Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 6/9/2010 alle 17:04

Quando Umberto Bossi dice “non dura” è soltanto realistico. Che cosa è cambiato dopo Mirabello? Poco. La situazione si è semmai aggravata. Gianfranco Fini ha puntigliosamente ribadito tutti i punti controversi con parole sferzanti pesanti come le pietre. L’affermazione di Marco Travaglio secondo cui il presidente della Camera ha portato a compimento l’opera di sfregio dell’immagine del premier è cruda ma fondata.
Il Pdl non c’è più. Questa realtà nella prima repubblica avrebbe comportato automaticamente la fine del governo. L’indicazione del nome del premier sulla scheda elettorale rende oggigiorno meno meccanica, ma ugualmente opportuna e chiarificatrice, l’apertura della  crisi. A ben vedere l’offerta di Fini di un nuovo patto di legislatura, se non ha questo sbocco alla Camera e al Senato, è soltanto un appiglio per allontanare le elezioni anticipate. Che senso potrebbe avere, a questo punto, una semplice mozione parlamentare? Fini con il suo ruolo istituzionale è naturalmente il primo a saperlo.
In caso contrario il “tirare a campare” di Giulio Andreotti, con qualche suo governo di breve durata, era manna celeste.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 26 commenti -
Elezioni. Sembra che il dado sia tratto, la sentenza deve essere ancora scritta ma pare ineluttabile, lo scoglio potrebbe essere solo il Quirinale che, vedendo lo scenario futuro si rende conto di quanto sia esecrabile la situazione. Cavolo, un ottantacinquenne che vorrebbe anteporre l’interesse degli Italiani a quello della “politica”! Io spero che si riesca ad andare avanti, con questo governo possibilmente, perché non me ne frega niente della legge elettorale ma ho paura dello shock economico-finanziario che l’Italia subirebbe con l’apertura di una crisi e di un periodo di instabilità politica, l’ultima cosa di cui ha bisogno l’Italia.
Scritto da Lele il 6/9/2010 alle 17:44
Lo sbocco più logico è la crisi ma a volte la politica è illogica e quindi possiamo aspettarci di tutto. Le elezioni in primavera sono un'ipotesi realistica.
Scritto da Mario Contini il 6/9/2010 alle 17:58
Se Berlusconi non temesse di non avere una maggioranza al Senato avrebbe già provocato le elezioni anticipate. L'altro ostacolo è Napolitano. I Presidenti non ci tengono ad affossare le legislature con facilità anche perchè in queste fasi giocano il ruolo di arbitro decisivo.
Scritto da Cesare B. il 6/9/2010 alle 18:24
Il rischio di un attacco della speculazione all'Italia è reale e va scongiurato a tutti i costi, è il momento della responsabilità per tutti. In questi frangenti si mette in luce come sempre Bossi che ai Tg ha dichiarato che sarebbero bastati un milione di scalmanati in piazza a Roma per far cambire idea a Napolitano, come è noto ostile alle elezioni subito. La sensibilità istituzionale del senatur si conferma ancora una volta, una bella gara col sodale Berlusconi.
Scritto da cesare chiericati il 6/9/2010 alle 18:46
Vorrei domandare a Lele, che dice cose giuste, come fa a separare la soluzione dei problemi economici dal funzionamento del Parlamento e quindi dal modo come viene eletto e quindi dalla legge elettorale. Agli italiani interessa l'economia e la giustizia sociale ma sono le istituzioni che governano sia l'una che l'altra. Oppure non è così?
Scritto da Mazza Luca il 6/9/2010 alle 19:00
"... parole sferzanti come pietre" ci sembrano (anche) quelle di Di Pietro che commentava: non giocare a fare il furbo, da che parte vuoi ora concretamente stare?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 6/9/2010 alle 20:15
Fini resta di destra ovviamente, ma se desse una mano a far cadere il governo e ad approvare una nuova legge elettorale sarebbe una gran cosa.
Scritto da Vincenzo il 6/9/2010 alle 21:20
Quando Di Pietro capirà cos'è la politica sarà forse troppo tardi. Prenda atto che Fini è un uomo di destra e si comporti di coonseguenza.
Scritto da A.V. il 6/9/2010 alle 21:32
Tu dici che la crisi sarebbe opportuna e chiarificatrice. Secondo me è necessaria. Se Berlusconi vuole evitarla significa che si sente debole perchè ha paura di un governo tecnico che lo metterebbe ai margini.
Scritto da Lucianone il 6/9/2010 alle 21:52
Bersani a molti appare sottotono. Per me è accorto e intelligente. L'atteggiamento verso Fini è giusto. Se si è aggressivi come Di Pietro si rischia di spingerlo indietro in una posizione difensiva e inconcludente. Che cosa si vorrebbe di più da un uomo di destra?
Scritto da Nardello Luigi il 6/9/2010 alle 21:57
La maggioranza non c'è più. Il governo deve dimettersi. Non ci sono scappatoie. Piuttosto Di Pietro la smetta di fare solo piccoli calcolini elettorali per lui.
Scritto da Flavio il 6/9/2010 alle 22:44
"E' stato soltanto un piccolo malore, un po' di stanchezza, Fini, al termine del suo discorso ha perso per un attimo il passo, si è appoggiato a chi gli stava vicino; sarà stata l'emozione, niente di grave". Così il commentatore de la7. L'illusione si è spenta: Fini vivrà ancora.
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/9/2010 alle 22:48
Fini ha le prime pagine dei giornali. L'opposizione non c'è. Non fa più notizia nemmeno Di Pietro. Siete la solita sinistra inesistente e acerba. Con voi sta perdendo lucidità anche Adamoli.
