Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/8/2010 alle 14:52

Del cordoglio degli italiani a Francesco Cossiga si riempiranno oggi telegiornali e stampa. Anche chi lo ha offeso e attaccato in vita avrà modo di trovare parole di stima e perfino di riconoscenza. Dicono che Cossiga era uomo di forti inimicizie personali. Può darsi, ma era anche capace di slanci affettivi altrettanto profondi e duraturi che travalicavano i confini politici. Non lo conoscevo personalmente avendolo incontrato fuggevolmente nel consiglio nazionale della DC tanti anni fa.  Posso però raccontare un aneddoto significativo. A Milano, nel 2008, un amico mi ha rapidamente presentato. Saputo che ero del PD, Cossiga mi ha chiesto a bruciapelo: «Allora stai dalla parte di D’Alema, spero». Ho abbozzato un sorriso e lui, capendo benissimo la mia esitazione e sorridendo a sua volta: «Allora non ti rivolgo più la parola». Eppure D’Alema veniva da quel PDS che, nel 1991, ne aveva chiesto l’impeachment secondo l’art. 90 della Costituzione. Anche questo era Francesco Cossiga.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 44 commenti -
Ben tornato Adamoli. Ma che tempestività! Se fosse stato un ex comunista saresti stato così svelto?
Scritto da Enne enne (Varese) il 17/8/2010 alle 15:48
Cossiga è stato un personaggio complesso e controverso. Dei misteri italiani sapeva forse di più di quello che voleva ammettere. Ma è stato un grande personaggio di fronte al quale molti politici di oggi fanno una figura barbina.
Scritto da Prospero Carlo il 17/8/2010 alle 16:24
Ricordo il Cossiga "picconatore" degli ultimi anni della sua presidenza. Era terrificante. Diceva con naturalezza cose crudeli del sistema politico e del suo stesso partito. Ma erano cose che poi si sarebbero rivelate giuste. Solo il PDS miseramente guidato da Achille Occhetto non aveva capito che poteva essere il suo miglior alleato.
Scritto da Villa Carlo il 17/8/2010 alle 16:33
Adesso che è morto lo onorate ma quando vi picconava, voi DC lo detestavate. Questa è la verità. Che poi il PC-PDS non avesse capito niente, questo fa parte della storia della sinistra italiana.
Scritto da Giovane fascista il 17/8/2010 alle 16:44
Cossiga merita grande rispetto perchè è un democristanao che ha dato le dimissioni da ministro dell'interno dopo il caso Moro. Circostanza rarissima, allora come oggi. Per questo l'avevo apprezzato, come ho apprezzato lei quando ha dato le dimissioni nel 1992/93. Io non ero affatto DC, ma è un episodio positivo che ricordo volentieri anche con gli amici.
Scritto da Speroni Carlo il 17/8/2010 alle 17:12
Sono sincero. Il Presidente Cossiga, con il quale ho avuto la possibilità di colloquiare al Senato, mi era simpatico ma lo 'detestavo' sul piano politico. Trovavo le sue esternazioni più o meno dotte e ficcanti il più delle volte improprie, l suo repentini cambiamenti di posizione, inopportuni, le sue collere viscerali fuori misura ed insensate. Non mi piaqque nemmeno la sua gestione del 'caso Moro'. Non sostituirei mai la C con la K nel suo cognome ma sarei un ipocrita, ora, se lo incensassi.
Scritto da paolo rossi il 17/8/2010 alle 17:50
Comunque lo si giudichi Francesco Cossiga è stato un uomo di altissimo profilo culturale e politico. Certo l'umoralità esasperata degli ultimi quindici anni lo ha talvolta portato a giudizi frettolosi e intempestivi su uomini e situazioni della politica italiana e internazionale. Dopo l'assassinio di Aldo Moro si dimise da ministro dell'interno, un gesto che gli fece onore,credo che tutta la sua vita sia stata indelebilmente segnata da quella tragedia nazionale.
Scritto da cesare chiericati il 17/8/2010 alle 17:55
Quante lacrime false saranno versate sulla bara di Cossiga! Era un DC di sinistra odiato a sinistra e detestato a destra. Aveva capito prima di tutti gli altri la crisi del sistema politico della prima repubblica.
