Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/6/2010 alle 17:14

Avevo molto apprezzato l’impostazione di apertura e di valorizzazione delle Autonomie Locali che il Prefetto di Varese, Simonetta Vaccari, aveva voluto dare alla tradizionale festa del 2 Giugno. Questa mattina, in una cornice affascinante come quella dei giardini storici di Villa Recalcati, si è tenuta una cerimonia sobria ed elegante alla presenza del Ministro Roberto Maroni e delle autorità locali. Al termine  qualcuno dal pubblico ha chiesto alla direttrice dell’orchestra di ragazzi e ragazze, che aveva accompagnato magistralmente la manifestazione, di suonare l’inno d’Italia.
La richiesta non è stata esaudita. Non figurava nel programma. Ordine del Prefetto o del Ministro in persona? Credo di no. Forse è stato il risultato di un timore reverenziale verso un “volere” vero o presunto dell’Autorità. Se così fosse sarebbe ancora peggio. Vorrebbe dire che si è interiorizzato il disvalore del conformismo culturale e sociale.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 50 commenti -
Meglio così avrebbe dato fastidio alla maggioranza delle persone presenti...la richiesta è satta fatta da una sola persona.....forse c'è un segnale...non leghista...non so perché nele cose che succedono ci debba sempre essere un doppio senso sig Adamoli è....
Scritto da Ferruccio il 2/6/2010 alle 17:38
Ferruccio, se l'inno di Mameli da fastidio alla gente non è un bel segnale. Come facciamo ad avere ministri della repubblica che accettano, anzi provocano, questi sentimenti?
Scritto da Andrea il 2/6/2010 alle 17:57
Io me l'aspettavo. E' il seguito del tricolore maltrattato a Malnate. Cose di questo tipo ne vedremo ancora molto. Ignoranza e subcultura da strapaese. Stamattina ero presente e mi sono vergognato. REAGIRE. REAGIRE. REAGIRE.
Scritto da Sergio C. il 2/6/2010 alle 18:02
@Ferruccio, ma con quale strumento indiscutibile, lei misura il consenso o il dissenso al fatto che alla festa del 2 giugno sia mancato l'inno nazionale? Se a Malnate tira aria di crisi per le sparate dell'assessore leghista sul tricolare forse non è vero che il 99, 99% abbia sentimenti negativi contro il tricolare e l'inno nazionale. Caro Ferrucio, attenti a non prendere lucciole per lanterne nel sottoliniere che "una sola persona" abbia chiesto l'inno nazionale.
Scritto da robinews il 2/6/2010 alle 18:56
Non eseguire l'Inno Nazionale in occasione della festa della Repubblica mi sembra fuori da ogni logica. Se poi il diniego origina dal "non dare fastidio" a un ministro che ha giurato fedeltà alla Costituzione...non trovo parole per esecrare un simile omportamento. Solo i mondiali di calcio saranno in grado di far percepire l'Italia come Nazione? Ma sì "stringiamoci a corte" !
Scritto da Angelo Eberli il 2/6/2010 alle 19:22
Mi stupisco del suo stupore, Adamoli. Che buona parte della classe dirigente e della base leghista sia di idee separatiste, è un fatto acclarato.Ovviamente si guardano bene dal dichiararlo pubblicamente, come facevano un po' di anni fa, e procedono, sotto l'egida di un supposto federalismo, a smantellare lo stato unitario,l'Italia,ed a eliminarne i simboli.Bisogna riconoscergli la coerenza.L'avesse l'opposizione questa coerenza e determinazione contro di loro non saremmo arrivati a questo punto
Scritto da Carlo il 2/6/2010 alle 19:30
Tutti nazionalisti dell'ultima ora, vero? Trentacinque anni fa, ricordo, gli unici che sventolavano il tricolore alle manifestazioni eravamo noi, i nuovi fascisti (io mi sentivo un po' a disagio perché il mio vero tricolore era bianco, rosso e nero). Tutti gli altri si ammantavano di bianco rosso e verde solo durante i mondiali di calcio e il termine nazione era considerato un obbrobrio lessicale (la parola patria non la potevi proprio pronunciare). Poi, d'improvviso, la Lega. E coloro i quali avevano il rosso come unico riferimento cromatico e l’internazionalismo come unico progetto si sono sentiti inconsapevolmente, stupidamente italiani.
