Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 27/2/2010 alle 16:34

La conferma del cattolico Fabio Pizzul (nella foto) come capolista a Milano del PD è una chiara linea di valorizzazione di una cultura sociale importante nella grande Diocesi ambrosiana.. Pizzul si presenta come indipendente perché è impegnato con ruoli di vertice nel mondo della comunicazione milanese e lombarda ma la sua connotazione di centrosinistra è nota da molto tempo.
Non è un fiore all’occhiello che non conterà nulla, come dicono gli avversari politici. Ma per smentirli occorre che sia eletto e a Milano la gara preferenziale è particolarmente ardua. Tutti dobbiamo renderci conto che oggi siamo il PD e non più “Uniti nell’Ulivo”, come cinque anni fa. Allora esistevano i partiti diversi e separati. I DS con la loro forte organizzazione e il larghissimo seguito di iscritti votavano giustamente i DS e così via. A Varese, che forse i lettori conoscono meglio, i DS avevano 3.600 iscritti e la Margherita ne aveva solo 600. Oggi non è più così, non ci possono essere figli e figliastri, tutti partono alla pari, almeno in teoria. Mi auguro che i milanesi di città e provincia se lo ricordino bene. Altrimenti daremmo ragione a chi ritiene che Fabio Pizzul è solo un fiore messo in mostra che però appassirà presto.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 24 commenti -
Con Adamoli possiamo esternare una malignità? Il figlio del noto telecronista Bruno Pizzul parte capolista. I soliti cattivelli commentano: se, a parità di requisiti personali, fosse stato invece figlio dell'operaio, sarebbe stato ugualmente capolista? Una domanda che non vuole "intaccare" la rispettabilità del candidato ma riguarda il comun sentir della gente qualsiasi. Auguroni, comunque, a Fabio, ci mancherebbe!
Scritto da Cattivelli il 27/2/2010 alle 16:52
A margine del tuo post odierno, permettici, se puoi, questa notizia di poco fa. Tinto Brass scende in campo con i Radicali a Milano. Egli dichiara che avrebbe voluto essere candidato nel Lazio nella lista di centrosinistra di Emma Bonino ma, dice, c'è stato il veto del Pd. Personaggi diversi, certo, tutti cercano di presentare i loro fiori all'occhiello, purchè, come saggiamente ricordi tu, non appassiscano (ben) presto!
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 27/2/2010 alle 17:24
Fabio Pizzul ormai non è più soltanto il figlio di Bruno, è una personalità nell'informazione ed è apprezzato non solo a Milano.
Scritto da Elettore di Milano il 27/2/2010 alle 17:57
@Elettore di Milano. Sicuramente è come asserisci tu. Vale sempre e soltanto la solita domanda: sarebbe arrivato alla sua posizione se non fosse stato il figlio d'arte di papà? Non è affatto cattiveria ma il sentire comune della gente. Quanti altri altrettanto bravi e valenti figli di operai, pur meritevoli, dotati ed in gamba non riescono a sfondare! E' più forte di noi dover dire questa sacrosanta verità. Senza altro intento se non quello di voler ricordare tantissimi figli meritevolissimi!
Scritto da Cattivelli 2 il 27/2/2010 alle 19:05
L'invocazione a sostenere Pizzul spero non cada nel vuoto. Non sono un credente ma penso che il progetto del Pd si possa rilanciare soltanto se si favoriscono questi apporti culturali.
Scritto da Luigi Siena il 27/2/2010 alle 19:06
Per Legnanesi e Bustocchi - Padroni i radicali di considerare Tinto Brass il loro fiore all'occhiello. Certamente non lo può essere quando i radicali si presentano nella stessa coalizione con il PD come nel Lazio. Grazie per la costante interlocuzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2010 alle 21:04
Avrai ragione ma io preferirei votare uno come Adamoli, esperto e collaudato oltre che intelligente, rispetto a uno come Pizzul che fa bene il giornalista però non ha mai messo piede neanche in un consiglio comunale.
Scritto da Pigi il 27/2/2010 alle 21:14
Interessante il confronto fra i 3.600 iscritti dei ds e i 600 della Margherita nel 2005 quando eri candidato. Come dire: io si che ho conquistato voti fuori del partito, il diessino si è limitato a prendere i suoi. Ti togli un sassolino dalla scarpa però hai perfettamente ragione. E' inconfutabile.
Scritto da Valceresio il 27/2/2010 alle 22:59
Siamo ancora nel jurassic park dell'opinione pubblica: dove sono gli operai? E dove sono i loro figli? Piuttosto parlerei di possibilità di essere visibili....all'orizzonte non si vedono nemmeno i figli dei manager, se non davvero top. (I manager, intendo). Auguriamoci che le persone candidate abbiano il dono non solo della favella ma anche della concretezza...tutto il resto è antiquariato.
Scritto da signoraoscura il 28/2/2010 alle 00:17
Vedremo i risultati elettorali, anche se è pensabile che alcune organizzazioni cattoliche milanesi si muovano in suo favore per riequilibrare i voti che gli ex pci daranno ai loro candidati
Scritto da pensionato il 28/2/2010 alle 00:22
Ai "cattivelli" voglio dire che avere genitori importanti e conosciuti non può essere la chiave del successo, ma non può essere vero nemmeno il contrario. Lo dico in generale perchè non conosco Pizzul. Ci sono figli che sono migliori del padre e della madre.
