Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/7/2010 alle 10:17

Maria Rossa, nel commento all’ultimo post, mi ha interpellato sui sistemi elettorali per il Parlamento. Per essere sintetico metto in evidenza tre punti e mi scuso per le semplificazioni che farò.

Primo -
Il sistema attuale non è così malvagio, salvo su un punto assolutamente nevralgico. Si basa sul riparto proporzionale dei seggi in modo che i partiti (non troppo piccoli) abbiano, in quasi tutte le province, i loro rappresentanti. Non dimentichiamoci che con il sistema precedente era praticamente impossibile per il PD, nella provincia di Varese, avere un solo deputato o senatore. E questo era ingiusto. In più, l’indicazione del candidato premier sulla scheda (che non è l’elezione diretta) conduce a due schieramenti che si contendono il governo. Se abbiamo un bipolarismo malato la colpa non è del sistema, ma della politica. La vera, autentica “porcata” di questa legge sono le liste bloccate che consegnano a poche persone la formazione della Camera e del Senato. Con questo sistema le preferenze sono indispensabili.

Secondo - Per recuperare la centralità del cittadino nella scelta elettorale potrebbe andare bene anche un sistema maggioritario come quello che avevamo fino alla legge in vigore. Ma con una correzione fondamentale. I partiti nelle varie regioni debbono poter esprimere deputati e senatori in rapporto alla loro cifra elettorale. All’interno della regione viene eletto chi ottiene, dentro il suo partito, la percentuale più alta. Era il sistema in vigore per il Senato nella prima repubblica. Nei collegi di Varese, di Busto e di Saronno, per esempio, potrebbe essere eletto sia un rappresentante del PDL, o della Lega, e un rappresentante del PD. Nei collegi incerti il candidato giusto sarebbe decisivo per vincere.

Terzo - Sul sistema proporzionale tedesco sono diventato scettico. Credo che non aiuti la governabilità. Consentire ai partiti di scegliere da che parte stare dopo le elezioni toglierebbe agli elettori l’arma concreta di far vincere una delle due coalizioni e di dare stabilità ai governi. Questo in Italia allargherebbe ulteriormente il solco fra politica e cittadini.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 33 commenti -
In una riunione a Milano sulle elezioni eruropee aveva sostenuto il sistema proporzionale con un quota di sbarramento bassa. Vedo che ha cambiato idea. Come mai?
Scritto da Piero Santucci il 26/7/2010 alle 11:13
Teniamoci questo sistema e introduciamo le preferenze, mi sembra l'unica soluzione possibile a breve. Son un giovane che vuole avere ancora qualche speranza.
Scritto da Augusto Banfi il 26/7/2010 alle 11:52
Fai troppa melina. Il sistema elettorale che abbiamo è una porcata che va cambiata subito. Sei il solito moderato. La gente ha bisogno di risposte, non di ragionamenti complicati.
Scritto da Enne enne (Varese) il 26/7/2010 alle 12:07
Sono per un ritorno al sistema di prima. Se Varese non ha deputati o senatori chi se ne importa. Il PD i suoi eletti in Italia li avrebbe tutti secondo il suo peso elettorale. Dal '96 al 2006 siamo stati peggio perchè non avevamo parlamentari? Mi pare proprio di no.
Scritto da Carlo B. il 26/7/2010 alle 12:28
In Italia, quella elettorale, è ormai una riforma “permanente” in quanto da circa 20 anni, con la scusa della governabilità, s’inventano norme per dare una parvenza di bipolarismo a quella che rimane una realtà politica e partitica variegata e frammentata. Perché escludere, con le leggi, alcuni partiti quando questi si ricompongono (come lobbies o componenti) all'interno degli schieramenti? Sarò l’ultima delle “romantiche” ma, piuttosto che un bipolarismo annacquato ed inefficace, preferisco un
Scritto da Mafalda il 26/7/2010 alle 13:10
“proporzionale puro, senza sbarramento” che i vari “referendum Segni” hanno iniziato a minare sin dagli inizi degli anni ’90. Ognuno “conta” per i numeri che possiede. Chi ha 1, conterà 1. Caro Adamoli, mi dica la verità: alla fine la vera questione non sono le leggi elettorali ma la collocazione delle persone - quasi sempre le stesse - sulla "scacchiera politica". Esempio: nel 2013, da Roma, ne “torneranno a casa” in due e ne “partirà” uno dalla Regione (lasciando libero un "posto" che sarà
Scritto da Mafalda il 26/7/2010 alle 13:15
occupato da un attuale amministratore comunale). E l’altro posto per Roma? Potrebbe essere Lei e glielo auguro ma potrebbe esserci in pole position un altro amministratore comunale. Verranno le regionali del 2015? Chi ci mettiamo? I due tornati da Roma nel 2013? Ma ci sono già i due uscenti ... E i posti saranno ancora 2? E la legge elettorale regionale sarà già stata approvata nel frattempo? Ecco, caro consigliere, questi sono i “calcolini” che fanno cadere le braccia a tutti noi. Cordialità
Scritto da Mafalda il 26/7/2010 alle 13:17
Perchè parli di sistemi elettorali quando mancano anni alla scadenza del parlamento. Senti vicine le elezioni anticipate?