Scritto da Filippo Valmaggia il 2/6/2010 alle 20:29
Signori a mangiare troppa ciccolata poi viene la nausea....le cose devono essere dosate il troppo storpia ed è innutile dare le colpe, la colpa è nostra, voler imporre a tutti il nostro pensiero non va bene. 1,100,1000, resistere, il tricolore da per tutto etc.. non rende più, il mondo gira e noi doveremmo incominciare a capire che ha incominciato a girare..siamo molto indietro, Schiranna, tre mesi di serate non va bene, poche ma buone la gente si annoia...meditare..meditare
Scritto da Armando il 2/6/2010 alle 21:25
Sig Andrea la gente non reagisce perché il "troppo sroppia" e viene l'apatia non si può insistere come non si può dare le colpe nessun ministro provoca è la nostra testa che vede tutto nero qui se non fai così, quai se non parli del tricolore ed allora si legge che bisogna urlare "reaggire" o 10,100, e cose di questo genere, questa è fobia non è lasciare la libertà altrui "o con me o contro di me" ma dove viviamo cerchiamo di sapere cosa vogliamo fare da grandi.
Scritto da Ferruccio il 2/6/2010 alle 21:34
Aspettiamo la poderosa reazione del PD Varesino: in testa Marantelli e a seguire tutti gli altri. Staranno già preparando interrogazioni parlamentari e note di protesta! Ma quando mai....
Scritto da un PD deluso il 2/6/2010 alle 21:42
Malnate e il tricolore. Varese e l'inno di Mameli. Quanto deve aspettare il PD e tutta l'opposizione a contrastare la Lega? Perfino Di Pietro si è messo a fare conferenze stampa con Calderoli. VERGOGNA.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 2/6/2010 alle 22:56
@ Filippo Valmaggia. E' vero che le parole Patria e Nazione non si pronunciavano molto volentieri ma da qui a dire che il colore di riferimento per tutti noi che siamo adesso nel PD era il rosso internazionalista ne corre. Ci passa addirittura un oceano. Il mio colore di riferimento era l'azzurro della balena bianca. Per lei non ci sarà differenza per me, storicamente, ce n'è molta.
Scritto da Un PD post DC il 2/6/2010 alle 23:09
La Lega festeggia il 2 giugno pulendo le aree del Campo dei Fiori. Amministrano ormai da anni Provincia, Comune, Campo dei Fiori e fanno credere ancora di essere gli ultimi puri che anziche' partecipare alle cerimonie "retoriche" puliscono i boschi che invece dovebbero pulire amministrando. Se solo il PD sapesse rispondere da Bolzano a Lampedusa alla domanda di buona politica che c'è nella gente normale questi in 5 anni scompaiono.
Scritto da giovanni barbesino il 2/6/2010 alle 23:34
Il PD varesino è fatto di tanta gente, molti dei quali oggi hanno cantato in piedi l'inno nazionale, assieme a tanti varesini non "schierati" raccolti questa sera attorno a Roberto Zaccaria a parlare assieme di costituzione e libertà democratica. Valori della gente, non di un singolo partito. Per quel che mi riguarda - io semplicissima cittadina di questo Paese e anche iscritta al PD - ho esposto da martedi sul balcone di casa il tricolore. E, solo nella mia via, siamo più di uno.
