Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/9/2010 alle 15:35

Si sta surriscaldando il dibattito intorno al sistema elettorale per l’elezione del Parlamento perché la legge che abbiamo è bruttissima. Credo però che abbia ragione Pierluigi Bersani quando afferma che non dobbiamo impiccarci ad una proposta precisa. Rischieremmo di dividerci inutilmente prima di sapere se la discussione approderà davvero in Parlamento. Ma un indirizzo bisogna averlo. La mia idea è che il PD non debba ritornare ad un proporzionale che abbandoni il bipolarismo anche se quello realizzato è strapieno di magagne.
Vi è una logica di fondo per questa scelta. In realtà gli italiani sono sempre stati affezionati al bipolarismo. Nella prima repubblica, pur con un sistema proporzionale,  i due poli erano riuniti intorno alla DC e al PCI a causa della guerra fredda e del muro di Berlino. Dopo il 1994, una legge in parte maggioritaria e l’irrompere sulla scena politica di Silvio Berlusconi, hanno prodotto la divisione insanabile fra berlusconismo e antiberlusconismo.
Vi sono poi altre due ragioni. La prima è che il sistema proporzionale per funzionare bene ha bisogno di partiti forti, rappresentativi, nazionali. Ma partiti di questo tipo non ce ne saranno più, anche in conseguenza del forte indebolimento delle ideologie. Così alcuni partiti medio piccoli saranno indotti ad aspettare l’esito del voto prima di decidere da che parte stare. La seconda ragione è che oggi serve rafforzare il governo, sia pure nel rispetto delle prerogative parlamentari. Lo richiede la velocità e la profondità dei cambiamenti sociali ed economici. Questo obiettivo diventerebbe ancora più difficile col ritorno al proporzionale.
C’è infine un motivo più politico. Il PD reggerebbe alla fine del bipolarismo? Francamente non lo so. Dall’altra parte potrebbe sfasciarsi il centrodestra, ma temo che su entrambi i versanti la politica ricomincerebbe da capo, dalla grande crisi degli anni novanta.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 23 commenti -
Per me l'antiberlusconismo è un valore fondante, anche del PD. Con l'immediata precisazione che non ho nulla contro Berlusconi persona, la sua famiglia le sue imprese. Solo accidentalmente il fenomeno si qualifica come berlusconismo, trattandosi di un qualunquismo strisciante che periodicamente affiora nella nostra società manifestando intolleranza verso regole istituzioni, quindi verso la Costituzione. Avendo vissuto la formazione del PD dal basso e ritenendolo un partito che si aggrega
Scritto da santi il 2/9/2010 alle 16:40
cCaro Adamoli, come si può notare la confusione la fa da padrona, per ora lasciamo il "porcellum" faciamo le riforme e poi...pensare al sistema elettorale che secondo me basterebbe modificare quello che cè..che che ne dica Bersani, D'alema e &. Imparare ad ascoltare la gente non i circoli, i quali dicono quello che pensano loro,si sentono una spanna sopra il popolo, ridimensionare questo andazzo
Scritto da Roberto S il 2/9/2010 alle 16:45
attorno ai diritti fondamentali della persona e al dovere di solidarietà politica economica e sociale, credo sia indifferente il sistema elettorale (sia quello maggioritario sia quello proporzionale hanno pregi e difetti da compensare con idonei contrappesi), purchè il PD maturi una visione policentrica dell' area politica in cui si muove. Altrimenti il complesso del consenso può portare all'errore della DC, quando fece terra bruciata attorno agli alleati storici.
Scritto da santi il 2/9/2010 alle 16:46
Concordo. L'ennesima divisione D'Alema-Veltroni è quasi comica. Uno dice una cosa e l'altro dice il contrario. Bersani ha usato buon senso: teniamo la barra sul bipolarismo, la forma precisa la vedremo in seguito. Grazie per la chiarezza dell'intervento che mi ha aiutato a capire da giovane quale sono.
Scritto da Augusto Banfi il 2/9/2010 alle 16:58
Il ragionamento pragmatico dell'anziano suocero: ma perchè soltanto in Italia tutto questo infinito "casino" dei diversificati moduli elettorali che comunque hanno sempre presentato i loro limiti? Bipolarismo significava la soluzione ottimale dei guai del proporzioanle; ora si invoca da più parti il ritorno al proporzionale... e continua ad esserci questa instabile, precaria realtà di forze, che vanno, vengono, si dividono, si riuniscono e il Paese sembra sempre in attesa di chissà cosa...