Scritto da PD Luino il 26/7/2010 alle 13:43
penso parli in anticipo perche le regole van definite chiaramente e con anticipo, non di corsa e alla fine, magari a colpi di fiducia. Sul fatto che la legge elettorale sia funzione di chi comanda per come ha intenzione di riempire con i nomi i buchi è chiaro... nessuno oramai (o pochissimi) ragiona per interesse pubblico, ma per tornaconto...ecco perchè siamo un PAESE IN VIA DI SOTTOSVILUPPO!Le nostre imprese delocalizzano, come possiamo essere appetibili all'esterno se i nostri fuggono??
Scritto da Federico Antognazza il 26/7/2010 alle 14:40
Sono sorpreso anch'io come altri del tuo scetticismo sul sistema proporzionale. Io ho sempre avuto le idee molto incerte ma ricordo che per le europee, su questo blog, ti eri dichiarato favorevole al proporzionale con un soglia bassa di sbarramento per consentire alla sinistra di essere rappresentata a Bruxelles.
Scritto da Un tuo amico fedele il 26/7/2010 alle 14:50
Perchè per il Parlamento non un sistema elettorale simile a quello regionale, salvo il listino del Presidente che è una presa in giro?
Scritto da Andrea il 26/7/2010 alle 14:54
Tu credi che sia tanto importante avere un deputato e un senatore in provincia? Questa è la vostra supponenza e arroganza. Vostra nel senso di chi ha avuto delle cariche. A noi cittadini normali conta niente o quasi niente.
Scritto da Un PD deluso il 26/7/2010 alle 15:51
Se rispondessi a tutti inflazionerei questo spazio, il che non voglio fare. Allora dedicherò dei post nei prossimi ad alcuni problemi sollevati come ho fatto oggi con Maria Rossa e intervengo subito sulle considerazioni di Mafalda, che non ho il minimo indizio di chi possa essere. La mia idea è questa: il sistema proporzionale puro ha funzionato bene nella prima repubblica e contiene una misura di equità indiscutibile. Oggi non lo preferisco ad altri sistemi, anche nella sua più efficiente versione tedesca, perché temo che lascerebbe troppo spazio ai furbi, agli ambigui, a chi dopo le urne è disposto a tutto pur di andare “in soccorso” dei vincitori. Nel Paese del Gattopardo, senza più le briglie ideologiche di un tempo, questo sarebbe pericoloso e inquinerebbe ancora di più la nostra vita democratica. Quanto alla mappa delle cariche che tu descrivi, cara Mafalda, deponi per un attimo la sfera di cristallo. Che cosa ti fa pensare che mi io mi senta orfano di una carica istituzionale tanto da volermi presentare nel 2013? Certo, io ho esercitato il potere, ma non ne sento la nostalgia. Se tu mi chiedi che cosa mi ha inorgoglito di più ti posso rispondere (in ordine cronologico) il PRG di Malpensa, il finanziamento dell’ospedale di Varese, la “legge Adamoli”, lo Statuto d’Autonomia ed altro ancora. Ma ciò che mi dava più emozione era quando, prendendo la parola in un Consiglio distratto, l’aula si zittiva e tornava attenta. Non solo negli anni terribili della crisi, in particolare nel 1992, quando da capogruppo della DC avevo gli occhi dei media puntati addosso. No, anche nella seconda repubblica col Consiglio molto più svogliato e in tutt’altre faccende affaccendato (quali, poi?) La politica è una malattia che quando ti prende da ragazzo non ti molla più. Io me lo sono attaccata quando lavoravo in fabbrica da 14 a 22 anni. Ripeto un concetto che forse ho già espresso sul blog. La politica è avere un pensiero e inseguirlo fino in fondo. Questo può essere fatto nelle istituzioni, ma non solo. Le cariche contano ma fino ad un certo punto. C’è chi al termine di una lunga carriera stringe un pugno di mosche nella mano. Tu dovresti saperlo da come scrivi. Poi, certo, viene per tutti il momento di valutare i risultati. I miei sono stati solo parzialmente buoni. Ma questo è nell’ordine naturale delle cose. Intanto guardo avanti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/7/2010 alle 15:52
Mafalda mi sembra troppo sgamata, fa troppi calcoli, per essere una cittadina qualsiasi. L'ho detto altre volte, forse altrove: non mi sembra una gran bella idea quella dell'anonimato, se lo usano gli addetti ai lavori. A proposito di sistemi elettorali, la posizione dell'On. adamoli mi sembra ragionevole.
