Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 30/3/2010 alle 16:00

Non è tempo di recriminazioni, ancor meno di auto consolazioni. È tempo di guardare in faccia la realtà che ci consegna un Pd debole, ma non in ginocchio in parti importanti d’Italia. Dovremo ripartire dalla lezione che ci è stata impartita dagli elettori che in democrazia hanno sempre ragione. Gli errori sono stati tanti, prima e durante la scelta dei candidati e delle liste. Ma ancora di più ha pesato negativamente un’immagine di un Pd che troppo spesso è percepito come la somma di storie vecchie e superate.
In Lombardia la sconfitta è cocente e senza alibi. Come nel 2000 la vittoria larghissima delle liste collegate a Formigoni riduce alla metà il premio di maggioranza di Pdl e Lega e attribuisce all’opposizione otto seggi in più. Per la provincia di Varese significa il secondo consigliere regionale. Una buona notizia, in un quadro da ricostruire dalle fondamenta.
Alle difficoltà al nord, si sono aggiunte quelle al centro e al sud. Un fatto è certo: sono cambiati tre segretari nazionali, ma i cittadini non ci hanno perdonato la caduta di Prodi nel 2008 per  responsabilità stessa di un centrosinistra incerto, confuso e rissoso. Adesso non perdoniamoci noi per i nostri limiti, le nostre pigrizie, le nostre arroganze intellettuali (?) a Roma, a Milano, a Varese.  Facciamolo però non per auto-flagellarci, ma per ritrovare una via politica che serva all’Italia

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 46 commenti -
Sig Adamoli, bella riflessione, ma rimane solo da riflettere per le ultime 7 righe e cercare di mettere in pratica l'incontrario. Ci sono tanti anni davanto ora e ascoltare la gente e non solo i militanti forse sarebbe un buon viatico.....la sconfitta o disfatta brucerà per un bel pò
Scritto da Armando il 30/3/2010 alle 16:28
Il Partito deve agire da Partito. Basta salotto, basta silenzi nelle assemblee dei portavoce o ignorare chi prova a dare una scossa. Sopratutto basta idealismi folli che la gente non vede più e non percepisce piu suoi. E' il tempo veramente di cambiare...ora o mai più: chi ha sbagliato si assuma le responabilità, lo ammetta e si faccia da parte, ad ogni livello. I nostri elettori votano di protesta...RICONVINCIAMOLI ad ESSERE ORGOGLIOSI DI VOTARE PD!!!
Scritto da Federico Antognazza il 30/3/2010 alle 16:28
Caro Adamoli, probabilmente fra gli errori strategici del centro sinistra vanno anche contati l'antiberlusconismo "di principio", e l'incapacita' di capire i problemi della classe media per intercettarne il voto, forse entrambi frutto dell'arroganza intellettuale cui lei faceva cenno. Purtroppo non mi sembra di notare, almeno dalle prime analisi post-elettorali, un'inversione di tendenza. Se la sinistra non riprende contatto col mondo reale, rischia davvero di sparire. Cordiali saluti.
Scritto da Fabio il 30/3/2010 alle 16:29
Gentile Adamoli, di certo il veltronismo ha devastato la sinistra in Italia, ma la sconfitta non dipende solo da quello. Il problema è che si parla troppo poco di idee, ancor meno di ideali. Che si considerano antipolitica tutti i fermenti culturali e sociali che non siano di stampo leghista. La società parla. I giovani parlano. Basta ascoltarli. Basta leggere un sito come libero ed i suoi blog, per vedere tanta vivacità intellettuale nelle giovani generazioni. Il successo di vendola docet.
Scritto da carlo dentali il 30/3/2010 alle 16:35
Aspetto da lei una analisi dei dati elettorali. Dopo Pasqua, quando avrà tempo e voglia. Mi fido più di lei che di chiunque altro. Grazie.
Scritto da Cittadina cattolica il 30/3/2010 alle 16:38
Dopo gli innumerevoli errori commessi.. adesso è ora che gente come D'Alema e Company capiscano che il loro tempo è finito.
Scritto da rossella il 30/3/2010 alle 16:40
Armando, ascoltare la gente e non solo i militanti credo che sia la chiave giusta per riaprire i forzieri elettorali. Però se si rivolge ad Adamoli per convincerlo credo che sia tempo sprecato. Per quello che conosco io ha sempre parlato più alla gente che non agli iscritti.