Scritto da Stefano A. il 28/2/2010 alle 10:29
@Stefano A. Certo, siamo con te. Tuttavia la realtà di tanti fatti conferma... Della serie che sovente prevale l'avere (anche genitori influenti per posizione sociale, notorietà, prestigio...) avere, appunto, quasi come una raccomandazione (che noi odiamo), anzichè essere, che è il valore vero su cui misurare la persona.
Scritto da Cattivelli 3 il 28/2/2010 alle 11:24
Francamente la polemica giovanilistica non mi interessa e non mi appassiona. Non conta l'età anagrafica ma la capacità progettuale e la freschezza intellettuale. Guardate anche questo blog. Qualcosa dovrà pure insegnare.
Scritto da Massimo il 28/2/2010 alle 13:00
@cattivelli. Questa è cattiveria. Fabio Pizzul ha avuto responsabilità importanti nell'Azione Cattolica, ha una sua professionalità. Non so se sia mai stato in Consiglio Comunale, ma penso sia attrezzato per reggere l'esperienza di consigliere regionale. Non credo si possa parlare di figlio di. Speriamo piuttosto si possa fare la telecronaca di una vittoria, visto che Bruno Pizzul non l'ha potuta fare per la nazionale ai Mondiali
Scritto da giovanni barbesino il 28/2/2010 alle 16:33
xCattivelli: su Fabio Pizzul figlio d'arte e privilegiato, sarei d'accordo con voi se avesse fatto carriera nel giornalismo sportivo in Rai. Ma qui stiamo parlando di una strada nettamente diversa, in cui ha raggiunto risultati solo con le sue forze. E chissà che magari non abbia intrapreso proprio un cammino nettamente diverso per togliersi di dosso l'ombra del padre...
Scritto da Adriano il 28/2/2010 alle 17:03
Condivido totalmente Massimo e anche Valceresio. Quest'ultimo dice che Adamoli le preferenze e i voti per essere eletto se li è conquistati in gran parte fuori dai partiti. Chi lo può negare? Nessuno.
Scritto da Ghiringhelli il 1/3/2010 alle 09:58
Mi vien da ridere a leggere le opinioni modello "cattivelli" & co. Ma di cosa stiamo parlando? Non è mica il "trota", figlio ragazzino e incapace di tutto del "pescecane" Bossi! Fabio Pizzul ha 45 anni, è conosciutissimo nel mondo cattolico milanese, è uno che la politica la segue da vicino per mestiere e interessi. E il padre è ormai da molto tempo un allegro pensionato che passa l'estate in campagna nella sua Cormons (Gorizia), le mattine a giocare a carte con gli amici ed è una vecchia gloria che i veri giovani non ricordano neanche più. Questa volta, mi spiace, ma non ci siamo proprio!
Scritto da Laura S. il 1/3/2010 alle 11:33
Insomma, qui si capisce Roma per Toma! Nessuno discute il merito di Fabio nè di chi ha meriti! La nostra osservazione è sul piano concreto, professionale, del lavoro, sociale: quanti esempi eclatanti di privilegi trasmessi da padre in figlio! A confermarlo sono anche alcune inchieste in materia. Se considerate cattiveria o vi vien da ridere per una constatazione oggettiva... prego, purchè siate tutti contenti. Oggettivi, se vi riesce.
Scritto da Cattivelli 4 il 1/3/2010 alle 12:37
Il post è stato riferito ad amici, sia ieri che oggi. Onore al merito a chi quel merito ha, a prescindere da cotanti genitori, e fa carriera. Tuttavia, spiegateci perchè in tanti campi e professioni avanzano i figli di cotanti padri e/o madri anzichè i coetanei colleghi senza cotanti padri e/o madri. Grazie.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 1/3/2010 alle 12:43
Ci sono figli che hanno fatto meraviglie, indipendentemente dalle loro situazioni di censo e prestigio e arte di famiglia. Ma è anche vero che spesso le situazioni di censo e prestigio e artedi famiglia aiutano a far meraviglie.
Scritto da Rosella il 1/3/2010 alle 12:54
@Stefano A.@giovanni barbesino@Adriano@Laura S. altri... Sicuri sicuri che i "Cattivelli" siano poco obiettivi, o cattivi, o ridicoli? Provate a chiedere alla gente... Nessuno vuole fare di ogni erba un fascio, ci mancherebbe! Soltanto che in certe condizioni il nome del "casato" d'origine è un ottimo "ricostituente"... Qualcuno di noi ci suggerisce di chiedere, forse sì un pò cattivello: siete per caso di ottimo "casato"? (:-)))
Scritto da Robecco sul Naviglio il 1/3/2010 alle 14:09
Ma secondo voi, realisticamente, e mi tocca ripetermi: c'è qualcuno che davvero voterà tale Fabio Pizzul solo perché si ricorda che un cronista (sportivo!), vent'anni fa, si chiamava con quel cognome? Ma daaaiii!! Questo è un candidato come un altro. Se ce la fa, è solo perché a Milano lo conoscono e credono che potrebbe fare bene il consigliere regionale. Gli stessi motivi che hanno portato i vertici del partito a candidarlo.
Scritto da Laura S. il 1/3/2010 alle 16:21
La constatazione che i figli di chi ha un nome siano più avvantaggiati di altri è verissima. Io avrei visto più volentieri Adamoli capolista anche a Milano.
Scritto da Lucianone il 1/3/2010 alle 17:13
@Laura S. Sei proprio tosta ad insistere! Hai ragione e ti diamo ragione. Il commento dopo il tuo, di @Lucianone, è esattamente quanto volevamo sostenere (compreso il riferimento ad Adamoli!).
Scritto da Robecco sul Naviglio 2 il 1/3/2010 alle 18:32
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