Scritto da Giovanniderosa il 26/7/2010 alle 16:38
Tu, che hai votato Bersani al congresso, ti informo che D'Alema, il suo capo vero, vuole il modello tedesco. Come la mettiamo?
Scritto da S. G. il 26/7/2010 alle 16:57
Concordo con Giovanni De Rosa, però il dialogo Mafalda - Adamoli è stato bello.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 26/7/2010 alle 17:49
Il discorso fila. C'è un solo problema: non credo che saranno introdotte le preferenze in questo sistema. Dunque, tanto vale cambiare tutto.
Scritto da Francesca P. il 26/7/2010 alle 19:03
Siamo lontani dalle elezioni, meglio parlare d'altro. Questa è la mia convinzione, anche se il discorso non fa una grinza.
Scritto da Giorgio F. il 26/7/2010 alle 23:11
Caro Adamoli, impegni familiari mi consentono solo ora di intervenire per ringraziarLa dello spazio e del tempo dedicatomi. Un commento, il Suo, sincero e genuino che rivela l’uomo prima ancora del politico. Le assicuro che, nel leggerlo, mi sono commossa in quanto Lei ripercorre la Sua storia ed esperienza politica con il “cuore aperto”. La politica, appunto, “è avere un pensiero e inseguirlo fino in fondo”. Il primo problema, oggi, è uscire dalla logica dei “calcolini” ed elevare
Scritto da Mafalda il 27/7/2010 alle 00:05
le riflessioni e le scelte ad un livello più alto. Il secondo, invece, è individuare le persone che, come Lei, siano in grado di farlo.
Scritto da Mafalda il 27/7/2010 alle 00:08
@Giovanni De Rosa - “Mafalda è una bambina di sei anni, dallo spirito ribelle, profondamente preoccupata per l'umanità e per la pace nel mondo. Si interessa di problemi come la guerra in Vietnam, la fame o il razzismo. Pone a sé e ai suoi genitori domande candide e disarmanti a cui è difficile, e a volte impossibile, rispondere. Quando chiede spiegazioni agli adulti, le sue domande sono sempre dirette, fino a provocare in loro crisi di nervi, curate col calmante ‘Nervocalm’. Sono domande che
Scritto da Mafalda il 27/7/2010 alle 00:32
mostrano le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, nel quale Mafalda rifiuta di integrarsi” (tratto dall’enciclopedia on-line wikipedia). Questo per rispondere a Giovanni De Rosa il cui commento è improntato alla “logica del sospetto” che tante vittime ha fatto nella storia quanto nella politica. Le vignette di Mafalda sono state tradotte anche in Cina (e il governo cinese, con la “logica del sospetto” …..). mentre in Argentina è diventata la paladina dei diritti umani ....
Scritto da Mafalda il 27/7/2010 alle 00:35
Logica del sospetto??? No, forse solo ricerca di un Volto, di una storia probabilmente interessante,che valesse la pena conoscere partendo dal nome. Evidentemente ho sbagliato interlocutore. Comunque la Mafalda dei commenti, non è la creatura di Quino, non ne ha l'innocenza ( forse l'impertinenza). Io non faccio vittime e vivo di sospetti, forse di curiosità. Non ho mai seminato vittime, neppure metaforicamente, anzi il solo pensiero che possa succedermi, mi disarma, mi induce a ritirarmi.
