Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 6/5/2010 alle 10:27

Molto curioso e interessante ciò che sta accadendo nel Lazio e in Emilia Romagna. Le province di Frosinone e Latina, con il sostegno di Rieti e Viterbo, vogliono costituire la “Regione delle province” al grido di “secessione da Roma”. Mentre i leghisti romagnoli e alcuni altri deputati aspirano a rendere autonome da Bologna le province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna costituendo la Regione Romagna. Lo slogan è il medesimo: se federalismo deve essere, che sia fino in fondo.
E pensare che nella prima metà degli anni novanta avevo subito la suggestione dell’accorpamento delle regioni proposto dalla Fondazione Agnelli (la Lombardia sarebbe rimasta così com’è). Ero cosciente che si trattava di un disegno piuttosto astratto e in Italia quasi impraticabile, ma si poneva opportunamente nell’orizzonte del superamento di alcune regioni troppo piccole e del rafforzamento istituzionale del sistema. Oggi invece sembra prevalere la parola d’ordine di “tutti padroni a casa nostra”. Se è così perché si dovrebbe dire di no all’improvvida tentazione di costituire due piccole regioni nuove di zecca? Questa sembrerebbe la logica che si sta seguendo. È il vaso di Pandora degli egoismi locali che si apre. Spero si richiuda rapidamente.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 20 commenti -
Buongiorno Dott. Adamoli, l'11 Maggio partirà ufficilamente la nuova legislatura regionale ed il primo atto sarà quello di valutare eventuali incompatibilità ed ineleggibilità degli eletti. Secondo Lei verrà sollevata dall'opposizione la questione dell'ineleggibilità di Formigoni per superamento del numero massimo di mandati consecutivi ? Cordiali saluti.
Scritto da Domenico il 6/5/2010 alle 11:50
Ci mancherebbe solo la formazione di altre piccole regioni per fare bingo. Invece bisognerebbe sopprimere le provnice, almeno quelle che non hanno la dimensione sufficiente.
Scritto da Renato M. il 6/5/2010 alle 12:45
Un conto è il rispetto per i territori anche piccoli e piccolissimi, un altro è la moltiplicazione delle istituzioni locali, cioè dei pani e dei pesci. Per sfamare chi, di grazia?
Scritto da PD Pavia il 6/5/2010 alle 12:47
Mi ricordo che a metà anni novanta Michele Serra scrisse una pagina su Repubblica, preconizzando la frammentazione al grido leghista di "secessione!", che dalle Regioni scendeva alle Province, poi ai Comuni. "Il primo a proclamare l'indipendenza fu Gallarate"...
Scritto da zobi il 6/5/2010 alle 13:07
Sul problema reale della degenerazione del concetto di federalismo abbiamo avuto una brutta lezione proprio ieri sera a "P.a.P." , allorchè Castelli dichiarava apertamente "non informati, visto che lui aveva letto un articolo di Castronovo", storici del calibro di Villari e Galli della Loggia sul tema dell'unità d'Italia e infilava ogni tre per due nel discorso il suo personale, e dell'intera compagine leghista, concetto di federalismo....Come siamo messi!!!
Scritto da Luisa Oprandi il 6/5/2010 alle 13:07
Tutti che aspirano a crearsi spazi autonomi, con nuova costosa burocrazia... che fa parte integrante di ogni amministrazione. Fosse in cambio di efficienza nei servizi sociali alla collettività... ma è così? E ci sovvien sempre, in questi disquisir, l'intermezzo con Totò ormai reso famosissimo da una altrettanto famosa trasmissione televisiva serale: "E io pago!".
Scritto da Rosella e Carlo il 6/5/2010 alle 13:13
Queste piccole secessioni dalle regioni dimostrano che c'è un concezione errata del federalismo che andrebbe ridiscusso dalle radici. Come ex di Alleanza Nazionale non sarei d'accordo sulla frammentazione dello Stato. Oggi penso come 10 anni fa. Quando sento La Russa m'incavolo.
Scritto da A. N. il 6/5/2010 alle 13:51
Una volta che si è aperto sarà difficile richiudere il vaso di Pandora. Invece che dei problemi di potere nella maggioranza e fra la maggioranza e le minoranze bisognerebbe discutere di questi problemi che sono seri e che rischiano di rovinare ulteriormente il nostro sistema.
Scritto da Luca il 6/5/2010 alle 14:02
Tutto il federalismo va rivisto e ripensato. Secondo la Lega è nazione la Lombardia e poi il Veneto, il Piemonte, il Lazio, la Sicilia, la Campania. Ma che cavolo di federalismo unificante e non disgregante si può realizzare con queste premesse?
Scritto da Uno scettico il 6/5/2010 alle 15:38
Una bella occasione per poter rileggere, magari su Google, la storia interessantissima del Vaso di Pandora e poi ritornare a riflettere sul contenuto del post del nostro Adamoli...
Scritto da Roscar il 6/5/2010 alle 16:55
Padroni a casa nostra, è uno slogan che si presta alle estremizzazioni. C'è bisogno di un forte contrasto culturale ad una deriva che può diventare pericolosa.
Scritto da Fabio L il 6/5/2010 alle 16:57
Zobi ricorda bene e bisogna che tutti riflettano su questi ricordi, anche il PDL anche il Lombardia.
Scritto da Elettore incerto Gallarate il 6/5/2010 alle 18:21
Rosella e Carlo richiamano Totò e hanno ragione. Quando si faranno i conti con il costo delle burocrazie che anziché diminuire aumentano?
Scritto da Dipendente regionale il 6/5/2010 alle 18:42
Caro Adamoli, ne hai già scritto molto ma credo utile riprendere il filo del discorso sul federalismo fiscale. Sono confuso e incerto, mi sembrava una linea giusta ma comincio a dubitarne.
Scritto da Uno di Como il 6/5/2010 alle 18:49
Ci sono delle regioni che giò adesso sono più piccole della provincia di Varese. Non capisco perchè si voglia spezzettare l'Italia ancora di più.
Scritto da Roberto il 6/5/2010 alle 20:55
Come altri commenti comincio anch'io a temere il federalismo fiscale. Che cosa è, perchè ci vuole a cosa serve?
Scritto da Montalbetti il 6/5/2010 alle 21:02
Caro Domenico, l'opposizione solleverà il problema nel suo valore politico non credo in termini giuridici. La norma "cornice" dello Stato del 2004 che sancisce l'ineggibilità del presidente dopo due mandati consecutivi non è mai stata, purtroppo, recepita in una legge elettorale regionale e dunque, secondo la principale dottrina, non è applicabile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/5/2010 alle 22:53
Le regioni più piccole vanno accorpate. Altrimenti con il federalismo fiscale che presuppone la cosiddetta "armonizzazione dei bilanci" saranno dolori.
Scritto da Paolo B. il 6/5/2010 alle 23:09
Il rapporto tra istituzioni ed i conflitti di competenze vanno sistemati. Lo sappiamo bene, come cittadini ed utenti. E' la risposta migliore a coloro che vanno del localismo condominiale la loro bandiera principe. Funzionassero le cose, non avrebbero altri argomenti. Sul federalismo fiscale mi sono sempre chiesto una cosa alla quale non sono in grado ancora di rispondere: ma il debito dello Stato, che fine fa? Resta al centro o lo si divide tra Regioni?
Scritto da FrancescoG. il 7/5/2010 alle 09:27
Bella domanda Francesco. Vorrei anch'io una risposta chiara e convincente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/5/2010 alle 16:27
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