Scritto da Giovanna G. il 30/3/2010 alle 16:43
La caduta di Prodi è stato l'attimo che ha fulminato il centrosinistra. Veltroni ha avuto le sue respnsabilità ma ancora di più l'armata brancaleone che era stata messa in piedi. Tu hai sempre denunciato questo fatto e allora come giustifichi che si sta riprendendo la via di una coalizione ammucchiata?
Scritto da Lucky il 30/3/2010 alle 16:48
Aspettavo un commento. Sono sconsolato. Limiti, pigrizie, arroganze intellettuali. Il discorso è chiaro ma basteranno queste cose?
Scritto da PD Sesto S. Giovanni il 30/3/2010 alle 16:50
Il PD è nato anche per intercettare quella parte di elettorato che non sa che pesci pigliare. E' un'elettorato che cresce ,siamo a quasi il 40% di astensionismo..La novità del PD ,cioè il progressismo,è anche sapersi presentare a questi cittadini con volti nuovi, con persone portatrici di idee e programmi che sappiano convincere ed entusiasmare,lasciando parlarew Berlusconi da solo senza cadere nella sua trappola di pifferaio addormentatore ,solo allora vedremo i risultati
Scritto da Luigil. il 30/3/2010 alle 16:57
Mi spiace ma leggendo qui non colgo niente di nuovo.E non capisco più niente.Ma quale profondo messaggio di speranza,quali volti nuovi portatori di idee e programmi,quali entusiasmi suscitano i 2 statisti Berlusconi e Bossi (neanche giovincelli e di primo pelo)??E non si sa dire altro che via D'Alema e Company? E il sig.Antognazza quanto si è arrovellato per dire che il Partito deve agire da Partito?Finora,di grazia,come ha agito (da lobby, da congrega ? E i congressi, le primarie che sono?)
Scritto da Bernardo il 30/3/2010 alle 17:53
Oggi sono giù, è andata male, ma quello che più mi rattrista, guardando la mia piccola realtà, è che molti a noi "vicini" hanno disertato le urne o hanno votato la Lega Nord. Abbiamo prosciugato i "compagni", ma abbiamo perso elettori. Che fare? Io spero che anche in Lombardia ci si decida a lavorare ad una leadership unificatrice. Non credo possa emergere da sola, deve essere un "concerto" ad individuarla e farla crescere. Non aspettiamo ancora 4 anni, non lo sopporteremmo.
Scritto da Lele il 30/3/2010 alle 17:55
E pensare che per rispetto delle idee di Adamoli questa volta mi sono astenuto anziché votare centrodestra!
Scritto da Bianchi Giò il 30/3/2010 alle 18:05
Si faccia sentire ancora a Milano in regione. C'è sempre bisogno della sua presenza. Lo Statuto d'Autonomia dev'essere attuato completamente.
Scritto da Una funzionaria regionale il 30/3/2010 alle 18:07
Trascrivere il tuo post, per intero. E' il commento, nostro, e di tanti come noi.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 30/3/2010 alle 18:10
Il tuo post è il nostro commento. Sottoscrivono gli altri della nostra piccola "combriccola".
Scritto da Robecco sul Naviglio il 30/3/2010 alle 18:13
Anche a Varese serve una bella autocritica. Il partito è impantanato. La sede di viale Monterosa sprizza vecchiezza da tutti i muri. Tu non hai mai voluto occuparti del partito dicendo "non è più lavoro mio". Ma questi rispetto a te sono dei matusalemme ideologici. HAI SBAGLIATO. Devi tornare ad occuparti della conduzione del partito.
Scritto da Un PD Gallarate il 30/3/2010 alle 18:13
Spesse volte da un male nasce un bene, della serie: "non tutto il mal vien per nuocere", come ben ampiamente la storia, quella grande e quella piccola e quella quotidiana insegna. Quindi, se possibile, non fasciamoci la testa, non è davvero rotta. Solo un pò ammaccata; un cerotto qui e uno là. Ma poi rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di capire la gente, quella normale, quella qualsiasi che vive il peso della quotidianità, stando in mezzo ad essa. Grazie.