Scritto da Carlo A.A. il 2/9/2010 alle 17:15
Vorrei, se vuole, che mi spiegasse dove sta la differenza tra prima e seconda Repubblica, in senso tecnico e al di là dell'ingresso in politica di Berlusconi. Intendo che non c'è stata alcuna variazione alla Costituzione, come invece più volte è avvenuto in Francia, per dire che ci sia stato questo passaggio. Si è cominciato a parlare di seconda Repubblica dopo Tangentopoli, per quanto era emerso, ma di fatto la prassi, diversamente dalla Francia, è sempre la stessa.
Scritto da Francecamp il 2/9/2010 alle 18:09
Sono totalmente d'accordo con Giovanni Sartori (vedi editoriale di ieri 1/9 sul Corsera): sistema maggioritario a doppio turno per porre fine alle frantumazioni del corpo eletorale e alle alchimie tipo Mattarellum e Porcellum, il secondo addirittura indecente. Servono scelte chiare che tengano conto della realtà italiana, di fatto multipartitica e non storicamente bipartitica come quella inglese
Scritto da cesare chiericati il 2/9/2010 alle 18:11
Come Cesare Chiericati sono d'accordo sul sistema maggioritario a doppio turno esposto da Giovanni Sartori sul Corriere di ieri. Mi pare che le proposte di D'Alema e Veltroni siano diverse oltre che contrapposte fra loro, come sempre.
Scritto da Alessandro Vitelli il 2/9/2010 alle 18:56
Le tue considerazioni sono condivisibili. Quanto auspica Cesare Chiericati sarebbe il non plus ultra. Tuttavia temo che sarà molto difficile che i partiti si mettano d'accordo con quella soluzione ottimale. A molti l'indecente porcellum va benissimo. Quindi mi accontenterei anche di altre soluzioni purché si esca da questa situazione che definire nauseante suona come un eufemismo.
Scritto da Angelo Eberli il 2/9/2010 alle 19:20
E' saggio circoscrivere l'orizzonte senza definire forme elettorali che dividono all'interno il Pd come ogni altro partito. Ho notato per esempio una differenza notevole fra Veltroni e Franceschini che pure dovrebbero essere della stessa area congressuale. Se e quando sarà necessario, il Pd decviderà a maggioranza. Sull'idea bipolare sono d'accordo.
Scritto da Marchini Gaetano il 2/9/2010 alle 19:36
Propendo per il proporzionale alla tedesca ma l'idea di non dividersi oggi perchè può essere inutile mi convince.
Scritto da Giancarlo il 2/9/2010 alle 19:40
In effetti caro Adamoli , un ritorno al proporzionale rappresenterebbe troppe incognite per il Paese e metterebbe a repentaglio la tenuta del PD, la cui matrice di nascita è senza dubbio il bipolarismo. Penso anche che con tutto il marasma che c’è nel Paese e l’autunno caldo alle porte,non possiamo sviare l’attenzione dai veri problemi senza sollevare malumori. Un a riforma minima inoltre, come reintrodurre la preferenza avrebbe credo vita più facile anche in Parlamento.Quello di cui veramente si sente il bisogno è di ridare all’elettore il diritto di scegliere il proprio rappresentante tracciando una croce in prossimità del nome di fiducia.Questo eviterebbe di poter nominare Senatori i propri “cavalli”da parte di novelli Caligola per poi vantarsi e dire che sono stati eletti dal Popolo sovrano. Inoltre credo che in democrazia l’indipendenza dei parlamentari che devono rispondere di volta in volta al loro elettorato e non ai Capi di partito, sia cosa basilare,ed il contrario un obbrobrio giuridico.
Scritto da Maria Rossa il 2/9/2010 alle 19:52
L'ultima frase del post è la più intrigante. Si spaccherebbe il PD se cessasse la divisione in due poli contrapposti? Sono convinto che il rischio sarebbe enorme.
Scritto da Cattolico insoddisfatto il 2/9/2010 alle 20:19
Come volevasi dimostrare la confusione è totale, chi no porcellum, si ma forse il mattarellum, chi si affida a Sartori questo è ma poi c'è la chicca Franceschini si Veltroni no ma dovrebbero essere insieme ma la maggioranza deciderà? si ha dividere ancora di più. Però c'è un dato di fatto Bersani non è più credibile, io lo lascierei andare per la sua strada,ha ragione Renzi, mi spiace per lei Adamoli ma come la Bindi ecc.. dovreste decidere cosa fare da pensionati. Non si arrabbi ma se la vi .
