Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/3/2010 alle 14:55

Agcom è una sigla con cui familiarizzeremo molto nelle prossime settimane. Si tratta dell’authority per la comunicazione e qualche suo componente è stato tirato in ballo dall’inchiesta giudiziaria di Trani sulle pressioni di Silvio Berlusconi per la chiusura di “Anno Zero”. È una storia tutta italiana. Il presidente dell’Authotiry è nominato dal governo e gli otto componenti sono tutti di nomina parlamentare. Giancarlo Innocenzi, che chiama “capo” il premier, è l’uomo su cui si focalizza particolarmente l’attenzione dei magistrati ed era, all’atto della sua nomina nell’Agcom, sottosegretario alla comunicazione del governo Berlusconi e prima ancora direttore dei servizi giornalistici delle sue televisioni.
La cosa straordinaria è che l’authority tra i suoi compiti più importanti ha quello di vigilare sui conflitti di interesse in materia televisiva. In un sistema nel quale metà televisioni è controllata dalla politica e l’altra metà posseduta dallo stesso presidente del consiglio la situazione è paradossale. Il compito dei commissari più che proibitivo è di fatto impossibile.

Commenti dei lettori: 21 commenti -
Intanto, caro Adamoli, partecipandoci queste tue osservazioni, sempre attente e positivamente critiche, cioè costruttive, fai un autentico "servizio giornalistico" di oggettività. E' un argomento che puoi tenere d'occhio e dire ai tuoi affezionati lettori. Che sicuramente sanno apprezzare.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 15/3/2010 alle 17:03
Di chi è la colpa del conflitto d'interesse permanente e irrisolto se non di D'Alema?
Scritto da Albertone da Giussano il 15/3/2010 alle 17:38
Cari amici del PD, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Ne avete combinato peggio che Bertoldo.
Scritto da Uno di sinistra il 15/3/2010 alle 17:51
Non posso che dirmi concorde con Albertone da Giussano. Un'altra storia tutta italiana consiste nel fatto che chi ha commesso errori marchiani rimane imperterrito ed impunito al suo posto di privilegio. E continua anche ad infilare altri dannati errori (vedi caso Vendola) e per di più si impanca per insegnare a noi tapini "la Politica" con la P maiuscola.
Scritto da Angelo Eberli il 15/3/2010 alle 19:28
albertone la colpa del conflitto di interessi è colpa di Berlusconi, e della destra che non ha voluto risolvere il conflitto di interessi. Dare la colpa a D'Alema è facile, però di tempo per risolverlo dopo che non l'ha risolto D'Alema ce n'è stato. E tra l'altro son quelle cose che non dovrebbero neanche essere risolte, un po' come non mettersi le dita nel naso, sai che non è una bella cosa.
Scritto da emanuele martini il 15/3/2010 alle 19:36
Troppo facile prendersela con D'Alema soltanto. Il problema è ben più complesso. Se la sinistra estrema non avesse affondato il secondo governo Prodi il conflitto d'interesse non ci sarebbe più.
Scritto da PD Sesto S. Giovanni il 15/3/2010 alle 21:15
Cosa fa sempre Marantelli attaccato a Bossi. Ditegli di smetterla che non è serio fare così. Ci ridono dietro tutti.
Scritto da Il perfido il 15/3/2010 alle 21:22
Ho visto la prima pagina di Varesenews e poi ho letto il servizio su una riunione di leghisti a Besozzo. Anche per lei sig. Adamoli "Bossi è il successore di Carlo Cattaneo" come per l'onorevole del PD? VERGOGNA!
Scritto da Iscritto Rifondazione il 15/3/2010 alle 21:28
D'accordo col "perfido" che poi tanto perfido non è. E' soltanto realistico. Se un giorno torneranno le preferenze il nome di tale deputato sulla scheda non lo metterò mai.
Scritto da Borri R. il 15/3/2010 alle 21:39
Vi invito a leggere le ultime 4 righe del post. Le sottoscrivo ed è su quelle che dovremmo riflettere. Il premier possiede tre televisioni e ne controlla altre tre come capo del governo. Qui sta il nodo da sciogliere non in D'Alema che avrà anche sbagliato ma si tratta di roba di più di 10 anni fa.