Scritto da Luisa Oprandi il 3/6/2010 alle 00:21
Mi associo a quanto scritto da 'PD Deluso'. Mi sembra che il PD sia completamente assente dappertutto e non solo a Varese. Eppure, il tempo per scrivermi che occorre rinnovare la tessera lo hanno trovato. Chissà se lo trovero' io. .
Scritto da JUMPER52 il 3/6/2010 alle 07:02
Eppur si avverte un generale lassismo che è anche indifferenza in ogni occasione di feste e celebrazioni nazionali, soprattutto da parte delle ultime generazioni. Spiace doverlo dire ma pare che sia così, nonostante tutte le buone intenzioni da parte di tutti. @Sergio C. dice di reagire, reagore, reagire... sì, d'accordo, ma come? con la forza? (Come tanti figlioli che ad un certo punto non seguono più la tradizione di famiglia di andare in chiesa, per esempio. Reagire? come?).
Scritto da Amici di Robecco sul Naviglio il 3/6/2010 alle 07:42
La stampa di oggi mette in evidenza la totale assenza alla manifestazione di ieri a Roma di un importante partito al governo. Al bar questa mattina qualcuno ci ha apostrofato: assai meglio quell'assenza che non la presenza nella cronaca giudiziaria di altri indagati eccellenti insospettati fino a ieri.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 3/6/2010 alle 08:02
vergognoso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ma chi li ha votati questi ignoranti!!!!!!!!! adesso se la prendono anche con l'inno!!!!!! devono solo VERGOGNARSI!
Scritto da rosy il 3/6/2010 alle 08:49
Leggo dalla Prealpina che l'on. Marantelli ieri ha accompagnato il ministro alla cerimonia sulla sua auto. Che cosa non si fa per una foto e una citazione sul giornale... Ma questa non è politica, è cercare l'elemosina. Da lui non mi sento più rappresentato.
Scritto da G. V. il 3/6/2010 alle 08:57
La Lega resta un equivoco. Governo e opposizione allo stesso tempo - Posti di comando a Roma e poi "Roma ladrona" - posti a non finire in Lombardia e nel nord e polemica contro la classe politica. Grazie a questo equivoco prendono un sacco di voti. A me interessa poco. Per me sono quasi "tuttit uguali". Ma queste contraddizioni mi fanno rabbia.
Scritto da Biotti Giacomo il 3/6/2010 alle 09:05
Caro Adamoli, certo tu non sei Maron-telli. Sei più coerente e lineare (e preparato) però sei anche tu troppo sottotono nella denuncia del leghismo. Ti faccio un esempio: tu sei favorevole al federalismo fiscale ma non ti rendi conto che è l'anticamera della dissoluzione dell'unità del Paese?
Scritto da Pietro (di sinistra) il 3/6/2010 alle 09:10
Un ministro che non fa suonare l'inno nazionale ad una manifestazione in cui è presente non è degno di essere ministro. In quale altra nazione questo avverrebbe?
Scritto da Giovanni il 3/6/2010 alle 09:21
MA dai ragazzi, nella nostra Repubblica (delle banane) è chiaro che l'unico inno riconosciuto è quello dei Mondiali del 2006, il buon caro e vecchio POPOROPPOPPORO POPOROPPOPPORO!!! solo che suonarlo in un'occasione ufficiale faceva un pò troppo stadio e poca etichetta.... dai suvvia (molta ironia)
Scritto da Federico Antognazza il 3/6/2010 alle 09:37
Siamo ormai abituati a vederne di tutti i colori ma questa è grossa. Del resto non è il figlio ventunenne di Bossi, fatto eleggere in consiglio regionale nella mia provincia malgrado sia una "trota" e non un delfino, ad aver dichiarato che per lui non esiste né l'Italia ne la nazionale italiana di calcio? Poveri noi!!!
Scritto da IDV Brescia il 3/6/2010 alle 09:37
Anche la signora prefetta tiene famiglia ed è probabile, molto probabile, che maroni non gli abbia chiesto di non suonare l'Inno Nazionale ma che abbia agito lei così di sua iniziativa, e sarebbe ancora più grave.
