Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 24/9/2010 alle 15:12

La sicurezza è tornata all’attenzione dei giornali in questi ultimissimi giorni per effetto anche della scuola di formazione delle ronde organizzata dall’amministrazione provinciale di Varese. Su quale sia la vera emergenza sicurezza è scontro aperto e aspro fra due scuole di pensiero. Chi ritiene che sia raffigurata dai rom, dai clandestini, dagli extracomunitari senza un lavoro fisso portati a delinquere. E chi pensa che sia rappresentata dalle mafie e in particolare dall’ndrangheta che ormai è fortemente radicata anche in Lombardia.
Questo secondo pensiero è stato illustrato benissimo da Nando Dalla Chiesa l’altra sera a Vedano Olona. I dati che ha portato alla luce sono drammatici e attribuibili direttamente alla responsabilità della politica. La sua tesi è chiara: «Quando negli anni settanta iniziavano i rapimenti c’era il terrorismo che sviava l’allarme. Negli anni novanta, con il traffico della droga, c’erano le stragi mafiose in Sicilia (Falcone e Borsellino) che preoccupavano di più. Oggi con le pesanti infiltrazioni nell’economia, nell’usura, nelle imprese, nel tessuto sociale profondo, denunciate dagli stessi imprenditori, c’è la criminalizzazione degli immigrati e dei  rom. Questo clima denuncia una colpevolezza politica che non si può sottacere al di là dei risultati ottenuti dal ministro Maroni».
Io non sottovaluto affatto la cosiddetta micro criminalità esistente nelle nostre strade. Ma credo che i metodi mafiosi che stanno pervadendo la vita economica delle nostre province meritino una controffensiva civile forte, diffusa, unitaria.

Commenti dei lettori: 41 commenti -
Certo, per decenni la scena è stata occupata dalla mafia siciliana con le sue singuinosissime guerre interne e poi le stragi, due punti alti di un consolidato ordine criminale. All'ombra dell'onorata società sono cresciute le altre organizzazioni che molti politici e uomini dello stato fingevano anche di non vedere. La costruzione del polo siderurgico di Gioia Tauro, una delle follie più costose della 1° Repubblica - poi riconvertito a porto container - costo più di 500 morti nella guerra degli
Scritto da cesare chiericati il 24/9/2010 alle 16:01
degli appalti. Poi con il confino di polizia per i mafiosi calabresi si fertilizzò il terreno al Nord e il nord imprenditoriale ed "europeo" trovò utile servirsi delle organizzazioni criminali ad esempio per lo smaltimento dei rifiuti nel centro sud. ( vedere Arlacchi: "La Miafia imprenditrice")Questo è il vero cancro,la leucemia sociale che tende ad espandersi ovunque. Rom e immigrazione sono un problema risolvibile con precisi progetti di inclusione sociale e una volontà politica forte.
Scritto da cesare chiericati il 24/9/2010 alle 16:16
Solo i leghisti coi paraocchi (non tutti) possono disconoscere che l'emergenza sicurezza è data dalle mafie e dall'ndrangheta. La Lega ufficiale si comporta in modo tale da lucrare sui voti di chi ha paura della piccola criminalità e questo è irresponsabile.
Scritto da Umbertone il 24/9/2010 alle 17:03
Sono d'accordo purché voi non sottovalutiate l'invadenza dei reati di strada. Furti, rapine, imbrogli ai danni dei più deboli. Ce ne sono migliaia tutti i giorni.
Scritto da Renzo B. il 24/9/2010 alle 17:07
Condivido totalmente Cesare Chiericati e sottolineo il fatto che gli imprenditori del nord hanno usufruito dei servizi della mafia, o delle mafie, per i rifiuti tossici e non solo. Hanno anche riciclato denaro sporco.
Scritto da Gianna Ceriani il 24/9/2010 alle 18:25
Grandi esperti nel riciclo. La notizia di oggi è che la mafia è riuscita a riciclare denaro comperando tagliandi vincenti delle varie lotterie. L'intelligenza criminale non ha limiti. Quanto sarebbe bello se fosse indirizzata al bene comune della società.