Scritto da Mazza Luca il 17/8/2010 alle 19:11
Enne enne, almeno davanti alla morte vogliamo dimenticare le polemicuzze politiche di questo tipo?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/8/2010 alle 19:16
Cossiga poteva non piacere in alcune sue posizioni. Amava i toni paradossali ma le stroncature generali che ha ricevuto hanno sempre dimostrato scarsa sensibilità per i cambiamenti di sistema. Erano e sono espressioni di conservazione sia che le pronuncia uno di sinistra sia che le pronunci uno di destra.
Scritto da Gianna Ceriani il 17/8/2010 alle 19:21
Sono interessato a sapere quale sarà la reazione di Achille Occhetto. Uno che, da segetario del PDS, ha impiccato Cossiga in effige più di una volta non capendo niente di quello che in Italia si stava preparando. Tu citi D'Alema, ma anche lui in quel periodo era ben nascosto dietro Occhetto, anche se Cossiga lo stimava profondamente.
Scritto da Un medico di Varese il 17/8/2010 alle 19:36
Era un pò matto perchè molto geniale. Il contrario di quasi tutta la classe politica italiana. Chi non lo capiva non aveva colto i movimenti tellurici della società italiana in quegli anni. Erano orbi e sordi e anche un pò stupidi. Molti lo sono ancora oggi.
Scritto da Angelo il 17/8/2010 alle 19:40
Da News di Google: 'Il popolo del web si divide: "Nessuna lacrima", "Riposi in pace". Molti i commenti poco teneri su blog e social network; ma c'è anche chi ha aperto una pagina in sua memoria'. - Secondo noi è tutto scontato quando personaggi tanto importanti, che hanno fatto la nostra storia recente scompaiono. Sarà il tempo - come sempre - a dare una valutazione oggettiva.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 17/8/2010 alle 20:26
Grande Kossiga. E' stato un baluardo contro l'espansionismo comunista. Nella vicenda Moro si era alleato con il PCI perchè il cedimento dello stato sarebbe stato un disastro per l'Italia.
Scritto da Rodolfo D. il 17/8/2010 alle 20:55
Grande democristiano. Un gigante rispetto agli omuncoli che ci governano oggi.
Scritto da Adele il 17/8/2010 alle 20:58
Quando ho saputo della sua morte mi sono venute in mente le parole di Giuseppe Zamberletti di cui era un vero amico. Non molto diverse dalle tue. Descriveva il rapporto di odio e rispetto per il PCI. Dava dello stupido a Occhetto ma incensava Berlinguer e anche D'Alema. Un uomo tutto d'un pezzo malgrado le fanfaronate che si dicevano sui dermocristiani.
Scritto da Montalbetti il 17/8/2010 alle 21:05
Magari eccessivo in alcune esternazioni ma uomo vero, sincero, leale. Leale con lo Stato che rappresentava, col suo partito e anche con gli avversari. L'episodio riportato nel post è istruttivo della sua personalità.
Scritto da Mentasti Enrico il 17/8/2010 alle 21:10
Caro Giuseppe, con Cossiga mi ritorna alla mente Aldo Moro. Dopo tanti anni sei ancora convinto che lo Stato ha fatto bene a rifiutare il ricatto delle BR con l'alto rischio , poi concretizzatosi, di sacrificare Moro?
Scritto da Giancarlo il 17/8/2010 alle 21:52
Discussione interessante. Tu ricordi un fatto che è importante per segnalare la personalità complessa di Cossiga. Ma l'ombra di alcune sue decisioni non è ancora stata dissipata del tutto: Moro, Gladio, la pesante repressione di alcune manifestazioni pacifiche...
Scritto da Eugenio il 17/8/2010 alle 22:13
Apprezzo Cossiga perchè ha opposto una forte resistenza ai comunisti anche attraverso la struttura segreta GLADIO Pur essendo un DC di area della sinistra e con le sue stranezze non gli è mai passato per la mente di iscricversi al Partito democratico. Il suo giusizio (positivo) su D'Alema va collegato all'impeachement promosso da Occhetto e finito nel nulla..