Scritto da Bossiano doc il 6/9/2010 alle 22:52
Berlusconi e Bossi andrannno da Napolitano per chiedere il dimissionamento di Fini. Li prenderà a calci, metaforicamente.
Scritto da Attilio F. il 7/9/2010 alle 09:31
Vado fuori tema. Sono sgomento per l'omicidio del Sindaco Vassallo. Ma che nazione siamo? Ai convegni non si parla perchè aggrediti (da anni si va avanti così), le persone vengono massacrate per strada, i poveri s'arrangiano come possono. I criminali vengono in Italia perchè più tutelati da un sistema giudiziario che spesso finisce per non punire o è lento. Oggi non si è ancora riusciti a garantire la vera libertà ai cittadini.
Scritto da FrancescoG. il 7/9/2010 alle 09:39
La legislatura andrà avanti in modo stiracchiato. Meglio le elezioni anticipate. Sono curiosissimo su cosa farà Fini.
Scritto da Acanfora Giacomo il 7/9/2010 alle 09:48
Domandiamoci se la terza carica istituzionale del Paese sta lavorando per il bene dell'Italia... La funzione destabilizzatrice scelta da Fini nel dopo elezioni Regionali dice il contrario. Fini è aprezzato a sinistra solo in funzione antiberlusconiana. Se porterà il Paese alle urne pagherà il conto.
Scritto da FABRIZIO il 7/9/2010 alle 09:54
C'è chi sostiene e risponde a chi pensa chissà cosa, che Fini ha detto chiaramente di voler restare nel centro destra e si dice convinto che tutta la vicenda sia una questione puramente "loro" nel senso che Fini sta cercando visibilità e sostegno per arrivare a sostituire il B. Vediamo l'effetto che fa - dicono in tanti - va in questo senso. Sarà proprio così?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi (2) il 7/9/2010 alle 10:14
@Luca, mi permetto di offrirti qualche spunto di riflessione. In una nazione normale il buon funzionamento del Parlamento e della res publica possono, attraverso un’accorta politica economica, aiutare lo sviluppo ma ti faccio notare che noi siamo, a mio giudizio, in uno stato a “irresponsabilità illimitata”. Perché solo così si può definire chi di fronte alla crisi si perde a parlare di intercettazioni e processo breve “salva i soliti”. O come giudicare una manovra finanziaria che oltre che bloccare per 4 anni gli stipendi pubblici e tagliare i fondi agli enti locali, fa poco altro? (il conservatore Cameron, in Gran Bretagna, maggiore mercato finanziario dopo gli USA, tra le altre cose ha portato la tassazione delle rendite finanziarie fino al 28%). Io dico che la politica e gli Italiani stanno lentamente divorziando. La politica si fa riconoscere solo se asseconda gli umori e i bassi istinti, non è più guida di niente. Infatti quelli che ricevono più applausi sono anche quelli che fanno volteggiare meglio il manganello: Maroni con i rom e gli immigrati, la Gelmini con i maestri, Brunetta e Tremonti con gli statali, Alfano con i magistrati.
Scritto da Lele il 7/9/2010 alle 10:44
@Luca (2). Mi permetto di ricordarti che legge elettorale e regolamento delle istituzioni sono strumenti non il fine della politica. Se la nostra classe politica è pessima, non sarà certo una nuova legge elettorale a migliorare la situazione.
Scritto da Lele il 7/9/2010 alle 10:48
Una maggioranza politica con Fini è impossibile per il PD e non rientra certamente nei piani del Presidente della Camera. Ma un'alleanza di breve durata sulle regole perchè scartarla. E' un'ipotesi difficile ma non impossibile.
Scritto da Mentasti Enrico il 7/9/2010 alle 10:49
A proposito di Fini c'è un problema reale che riprenderò. Può il presidente della Camera fondare un nuovo partito restando al suo posto?. Nessuno è in grado di affermare che, nell'esercizio delle sue funzioni, Fini sia stato meno che corretto. Ma questo aspetto merita di essere approfondito, se la nuova formazione politica vedrà la luce.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/9/2010 alle 11:57
Che cosa intendi caro Giuseppe con la domanda se Fini può ancora rimanere Presidente della Camera ? Correttamente è una carica che spetterebbe al maggiore partito di opposizione, cioè al PD. Questo per collaudata e vecchia prassi parlamentare sfortunatamente disattesa dalla maggioranza di centrosinistra e dal buon Prodi che dovette accontentare Bertinotti. Se la memnoria non mi inganna. Ma forse conviene anche a noi fare uno strappo alla prassi. Sei d'accordo ?
Scritto da Ambrogio Vaghi il 7/9/2010 alle 13:48
Approvo in toto le considerazioni di @Lele (10.44 - 10.48) sulla situazione generale economica e politica, con un unico distinguo su quanto lui attribuisce a Maroni in quanto la gestione e la tutela della sicurezza pubblica sono "cose" complesse.
Scritto da Mafalda il 7/9/2010 alle 14:45
Ambrogio Vaghi ci rammenta una prassi consolidata di fair play democratico. Ma le buone maniere non aggradano a Berlusconi & company. Resta però da considerare un piccolo particolare: le cariche istituzionali non sono nella disponibilità del magnate di Arcore; almeno fino a quando l' Italia resterà un Paese democratico.
Scritto da Angelo Eberli il 7/9/2010 alle 19:32
@ Ambrogio Vaghi - La memoria non ti inganna affatto. Ma io mi pongo un altro problema. Se e quando Fini dovesse fondare un partito avrà un tale carico di lavoro politico, una tale vis polemica, una tale esposizione mediatica che potranno confliggere con i compiti istituzionali della terza carica dello Stato. Nella mia visione, e penso nella tua, prima vengono le istituzioni e dopo i partiti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/9/2010 alle 23:07
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