Scritto da A. Vaghi il 24/9/2010 alle 18:37
Casualmente RaiUno sta mandando in onda proprio ora, nel programma “La vita in diretta”, il servizio “Stranieri in patria”. In studio, oltre agli altri ospiti, è presente il sindaco di Padova, Zanonato, che commenta un servizio sulla sua città nel quale viene intervistato un suo cittadino, unico italiano rimasto in un intero condominio. Dalla finestra della sua abitazione, riconoscibile dalla presenza di una bandiera italiana appositamente issata, questi vede ogni giorno immagini di spaccio, delinquenza, degrado e violenze ad opera di stranieri. Che altro dire, caro Adamoli, se non che i paesi in cui io e Lei viviamo sono come l’Eden? Il problema, dunque, esiste. Non è solo propaganda del centrodestra o della Lega. @Chiericati individua l’inclusione sociale quale soluzione dei problemi. Va bene, ma con chi è disponibile. E temo che la maggior parte dei Rom, per scelta culturale, non lo sia. Per chi delinque, rimane solo il controllo e la tutela della legalità. Uno schema, questo, che ovviamente vale indipendentemente dalla nazionalità. Il problema vero, però, sta nel “ventre molle” del “sistema Italia” (e le ronde ne sono una triste conferma) che vede istituzioni deboli, organizzazione amministrativa e dei controlli inefficiente e sistema giuridico inefficace. Ad esempio, quando un Comune come quello di Milano è totalmente impotente nel garantire sicurezza e legalità nell’assegnazione e nella gestione del proprio patrimonio edilizio pubblico, cosa si può sperare per altre zone del Paese?
Scritto da Mafalda il 24/9/2010 alle 18:55
Fino a poco tempo una certa destra negava perfino l'esistenza di un cospicuo fenomeno mafioso al nord e in Lombardia. Tutti a dare addosso agli immigrati per i loro reati (da condannare). Adesso non possono più tacere e allora lo sminuiscono. Queste sono colpe gravi.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 24/9/2010 alle 19:16
Continuate a dire balle come ha fatto Dalla Chiesa che noi continueremo a prendere voti.
Scritto da Leghista Varese il 24/9/2010 alle 19:24
La cosiddetta microcriminalità è una questione grave che va combattuta con rigore e fermezza. Ci vuole un sistema di repressione forte e poi delle pene certe. Detto questo non c'è dubbio che, come dice Chiericati, la malavita organizzata è il cancro della società anche da noi. Bisogna estirparlo con coraggio. Siamo assolutamente in tempo.
Scritto da Mario Contini il 24/9/2010 alle 19:57
se fossi mafiosa vi voterei anche io, perchè con la vostra fine analisi dei problemi di sicurezza, e soprattutto con la bella soluzione delle ronde, potrei stare tranquilla; ai veri mafiosi pensano polizia e magistrati, quelli cui il governo taglia i fondi e sputa addosso (salvo attribuirsi i meriti dei risultati): se fossi mafiosa, sì, sareste una scelta per la sicurezza ...la mia
Scritto da Beatrice il 24/9/2010 alle 20:07
Riguardo al fenomeno dell’infiltrazione mafiosa, ricordo le parole del nostro cardinale, Dionigi Tettamanzi: “La nostra città è interessata da grandi opere che esigono ingenti quantità di denaro e per le quali sono possibili interferenze e infiltrazioni di criminalità organizzata” (Discorso alla città, giorno di Sant’Ambrogio – dicembre 2009). E anche: “Occorre reagire con la pratica dei comandamenti al diffuso e contagiante clima di illegalità e immoralità che disorienta i cittadini e spesso finisce col danneggiarli” (omelia celebrazione inizio Quaresima – febbraio 2010). Il binomio illegalità ed immoralità rivela la faccia di un Paese in cui le organizzazioni criminali e mafiose - e le imprese colluse con queste - trovano terreno fertile nell’immoralità che caratterizza molti amministratori pubblici. Avevo letto sul giornale – mi pare quest’estate - che il gruppo consiliare regionale del PD ha chiesto al Presidente Boni la convocazione di una seduta straordinaria dell’Assemblea consiliare sul tema della criminalità organizzata in Lombardia. Spero venga dato ascolto a questa richiesta, anche se un mio collega dell’UDC che tende a “banalizzare” (ridicolizzare) l’enfatizzazione di certe prese di posizione del PD mi ricorda, quando parliamo di questo argomento, che quando in Campania governava Bassolino, sicuramente la camorra non avrà interrotto la sua “attività” per dedicarsi al gioco delle carte …..