Scritto da giosafate tallarico il 3/6/2010 alle 10:01
La Lega tutto sega ma non la cadrega. E questi "brubru" sarebbero gli eredi politici e morali di Carlo Cattaneo?!
Scritto da pinch il 3/6/2010 alle 10:14
Il nostro inno nazionale è l’Hatikvah, che in ebraico significa la speranza. La nostra bandiera è di due colori: il bianco e l’azzurro. Siamo l’unico Paese che ha solennemente ricordato l’anniversario della nascita di Israele. Erano tutti presenti e inginocchiati: Berlusconi, Fini, Frattini, Alemanno. Abbiamo un presidente del consiglio che preme come nessun altro affinché Israele entri a fare parte della Unione Europea. Siamo, insieme soltanto a Stati Uniti e Olanda, il Paese che non ha aderito alla richiesta dell’ONU di procedere a un’inchiesta contro Israele per gli ultimi noti accadimenti. Frattini ha addirittura rilanciato ringraziando ufficialmente Israele. Per cosa? Perché hanno sequestrato e malmenato sei nostri connazionali? Il nostro ministro degli esteri, con tutto il governo, mi sembra un cane che lecchi la mano di chi l’ha appena bastonato.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/6/2010 alle 10:44
mi dispiace ma non è su questo terreno che si combatte la lega. Il PD qui ha solo da perdere. con tutte le sporcizie che la lega sta facendo a Roma le si rompe le scatole su argomenti che ne rafforzano l'elettorato? mah...
Scritto da roberto il 3/6/2010 alle 10:49
Riportiamo il parere di qualcuno incontrato strada facendo tra ieri sera ed oggi su questo argomento. Inutile sentirsi scandalizzati e perplessi, per cosa poi? commentano: prima siano tutti credibili e dimostrino efficienza verso i cittadini ogni giorno dell'anno; allora avvertiremo latitanze e quant'altro. Che abbiano tutti i torti?
Scritto da Roscar il 3/6/2010 alle 10:55
Egregio Adamoli, lei è lineare e moderato,come è nel suo stile.Anche verso la Lega è critico..con moderazione.Meglio comunque del suo collega Marantelli che,con la scusa dell'amicizia,non perde occasione di dare ..passaggi ai leghisti. Voto PD alle amministrative ma non alle politiche per non votare onorevoli come il suddetto deputato.Comunque spero che,essendo ormai alla 2°o 3°legislatura,la prossima volta si faccia da parte.E tornerà il mio voto.
Scritto da Brunello il 3/6/2010 alle 10:56
Roberto, guai se si facesse la battaglia alla Lega solo con queste ciritiche, sono d'accordo con te, ma non si può far finta di niente quando si toccano i simboli dell'unità nazionale. I simboli sono decisivi nella storia di un Paese.
Scritto da Andrea il 3/6/2010 alle 11:05
Caro Giuseppe, "Ordine del prefetto o del ministro in persona?", ti chiedi e rispondi che pensi che non ci sia stato un ordine preciso . O sei ingenuo o sei troppo diplomatico. In queste manifestazioni niente succede per caso e tu sei troppo esperto per non saperlo.
Scritto da M.P. il 3/6/2010 alle 11:24
La Lega fa la sua propaganda. Una volta quando non era niente poteva fare qualunque cosa. Oggi che è al governo è in palese contraddizione con se stessa, soprattutto quando è presente il ministro dll'Interno.
Scritto da Giacomina il 3/6/2010 alle 11:31
2 Giugno, Festa della Repubblica. Quante bandiere tricolori esposte sui balconi ieri? Solo pochi giorni fa erano assai di più, ma assai di più, le bandiere nerazzurre.
Scritto da Carlo Antonio A. il 3/6/2010 alle 11:44
Maroni: "polverone inutile, sono dieci anni che non partecipo alle celebrazioni del 2 giugno". Qualcuno ha spiegato a quel tastierista fallito che grazie a questo insulso sistema lui è il ministro dell'interno?