Scritto da democristiano il 17/8/2010 alle 22:15
Si, caro Giancarlo. Sono ancora convinto della mia e tua idea di allora. Bisogna sempre contestualizzare e storicizzare gli eventi, soprattutto quelli tragici. In caso contrario le opinioni diventano leggere come le foglie portate dal vento. Con il tempo i ricordi sfumano, le situazioni, anche di altissimo pericolo, tendono a perdere parte della loro drammaticità. Così nascono le revisioni più infondate e fantasiose. Ho sempre trovato odiose certe successive ricostruzioni che mettevano al centro la volontà della Dc di mantenere il potere associata con quella del PCI di conquistarlo e poi di spartirlo con la DC. Al centro di quella scelta non c’era una missione inconfessata e inconfessabile, ma il senso della Stato, il rispetto della legalità costituzionale, la concezione che la vita delle persone è sacra. Ma quella di tutte le persone, non solo degli uomini di governo. Chi può escludere che il sacrificio del nostro leader non abbia significato la salvezza di moltissime altre vittime?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/8/2010 alle 23:09
Ho letto i commenti su Varesenews infanganti e offensivi. E' una certa sinistra che rigurgita la pasta di cui è fatta. Meno male che accanto vi è questo post con i suoi commenti di ben altro spessore e dignità. L'autore del blog, però, sarebbe anche lui di sinistra. Che contraddizioni! Roba da matti.
Scritto da Iscritto UDC il 17/8/2010 alle 23:22
E' divertente leggere apprezzamenti a Cossiga "poiché nemico dei comunisti". E' ormai appurato che buona parte degli italiani si siano costruiti questo nemico immaginario "i comunisti". Un nemico che non conoscono. Chiunque non la pensi come loro è comunista. Se piove è colpa dei comunisti, se c'è il sole anche, se c'è il vento pure. Ma non è forse ora di crescere ed imparare che i nemici veri sono altri?
Scritto da stefano fornari il 17/8/2010 alle 23:31
Ho sentito questa sera al TG l'omaggio di D'Alema a Cossiga e poi mi è capitato di leggere, quasi per caso, questo blog. ( In realtà stavo cercando su Varesenews una notizia sportiva). Ho collegato le due cose. La stima fra D'Alema e Cossiga doveva essere reciproca e sincera.
Scritto da Giorgio Baroffio il 17/8/2010 alle 23:34
L'iscritto UDC ha ragione. Ho letto i commenti su Varesenews. Sono sprezzanti e cattvi. Da cattolico che vota PD mi sento in imbarazzo. Spero che non tutti coloro che hanno scritto in quel modo votino PD. Mi domanderei se non sbaglio io.
Scritto da Loredana il 17/8/2010 alle 23:44
Sto vedendo alcune ricostruzioni televisive dell'opera di Francesco Cossiga. Altro che matto. Era uno che vedeva in anticipo ciò che sarebbe successo. La prima repubblica non l'ha fatta cadere lui. E' finita malgrado i suoi avvertimenti.
Scritto da Sommaruga Giuseppe il 17/8/2010 alle 23:48
Il mio prof. di storia delle istituzioni difendeva anche lui qualche mese fa la linea della fermezza contro le BR ma aggiungeva che era più per la cabarbietà del PCI che della DC. Secondo lui i comunisti avevano paura delle brigate e volevano guadagnarsi credito come forza che poteva partecipare al governo. La DC invece era pronta a mollare. Secondo lei era così?
Scritto da Agosti Rino il 18/8/2010 alle 08:37
Giueseppe, non dirmi che non ti sei mai incazzato quando Cossiga sparava contro la DC. Non ci crederei. Dimmi la verità. L'aspetto.
Scritto da Lorenzo il 18/8/2010 alle 08:46
Un grande provocatore. Un politico insolito. Un personaggio difficile e libero, più uomo delle istituzioni che di partito. Esagerava quasi sempre, ma spessissimo aveva ragione. L'avevo conosciuto nelle sinistra di base della DC e mi era parso subito di un'intelligenza superiore.