Scritto da Rosella e Carlo il 30/3/2010 alle 18:26
Un risultato non pessimo per il PD,visto i tempi che passano. Due eletti in Regione. Un candidato "nuovo" da valorizzare, da far crescere con un buon allenatore. Ne occorrono due però per fare le preferenze di Adamoli... Sempre convinto a non voler fornire consulenza organizzativa anche al PDL? Sapessi come ce ne è bisogno... Auguri di Buona Pasqua. Fabrizio
Scritto da Fabrizio il 30/3/2010 alle 18:40
Bernardo, visto i consensi che raccolgono "i due statisti Bossi e Berlusconi", come li chiami tu, qualche entusiasmo lo devono pur sollevare. Se non è entusiasmo è almeno condivisione dei programmi.
Scritto da Andrea il 30/3/2010 alle 19:07
La filosofia di Rosella e Carlo non mi entusiasma ma almeno apre alla speranza che dall'esperienza, anche brutta, si possa sempre imparare qualcosa.
Scritto da Banfi R. il 30/3/2010 alle 19:13
Mi dispiace per la figuraccia di Walter Picco Bellazzi. Ma non doveva essere sostenuto dall'area Franceschini? L'hanno sedotto e abbandonato. Cari compagni non si fa così.
Scritto da Carlo (Busto A.) il 30/3/2010 alle 19:16
Non bisogna perdonarci e soprattutto a Varese deve cambiare molto. Basta con i soliti due fratelli siamesi che se la cantano e se la suonano. Non siamo più il vecchio PDS con tutto il rispetto per questo partito. Via la muffa dalla vecchia sede. E la smettano di contare su balle. RIDICOLI.
Scritto da S.G. il 30/3/2010 alle 20:33
Bossi e la Lega propongono una narrazione fantastica molto articolata con una sua mitologia (la padania, gli antenati celti ), aspetti miracolistici (la ricchezza per tutti con il federalismo) e carnascialeschi da bar che arrivano. All'interno della lega ognuno può trovare un'identità ed evadere dal proprio quotidiano. Berlusconi propone una mitologia mediatica e di successo che affonda le sue radici negli anni ottanta, e che è diventata filosofia di vita real-televisiva .Sono inimitabili.
Scritto da Carlo il 30/3/2010 alle 21:35
Basta con i Chip e Chop del PD di Varese. Uno consigliere regionale, l'altro deputato, tutti e due con le mani sul partito come se fosse loro proprietà. Lei, caro Adamoli, faccia la sua parte e cerchi di mandarli via. Hanno già fatto abbastanza danni. Altrimenti è anche colpa sua.
Scritto da Iscritta donna il 30/3/2010 alle 22:05
Condivido il PD di Gallarate. Quelli che hanno guidato il PD in questi anni sono grigii, amorfi, paraleghisti. I risultati si sono visti nelle preferenze. Credo che non sia mai capitato che un segretario provinciale, consigliere uscente e capolista abbia dimezzato i voti di 5 anni prima. A CASA.
Scritto da Giovane Varese il 30/3/2010 alle 22:27
Il Pd deve interrogarsi se vuole essere un partito alternativo al Pdl oppure omologarsi lentamente al modello di società attuale; in sostanza deve darsi un'identità riconoscibile dal suo elettorato. A Piacentini direi che nel Pdl di gente brava sul piano organizzativo ce ne sono, basta vedere il risultato di Cattaneo. Quello che manca al Pdl è un modello organizzativo di partito territoriale. Nascono i comitati elettorali attorno al candidato(non solo nel Pdl).Forse si salva la Lega oggi
Scritto da Pensionato il 31/3/2010 alle 00:38
@Banfi R. - Essere realisti spesso non entusiasma. Dopotutto lo stesso Bersani, leggiamo ora sulla rassegna stampa, sostiene che "non ci sono stati nè vinti nè vincitori, solo due pali in zona Cesarini". Quindi, consoliamoci, se lo dice lui, l'allenatore...
Scritto da Rosella e Carlo 2 il 31/3/2010 alle 07:41
Titolo di un quotidiano torinese di oggi. "Bersani, nè vincitori nè vinti. Due pali in zona Cesarini". Il titolo prosegue: "ma la minoranza lo incalza; torniamo alla nostra vocazione maggioritaria". Caro Adamoli, come deve essere difficile stare in certe situazioni di comando, di responsabilità! Qualsiasi decisione si prende, non si troverà mai unanimità; anzi... E' questo che bisogna comprendere, tutti, cercando di trovare ciò che unisce.
