Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/8/2010 alle 14:11

Sull’agenda politica degli ultimi tempi era quasi sparito il testamento biologico. Qualche tempo prima, invece, sembrava un argomento urgente, quasi la chiave di volta della legislatura. Scontri al calor bianco invadevano la stampa e le televisioni. Poi una fase di decantazione e di ripensamento senz’altro utile. Adesso il rischio è che se ne riparli con la solita veemenza, purtroppo per ragioni di scontro politico.  E tornerà ad essere materia infiammabile per credenti laici e integralisti, per “atei devoti”, atei autentici, e così via, con delle approssimazioni concettuali da far rabbrividire.
Non entro adesso nel merito delle dispute. Voglio solo ricordare, prima di tutti a me stesso, il succo di molte conversazioni confidenziali di tanto tempo fa con l’on. Luigi Michele Galli di Gallarate, scomparso prematuramente, per trent’anni eccellente parlamentare, sottosegretario di stato per due volte, cattolico fervente. Di lui, prima di diventare amico ero stato un allievo entusiasta.
Sulle questioni etico-sociali l’on. Galli mi diceva: “Preferisco sbagliare con il mio Vescovo, anziché avere ragione da solo”. Io gli rispondevo: “E' giusto seguire i suoi insegnamenti, ma quando le questioni entrano nel Parlamento e nelle Istituzioni la responsabilità della scelta è sulle spalle di chi è stato eletto”. Lui mi replicava: Su certi problemi la distinzione che fai tu non è possibile”. Mi mancano quei confronti. Ma sento che, dopo tanti anni, lui confermerebbe la sua opinione. Io però non ho ancora cambiato la mia per quanto mi sia sforzato di farlo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 28 commenti -
Oggi questi problemi sono giocati tutti sul piano delle alleanze politiche. Per rafforzare o rompere una maggioranza. E' un vero peccato e la stessa chiesa cattolica ha le sue responsabilità.
Scritto da Giacomina il 20/8/2010 alle 15:01
Oggi tutto è diventato merce politica di scambio, di ricatto, di potere. Quello che sta avvenendo tra Berlusconi e Fini è significativo. Si dice: parliamo di contenuti, ma poi si fa il contrario e si parla della casa di Montecarlo. Sono pessimista. Oggi non saprei chi votare.
Scritto da Broggi Mario il 20/8/2010 alle 15:18
La realtà è che di queste cose non si parla mai. Invece sono convinto che questi temi siano altrettanti importanti di quelli economici e strettamente politici. Ho come la sensazione che si risveglia un senso di fastidio quando, anche nel Pd, si sollevano queste discussioni. Nella destra poi tutto è avvolto dagli interessi del premier.
Scritto da Un PD Pavia il 20/8/2010 alle 15:39
Queste sono le fisime di voi cattolici. Lo Stato deve essere laico e non guardare a nessuna religione. Le questioni etiche le proponete per amore di distinzione.
Scritto da Gloria D. il 20/8/2010 alle 16:52
@Gloria D. - "Queste sono le fisime di voi cattolici... le questioni etiche le proponete per amore di distinzione". Purchè poi non si vada proprio da quei cattolici, nonostante le loro fisime, a chiedere il voto. Grazie.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 20/8/2010 alle 17:42
Complimenti, caro Adamoli, per questa Sua scelta coraggiosa sulle questioni di coscienza, quelle che attengono, in particolare, la sfera interiore dell’individuo, questioni non necessariamente politiche (ma strumentalmente politicizzate da tutte le forze politiche senza distinzione alcuna). Colgo l’occasione per segnalare, per chi fosse interessato, che il Governo, con Sacconi e Roccella, ha presentato agli inizi di agosto la propria “Agenda Bioetica”. E’ un documento breve, gli interessati
Scritto da Mafalda il 20/8/2010 alle 18:06
possono leggerlo a questo link http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/agenda_bioetica/index.html. Parrebbe non introdurre novità, semmai conferme di tesi già sostenute dalla maggioranza. Unica novità potrebbe essere il “Piano federale per la vita”. A fronte di un documento del Governo, non ne scaturisce un altro del PD che, abilmente, ha deciso di fare il pesce in barile, lasciando l’onere al solo Marino. E’ vero anche che le tesi in materia bioetica di Binetti e Bianchi (anche quando
Scritto da Mafalda il 20/8/2010 alle 18:08
Da laico non posso che augurarmi che tu perseveri in questa opinione. Un altro democristiano prematuramente scomparso, della cui amicizia mi sono onorato, e che considero un mio maestro, la pensava allo stesso modo. Mi riferisco al compianto Aristide Marchetti. Mi chiedo che cosa penserebbe e cosa proverebbe di fronte a questo sfacelo. Forse gli tornerebbe la voglia di fare il partigiano...
