Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/6/2010 alle 10:18

La milanese purosangue Francesca Schiavone, del quartiere popolare del Gallaratese, vince al Roland Garros di Parigi un torneo del grande slam. La prima italiana nella storia del tennis. Le amiche e gli amici del suo tennis club al punto decisivo del tie break esplodono in una gioia incontenibile e si mettono a cantare a squarcia gola l’Inno di Mameli. Francesca ha la stessa esplosiva reazione sui teleschermi di tutto il mondo.
C’è chi ha bollato tutto questo come retorica indigesta. Ognuno può fare come crede, ma ciò che mi fa rabbia è che, quando succede il contrario (quasi mai nei festeggiamenti sportivi), cioè quando si ignorano o si offendono i simboli nazionali, capita che questo miserevole spettacolo venga dipinto come espressione sanguigna di spontaneità popolare, come gesto istintivo di gente del nord, vera e virile, che lavora e sa guardare in faccia la realtà. I problemi sono altri, dicono: l’economia che non va bene, le imprese in crisi, e la finanziaria dei sacrifici. Complimenti! Che bella scoperta! E io che pensavo di nascondere tutto questo dietro qualche simbolo vetusto. Chiamatela enfasi patriottarda, chiamatela come cavolo volete, ma io non vedo nulla di male nella retorica nazionale fatta con gusto e misura. Detesto invece questo nordismo da strapazzo.

Commenti dei lettori: 31 commenti -
Discorso logico e di...sentimenti veri. Non domandarti troppo perchè in molti ti stimano,prendine atto. Oggi non è un fatto consueto...
Scritto da Fabrizio Piacentini il 7/6/2010 alle 11:05
Quanta bella retorica sig Adamoli, voler a tuti i costi che le persone cantino l'inno, è contro producente sia per l'italianità che per la libertà di poter esprimere o non esprimere quello che il lustro di turno vuole. Lei vuol cantare a sguarciagla l'inno d'italia lo faccia ma non obblighi gli altri a farlo taciandoli di nordismo/sti da strapazzo. Un campione che vince.. vince ma per Se Stesso, come non fa Lei che si esprime per conquistare consenso per se o al suo partito
Scritto da Armando il 7/6/2010 alle 11:45
Sotttoscrivo senza bisono di commenti argomentati. C'è una retorica nordica che oggi è molto di moda che va combattuta.
Scritto da Bocci B. il 7/6/2010 alle 12:05
Solo nello sport scatta un'identità nazionale forte (malgrado il ridicolo Renzino Bossi con la nazionaloe padana). Per il resto soffia il vento del nord che obiettivamente non si sa bene da che parte tiri. Sento però che tira dalla parte sbagliata e una bella correzione di rotta sarebbe necessaria. Mi appello donne che di solito hanno buon senso.
Scritto da Rachele il 7/6/2010 alle 12:20
Sto aspettando che in questo blog echeggino "Viva l'Italia!" e "Viva il Duce" prima di andarmene vomitando.
Scritto da Filippo Valmaggia il 7/6/2010 alle 12:34
l'unica frase bella è "l'Italia s'è desta"... solo che sembra in coma farmacologico (il farmaco è la TV)
Scritto da Carlo Cattorini il 7/6/2010 alle 12:51
Ormai l'offesa ai simboli italiani è diventata un'arte che paga bene. C'è anche retorica italiana "da strapazzo" ma qui da noi è più facile trovare quella settentrionale un pò provocatoria, arrogante e becera.
Scritto da Silvio P. il 7/6/2010 alle 13:19
Ci siano in abbondanza queste forme di "retorica nazionale fatta con gusto e misura"! Equivale, ogni volta, ad una bella vittoria sportiva! Che appartiene a tutti. O no?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 7/6/2010 alle 14:13
La Schiavone è stata bravissima, Spero di vedere presto alri sventolii di bandiere tricolori. Purtroppo per il calcio sarà difficilissimo. Se una atleta vince e pensa all'Italia è un buon segno e un esempio per tutti soprattutto per noi giovani.
Scritto da Una giornalista in erba il 7/6/2010 alle 14:53
@ Filippo Valmaggia, "Viva il Duce" mai, "Viva l'Italia", subito, da un brianzolo verace.