Scritto da Robecco sul Naviglio il 31/3/2010 alle 07:51
fare il paragone col 2005 mi sembra futile : era un altro mondo. rispetto al 2009, si tiene ovunque, da qualche parte si va avanti, in piemonte indietro. gli stessi che ora si stracciano le vesti , se per 200mila voti avressimo tenuto piemonte e lazio, direbbero che "berlusconi è finito". avrebbero torto, e hanno torto ora ha dire che siamo sconfitti grevemente. io su questo risultato a ottobre ci avrei fatto la firma. il PDL ha poco da festeggiare : meno 8. (mettici roma, meno sette)
Scritto da marco2 il 31/3/2010 alle 08:32
In un sistema di non politica, anche la sinistra(quale?) si è adeguata. L'astensione a queste elezioni ne è la dimostrazione, certo è che non esiste più il far politica ma vivere di giorno in giorno criticando il gossip della destra. Proposte zero, a nessun livello ne locale ne nazionale i cassaintegrati aumentano i disoccupati pure il potere d acquisto diminuisce ma la CASTA pensa a far salotto su tutti i giornali e le televisioni grantendosi privilegi economici e non solo.
Scritto da f.s.n. il 31/3/2010 alle 09:14
Caro Carlo (Busto A.). Picco Bellazzi non ha fatto nessuna figuraccia anche se il risultato è stato negativo e, come si dice, nettamente sotto le aspettative. Va ringraziato per il suo contributo. Le responsabilità di questo risultato sono in buona parte mie. Ho commesso un errore ma non sulla 'scelta' del candidato.
Scritto da paolo rossi il 31/3/2010 alle 09:20
E' andata male. L'astensione al 40% significa molto. Non c'è la rappresentanza di molti. I presidenti di regione hanno il sostegno di un cittadino su tre. Fossi in loro, sarei più cauto nell'esultanza. Vale per tutti. Sarei preoccupato. Questo 40% è uno spazio per dialogare. Dobbiamo essere seri, bravi, trasparenti, con proposte sensate e costruite con la gente. Non è difficile. Basta un minimo di umiltà ed il ridimensionamento dei ras-soloni locali. Che in ogni Provincia sono sicuro ci sono.
Scritto da FrancescoG. il 31/3/2010 alle 09:26
Lo chiedo senza polemica a Pensionato: il Pdl in cosa è riconoscibile dal suo elettorato? Così, giusto per capire... Poi, avrei voluto vedere se Cattaneo, con i fondi di un candidato qualsiasi, fosse riuscito a fare la campagna faraonica che ha fatto...
Scritto da pino s. il 31/3/2010 alle 09:54
Capisco la delusione e perfino la rabbia per il risultato e, come sempre, metto tutti i commenti che non contengono insulti e offese personali. Tuttavia mi permetto di consigliare una critica anche dura ma rispettosa delle persone e dei dirigenti del partito a tutti i livelli.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/3/2010 alle 10:51
@Francesco G. Ben detto. Noi da sempre sosteniamo lo sforzo di lavorare in quella zona di ampio disinteresse verso i partiti da parte della gente comune che non ama la partitocrazia. Quindi, NO alla burocratizzazione (ideologica?), SI' stare in mezzo alla gente. Checchè ne possano dire alcuni, SI' a tanti stili di fare politica che esprime Adamoli! Si diventacredibili solo stando in mezzo alla gente. E noi siamo la gente, comune, qualsiasi.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 31/3/2010 alle 11:27
Adamoli, forse fai bene a censurare gli immancabili insulti offensivi (da come si può ben evincere dalla tua nota di commento), ma anche quelli, secondo noi, paradossalmente, dimostrano la bontà del tuo fare politica, che è rivolta verso la gente: solo in mezzo alla gente si stabilisce la credibilità verso gli uomini che fanno politica con onestà, coerenza, rispetto degli altri... Allora si è vincenti. Chi ti manda insulti, impari da chi insegna a VIVERE la politica. La gente è con te.
