Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 8/9/2010 alle 14:56

Qualcuno sul blog e con altri mezzi mi ha chiesto come mai ho dedicato due post in pochissimi giorni alle primarie del centrosinistra di Milano. La risposta è duplice.
Una di carattere generale: l’intreccio di interessi pubblici fra il capoluogo e la Lombardia nord occidentale è fortissimo come testimoniano gli investimenti enormi su Malpensa, Grande fiera, Expo 2015. Mi ha sempre colpito l’incapacità delle amministrazioni di Varese, Busto e Gallarate negli ultimi due decenni di contare davvero nella soluzione dei problemi di questo territorio. Ciò che accade a Milano ha da noi un riverbero sociale immediato.
La risposta più specifica è su come concepire le primarie. Non basta invocarle ad alta voce. Bisogna preparale bene. I candidati non si inventano all’ultimo momento. Ci debbono pensare i partiti della coalizione che si vuole realizzare. Ma non solo. Ci devono pensare anche movimenti civici che dai partiti, però, dovrebbero essere pungolati e spronati. Altrimenti non si avventurano sui nostri sentieri impervi, soprattutto a Varese. Su come si sta giocando la partita a Milano dedicherò un altro post. Adesso voglio concludere così: non esiste una democrazia senza i partiti. Ma i partiti non raccolgono più, assolutamente più, tutta la domanda politica che proviene dalla società. Nondimeno i partiti hanno il compito di condurla dentro un alveo istituzionale. È quello che stiamo facendo?

Commenti dei lettori: 23 commenti -
Mi sembra scontato concordare con le tue considerazioni. A Milano mi sembra si profilino primarie vere e non capisco le manovre di quanti, nel Pd, hanno fatto pressioni per dissuadere Onida dal candidarsi. Ritengo che le candidature devono essere effettivamente contendibili; più vasta è la platea meglio è. Spetta poi al partito saper interpretare e indirizzare gli umori del corpo elettorale.
Scritto da Angelo Eberli il 8/9/2010 alle 15:19
E' quello che dovremmo fare.
Scritto da paolo rossi il 8/9/2010 alle 15:21
Un post che induce alla riflessione, che per noi - nel nostro assolutamente piccolo - è quasi diventata un'ossessione, "... i partiti non raccolgono più, assolutamente più, la domanda politica che proviene dalla società". Quel timore si fa concretezza: il rischio che quella maggioranza relativa degli astenuti, voti nulli e schede bianche, diventi assoluta. E, peggio ancora, purtroppo, nella indifferenza generale. Siam forse troppo pessimisti? Ci preoccupiamo inutilmente?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 8/9/2010 alle 16:38
La domanda finale è molto intrigante. Se la fai tu vuol dire che ritieni necessario pungolare i partiti della probabile coalizione. E' un'azione utile. Spero che di dovere non dia, magari in privato, una risposta stizzita ma si senta spronato in positivo.
Scritto da Ghiringhelli il 8/9/2010 alle 17:04
Angelo Eberli ha ragione da vendere. Le primarie se si fanno devono essere autentiche non una presa in giro.
Scritto da Francesca P. il 8/9/2010 alle 17:12
Caro Giuseppe, condivido il tuo post e aggiungo che a Varese ci si sta adoperando per seguire il percorso che abbiamo intrapreso. Programma, discussione tra i cittadini e le diverse forze sociali presenti sul territorio su temi programmatici e infine primarie aperte e vere (come da indicazioni statutarie). L'unico dubbio che ti sottopongo è relativo alla situazione politica generale nazionale, regionale e locale.
Scritto da Emiliano Cacioppo il 8/9/2010 alle 17:24
La maggioranza è in crisi e noi potremmo approfittarne come PD. Non vorrei che le primarie troppo anticipate (come a Milano) “ingessassero” troppo la nostra compagine. Non so, ragioniamo sui tempi.
Scritto da Emiliano Cacioppo il 8/9/2010 alle 17:25
Infatti, mi domando anch'io se c'è qualcuno che sta pensando seriamente a Busto, Gallarate, Varese, a far emergere i candidati alle primarie. Altrimenti sarebbe inutile farle. Milano ha indicato una strada possibile.
Scritto da Iscritto Busto il 8/9/2010 alle 18:14
Ho qualche timore per l'esito finale, ma le candidature alleprimarie di Milano sono di assoluto rilievo e mi fanno sperare in un coinvolgimento di larga parte dei milanesi. In questa occasione, sperando che leggano anche i nostri dirigenti, vorrei chiedere espressamente che siano fissate anche le primarie per la scelta dei candidati alla Camera e al Senato. Se il nostro partito è Democratico, io voglio poter scegliere chi andrà in lista per le elezioni nazionali.
Scritto da Lele il 8/9/2010 alle 18:25
Il rapporto fra partiti e "movimenti civici" è il nodo da sciogliere. A Varese la società civile è spenta. Ci vuole una spinta. Chi gliela sta dando?
