Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/3/2010 alle 10:30

Imperversa la polemica sulle dichiarazioni del Presidente della Cei e Arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco contro l’aborto e sui valori “non negoziabili”. Vi è chi ritiene che la tempistica scelta sia un’indebita interferenza vaticana nelle cose italiane. Tra gli stessi vescovi vi sono stati, come spesso accade in queste occasioni, alcuni distinguo che nella Chiesa Cattolica sono sempre di capitale importanza per capirne la direzione di marcia. Il Vescovo di Alessandria Giuseppe Versaldi, a cui l’Osservatore Romano affida gli interventi più delicati, ha rilasciato una dichiarazione molto chiara. «Il vescovo non può e non vuole dare indicazione di voto, ma è suo dovere indicare i criteri a cui i laici cattolici devono ispirarsi per tradurli poi in scelte di parte secondo la loro autonoma e responsabile vocazione laicale».
Ritengo che nelle ultime due righe stia la chiave di molti dilemmi politici. Ciò che conta è l’autonoma elaborazione culturale e dunque politica ("scelte di parte" afferma il Vescovo) per pervenire a risultati concreti, possibilmente in linea con i valori.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 21 commenti -
Caro Adamoli, ogni volta che si citano esponenti della religione cattolica (Tettamanzi, Ruini, Bagnasco, Bertone...) per i loro interventi con riferimenti più o meno espliciti alle vicende politche o sociali di casa nostra, si rischia sempre di creare un gran polverone e disquisizioni all'infinito. Questa volta preferiamo glissare. Anche con un pizzico di annoiato disinteresse, che sentiamo comune a tanti. Da una parte e dall'altra delle coalizioni. Rispettosi di ognuno e di qualsiasi commento.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 25/3/2010 alle 12:30
L'intervento del Card. Bagnasco era finalizzato a far perdere le elezioni alla Bonino nel Lazio. Questa è la realtà amara per noi cattolici del PD.
Scritto da Lorenzo il 25/3/2010 alle 13:09
in un paese trasformato in un grande Bar Sport esprimersi in modo piu comprensibile non è possibile per i vescovi?
Scritto da angelo il 25/3/2010 alle 13:14
Certo, la Chiesa può esprimersi liberamente; comunque l' intervento del card.Bagnasco proprio sotto elezioni, mi è sembrato inopportuno. La Legge 194 è legge dello stato, è una buona legge e va applicata. A nessuna donna e a nessuna famiglia fa piacere dover ricorrere ad un aborto; meno male che c' è una Legislazione ad hoc. E poi occorre rispetto delle situazioni in cui una donna può trovarsi e non sostituirsi mai alle sue scelte, anche sofferte.
Scritto da bruna croci il 25/3/2010 alle 13:14
Se si teorizza la possibilità di "scelte di parte" perchè poi si criticano queste scelte se non sono quelle che la gerarchia vuole?
Scritto da Giovanni il 25/3/2010 alle 13:37
La Cei, alla vigilia di ogni elezione, emette da sempre una nota in cui si sottolineano i valori irrinunciabili per il cristiano. Non c’è quindi da stupirsi di questo. Così come non c’è da stupirsi che ci sia ancora chi vuole tirare per la “giacca” e schierare i Vescovi dalla sua parte. Purtroppo, assistiamo ad un “clericalismo” becero da parte delle forze politiche che non ha pari. Né il PPI di Sturzo, né la DC hanno mai avuto toni e atteggiamenti così “ossequiosi” verso “l’oltre Tevere” come assistiamo oggi. Non solo, si assiste ad un atteggiamento immaturo anche dei laici cattolici, soprattutto delle ultime generazioni entrate in politica dopo la fine della DC. Dotati di scarsa intelligenza politica si atteggiano a unici interpreti dei valori cristiani e della laicità, quando il loro compito, come cattolici impegnati in politica, dovrebbe essere solo il bene comune e non la ricerca della interpretazione “vera” degli umori della Chiesa. Caro Giuseppe, il problema non è giungere ad una elaborazione autonoma o meglio, non è solo questo. Il nodo centrale è porsi la domanda se il mondo cattolico, oggi, è in grado di esprimere una idea di società da offrire al Paese. Purtroppo temo che divisi tra il “pragmatismo cinico ed assoluto” di Formigoni e il presunto “idealismo” degli eredi ( per auto-nomina ) di Lazzati non si vada molto avanti. Anzi, si perderà l’ennesima occasione per offrire al Paese tutto una prospettiva diversa rispetto alla povertà odierna.