Scritto da Robecco sul Naviglio e amici il 31/3/2010 alle 11:35
Ci sono punti di forza in area PDL che non sono contrastabili: S. può mettere in campo denaro e televisioni, oltre a un bel mazzo di giornali. La Lega può premere tasti che per la sinistra sono non negoziabili: razzismo, sfruttamento degli extracomunitari, scissioni mascherate da federalismo. Però si può fare altro: il maltrattato MoVimento prende voti perché sa usare internet e si muove con i banchetti nelle piazze. Di Pietro dice a voce alta che le illegalità non sono negoziabili. Impariamo.
Scritto da Cesare il 31/3/2010 alle 11:38
Ho ricevuto da Andrea Botta, coordinatore del Pd di Tradate, una riflessione non breve, ma interessante, che ho messo sul sito. Vi invito a leggerla (http://www.adamoligiuseppe.it/articoli/view/1678)
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/3/2010 alle 11:45
Marco2 non ha tutti i torti. E questo non vuol dire autoconsolarsi.
Scritto da Giuseppe il 31/3/2010 alle 12:55
@ Robecco sul Naviglio - Il rispetto verso le persone non lo rivendicavo per me stesso (non ho davvero motivi per lamentarmi al riguardo, anzi), ma per qualche collega e dirigente del PD. La critica può essere durissima ma nel contempo rispettosa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/3/2010 alle 13:02
I media sono un'arma nucleare nel campo della politica:gli altri sparano con armi convenzionali. Basta ricordarsi che gli americani quando hanno fatto guerra alla serbia, uno dei primi bombardamenti lo hanno riservato alla sede della televisione serba, per capirne l'importanza. Ciò detto non credo Bersani abbia colpe: il punto resta non scimmiottare la lega ed il suo mondo fantastico, ma proporre una narrazione alternativa fatta di idee e realtà. In questa campagna elettorale mancavano programmi
Scritto da Carlo il 31/3/2010 alle 13:35
se si va nelle piazze nei mercati nei blog..li si conquista la gente, il consenso, si marca la distinzione tra una proposta e l'altra, si contribuisce a far crescere il senso civico l'interesse per la cosa pubblica, Cattaneo vince perchè ha questo stile e non è solo una questione di fondi. Mi sarebbe piaciuto che Bersani improntasse il commento sui numeri non sulle percentuali il partito è in salute se aumenta il consenso di elettori non se aumenta le percentuali.
Scritto da Pouge il 31/3/2010 alle 14:03
Forse sarà anche facile, come dice qualcuno dire “ via D’Alema & Company”. Comunque, in qualsiasi Paese europeo chi porta un partito o una coalizione di sconfitta in sconfitta si dedicherebbe ad altre attività (anche perché, magari, sarebbe anche in grado di svolgerne qualcuna). Quello che è certo, presentare candidati certi personaggi e, nel contempo, parlare di rinnovamento sembra una bestemmia in chiesa. Da qui l’astensionismo che ha colpito forte anche noi. Credo proprio venga a fagiolo il vecchio detto: “o si cambia o si muore”.
Scritto da Angelo Eberli il 31/3/2010 alle 14:17
Caro Adamoli, ora siete liberi dalla sinistra radicale che secondo voi era la causa di tutti i mali e che è stata il pretesto utilizzato da una parte dei "quarantenni del 1989" per far cadere Prodi e aprire la strada al progetto del Pd veltroniano. La sinistra radicale, abbandonata dai suoi esponenti più validi e chiusa in se stessa, non ha più niente da dire, è come svuotata. Ora non avete più scuse per i due anni di gestione incerta: come si vede, i problemi non erano solo esterni...
Scritto da davide il 31/3/2010 alle 17:16
Caro Pouge, io sono andato a volantinare nelle stazioni, e i pendolari presenti mi hanno detto di non aver mai visto lì Cattaneo. Forse che non era sicuro di trovare consensi? Penso che Cattaneo abbia vinto proprio e SOLO in virtù dei fondi investiti in campagna e che di quei 14.000 e oltre nessuno usi il treno o sia pendolare. E nemmeno si ponga il problema di quanto efficace sia il lavoro svolto da Cattaneo come assessore
Scritto da pino s. il 31/3/2010 alle 18:12
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)