Scritto da Angelo Eberli il 20/8/2010 alle 18:09
entrambe erano nel PD) mal si accompagnavano con quelle di Marino. Credo, invece, si debbano affrontare questi temi, soprattutto quelli più critici quali l’eutanasia, il testamento di fine vita, la procreazione medicalmente assistita (legge 40/2004, parzialmente oggetto di referendum), l’aborto, e la RU486. Personalmente, come donna (prima ancora che come cristiana), mai e poi mai penserei di ricorrere all’aborto o alla RU486 ma non potrei mai impedire che altre lo vogliano e possano fare.
Scritto da Mafalda il 20/8/2010 alle 18:11
Lo stato deve essere laico e la religione un fatto privato.Poi se uno è cattolico, alla Binetti tanto per intenderci, e antepone il suo credo al bene comune, mi fa il piacere di dirmelo prima che io non lo voto.(Ammesso che mi ridiano la facoltà di scegliermi il mio rappresentante in Parlamento).Da atea devota ricordo con piacere le parole di Cristo "Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio."
Scritto da Maria Rossa il 20/8/2010 alle 18:39
L'impostazione è corretta. La responsabilità di tradurre i valori in pratica spetta agli eletti. I cristiani sono giustamentre laici quando sulla base degli insegnamenti ricevuti agiscono con la propria testa dentro le istituzioni. Ci possono essere modi diversi di concretizzare i principi basilari e questo deve essere sempre accettato.
Scritto da Garbelli Renato il 20/8/2010 alle 19:00
Il tuo blog è molto intelligente. Grazie per le discussioni che provochi anche se io non scrivo mai.
Scritto da Giorgio Saporiti il 20/8/2010 alle 19:05
Beh, si vede che hai avuto un grande maestro e l' On. Galli lo era. Immagino e capisco perchè ti manchino quelle 'dispute'. Io, per quel che può contare, la penso come te. Un allievo dell' allievo del maestro (se posso permettermi azzardare).
Scritto da paolo rossi il 20/8/2010 alle 19:38
io non contesto che un cattolico si comporti da cattolico, quando è in parlamento : ognuno ci va con la sua identità. contesto il fatto che, per alchimie della legge elettorale, un parlamentare cattolico può capitare che rappresenti anche elettori non cattolici : e ci dovrebbe pensare, quindi. comunque da certi cattolici, presenti nel PD, mi sento garantito anche io come laico.
Scritto da marco il 20/8/2010 alle 20:15
Caro Giuseppe, da laici adulti dovremmo imparare a sbagliare anche da soli. E poichè non è detto che tutti i Vescovi vadano in Paradiso. Ebbene: preferisco imegnarmi per cercare di andare in Paradiso da solo che all'Inferno con qualche Vescovo.
Scritto da mauro prestinoni il 20/8/2010 alle 20:33
Caro Giorgio Saporiti, ti ringrazio per il complimento sull'intelligenza, però.....Cesare Chiericati questa mattina mi ha mandato, via mail, una battuta fulminante e impareggiabile di Giulio Andreotti su Francesco Cossiga: "Era intelligentissimo al punto di fingere di non esserlo". Ecco, io non vorrei essere così sciocco da sembrare intelligente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/8/2010 alle 21:03
Caro Adamoli, arguto il tuo rinraziamento a Giorgo Saporiti. L'autoironia è il miglior contrasto alla presunzione e alla superbia.
Scritto da Lucianone il 20/8/2010 alle 21:18
Le scrivo rarissimamente, anche per ragioni di opportunità, ma la seguo sempre. Questa volta desidero dirle esplicitamente che condivido il suo approccio alla laicità del cristiano nelle Istituzioni.