Scritto da Garbelli Renato il 7/6/2010 alle 15:05
Essere scettici di fronte alle retoriche patriottarde siano esse regionali o nazionali è un segno, a mio parere, di intelligenza. Lo è assai meno invece il misconoscenere l'appartenenza a una comunità intesa nel senso più ampio del termine. La Germania dei Lànder o la Svizzera dei Cantoni si ritrovano senza problemi in alcuni simboli e realtà nazionali che non siano le manifestazioni sportive. Purtroppo nel 150° anniversario dell'unità questo non accade nel paese dove il "particulare" è tutto
Scritto da cesare chiericati il 7/6/2010 alle 16:22
Il "Roma ladrona" di Marchisio gridato durante l'inno come lo commenti? C'è chi ci ha riso sopra ma a me non piaciuto.
Scritto da Loredana il 7/6/2010 alle 17:02
Che ci sia però anche una retorica nazionale da strapazzo lo devi ammettere anche tu. Infatti parli di buon gusto e misura ma c'è spesso? Ho i miei dubbi.
Scritto da Un PD Luino il 7/6/2010 alle 17:13
La nazione, con il tricolore e l'amore di patria, non è un valore imperituro, come si sarebbe detto un tempo, ma transeunte. Dopo decenni di oblio, quando non di aperto disprezzo, questo valore torna di moda, soprattutto a sinistra, per opportunismo politico. Adamoli nazionalista fa tenerezza ma fa il suo mestiere, non lo biasimo. Il politico è così: va dove tira il vento, come la bandiera (italiana) da sbattere in faccia a quei caproni di leghisti. Fino a quando Bossi non tornerà a dividere poltrone con la sinistra. Allora, solo allora, la ex opposizione tornerà nel suo alveo tradizionale. Così, l’unico valore eterno è la mamma. Siamo italiani. Anzi, italioti.
Scritto da Filippo Valmaggia il 7/6/2010 alle 17:20
Francesca Schiavone è brava, potrebbe diventare un esempio positivo di un'atleta che aveva talento ma che ha avuto successo con la forza della volontà, il sacrificio e la perseveranza.
Scritto da Giovanna Magri (MI) il 7/6/2010 alle 17:42
Cara Loredana, il "Roma ladrona" di Marchisio lo catalogherei nelle goliardate. Un conto sono dei ragazzi che giocano al calcio, un altro conto sono giornalisti e politici che dovrebbero avere la preparazione, la volontà, la capacità di riflettere e di rispettare i simboli di tutti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/6/2010 alle 18:04
Caro Filippo Valmaggia, ti rispondo lasciando perdere la polemica astiosa nella quale spesso ti eserciti. Guarda che io non sono affatto un "nazionalista" nel senso politico comune che si da a questo termine. Non lo sono mai stato e non lo sarò in futuro. Reagisco quando vedo offese gratuite ai simboli della nostra comunità nazionale. Ma questo è un altro discorso. Quanto all'opportunismo tu sai bene, perchè mi conosci personalmente, che non ho più nessuna ragione personale per praticarlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/6/2010 alle 18:18
Vedo che qualcuno ha in uggia il Tricolore e l'Inno italiano. Lo pregherei, però, di rispettare almeno il lessico. Anche quello è troppo "comunista"?
Scritto da Angelo Eberli il 7/6/2010 alle 18:48
Filippo Valmagia, questa volta ti ha salvato Adamoli, ma certe espressioni tienile stratte tra i denti altrimenti è facile che ti scappino solo perché ti mancano i denti...non sei invisibile ricordati molti sanno chi sei... Bravo Adamoli ma secondo me dovresti censurare certe sparate di qualche facinoroso, visto che non è la prima volta
Scritto da Ferruccio il 7/6/2010 alle 20:18
Finalmenten al Valmaggia gli è uscito dal cuore il grido di "Viva il Duce". Dimentica che i partigiani il 25 aprile hanno sfilato, per le vie delle città del nord liberate, con le bandiere tricolori spiegate al vento. E che anche il maggior partito della sinistra, il PCI, ha sempre avuto per simbolo la bandiera rossa sovrapposta ad una ben visibile bandiera tricolore. Troppo per chi ha ben nascosto il tricolore della Repubblica di Salò a fianco delle tedesche bandiere tedesche. SS comprese.
