Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/3/2010 alle 12:28

Ho messo sul sito un'intervista di Elena Crippa sulla Prealpina di ieri, domenica, che mi ha dedicato una pagina intera. È un pezzo dal titolo: “Adamoli. Arrivederci politica” che parla della mia esperienza in Regione, ma che ha una stringente attualità in vista delle elezioni di domenica prossima. L’idea di fondo è la necessità di aria fresca al Pirellone non solo per cambiare politica ma per evitare, tra l’altro, che incrostazioni di potere troppo a lungo sedimentate, e già diventate in alcuni casi vizi amministrativi pesanti, possano sfociare in una aperta e profonda “questione morale”. È la politica che deve dare una risposta persuasiva a questa “questione”, non la magistratura che si occupa delle patologie conclamate. Si tratta di una convinzione profonda che affonda le radici nel mio vissuto amministrativo e istituzionale.
Rispondo perciò a domande su Roberto Formigoni e Filippo Penati, sul listino del presidente, sui candidati PD della provincia di Varese, su alcune realizzazioni concrete di cui vado fiero. Con la pubblicazione sul blog di queste poche righe e sul sito dell’intera intervista raccolgo un suggerimento di amiche ed amici.

Commenti dei lettori: 18 commenti -
Bella intervista. Dovrebbero leggerla i giovani che sentono attrazione per la politica e per le attività sociali.
Scritto da Ghiringhelli il 22/3/2010 alle 13:44
L'alternanza è la risposta giusta a molte cose. Le clientele, la Compagnia delle Opere, le imprese e i professionisti che sono sempre gli stessi. i Prosperini, i Buscemi e compagnia bella.
Scritto da Il perfido il 22/3/2010 alle 13:49
Anche in provincia di Varese la "legge Adamoli" è stata molto applicata, non solo a Milano. Ed era molto meglio di quelle successive che hanno cementificato. L'idea del recupero era lungimirante e ha fatto risparmiare un pò di verde.
Scritto da Tecnico comunale il 22/3/2010 alle 13:59
Il presidente Sea, Bonomi, sbandiera sempre il nuovo master plan di Malpensa ma per ora non se ne vede l'ombra. Anche la regione è super latitante su queste cose.
Scritto da Giulio Mentasti il 22/3/2010 alle 15:02
No caro presidente, non sia troppo di parte, la sua legge era stata osteggiata non solo da Formentini, allora leghista e sindaco di Milano ma anche dal PCI che aveva votato contro. Successivamente i comunisti (si chiamavano ancora così) hanno cambiato bandiera e si sono messi ad applicarla, ma solo dopo un certo periodo.
Scritto da Ex dirigente regionale il 22/3/2010 alle 15:07
Si, Penati sarebbe aria fresca nel Palazzo. Vale la pena di sostenerlo al massimo. In caso contrario opposizione dura.
Scritto da Adams il 22/3/2010 alle 16:40
Un'intervista non aridamente politica. L'ho letta volentieri già ieri sulla Prealpina. Le scrivo molto raramente ma la seguo con attenzione. Il prossimo passo che mi attendo da lei è che continui il dialogo con noi nelle forme che deciderà più opportune.
Scritto da Un prete anonimo il 22/3/2010 alle 17:01
@ Un prete anonimo. Già qualche tempo addietro, era in occasione di un post festivo, rispondevamo ad un suo commento invitandola a voler partecipare con frequenza ai post su questo blog: il dialogo continuerà sicuramente, secondo il nostro modesto parere, ma occorre che ci siano tante voci, anche diverse, nel coro dei commentatori. Se permette, quella di un prete... non guasterebbe affatto, anzi! Arrivederci allora, a quando?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 22/3/2010 alle 17:38
Mi piace la visione politica complessiva. Non è romantica, è solida e moderna. poi sui vari problemi si può divergere ma non è questo ciò che conta.
Scritto da Bortoluzzi il 22/3/2010 alle 17:38
La questione morale c'è in Lombardia, questo è certo. La magistratura farà la sua parte ma la politica finora cosa ha fatto? Poco o niente, c'è molto da recuperare su questo piano.
Scritto da Elettore sfiduciato il 22/3/2010 alle 18:34
Sottolineo Giulio Mentasti. Dov'è il masterplan (in pratica il PRG) di Malpensa promesso dalla Lombardia e dalla Sea qualche anno fa? Per adesso si procede al buio.
Scritto da Uno di Gallarate il 22/3/2010 alle 18:42
Bisogna riprendere l'idea del recupero edilizio ed urbanistico. La legge sui piani di governo del territorio lascia spiragli buoni ma è una questione di cultura urbana e non solo di leggi.
Scritto da Giovane architetto il 22/3/2010 alle 23:30
Questa sera a Gallarate hai parlato di interventi della regione a sostegno delle attività produttive- Dovresti discuterne di più sul blog. E' un argomento decisivo anche in campagna elettorale.
Scritto da G.F. il 22/3/2010 alle 23:40
Finanziare l'ospedale nuovo di Varese è stata un'ottima decisione della regione di parecchi anni fa ma architettonicamente è nato già vecchio. Oggi non si costruiscono più i monoblocchi ma edifici di diversa struttura. Quei soldi potevano essere spesi meglio.
Scritto da Medico ospedaliero il 23/3/2010 alle 09:08
Caro Giuseppe conosco la tua storia a fondo, hai sicuramente dato un servizio al Paese ed alla Lombardia in particolare. Personalmente spero che non sia finito qui il tuo impegno, spero che almeno per il soglio cittadino di Varese le possibilità non siano chiuse...magari un accorato appello potrà farti cambiare idea. Ho una domanda secca per te: ritieni possibile che una persona come te(all'epoca) che comincia oggi possa ragiungere i tuoi risultati domani?
Scritto da GianMarco Calella il 23/3/2010 alle 10:11
Parlare di "aria fresca" con Penati mi sembra quanto meno azzardato. Certo, dopo così tanti anni di governo Formigoni, qualsiasi cosa porterebbe novità al governo della regione. Trovo interessante l'intervista di Giuseppe Adamoli che si dimostra sempre un politico lungimirante. Noi giovani ci mettiamo in gioco nelle amministrazioni locali, eppure la segreteria provinciale continua ad essere impermeabile al cambiamento e al rinnovamento. E indifferente al territorio. Forza Tosi, forza Alfieri.
Scritto da Militante PD il 23/3/2010 alle 11:26
"Arrivederci alla politica" non significa "addio", ma implica un ritorno che per Adamoli vedrei benissimo alla guida di un organo di garanzia e di controllo. Chissà, magari quel "Comitato Paritetico per il controllo e la valutazione delle politiche regionali" previsto nel nuovo Statuto della Regione Lombardia. Come la ex senatrice DS Maria Luisa Sangiorgio, che dal 1995 è Presidente del Corecom (ex CoReRaT oggi Comitato per le Comunicazioni), anche Adamoli potrebbere assumere un analogo ruolo.
Scritto da Leonardo il 23/3/2010 alle 11:38
Caro GianMarco, mi scuso per il fatto che ti rispondo con qualche giorno di ritardo, per mia sbadataggine. I tempi sono terribilmente cambiati. Oggi è difficile che l'ascensore politico funzioni ancora per un ragazzo che non abbia praticamente studiato quando e quanto avrebbe dovuto. Ma non è questo il problema. La domanda è: la selezione oggi premia i meritevoli? La risposta è spesso sconfortante.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/3/2010 alle 10:07
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