Scritto da Giovanniderosa il 27/7/2010 alle 15:31
@ Giovanniderosa - Cosa vuol dire ritirarti? Spero che continui a scrivere. Vorrei mantenere il blog su un buon livello e le tue considerazioni sono utili a questo scopo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/7/2010 alle 18:06
@Giovanni De Rosa – Sono da mesi che ci “incontriamo” virtualmente nel blog del sen. Rossi. Io ho avuto modo di rivolgerLe, almeno un paio di volte, apprezzamenti nei confronti della Sua persona (che traspare da quanto scrive). Per dirla tutta, sono andata a vedere il Suo blog il giorno stesso in cui Lei lo ha annunciato al sen. Rossi (circa un paio di mesi fa). Non ho MAI avuto da parte Sua cenni positivi di riscontro, anzi! Qualche tempo mi ha dato della “omertosa” perché non volevo fare il
Scritto da Mafalda il 27/7/2010 alle 23:16
nome di un segretario di circolo che si sta comportando in maniera discutibile. Ieri mi ha affibbiato il termine “sgamata”. Oggi vorrebbe trovare il mio “Volto” (con la V maiuscola). Premesso che, se fossi in Lei, non mi azzarderei a scomodare troppo lo spirituale quando poi, nella vita di tutti i giorni, dobbiamo fare i conti con le nostre miserie (che sono molto terrene). Non sono offesa per lo “sgamata” bensì perché le Sue parole negano la possibilità che una “cittadina qualsiasi” quale la
Scritto da Mafalda il 27/7/2010 alle 23:18
sottoscritta comprenda le dinamiche della politica. Così facendo Lei sopravaluta il parterre politico che, a parer mio, è composto, per la gran parte, da persone mediocri ed incompetenti. Io, invece, appartengo alla categoria dei “cittadini semplici”, dei “non addetti lavori” ma attenti osservatori. Questo è il segreto. La saluto cordialmente e chiedo la cortesia ad Adamoli di ospitare questo “confronto a due” non pertinente con il tema del post. Grazie.
Scritto da Mafalda il 27/7/2010 alle 23:20
@On. Adamoli, non ho mai pensato di abbandonare il suo Blog, la ringrazio comunque per l’attenzione e la disponibilità e la prego di scusarmi se posterò una lunga, ma credo utile, risposta alla signora Mafalda.
Scritto da Giovanniderosa il 28/7/2010 alle 17:33
1/6 - @Mafalda – Innazitutto grazie per non aver dato significati estremi al mio “mi ritiro”. Credo che ogni tanto sia utile “ritrarsi” , per pensare o semplicemente lasciare che il tempo ci lavori nei fianchi rimodellandoci. E grazie anche per aver creato quest’occasione di chiarimento. E’ vero, rileggendo tutti i commenti, suoi e miei, ho preso coscienza di qualche sua attenzione (di cui le do atto, la ringrazio e mi scuso per non averlo fatto prima).
Scritto da Giovanniderosa il 28/7/2010 alle 17:34
2/6 - Ma, mi creda, non c’è dietro nessun perché, forse solo una lettura frettolosa e poco attenta, di cui mi scuso ancora. Ricordo di aver letto invece attentamente l’invito a dare pure del tu al sen. Rossi e l’ho subito accolto. Mi fa piacere che abbia visitato il mio blog, ma non ho strumenti per rilevarlo ( a parte i commenti, che gli amici mi fanno sempre a voce o in facebook) e quindi non ho potuto ringraziarla. In quanto all’invito ad essere più espliciti nelle critiche (ho incautamente usato la parola “omertà” e me ne scuso,
Scritto da Giovanniderosa il 28/7/2010 alle 17:34
3/6 - (effettivamente è stato eccessivo) in realtà la mia polemica era più diretta all’uso dell’anonimato che, in un contesto pubblico come quello di un blog, a me sembra non serva allo scopo per cui in altri ambiti è addirittura indispensabile per la propria personale protezione. Ma è una mia opinione ed ha lo stesso valore della sua, benché perfettamente opposta alla mia. Lo stesso invito ad essere più espliciti nelle critiche nasceva solo dalla voglia di voler entrare nei problemi per capirli meglio, scrivevo infatti :
Scritto da Giovanniderosa il 28/7/2010 alle 17:35
4/6 - “ i problemi, per risolverli, dopo averli decontestualizzati, bisogna poter fare il lavoro inverso, contestualizzarli e prenderli di petto … “. Per il resto quando , evidentemente apprezzando le sue capacità di analisi e di “calcolo” politico, ho immaginato che lei non fosse una “semplice cittadina” ma che potesse invece avere un ruolo politico/partitico o istituzionale, non volevo offenderla , semmai complimentarmi per le capacità.
Scritto da Giovanniderosa il 28/7/2010 alle 17:36
5/5 - La stessa espressione “sgamata” voleva rendere solo più simpatico e colloquiale il complimento: io per sgamata intendevo dire “accorta” , “navigata” , insomma ricca di esperienza. Se ho creato questo attrito tra noi, evidentemente ho commesso degli errori di comunicazione. Mi impegno a rimediare … se vorrà darmene l’opportunità
Scritto da Giovanniderosa il 28/7/2010 alle 17:37
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