Scritto da Vaghi.A: il 7/6/2010 alle 20:50
La Schiavone è stata una bella sorpresa come tennista top al mondo ma soprattutto come donna. Le sue dichiarazioni rappresentano al meglio il nostro sport. Merita i complimenti di tutti noi.
Scritto da Fiorella S. il 7/6/2010 alle 21:36
Mi attesto sulla posizione sportiva di Fiorella S. che dimostra tanto buon senso.
Scritto da Cittadina cattolica il 7/6/2010 alle 22:25
Vorrei tornare all'argomento del post lasciando ai margini certe dichiarazioni polemiche eccessive. Me lo impone la serietà e sobrietà di questo blog. Credo che l'esempio sportivo e umano della Schiavone sia importante. Lippi ha dichiarato che vorrebbe in campo 11 Schiavone in Sudafrica. E' un bellissimo riconoscimento.
Scritto da Paolo B. il 7/6/2010 alle 22:37
Condivido quasi tutto il post. Ti senbrerà strano perchè voto Lega Nord. Una sola obiezione: il titolo è esagerato. Conoscendoti per averti letto varie volte anche sui giornali non me l'aspettavo così crudo.
Scritto da G. Fassina il 7/6/2010 alle 22:56
@ Ferruccio. Invisibile io? Ma se mi firmo con nome e cognome! Tu, piuttosto, Ferruccio e basta ... @Vaghi V. Come ho già scritto il tricolore che amo di più è bianco, rosso e nero. @ Angelo Eberli. Se è al mio lessico che si riferisce, mi correga, professore.
Scritto da Filippo Valmaggia il 8/6/2010 alle 08:01
A coloro che non si sentono di cantare l'inno dico: se sei stonato ok. L'inno puo piacere o non piacere ma detto questo è orgoglio nazionale. Se ripudiamo l'inno allora l'Italia cosa l'abbiamo unita a fare?Ho postato su twitter una provocazione l'altro giorno alla notizia della partita Padania-Regno delle 2 Sicilie: ora voglio il torneo tra le 4 repubbliche marinare e per stabilire l'egemonia tutti contro la rappresentativa Papale! Signori questo era il MedioEvo, SVEGLIA ITALIANI!!!è il 2010!!!
Scritto da Federico Antognazza il 8/6/2010 alle 09:10
Io sono contento per Francesca, grande successo. Che i suoi amici abbiano cantato l'inno mi ha fatto piacere, al di là delle idiozie che ci vengono offerte quotidianamente resta un simbolo vivo che unisce. You tube ci ha regalato una polemica su marchisio e l'inno modificato, credo alla sua buona fede, ma se invece ha davvero cambiato le parole è un pirla! così come quelli che lo applaudono.
Scritto da Lele il 8/6/2010 alle 09:59
Eppure gli interventi di Filippo Valmaggia, al di là delle idee, sulle quali ognuno può dissentire, chissà perchè, "piacciucchiano" a molti lettori per la sua tenace coerenza; sempre pepati al punto giusto, densi di ironia e sarcasmo, mirati... Fino a chiedere "mi 'correga' professore" che sembra riassumere tutta la sua verve di graffiante, piacevole, attento, istrionico commentatore. Noi, se ci è permesso, ci limitiamo a dire della forma... che è sempre una piacevole lettura.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi (2) il 8/6/2010 alle 13:22
@ Filippo Valmaggia. Mi sembra evidente che il riferimento non era al suo lessico né alla sua sintassi che è molto ben strutturata. Quanto alle idee non nascondo la condivisione con quelle di A.Vaghi, anche se non sono mai stato comunista. Una curiosità; quel "Viva il Duce" che si aspetta da altri, è condiviso in cuor suo o è solo uno degli artifici retorici da lei sapientemente usati?
Scritto da Angelo Eberli il 8/6/2010 alle 13:38
@ Angelo Eberli. Lei, Eberli, è una persona intelligente: non stravolga il senso di quel mio commento. Con il sarcasmo che mi connota cercavo di mettere in ridicolo coloro i quali si ritrovano un improbabile amor di patria solo per contrastare una parte politica. Mancherebbe solo un “Viva il Duce!”, ho scritto, per farmi scappare dal blog disgustato.
Scritto da Filippo Valmaggia il 8/6/2010 alle 16:58
Sacrosante parole, Adamoli. Si spera le dicano anche altri uomini politici del centrosinistra.
Scritto da Carlo il 10/6/2010 alle 14:18
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