Scritto da Giuseppe V. il 18/8/2010 alle 09:15
Adesso l'arresto di tutta la vecchia classe dirigente fraudolenta e il risarcimento dei danni fisici e morali! Per le prossime elezioni, SPOGLI ELETTORALI TRASMESSI IN DIRETTA DA CARTELLONI ELETTRONICI GI A' PRONTI SULLE PUBBLICHE PIAZZE
Scritto da Lorella Binaghi il 18/8/2010 alle 09:25
Non piaceva ai partiti di destra e di sinistra perchè decideva con la sua testa e parlava liberamente.
Scritto da Lucia Caboni il 18/8/2010 alle 09:28
Spero di non essere troppo indelicata nel dire, in questo momento, che io ho sempre avuto "un debole" per un altro sassarese, Enrico Berlinguer. Comunque, al di là delle simpatie politiche di ognuno di noi, sono state evidenti (nonostante luci ed ombre) le qualità e le capacità politiche del senatore Cossiga che hanno accompagnato l'Italia nell'ultimo cinquantennio. Riguardo all'aneddoto che Lei racconta citando D'Alema, ho come l’impressione che l’apprezzamento di Cossiga sullo stesso possa
Scritto da Mafalda il 18/8/2010 alle 09:34
essere stato generato da un eventuale “giro di boa” che il velista D’Alema ha compiuto nell’ottobre 2002 nel presenziare, in P.za San Pietro a Roma, alla cerimonia di beatificazione di Padre Josemaria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei. Un episodio che fa pensare in quanto D’Alema in quel momento non aveva incarichi istituzionali di governo ma “semplicemente” di partito. Che provenga da quell’evento la stima verso D’Alema da parte di una certa area cattolica?
Scritto da Mafalda il 18/8/2010 alle 09:35
Velocissimo! Visto che è un blog politico, andrebbero ricordati anche gli scandali di Gladio, le su dichiarazioni sulla strage di Bologna e Ustica, che secondo il bene informato Cossiga vedeva responsabili Palestinesi e Francesi. Che ne dire delle grazie ai terroristi neri e gli infiltrati nei cortei operai e studenteschi? Il cordoglio umano è un conto, l'analisi politica non dovrebbe essere solo parziale però
Scritto da Pino D. il 18/8/2010 alle 10:13
Uomo scomodo,sempre controcorrente,testimone e protagonista dei fatti che hanno "inciso" sulla storia d'Italia. Volle Gladio per salvare il Paese dal totalitarismo,descrisse l'Italia disarmata davanti al sequestro Moro,raccontò le verità scomode su Ustica (aereo abbattuto da un caccia di un paese alleato della Nato),sulla strage di Bologna(attentato di una frangia palestinese)...i Progressisti (PDS ed altri)raccolsero firme accusandolo di Alto tradimento. Grazie Presidente,riposa in pace...
Scritto da Fabrizio Piacentini il 18/8/2010 alle 10:54
Bentornato Giuseppe. Il tuo commento in cui rispondi a Giancarlo mi pare ancora più interessante del post. Nessuna sicurezza col senno del poi, voglia di capire, e una ricontestualizzazione della storia italiana che di solito o è tavisata, oppure dimenticata. Dimenticare però, come si sa, induce all'ottundimento e all'ncapacità di progettare il futuro. E' morto un uomo che ha fatto la storia di questo Paese, nel bene o nel male. Servire il nostro Paese, non disgregarlo pur nell'orgoglio
Scritto da Erica D'Adda il 18/8/2010 alle 11:50
della propria appartenenza territoriale - quella sarda in Cossiga era forte e rivendicata, per noi non può essere che quella lombarda - mi pare un elemento degno di costituire una vita spesa per la politica anche oggi, pur nelle condizioni che mutano incessantemente. Le due cose non sono in alternativa, se supportate da analisi precise, da un lavoro intellettuale serio, e non da slogan.
