Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 28/7/2010 alle 09:55

Giuliano Urbani, uno dei fondatori di Forza Italia, a proposito della polemica estrema sulla giustizia e sulla questione morale nel PDL: «Berlusconi e Fini sono incompatibili. Silvio è l’uomo del fare che non vuole partecipare al teatrino della politica. Gianfranco invece è figlio della politica, vuole la legalità, ma una legalità politicizzata».
Se è così, viva la politica!

Commenti dei lettori: 17 commenti -
Parlare di legalità in casa di Berlusconi è come parlare di corda in casa dell'impiccato.
Scritto da Francesca P. il 28/7/2010 alle 10:46
Tra poca legalità e "legalità politicizzata", dovendo proprio scegliete, scelgo la seconda. Ma la giustizia politica mi fa paura.
Scritto da Borri Roberto il 28/7/2010 alle 11:02
La scelta fra Berlusconi e Fini per noi è facile ma non possia mo allearci con Fini.
Scritto da PD Luino il 28/7/2010 alle 11:24
Se tra Fini e Berlusconi sarà rottura, tu pensi che ci siano le elezioni anticipate? Il posto che hai fatto sui sistemi elettorali la lascia supporre....
Scritto da Sofia il 28/7/2010 alle 11:30
E' singolare, per chi proviene da una lunga militanza politica in partiti democratici, trovarsi a sostenere uno che proviene da tutt'altri retaggi; i tempi, evidentemente, sono questi. Comunque per stare al tema, mi sembra che Fini parli di "legalità" senza aggettivi. Aggiungo che anche altri termini non dovrebbero essere aggettivati; mi limito a citarne due: "democrazia" e "laicità".
Scritto da Angelo Eberli il 28/7/2010 alle 12:08
E' incredibile come dopo 16 anni nei quali per l'Italia non ha fatto nulla, i suoi compagni di partito, pardon, dipendenti, continuano a riproporre questa tiritera dell'uomo del fare. Uomo del fare sì, del fare i fatti suoi. Come Bossi, peraltro, che piglia per i fondelli i nordisti con la bufala della Padania e del federalismo ... tutte balle, che gli servono per trovare un lavoro a quello sfaticato del figlio. Si vede che agli italiani piace essere presi per i fondelli. Viva la politica !
Scritto da Larpi il 28/7/2010 alle 13:15
Sono sconcertato. Le acrobazie verbali non riescono a nascondere il vuoto etico del cosiddetto Popolo Delle Libertà. Fini si è svegliato adesso. Prima non sapeva chi erano i suoi compagni di viaggio?
Scritto da Gianfranco C. il 28/7/2010 alle 15:02
Bisogna tenere viva l'attenzione su questi temi. E' questione vitale per la democrazia.
Scritto da Giordano il 28/7/2010 alle 15:03
Bravo Eberli. La situazione però è questa e anch'io preferisco Fini al premier. Questo non significa pappa e ciccia col Presidente della Camera.
Scritto da Stefano Magri il 28/7/2010 alle 15:15
Ma Urbani in questi anni dove è stato ? Ha visto quello che abbiamo visto noi o si è goduto un film di fantasia ? Quando parla di uomo del fare siamo certi che si riferisca al "fare disinteressato" di uno statista e non semplicemete al " fare spregiudicato" di un uomo d'affari ?. E cos'è questa legalità politicizzata, contrapposta alla legalità. Da dove nasce la legalità se non dalla politica e dalle istituzioni che essa si da ? Ha ragione, On:W LA POLITICA, " la più alta forma di carità".
Scritto da Giovanniderosa il 28/7/2010 alle 15:44
Noi a Pavia siamo abituati a senitrle queste scuse. E' la "patria" di Giancarlo Abelli, che tu conosci bene, e del consigliere regionale Ciocca della Lega, in odore di mafia. Figuriamoci. Non se ne può più.
Scritto da PD Pavia il 28/7/2010 alle 18:47
Questa distinzione fra legalità e "legalità politicizzata" è cervellotica. Si potrebbe dire che qualche volta la giustizia rischia di subire dei condizionamenti politici, ma si tratta di un altro concetto e di un'altra preoccupazione.
Scritto da Marcello S. il 28/7/2010 alle 19:02
Se la politica è pulita, viva la politica. Ma quando è pulita? I giovani non si conquistano con le prediche ma con atteggiamenti seri ed onesti. Ma se è così come spiegarsi i tantissimi voti dei giovani al PDL?
Scritto da Andrea (Gallarate) il 28/7/2010 alle 19:20
Proprio questa mattina leggevo un editoriale sulla Stampa in cui si trattava l'argomento politica elezioni(Aines?) metteva in evidenza il deterioramento dell'istituzione Parlamento causa non ultima del degrado sociopolitico del nostro Paese.In pratica diceva in Parlamento tanti soldatini obbediscono agli ordini del Segret. di partito pena la non riamissione in lista elett.in posizione vantaggiosa.Drammaticamente cittadini sono stati esautorati nel loro ruolo di controllori della politica(cont.)
Scritto da Maria Rossa il 28/7/2010 alle 21:16
Il parlamentare non risponde più del suo operato verso gli elettori in grado di rieleggerlo o di mandarlo a casa ma è sufficiente che il suo operato sia di gradimento a Capogruppo e al Segretario.Questo (che io credo incostituzionale )distorce anche l'pidea a cui si sono sempre attenuti i prlamntari in dissidio con il loroPartito, cioè il fatto di essere indipendenti nelle idee e di dover rispondere di queste solo al loro elettorato.Inutile dire che questo "bavaglio"azzera la dialettica interna
Scritto da Maria Rossa il 28/7/2010 alle 21:18
Io direi "viva la Politica" sempre, purché sia quella con la P maiuscola. Come mettevi anche tu in evidenza qualche giorno fa, in un post dedicato ai sistemi elettorali, in risposta a Maria Rossa, questa Politica è negata alla radice dalla mancanza della libera scelta del cittadino-elettore. Una parte dei mali della politica sta proprio qui.
Scritto da Botti Giulio il 28/7/2010 alle 22:36
Mandiamoli a casa in fretta tutti quanti.
Scritto da Umbertone il 28/7/2010 alle 23:57
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