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/6/2010 alle 12:20
Marantelli fa parte di quegli esponenti del pd sinceramente convinti che la lega abbia ragione su tutto e che le istanze della lega siano le istanze del nord Italia. Non ha mai fatto niente per nascondere questa sua posizione e quindi bisogna riconoscergli coerenza, non credo sia un opportunista, credo sia un sincero ammiratore della lega nord. Il problema è che i marantelli costituiscono quelle che in psicologia sociale si denominano "profezie che si autoavverano" e nemmeno se ne rendono conto.
Scritto da Carlo il 3/6/2010 alle 12:34
Mi domando come faccia l'Italia cattolica ad accettare molti dei fenomeni leghisti. Dovrebbero domandarselo molti parroci della Diocesi Ambrosiana.
Scritto da Militante PD Milano il 3/6/2010 alle 12:38
Mi permettete un consiglio voi della provincia di Varese? Non varesinizzate troppo quello che è successo il 2 giugno. E' un fenomeno di quasi tutto il nord. (E poi non lo merita il blog che è letto anche da chi, come me, abita lontano).
Scritto da Luigi (Bergamo) il 3/6/2010 alle 12:43
E' troppo desiderare un prefetto (o una prefetta)con la schiena dritta? Letto come sono andate le cose ieri a Varese, parrebbe di sì.
Scritto da pinch il 3/6/2010 alle 13:12
@ Carlo Su Marantelli hai perfettamente ragione, ma anche Tosi e altri non sono da meno (silenzio assoluto del PD su quanto è successo), probabilmente a Varese non hanno neanche un Ufficio Stampa. Allora coraggio, vadano nella Lega. Nessuno li rimpiangerà.
Scritto da Pd deluso il 3/6/2010 alle 13:51
Caro Giuseppe, credo che il troppo storpia, secondo il noto detto popolare. Il troppo si è a mio parere raggiunto con la difesa ad oltranza che la Lega Nord sta facendo di un assessore o suo ex assessore di Malnate, che, offendendo improvvidamente e volgarmente la bandiera nazionale, ha offeso il sentimento degli Italiani non leghisti. Il troppo si è raggiunto con la non esecuzione dell’Inno di Mameli alle celebrazioni varesine del 2 giugno (sostituito da una canzone di Gino Paoli) e con la patetica difesa della non esecuzione “non prevista e non imposta dal protocollo”secondo le sconcertanti parole del prefetto Simonetta Vaccaro. Il troppo si è raggiunto infine con l’assenza dei ministri della Lega alla parata di Roma. I leghisti sono ovviamente liberi di non riconoscersi in un sentimento nazionale, fatto anche di bandiera e di inno accettato dalla maggioranza degli Italiani. E’ però ora di dire loro forte e chiaro che allora si dimettano da qualsiasi carica istituzionale, il cui svolgimento richiede una condivisione anche di simboli che essi non mostrano di avere; dimissioni, che, oltre a tutto, permetterebbe loro di scrollarsi di dosso la fin troppo facile accusa di farsi lautamente retribuire come parlamentari e ministri da quella “Roma ladrona”che tanto aborrono a parole. Molti, a partire dal presidente della Repubblica, sottolineano ogni giorno come, per uscire dalla crisi economica in cui si trova il nostro Paese, sia necessario un impegno congiunto delle forze politiche e delle forze sociali, una coesione che, in verità, mi sembra difficilmente realizzabile. Certo è che qualsiasi sforzo comune è possibile tra cittadini uniti da un comune sentire morale e culturale. E per quanto mi riguarda non mi pare proprio che tra buona parte dei Leghisti ed il resto degli Italiani esiste tale comune sentire. Mariuccio Bianchi - Malnate
Scritto da Mariuccio Bianchi il 3/6/2010 alle 13:52
Prendo spunto dal "militante PD di Milano" per soffermarmi un momento sull'Italia cattolica. C'è ancora? Perchè non reagisce? Non mi riferisco tanto all'episodio dell'inno d'Italia quanto ad altre questioni "sensibili" eticamente che passano quasi inosservate. C'è quasi la paura di essere considerati poco laici, poco alla moda. Questo è ciò che io sento.