Scritto da Un prete anonimo il 20/8/2010 alle 22:11
Giuseppe, non sminuirti. Non eri stato l'allievo dell'on Galli ma il suo pupillo. Ricordo il suo dolore e la sua incredulità quei drammatici giorni del novembre 1992.
Scritto da Giovanni il 20/8/2010 alle 22:31
Caro Angelo, ti ringrazio per aver ricordato la figura di Aristide Marchetti. Quando la famiglia e il comune di Laveno Mombello mi hanno chiamato un paio di anni fa a commemorarlo, ho letto un brano di una preghiera di Frank Borman che Aristide ci aveva “recitato”, durante un corso delle ACLI, una sera sotto la luna sul lago d’Orta: “Dacci, o Dio, la vista capace di vedere il tuo amore nel mondo, nonostante il fallimento degli uomini, dacci la fede necessaria ad avere fiducia nella bontà, nonostante la nostra ignoranza e debolezza, e mostraci quello che ciascuno di noi può fare per avvicinare la venuta della pace universale”. Caro Angelo, hai ricordato un credente esemplare e un laico inflessibile nella sua azione politica
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/8/2010 alle 23:14
Caro Paolo, quando diciamo che i partiti di massa di una volta erano grandi partiti non siamo colpiti da nostalgia. Certo, la società è cambiata e quei tempi non torneranno più, ma gli eredi di quelle grandi tradizioni hanno il dovere di rialzare la dignità della politica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/8/2010 alle 23:17
Non sono di sicuro una tifosa di Adamoli. Leggo però, è già tardi e sono stanca, che paolo rossi si definisce una specie di allievo di Adamoli, se ho ben capito. Al massimo potrà fare il suo autista.
Scritto da E.F. il 21/8/2010 alle 00:31
La sua risposta (non riesco a darle del tu) a Giorgio Saporiti mi ha fatto sorridere. Di questi tempi è già qualcosa, almeno per me.
Scritto da Sandra (precaria Malpensa) il 21/8/2010 alle 10:02
Cara E.F. ti ho messo il tuo commento però con disappunto. Secondo me il rispetto delle persone è un segno di intelligenza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/8/2010 alle 10:21
Forse è vero e mi scuso, anche con il senatore rossi, non ce l'ho con lui più di tanto, solo non lo stimo in modo particolare. La sua risposta dott. Adamoli mi basta perchè è eloquente. Della serie tu dici la verità ma per educazione e per consuetudine formale non bisogna dirlo. Ma uno come lei con la sua storia, ha avuto degli allievi? Alfieri? Mi hanno riferito gli ex dc di un certo Perfetti, che era un giovane capace nella sua corrente dorotea dentro la DC e che poi è sparito.
Scritto da E.F. il 21/8/2010 alle 11:11
@ E.F. - Mi hai fatto una domanda e ti rispondo. Non parlo volentieri di allievi perchè non lo trovo giusto. Semmai parlo di amici con cui abbiamo fatto un pezzo di strada insieme e questo vale per tutte e tre le persone citate. Ti faccio un esempio, io mi sentivo un allievo dell'on. Galli ma lui mai si era definito un maestro. Un'ultima precisazione, non sono mai stato doroteo, ma moroteo e della sinistra Dc, sempre però con una mia autonomia di giudizio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/8/2010 alle 11:28
"Preferisco sbagliare col mio vescovo, anzichè avere ragione da solo". Mi sembra un'affermazione piuttosto grave, se fatta nel contesto di un partito laico. Nella vecchia DC poteva anche starci, ma ad ogni modo, spero che lei, quando ricomincerà la discusione, spesso fasulla, sul testamento biologico, tenga presente, al di là di ciò che dicono i vescovi, quel che pensano quei milioni di persone che si identificano nel suo attuale partito. Ed abbia meno nostalgia, guardando avanti.
Scritto da Francecamp il 21/8/2010 alle 13:07
Francecamp, te lo dico io prima che te lo confermi, eventualmente, Adamoli. Non hai capito niente del post. Il post si poveva in netto contrasto con l'affermazione che tu riporti. E poi lascia stare la DC che era un partito con una ispirazione ideale precisa ma sostanzialmente laico.
Scritto da Ghiringhelli il 21/8/2010 alle 15:20
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