Scritto da Elisabetta il 15/3/2010 alle 21:44
Berlusconi all'estero è considerato una enorme anomalia. Non lo si legge solo sui giornali; ne parla anche chi, nelle università e nell'industria, segue le vcende italiane. Le responsabiltà sono anche della sinistra ma soprattutto della destra. Lo stesso Fini che sta facendo molto bene il suo ruolo su questo aspetto ha detto troppo poco.
Scritto da Botti Giulio il 15/3/2010 alle 22:19
Questo Giancarlo Innocenzi che era un dipendente di Berlusconi (probabilmente lo è ancora adesso seppure in aspettativa) ed ora dovrebbe controllare il suo "padrone" è una barzelletta. Ci stiamo abituando a questo stato di cose mentre dovremmo indignarci e ribellarci.
Scritto da Francesca P. il 15/3/2010 alle 22:30
Così Anno Zero celebra il suo trionfo. A me non piace ma devo dire che Santoro è bravo e mette tutti nel sacco.
Scritto da Mariarosa il 15/3/2010 alle 22:53
Non saprei dire perchè i governi di sinistra non abbiano risolto il conflitto di interesse televisivo ma che la sinistra ne tragga beneficio dal polverone politico sollevato è evidente: forse è questo il motivo cioè lasciare irrisolto il problema..
Scritto da Pensionato il 15/3/2010 alle 23:35
Mi unisco all'indignazione per le smargiassate dell'onorevole PD di Varese che per una foto sui giornali è disposto ai riti dell'ampolla leghista.
Scritto da Giacomo P. il 16/3/2010 alle 09:30
Sono convinto che Anno Zero porti voti più a Di Pietro che al PD e complessivamente non rechi vantaggio all'opposizione. Tuttavia dobbiamo difendere questa trasmissione per una ragione di democrazia dell'informazione. Complimenti per la tempestività degli argomenti trattati nei post.
Scritto da PD Bergamo il 16/3/2010 alle 09:37
parlare di governi di sinistra è per me un po' allucinante, è da 10 anni che governa il centro destra con un piccolo cameo poco riuscito di due anni di Prodi, in cui realisticamente era impossibile pensare di regolamentare il conflitto di interessi.
Scritto da emanuele martini il 16/3/2010 alle 09:57
tra l'altro credo che il conflitto d interessi si risolverà più facilmente per decadimento o morte naturale degli "interessati"...piuttosto che politicamente.
Scritto da emanuele martini il 16/3/2010 alle 09:58
Il problema, Pensionato, è che se fai una legge sul conflitto di interessi non puoi farla limitata solo per le televisioni e, peggio ancora, ad una sola persona. Devi farla in modo che sia allargata ad ogni settore ed a tutti, non solo politici, ma anche imprenditori e quant'altro. E siccome l'Italia è un sistema basato appunto sui conflitti di interesse, sarà davvero dura che venga fatta una legge per risolvere questo nodo
Scritto da Adriano il 16/3/2010 alle 10:00
Il caso di Giancarlo Innocenzi esprime benissimo tutta l'ipocrisia dei controlli dell'Autority della Comunicazione. Un dirigente di Mediaset promosso parlamentare, poi sottosegretario, poi compeonente di AGCOM che dovrebbe vigilare sul suo vero padrone che chiama ancora oggi "capo". Siamo a posto.
Scritto da Funzionaro in regione il 16/3/2010 alle 10:16
E' vero, il compito dei controllori e delle autorità che devono far rispettare regole e leggi in italia e davvero proibitivo e impossibile. Questo è avvenuto perchè le forze democratiche e i governi di centro sinistra sono stati totalmente incapaci di affrontare questo tema fin dalla nascita dell'enorme conflitto dinteressi. Personalmente ho una certa fiducia e speranza che la lezione quotidiana sia servita a qualcosa e che nel futuro si ponga rimedio senza tentennamenti.
Scritto da robinews il 16/3/2010 alle 12:10
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