, quando tutti i capi sono politicamente asserviti? No mi dispiace, non sono d’accordo, il pesce puzza sempre dalla testa, al massimo noi possiamo ancora avere il coraggio di una ultima protesta ma se non abbiamo stima nei leader, cosa volete che succeda, i furbi si accomoderanno e gli altri cercheranno di sbarcare il lunario… guardando sanremo.
Scritto da Lele il 23/2/2010 alle 12:24
Sono d'accordo che esiste un problema "morale" dell'intera società ma questo non può significare attenuazione delle responsabilità politiche altrimenti di scusa in scusa ci terremo sempre quella parte di politici che fanno i "furbi".
Scritto da Locarno Mario il 23/2/2010 alle 12:59
Chi paga per tutta la pubblicità elettorale costosissima dei candidati di destra e sinistra? Anche questa è questione morale.
Scritto da Il perfido il 23/2/2010 alle 14:09
@ Lele Che c'entrano i dipendenti pubblici con le motivazioni che porta Galli Della Loggia? Non ti chiede di fare il delatore, dice che il problema morale è molto più esteso della politica. Ci sono imprese. tecnici, professionisti disposti a qualunque cosa pur di guadagnare anche in maniera illecita. Mi sembra fuori discussione. I politici sono in certo modo il riflesso della società con una buona percentuale di onesti e una parte di disonesti,
Scritto da Michele L. il 23/2/2010 alle 14:23
Galli della Loggia per difendere Berlusconi la butta sulla società. Negli anni di tangentopoli scriveva cose diverse.
Scritto da Lucifero il 23/2/2010 alle 14:26
Pochi giorni fa, in occasione della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario, la Corte dei Conti annuncia questi dati ufficiali: casi di corruzione +229% nel 2009 rispetto all'anno precedente; casi di concsussione +153%. Noi non abbiamo alcuna voglia di commentare. E voi?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 23/2/2010 alle 15:16
Mi aspettavo questa discussione sul blog. Molto bene. Il rapporto politica-società va indagato fino in fondo. Nel '92 ero giovanissima ed ero rimasta meravigliata che un mio cugino, che evadeva le tasse alla grande, era uno che faceva i girotondi al palazzo di giustizia di Milano protestando per l'illegalità degli "altri". Mia madre evitava le mie critiche cercando giustificazioni impossibili. Invece è da lì che bisogna partire.
Scritto da Giulia M. il 23/2/2010 alle 15:19
Il problema principe dell'Italia e il concetto di legalità che è poco rispettato. Dall'operario, all'imprenditore, dal dipendente pubblico a quello autonomo ecc. I politici stanno in questo mondo e invece che cercare di cambiarlo si adeguano e così ne ricavano un consenso che non fà altro che aumentare l'illegalità diffusa. Il Berlusconismo ha accentuato ancor di più questo fenomeno. Dalla politica (almeno dalla mia parte), però, io mi aspetto un moto di orgoglio per invertire la rotta....
Scritto da ale il 23/2/2010 alle 16:40
Come sempre un dibattito che vale la pena di seguire. Mi domando: come mai la Magistratura ha perso così tanti posti nella considerazione e nella stima della gente comune? Non mi si dica che è colpa di Berlusconi che ha delle innegabili difficoltà, è anche per la ricerca devastante di popolarità e di influenza impropria.
Scritto da Meroni G. il 23/2/2010 alle 17:12
La conclusione amara di Legnanesi e Bustocchi è comune a un sacco di gente. Commentare senza arrabbiarsi è difficile ma la rabbia alla fine è sempre cattiva consigliera.
Scritto da Francesca P. il 23/2/2010 alle 17:21
Ottima scelta dei temi proposti e ottima impostazione dei dibattiti. Continua così.
Scritto da Sommaruga Giuseppe il 23/2/2010 alle 17:45
Quello che forse noi italiani dovremmo accettare è che in Italia il malcostume è dilagante. Ma non parlo dei massimi sistemi; scendo più in giù della raccomandazione per passare un concorso. Servono una “spintarella” o una “conoscenza” per iscrivere un figlio all’asilo nido, ad esempio. Per avere un posto a teatro quando si sa che sarà strapieno. Per ottenere un passaporto in fretta senza dover attendere settimane e mesi. Persino il panettiere molto frequentato, se gli sei amico, ti prepara la borsina con le michette e te le passa sottobanco evitandoti la coda. Estremizzando: se gli italiani guardano “Uomini e donne” e “Amici” non aspettiamoci che i loro rappresentanti siano meglio e non vadano a uomini e donne o non facciano favoritismi agli amici.
Scritto da Laura S. il 23/2/2010 alle 18:21
@lele: ma se ai partiti non si dà il finanziamento pubblico, se impediamo – giustamente! – il finanziamento illecito, come stanno in piedi? Sai quanto me che c’è gente che è dipendente di partito da decenni. E che altre persone invece ci lavorano a termine, ma è pur sempre un lavoro. Poi c’è la questione degli immobili da gestire, delle campagne elettorali da sostenere. Dove si pigliano i (tanti) soldi (che servono)? Non è una provocazione: è che proprio io non saprei che risposta dare. E me ne pongo il problema.
Scritto da Laura S. il 23/2/2010 alle 18:22
Bene, allora, per non fare del qualunquismo, cominciamo a lavorare su noi stessi (PD) Da dove si parte? Bisogna comunque iniziare anche solo con piccole cose, se no, la denunca ognuno la fa e cosi poi tutti si sentono bene. E' da tanto che batto sulla questione morale nei partiti, ma non ho visto cambiare una virgola.Iniziamo denunciando, come già precedentemente scritto, i TFR ( doppi) dei consiglieri regionali di Piemonte e Puglia? O dalle ultime consulenze di Bassolino? E' pretendere troppo?
Scritto da eliseo il 23/2/2010 alle 18:41
@Francesca P. L'importante, intanto, è sapere, conoscere. Anche in questo senso diventa importante un blog serio, oggettivo, onesto come questo. Va dato atto ad Adamoli il suo impegno, che è politico, sociale, di attenta e rigorosa esposizione dei fatti. Ci fossero centinaia di commentatori per ogni questione che coinvolge la politica, l'etica, la società! Significherebbe che la sensibilità sociale è in forte aumento e di pari passo migliorerebbe l'intera società civile.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi 2 il 24/2/2010 alle 13:51
Caro Adamoli, ad una rassegna stampa radiofonica di oggi, si ricordava come negli Stati Uniti ci siano milioni di contribuenti che, per via telematica, interpellano Internet con quattro clic per conoscere la situazione degli appalti pubblici, la correttezza delle leggi, gli iter burocratici, i controlli sulle società appaltatrici, il rigoroso rispetto delle leggi in materia e la loro applicazione... Un controllo automatico di linearità e onestà. Non lo sapevamo. E da noi?
Scritto da Carlo A.A. il 24/2/2010 alle 14:19
Ridurre la questione morale ad un problema di comportamenti culturali e sociali, significa non considerare che la corruzione diventa sistema grazie a norme e prassi che la politica ha creato per se stessa, indebolendo ogni forma e possibilità di controllo in nome della semplificazione, oppure non punendo i reati con condoni, indulti e quant'altro. Io non rinuncio all'indignazione, non mi adagio sul "tanto così fan tutti" ed auspico che il problema sia affrontato, a partire dal PD.
Scritto da Leonardo il 19/3/2010 alle 13:26
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