Scritto da Erica D'Adda il 18/8/2010 alle 11:52
Trovo miope il commento di UDC. Cossiga è stato un grande personaggio del '900, ma è stato reso famoso anche da vicende oscure, come i rapporti con servizi segreti, dichiarazioni su rapporti con la mafia e insabbiamenti di stragi nere, del delitto Moro e Gladio. i ceti meno abbienti si ricorederanno le azioni di repressione verso operai e studenti, gli infiltrati di destra e cose di questo genere. UDC non si accorge nella trave che ha nel suo occhio, ma vede solo pagliuzze negli avversari
Scritto da Loredana N. il 18/8/2010 alle 13:14
Come al solito rispondo soprattutto alle domande altrimenti appesantirei troppo la discussione. Comincio con lo studente Agosti Rino. Il Pci di Berlinguer era compattamente per la fermezza assoluta. Anche la DC, partito molto articolato al suo interno, era insolitamente unita su questa linea, tranne forse solo Amintore Fanfani che nelle ultime settimane aveva aperto alla trattativa con i terroristi. La cosa più singolare è che la sinistra morotea e zaccagniniana era intransigente. Ne abbiamo parlato molte volte in seguito con Guido Bodrato, Mino Martinazzoli, Corrado Belci, Beppe Pisanu, cioè gli amici più vicini a Moro. Non hanno mai cambiato idea, così come Benigno Zaccagnini, il più “devoto” a Moro, che allora era segretario della DC. Lui ha sofferto le pene dell’inferno in quel tempo dannato ma ha tenuto la barra diritta. La posizione del PCI ha aiutato, questo si. Diciamo che la “solidarietà nazionale” voluta da Moro ha trovato il suo banco di prova più terribile proprio nella sua tragedia personale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/8/2010 alle 14:18
Caro Lorenzo, certo che mi sono incavolato e più di una volta. Quando Cossiga picconava io ero capogruppo della DC in Lombardia. Le opposizioni (Lega, PDS, Destra) ci gettavano sulla faccia le esternazioni di Cossiga, irritate, sarcastiche, demolitrici. La nostra linea, che illustravo in Aula a nome di tutti, era di ammettere che il Presidente diceva cose fondate ma che esagerava molto sia nei toni che nella sostanza. Con tutto ciò che dopo è successo, il termine “fondate” appare per lo meno appropriato. In realtà non era Cossiga che sbagliava troppo. Eravamo noi che dovevamo mettere in pratica il monito di Moro: “per non perire la DC deve cambiare ed essere alternativa a se stessa”. E’ su questo terreno che abbiamo fallito e che abbiamo pagato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/8/2010 alle 14:23
Cossiga è stato un personaggio controverso e paradossale. Sul suo periodo come ministro dell'interno ne ho sentite di tutti i colori. C'è chi lo accusa ancora oggi di essere stato un boia. Qual'è la sua opinione? Se la pensa in modo diverso come fa a stare in un partito di sinistra? Grazie della risposta se vorrà darmela.
Scritto da Tiziana Peccedi il 18/8/2010 alle 14:34
Caro Adamoli certamente la solidarietà nazionale fu necessaria per allargare la base democratica del nostro Paese ma oggi assistiamo che una parte della DC cosidetta di sinistra fa una confusione nazionale all'interno del PD.
Scritto da osservatore il 18/8/2010 alle 15:18
Cara Mafalda, l'episodio che tu richiami è verissimo. Ma credo che l'alta stima di Cossiga per D'Alema sia molto precedente. Tutti, ad esempio, ritengono che l'appoggio del Presidente emerito al governo D'Alema del 1998 sia stato decisivo. Sia per finirla con la conventio ad excludendum (dal governo) a danno dei post comunisti sia per lo speciale rapporto personale fra i due.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/8/2010 alle 15:58
Cossiga è sicuramente uno statista che verrà ricordato per il tardivo "coraggio" di scoperchiare il malcostume imperante nei partiti della 1^ Repubblica di cui però Lui aveva largamente beneficiato.Ha picconatoe sfasciato tutto il sistema alla Di Pietro.Con la sua super cultura non ha saputo però proporre un nuovo modello si democrazia per governare.Il suo spiccato protagonismo degli ultimi anni ha messo in ombra i suoi indubbi meriti politici.
Scritto da Ravani il 18/8/2010 alle 16:53
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