Scritto da Giovane Varese il 8/9/2010 alle 18:33
@ Legnanesi e Bustocchi - Temo che non siate troppo pessimisti. Con lo spettacolo che la politica governante ha dato questa estate il solco con i cittadini minaccia di allargarsi. Le elezioni comunali, se preparate con candidati popolari e progetti ben fatti , potrebbero riportare più serietà e concretezza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2010 alle 18:41
Caro Emiliano, la riflessione sui tempi è fondata. A Milano le condizioni erano oggettivamente diverse. Non prendiamocela però - tu converrai - troppo comoda. E soprattutto pensiamo ad una coalizione di partiti e di gruppi civici. Quest'ultima è la mia vera preoccupazione. Può essere l'arma per cercare di andare al ballottagio e poi vincere. La destra non è così compatta come sembra (Arcore permettendo).
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2010 alle 18:50
Caro Adamoli, la lista civica ormai è la lista, non politica, del sindaco. Fin quando non si sa chi è il candidato non si farà avanti, credo, nessun gruppo realmente civico. Ti ricordi 5 anni fa? Che occasione sprecata!
Scritto da Uno interessato (forse) il 8/9/2010 alle 19:14
Rispondo alla tua domanda finale. E' quello che stanno facendo a Milano. Lì la società civile pronta a schierarsi con il PD e il centrosinistra esiste. Nella nostra provincia molto meno.
Scritto da Broggi V. il 8/9/2010 alle 23:31
Concordo con Lele. Aspetto impegno preciso dal congresso.
Scritto da Giacomo il 9/9/2010 alle 00:18
Chi urla "primarie, primarie" ad ogni pie sospinto dovrebbe preoccuparsi che possano riuscire bene. A Milano magari hanno fatto qualche errore ma non è mancato il coraggio di affrontare questo pubblicamente. Da noi a Varese c'è troppo silenzio. La scusa del congresso non mi sembra sufficiente.
Scritto da Iscritto Gallarate il 9/9/2010 alle 09:09
Caro Senatore, questa mattina al bar ce l'hanno buttata lì: voi che invitate ad interessarci delle cose politiche, che ne dite di quel fattaccio di ieri contro il segretario Cisl, dopo le contestazioni di qualche giorno fa a Schifani, avvenute sempre a feste del Pd? Un avventore d'istinto: sèm tucc incasàa e i prublemi in semper lì, sinistra o destra, l' è semper quèla, la solita minestra! Andèe tucc a ciapàa i ratt, mi a votu noo! Primarie, scrivi, E NON SOLO. Eppure ci si deve impegnare!
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 9/9/2010 alle 10:57
Caro Adamoli, il "caro Senatore" - un errore evidente nel commento di poco fa - resti virtualmente un nostro sincero augurio nei tuoi programmi... Un papsus che porta buono!
Scritto da Legnanesi e Bustocchi bis il 9/9/2010 alle 11:02
@ Legnanesi e Bustocchi - Quello che è avvenuto ieri a Torino, da parte di estranei alla festa, è stato condannato con parole durissime da tutto il PD. L'idea che i partiti sono tutti uguali è dura a morire. Tocca a noi far cambiare questa opinione errata. Le primarie non preconfezionate non sono il toccasana ma possono darci una mano.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/9/2010 alle 13:07
Dai troppa importanza alle primarie. Un partito che si rispetta sceglie da se i propri candidati alle elezioni amministrative. Siete soggiogati dall'utopia di un partito diverso. Così gli altri vincono e voi perdete.
Scritto da Elettore (forse) UDC il 9/9/2010 alle 13:13
OK valorizzare i gruppi civici ma a Milano sono questi ad aver esautorato il PD. Non è vero?
Scritto da Mario Rosati il 9/9/2010 alle 15:21
Sono veramente "soddisfatto" di questo tuo intervento: ritengo assolutamente necessario far capire che alcuni temi non sono "solamente" locali. Posso avere opinioni diverse dalle Tue su alcuni temi, ma il modo che hai per affrontarli è decisamente condivisibile!
Scritto da jimmy pasin il 9/9/2010 alle 18:54
@Mario. Io non credo che i partiti siano esautorati, anzi. È vero che i partiti devono essere aperti per riuscire ad esprimere "grandi" candidature, che altrimenti non emergerebbero. Mi permetto di porre a confronto Boeri, Onida e Pisapia con il trio delle meraviglie Podestà, Moratti e Albertini. Al di là che piacciano o meno politicamente parlo di: un grande Costituzionalista (e grande “uomo”), un grande giurista e un grande architetto e urbanista, contro… Io dico che se si riesce a smuovere la coscienza della città e di personalità di questa levatura, le si riesce a far mettere in gioco in un raggruppamento che è quello di centrosinistra, condividendone un progetto, chissenefrega se non hanno la tessera di partito!
Scritto da Lele il 9/9/2010 alle 19:01
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