Scritto da roberto molinari il 25/3/2010 alle 14:08
Concordo con Bruna Croci. Sarebbe utile lavorare sulla 194 per migliorarla ulteriormente ma gli interventi in zona elettorale come quello del Cardinale Bagnasco sono pienamente legittimi ma inopportuni.
Scritto da cesare chiericati il 25/3/2010 alle 15:33
@ Legnanesi e Bustocchi Posso capire il vostro annoiato disinteresse ma il problema è di quelli che scottano. Quando intervengono i Vescovi in campagna elettorale - cioè sempre come dice Molinari - è giusto sentirsi interpellati per chi è cristiano o comunque interessati per chiunque altro. Mi faccio questa domanda : perchè l'aborto in questa occasione? Risposta: perchè è candidadata Emma Bonino nella regione del Vaticano. L'invito elettorale è chiaro. La polemica inevitabile.
Scritto da Adele il 25/3/2010 alle 15:40
I Vescovi hanno fatto il loro dovere. E' la Destra che strumentalizza le loro dichiarazioni ai fini della propaganda elettorale. La precisazione messa in evidenza i grassettto nelle due righe finali del post è chiarissima e opportuna. Sono i laici che hanno il compito di decidere in autonomia come realzzare i valori.
Scritto da Ghiringhelli il 25/3/2010 alle 16:43
Condivido Bruna Croci e Cesare Chiericati. Abbiamo una buona legge sull'aborto. Alcuni Paesi ce la invidiano. Applichiamola integralmente. Le regioni hanno forti responsabilità in questo. E' sbagliato alzare polveroni politici, chiunque lo faccia.
Scritto da Garofani Luisa il 25/3/2010 alle 16:52
L'uno-due di ieri e oggi sul sentimento anticristiano e sui valori è molto opportuno, soprattutto se fatto da un esponente del PD. Bisogna far capire a tutti che non è cristiano chi si adagia sull'interpretazione di comodo di Formigoni ma chi accetta la sfida culturale per trasformare i valori in scelte e fatti concreti.
Scritto da Parmigiani G. il 25/3/2010 alle 17:04
Questi sono argomenti difficili da trattare sul blog e infatti ne vedo pochissimi o niente del tutto. Io ritengo utile queste riflessioni anche se è arduo scriverci sopra.
Scritto da Samu il 25/3/2010 alle 17:32
@Adele. I valori, per chi crede, valgono sempre, non solo in campagna elettorale. Come le benedizioni natalizie delle case: una volta benedetta quella casa, a che serve ripetere il rito ogni anno, in periodo natalizio (e di tredicesime)? Se si crede... perchè ribadire in certe ben precise (opportunistiche) occasioni? Nessuna maliziosità. E' il sentire di tanta gente comune, come noi. Repetita juvant, d'accordo, ma quando è troppo, è troppo. Annoia.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi 2 il 25/3/2010 alle 18:14
@Adele. Se nel Lazio fosse stata candidata per esempio la Binetti, anzichè la Bonino, pensi che la Cei avrebbe usato gli stessi tempi e le stesse parole. Laonde per cui han ragione, secondo noi, coloro che si sentono annoiati dal solito... menabò. Esprimiamo il commento col dovuto, sentito, massimo rispetto per quei temi tanto delicati e seri e per quei valori.
Scritto da Robecco sul Naviglio il 25/3/2010 alle 18:32
Piaccia o non piaccia queste discussioni saranno sempre all'ordine del giorno sia in campagna elettorale sia nei periodi di calma. Tra un pò arriverà in parlamento la legge sul testamento biologico e i toni si inaspriranno. Bisogna parlarne con calma e riflettere con spirito laico.
Scritto da PD Busto A. il 25/3/2010 alle 19:09
Argomento spinoso ben trattato. Riparliamone dopo le elezioni con tranquillità e senza esasperazioni.
Scritto da Lucky il 25/3/2010 alle 19:13
"ispirarsi.....secondo la loro autonoma e responsabile..." Si è autonomi ma anche responsabili delle scelte e delle decisioni, in qualsiasi partito si operi.
Scritto da eliseo il 25/3/2010 alle 19:54
E' confortante il dibattito che si svolge ampio e responsabile su tematiche molto difficili come queste. Complimenti al blog e s tutti gli intervenuti.