Scritto da Armando il 2/9/2010 alle 20:45
Se si supera la contrapposizione tra i blocchi salta la destra e salta la sinistra. Mi domando però se questo è così un dramma. Oppure una liberazione.
Scritto da Bianchi Giò il 2/9/2010 alle 20:52
La riforma minima è introdurre le preferenze. Maria Rossa ha ragione. Ma non lo vuole nessuno. Né i quattro leader che comandano né i parlamentari attuali che sono i comandati, ma che vengono eletti senza nessuno sforzo.
Scritto da Un incavolato il 2/9/2010 alle 20:59
Sig Maria Rossa ma chi deciderà chi è il primo della lista e chi l'ultimo e se su 18 nomi tutti prendono uguali numeri chi dovrà essere candidato? lo deciderà la segreteria o la cicoscizione o il segretario nazinale o chi per loro? però non è quello che ho votato io e così via, modifichiamo questo sistema è tutto si risolve. Sig Maria la matematica non è optional, rifletta bene e se ne accorgerà, ne lei ne io voteremmo chi vogliamo (si all'apparenza) andremo vicini, ma chi deciderò è un'altro..
Scritto da Gualtiero il 2/9/2010 alle 21:32
Impostazione corretta e positiva. Le formule elettorali possono essere diverse ma importante è avere alcuni punti fermi. La prospettiva bipolare è il punto centrale. Come rispettarlo dipenderà dalle condizioni del momento. Oggi è meglio essere aperti alle varie soluzioni senza innamorarsi di una sola.
Scritto da Monti L. il 2/9/2010 alle 22:28
http://www.libertaegiustizia.it/2010/08/31/ridateci-la-sovranita-che-ci-appartiene/ Questo il link di Libertà e Giustizia sull'argomento "Ridateci la sovranità che ci appartiene. Vogliamo riprenderci il diritto di scegliere chi ci rappresenta in Parlamento. Un diritto che è stato cancellato dalla legge Porcellum e che priva il popolo elettore del più elementare e insostituibile potere di contare nelle decisioni della politica."Questo l'inizio dell'appello...
Scritto da Maria Rossa il 2/9/2010 alle 23:21
Scrivi: "gli italiani sono sempre stati affezionati al bipolarismo. Nella prima repubblica, pur con un sistema proporzionale, i due poli erano riuniti intorno alla DC e al PCI." Appunto, non è la legge elettorale che produce bipolarismo. Bipolare (DC +alleati da una parte, PCI dall'altra) era anche la proporzionale 1^ repubblica: un bipolarismo vero, mentre oggi abbiamo un bipolarismo finto, determinato dalla presenza di Berlusconi. Via lui, ritorneremo a popolari vs socialisti. Prepariamoci.
Scritto da Larpi il 3/9/2010 alle 09:04
Non posso raccogliere tutti gli spunti contenuti nei commenti. Sarei noioso e presuntuoso. Riassumo così il mio stato d’animo. La riforma minimale, e più urgente, è la introduzione delle preferenze per ridare all’elettore il diritto della scelta dei parlamentari. La riforma migliore sarebbe il sistema maggioritario a doppio turno illustrata dal prof. Giovanni Sartori. Siccome quest’ultima riforma, in questa fase, non è affatto raggiungibile, il mantenimento di un orizzonte bipolare, perseguibile con vari sistemi, mi pare la strada più giusta. E’ chiaro che il bipolarismo autentico e credibile è quello politico. La legge elettorale è però un importante supporto organizzativo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/9/2010 alle 10:16
Grazie Giuseppe, questo post mi piace molto, lancia molti spunti di riflessione ma illumina su alcune questioni. Per il futuro vorrei pochi partiti, con progetti chiari, leadership rconosciute, strutture organizzative snelle e centralizzate. Fondamentale però deve essere la severità nella selezione della classe dirigente e la sanzione per chi sbaglia. Al di là dei meccanismi elettorali il problema è che gli italiani sono timorosi per il futuro e schifati
Scritto da Lele il 3/9/2010 alle 11:53
Non dovrei intervenire, perchè considero il tuo ultimo scritto una buona conclusione di un dibattito. Dovrebbe essere sempre così: riuscire a mandare a sintesi un 'ampia e libera discussione. Faccio un' eccezione. Penso che difficilmente riusciremo a seppellire il Porcellum. Ci tengono troppo a salvarlo per salvarsi. Allora dovremmo essere il partito che chiamando gli elettori alle primarie riuscirà a restituire a tutti il diritto di indicare i candidati almeno i nostri. Forse verremo premiati
Scritto da A. Vaghi il 3/9/2010 alle 17:46
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