Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/5/2010 alle 12:37

Alcuni commenti al post di ieri mi chiedono la mia opinione sul federalismo demaniale e su come avrei votato visto che il PD si è astenuto. Rispondo che avrei seguito le indicazioni del  Gruppo poiché non vi erano implicazioni di coscienza così forti da giustificare un comportamento diverso, però…. Però non mi convince mai granché il voto di astensione. Avevo posto questo problema al Gruppo PD in regione un anno fa circa. Troppi voti di astensione sono comodi, indolori ma proprio per questo insapori, non convincono gli elettori, non scaldano i cuori, non ingaggiano una battaglia politica. L’astensione è legittima per una forza d’opposizione, eccome. Ma quando è bene motivata altrimenti appare una scappatoia pilatesca tra quanti vorrebbero il si e quanti vorrebbero il no.
Mi spiego con un esempio pertinente. Su questo blog avevo sostenuto che il PD aveva fatto bene ad astenersi sulla legge cornice del federalismo fiscale. Era una legge delega al governo, una sorta di manifesto federalista senza tabelle, numeri, impegni precisi. Dire no significava negare l’impostazione federalista che il centrosinistra aveva messo in Costituzione nel 2001, mentre dire si significava riconoscere al governo una patente di fiducia che non meritava e non merita. L’astensione era allora del tutto giustificata. Ma il federalismo demaniale è già un decreto attuativo di quella legge, siamo già alle scelte concrete che il PD ha contribuito a migliorare largamente.
Già alcuni anni fa in Regione anche noi avevamo proposto che molte proprietà dello Stato passassero alle autonomie locali: beni ambientali e monumentali (non tutti naturalmente), laghi e fiumi, bacini idrici, caserme dismesse, per fare alcuni esempi. Ecco perché non mi persuade l’astensione. E dunque avrei preso posizione affinché il Gruppo decidesse per il voto favorevole.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 14 commenti -
"Me ne lavo le mani". Un metodo soventecomodo, facile, diplomatico, pilatesco appunto, spesso anche per non dare la "soddisfazione" di dare ragione all'avversario, pur pensandola allo stesso modo. Il tuo parlare, predicava Qualcuno, sia sì, sì; oppure no, no. Ma tra il dire e il fare... soprattutto in campo politico... Pragmatismo e/o "gioco di squadra" impone nonostante personale diversa convinzione e onestà intellettuale?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 25/5/2010 alle 12:57
In effetti quello sul demanio è il provvedimento più scontato e banale del federalismo fiscale. Anche l'opposizione poteva approvarlo come ha fatto furbescamente Di Pietro. Il Decreto difficile, delicato, importante sarà sui costi standard dei servizi. Lì ci vorrà molta attenzione e raziocinio per tutte le regioni compresa la Lombardia.
Scritto da Dirigente regionale il 25/5/2010 alle 13:41
D'accordo sulla comodità dell'astensione e sulla opportunità di limitarla. Meglio votare si qualche volta e no quando è necessario. Altrimenti non si è né carne né pesce.
Scritto da Sanna Luca il 25/5/2010 alle 13:45
Il metodo lo condivido totalmente. Sul contenuto conservo dei dubbi. Il demanio serviva per limitare il debito pubblico che è enorme e ora cosa si farà? Ho sentito Tabacci in TV settimana scorsa il quale era contrario al Decreto e mi ha convinto.
Scritto da Lucianone il 25/5/2010 alle 15:00
Può andare bene per la Lombardia ma per alcune altre regioni temo il peggio.
Scritto da Leonardo il 25/5/2010 alle 16:31
Condivido Leonardo. Non è tempo di federalismo fiscale, demaniale o differenziato che sia. E' tempo di stringere la cinghia e di risparmiare. Queste sperimentazioni sono dannose.
Scritto da Manfredi Luigi il 25/5/2010 alle 16:39
L'astensione comunica quasi un'incapacità di decisione. Ma questa è la condizione del PD in questa fase. Tu fingi di non saperlo ma lo sai benissimo. Per quesro ti dicevo di cambiare partito, che eri sprecato nel PD.
Scritto da Bianchi Giò il 25/5/2010 alle 18:48
E' un giusto stimolo per tutte le opposizioni a non strafoggarsi di astensioni. Si esagera anche nei comuni, anche nel mio. Quando si deve dire no si dica no e si abbia la forza di votare a favore quando si ritiene giusto farlo.
Scritto da Giuseppe P. il 25/5/2010 alle 18:58
Qui si parla di laghetti ma intanto l'Italia sprofonda. Cosa pensa del viaggio di Napolitano in America? Io temo che sia andato a chiedere aiuto. La crisi è profonda e Berlusconi ha mentito. Penso che da buon padre Napolitano sia da Obama, altra persona che stimo molto, per un nuovo piano Marshall per noi e per l'Europa. La situazione è terribile. Io ho 66 anni, non parlo per me, ma ho anche dei nipoti.
Scritto da Claudio Ennam il 25/5/2010 alle 19:19
nella lettera al direttore n291 Roberto Caielli,consigliere provinciale PD,si schiera apertamente per l'astensione vista non tanto come una non scelta,quanto un modo per rimarcare che la legge cosi com'è non risulta assolutamente chiara.personalmente nel mio commento di ieri tendevo a sottolineare come la legge fosse buona in alcune parti grazie al decisivo contributo del PD e a Rossi ed Adamoli chiedevo di rimarcare questo fatto
Scritto da motta a il 25/5/2010 alle 20:33
Con l'occasione della manovra c'è chi vuol lanciare un attacco ad ogni forma di federalismo anche nella maggioranza. Si tratta dei finiani e non solo di loro, Vedremo se il PD avrà il coraggio di dare una mano alla Lega per fare gli interessi veri dei territori, Tutte le altre cose sono balle.
Scritto da Un bossiano il 25/5/2010 alle 21:42
La bandiera del federalismo fiscale sarà presto ammainata. La storiella del demanio fa ridere rispetto all'operazione federalista complessiva. Bossi ci sta prendendo in giro una volta di più. Quando i cittadini se ne accorgeranno cadrà il suo consenso elettorale. Altro che la balla dei gazebo.
Scritto da Pietro di sinistra il 25/5/2010 alle 22:51
Convincente la tesi del voto di astensione indolore ma insapore. Non è forse la metafora del PD?
Scritto da Il perfido il 25/5/2010 alle 22:56
Il perfido è davvero perfido ma disegna una metafora molto fondata. Lo dico da (ancora) elettore del PD. Spero in Bersani malgrado tutto ma la forza della volontà è messa a dura prova.
Scritto da Meroni G. il 25/5/2010 alle 23:43
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