Scritto da Giuseppe il 25/3/2010 alle 22:16
Etica della vita ed etica sociale vanno di pari passo; esiste un complesso indivisibile di beni, tra cui vi sono la tutela della vita e la tutela dei diritti sociali. Questo hanno detto i vescovi. Non mi pare nulla di stravolgente, anzi. E se a destra sono incoerenti quanti difendono la vita e maltrattano gli immigrati, stessa incoerenza mostra a sinistra chi difende i diritti sociali e non quello alla vita, arrivando a definire l'aborto un "diritto" delle donne. Follia, anche per Bobbio.
Scritto da larpi il 26/3/2010 alle 09:03
Puntuale come sempre ad ogni scadenza elettorale, la Conferenza episcopale italiana ha fatto sentire la sua voce, entrando con decisione- qualcuno ha parlato “a gamba tesa”- nella competizione. Io personalmente mi auguro che la Chiesa, nella sua valenza spirituale e profetica, sia ben più grande delle istituzioni ecclesiali che ad essa si richiamano; quindi ritengo che una voce, pur assai autorevole di un membro della gerarchia, non esaurisca la ricchezza e la pluralità di sensibilità e di modi di accostarsi alla realtà della comunità dei fedeli, soprattutto in una materia così opinabile come la politica, dove la doxa, cioè l’opinione, è assai più forte della aleteia, cioè della verità. Inoltre non mi interessa farne una questione di metodo, nel senso del pieno diritto del cardinal Bagnasco di intervenire a nome dell’episcopato italiano, anche se da laico, cristianamente ispirato, avrei preferito che questa presa di posizione, come tante altre in passato, avvenisse non in un regime concordatario; purtroppo però in Italia i liberali sono sempre stati troppo pochi per dar attuazione al programma di Cavour di “libera Chiesa in libero stato”. Nel merito dell’intervento del cardinal Bagnasco invece avrei qualcosa da dire. Mi riferisco ai cosiddetti “valori non negoziabili”, in particolare l’aborto e l’uso della pillola RU486. Non contesto il diritto della C.E.I. di ribadire le proprie convinzioni sulla difesa della vita fin dal suo concepimento, su cui peraltro anche molti laici sono d’accordo; non contesto neppure il richiamo alla necessità di combattere l’aborto, su cui anche qui molti laici sono d’accordo (solo che per parecchi di noi la legge 194 è proprio un modo per combattere l’aborto, in particolare quello clandestino e non per incentivarlo; così come l’uso della pillola RU486 è uno strumento per attenuare le sofferenze fisiche di chi, spesso con il cuore straziato, è costretto a ricorrere all’interruzione di gravidanza). La perplessità, relativamente all’autorevole intervento, riguarda il contenuto: la conferenza episcopale non restringe, in modo politicamente sospetto, l’ambito dei valori non negoziabili? Certo al consiglio permanente il cardinal Bagnasco ha avuto parole ferme di condanna a proposito anche della moralità pubblica, richiamando l’imperativo dell’onestà allo scopo di evitare comportamenti iniqui e contiguità affaristiche… Non mi pare però che lotta alla corruzione, la difesa della legalità,la lotta alla xenofobia ed al razzismo, la difesa dell’ambiente, pur presenti nelle preoccupazioni pastorali dei vescovi, siano indicati come valori non negoziabili; eppure non mancano ormai da anni episodi o comportamenti assai diffusi di non rispetto del diverso, immigrato in particolare, di collusione tra delinquenza e politica, di un uso spregiudicato della legge e delle regole da parte dei potenti, di una minaccia sempre più grave alla vita sulla terra, non solo degli uomini, ma di tutte le specie viventi. Sarebbe triste che tutta la potenzialità pastorale e morale della Chiesa fosse stata piegata ancora una volta in funzione di una scelta di schieramento politico! Ciò non gioverebbe né al Paese, né alla Chiesa stessa. Per concludere, rispettosamente, anche se con un pizzico di polemica: tra i valori non negoziabili, non mi pare sia stato collocato questa volta dal cardinal Bagnasco l’indissolubilità del matrimonio; forse perché, così facendo, anzi così tacendo, non si sia voluto dare un dispiacere a quei cattolici che, per ricordare le parole del Vangelo, dicono ogni momento “Signore, Signore”, senza per questo fare necessariamente la volontà del Padre che è nei cieli. Cordialmente, Mariuccio Bianchi -Malnate
Scritto da Mariuccio Bianchi il 26/3/2010 alle 10:13
a Iarpi: penso che lei abbia centrato in modo chiaro il problema. Gazie
Scritto da eliseo il 26/3/2010 alle 12:38
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