Scritto da Mafalda il 24/9/2010 alle 20:59
@Leghista Varese-Quando cadrà Berlusconi (e non manca nemmeno tanto,sta letteralente gettando Fini nelle braccia del centrosinistra) voi precipitosamente lo seguirete.Anzi, ti suggerireiAdamoli di valutare il prossimo scenario di primavera prima di negare in assoluto una tua candidatura a Sindaco di Varese.Quando i romani in difficoltà chiesero a Cincinnato di guidarli alla vittoria lui acconsentìNon so la vittoria di certo sarebbe un'entusiasmante e memorabile battaglia..da raccontare ai nipoti
Scritto da Pasquino il 24/9/2010 alle 21:21
al Leghista varese che se ne intende di sicurezza vorrei chiedere come funzionerà la scuola per le ronde: faranno delle prove pratiche?c'è un esame finale? nel caso immagino che il referente debba essere uno che bocciano 3 volte: per la lega è una garanzia di capacità... questa sì che è concretezza!
Scritto da beatrice il 24/9/2010 alle 21:47
@Mafalda 18:55 - Semplicemente impressionante il fatto di quell'unico italiano rimasto in un intero condominio e di cosa egli è quotidianamente testimone di quel degrado sociale. Un esempio non isolato; e la gente comune ricorda e memorizza queste realtà, al di là dei colori politici. E poi vota.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 24/9/2010 alle 22:58
Chiericati ha ragione. Rom e immigrati delinquono perché non avendo accesso alla nostra società accedono forzatamente alle nostre case e violentemente fra le gambe delle nostre donne. Occorre "includerli socialmente" affinché trovino strade pervie e cammini sicuri. Si parlava di sicurezza, no?
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/9/2010 alle 23:17
Adamoli, leggi bene i commenti e capirai perchè non hai nessuna possibilità di battere il tuo amico Fontana alle comunali dell'anno prossimo. Dovresti fare il vice sindaco non pershè lui è più bravo di te ma perchè elettoralmente sei battuto in partenza. Sareste una bella copia.
Scritto da Luigi A. il 24/9/2010 alle 23:55
Chiericati ha ragione, caro Valmaggia. L'integrazione (la chiamo così per sfuggire ai tuoi giochi di parole) è un'arma, non la sola, che abbiamo in mano per cambiare, per quanto possibile, la situazione. Secondo te cosa dovremmo fare? Solo repressione e reimpatri? Sarebbe come prosciugare il mare con un secchio a disposizione.
Scritto da Garbelli Renato il 25/9/2010 alle 00:04
Siete voi che ingigantite il pericolo mafioso per ridurre quello degli stranieri. Maroni sta dimostrando che le mafie si possono battere. E' più difficile con il flagello dell'immigrazione più o meno clandestina. Beatruce dove vivi?
Scritto da Fernando G. il 25/9/2010 alle 00:22
Pasquino, i romani lo chiesero esplicitamente a Cincinnato di guidarli. Questo è il punto vero.
Scritto da Giovane Pd Varese il 25/9/2010 alle 00:26
@Valmaggia-"e violentemente fra le gambe delle nostre donne."Un pò troppo cruda ma anche rivelatrice questa espressione.Se non sono cambiate ultimamente le statistiche la maggior parte delle violenze sessuali avviene tra le mura di casa ad opera di ex partner,parenti o persone credute amiche .L'unica cosa certa negli stupri a mio parere è il GENERE (maschile),in quanto alla RAZZA tutto il mondo è paese.Posso chiederti Adamoli di censurare frasi che"disturbano"la mia sensibilità femmnile?Grazie
Scritto da Maria Rossa il 25/9/2010 alle 01:19
I reati sulle strade e nelle case sono particolarmente odiosi, diffusi e preoccupanti. Ma i crimini di mafia sono silenziosi e molto più rischiosi per la coscienza della società. Le parole del nostro Cardinale, richiamate da Mafalda, sono molto significative.
Scritto da Nicora Luigia il 25/9/2010 alle 08:38
@ Maria Rossa. Conosco le statistiche. Degli stupri sono colpevoli per il 70% gli italiani e “solo” per il 30% gli stranieri. Gli stranieri in Italia, comprese le donne, naturalmente, rappresentano il 4% dell’intera popolazione nazionale. Il 4%, quindi, è responsabile del 30% del crimine più odioso che si possa immaginare. Non potendo debellare il genere maschile per ovvi motivi di opportunità, forse sarebbe meglio respingere in toto quel 4%. Elimineremmo il 30% del problema. Troppi numeri? I numeri non sono razzisti e non offendono le orecchie di non vuole capire.