Scritto da Borroni Luisa il 3/6/2010 alle 14:39
Sono totalmente d'accordo con Mariuccio Bianchi. Si è passata la misura ed è ora di ribellarsi.
Scritto da Un PD di Malnate il 3/6/2010 alle 14:42
Non voglio esercitare nessun tipo di censura, ci mancherebbe. Personalmente ho subito qualche offesa e l'ho sempre messa sul blog. Consiglio però a chi vuole fare nomi di persone, per criticarle, di firmarsi con nome e cognome. Mi sembrerebbe più corretto e dignitoso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/6/2010 alle 14:48
Quando ho inviato il mio scritto non ero a conoscenza che il Prefetto si fosse giustificato dicendo che l’esecuzione dell’Inno “non fosse prevista e non imposta dal protocollo”. Il protocollo prevede forse, in alternativa, l’esecuzione della canzone di Gino Paoli che mi fa tornare alla mente i languori della mia adolescenza, ma non ha niente a che fare con una cerimonia celebrativa della Repubblica? Quella stessa Repubblica che distribuisce lauti compensi a Maroni & company e paga lo stipendio al Prefetto? Un po’ di serietà, per favore. Il “troppo”, come dice giustamente Mariuccio Bianchi è stato superato ormai da tempo.
Scritto da Angelo Eberli il 3/6/2010 alle 16:02
Condivido il tuo richiamo a firmare certi commenti ma devi tener conto che, nel caso specifico, si tratta di critiche politiche non di maldicenze. Critiche, secondo chi le fa e anche secondo me, ma per chi le riceve possono essere considerate note di merito. Essere paraleghisti per me è un errore grave ma non è un disonore. PS. Non conosco le persone criticate.
Scritto da Tombolini Augusto il 3/6/2010 alle 19:14
Sono interessato anch'io al tema dell'Italia cattolica. Esiste? In che rapporto è con la laicità? Come si è evoluta la questione cattolica in Italia? Sono problemi che è difficile affrontare in un blog, però qualche parola ogni tanto....
Scritto da Cittadina cattolica il 3/6/2010 alle 19:22
Stasera, a linea notte, Salvini, noto eurodeputato della lega, ribadiva che la lega nord è "per la secessione della padania" e che per tale secessione loro lavorano democraticamente. Dei leghisti si può dire tutto ma non che siano restii a rivelare le loro intenzioni:parlano chiaro. C'è chi fa finta di non sentire ciò che dicono.
Scritto da Carlo il 4/6/2010 alle 00:51
Ho sollevato il problema poichè ritengo che i simboli in politica e nella vita siano molto importanti, come ci dimostra la stessa Lega che ne fa un uso e un abuso molto larghi. Aggiungo subito che l'invito a dimettersi rivolto al Prefetto di Varese da parte di qualche dirigente nazionale del PD lo trovo invece del tutto fuori posto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2010 alle 08:38
Un fatto è assodato. Quando non è presente il ministro Maroni anche a Varese si suona tranquillamente l'Inno di Mameli in manifestazioni ufficiali. Ricordo per esempio l'ultima celebrazione del 25 Aprile appunto a Varese alla deposizione della corona al monumento dei Caduti. E poi il 2 giugno anche a Malnate è stasto suonato l'inno e così altrove. Chiedere le dimissioni della Prefetta è forse troppo ma chiedere rispetto del comune sentimento nazionale non è troppo.
Scritto da ambrogio vaghi il 4/6/2010 alle 14:02
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)