Scritto da Filippo Valmaggia il 25/9/2010 alle 09:32
@ Garbelli Renato. Come già ebbi modo e, purtroppo sempre motivo di scrivere, occorre discriminare. In Italia sono presenti etnie che per indole, cultura, religione non rappresentano problemi per la sicurezza sociale. Altre etnie sono talmente dedite al crimine che le nostre galere accolgono più i loro rappresentanti che i nostri. Degli stranieri potremmo fare a meno. La favola che siano indispensabili alla nostra economia piace al capitalismo, distante dalla comunità nazionale tanto quanto io lo sono dalla Caritas. Questa favola ci viene raccontata per mezzo dei reggicoda del Grande Capitale: i politici tutti. Gli italiani tornerebbero nei cantieri, nelle fonderie (molti di loro, per fortuna, ci sono ancora) a raccogliere pomodori e a spostare vecchi se questi lavori fossero riqualificati e meglio remunerati. Le risorse economiche impiegate per gran parte della sicurezza, per i controlli, per le strutture di accoglienza, per il mantenimento, per la solidarietà, per le spese legali ecc. andrebbero destinate a questo scopo. Ma a chi gioverebbe? Troppi vivono sull’immigrazione: Capitalismo, Piccola Imprenditoria borghese, Associazioni solidaristiche (un business gigantesco), Chiesa cattolica. I secchi suggeriti da Garbelli ci sarebbero. Ma sono senza manico.
Scritto da Filippo Valmaggia il 25/9/2010 alle 10:17
@Pasquino 21:21 - "... sta letteralmente gettando Fini nelle braccia del centrosinistra": quanta gente di centrosinistra lo accoglierebbe e, soprattutto, sarebbe disposta a sostenerle una coalizione di centrosinistra con lui presente? Noi, da parte nostra, e fin da subito, ci siamo già dati una risposta. Che è comune, come abbiamo potuto constatare, a molti...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi (2) il 25/9/2010 alle 10:22
Valmaggia, mi piace leggerti ma ti do torto marcio. Tu non te la prenderai, tutt'altro, ami essere preso di mira con il tuo anticonformismo. A volte lo apprezzo sinceramente. Non in questo caso.
Scritto da Ghiringhelli il 25/9/2010 alle 14:17
A @Filippo che cita alcuni dati, mi permetto di segnalargli un documento del CNEL uscito quest’estate e ripreso da tutti i principali quotidiani (questo, per avvallare che “I numeri non sono razzisti …”) che fa un’analisi del “potenziale di integrazione degli immigrati in Italia”, con specifico riguardo all’occupazione ed alla criminalità per collettività. Lo studio, che si chiude con previsioni ottimistiche (potenziamento delle vie legali di accesso in Italia e misure di integrazione che facciano perno sulle espressioni associative delle singole collettività) afferma chiaramente che, in un Paese come il nostro, fortemente contrassegnato dalla criminalità organizzata autoctona, sia scontato che, col tempo, trovi terreno fertile anche la criminalità organizzata straniera. Riguardo alle “mafie italiane”, secondo lo studio, queste costituiscono una grande holding con un fatturato complessivo stimato intorno ai 130 miliardi di euro ed un utile di circa 70 miliardi. Numeri che danno la proporzione di questo “centro di potere” in grado di condizionare l’economia e la politica.
Scritto da Mafalda il 25/9/2010 alle 15:39
Niente da dire dopo lo stupro-shoc al parco Dempiome di Milano?
Scritto da Renato Boni il 25/9/2010 alle 16:31
@Valmaggia 09:32. Se davvero il 4% della popolazione è responsabile del 30% "del crimine più odioso"... Impossibile confutare statistiche e numeri; la matematica non è un'opinione e i fatti, proprio questi precisi fatti, restano indelebili nella memoria di quella opinione pubblica che è maggioranza silenziosa che vede, ricorda, e poi vota. Giusto ricordare aspetti sociali, precarietà di vita e di lavoro ma i fatti, per la gente, sono soltanto quelli. E su quei fatti, sicurezza e sicurezza, vota.
Scritto da Rosella e Carlo il 25/9/2010 alle 16:39
L’ultima cosa che farei è sottostimare la pericolosità degli stranieri che delinquono. Il fatto è che la presa di coscienza di questo fenomeno è altissima, fra l’80 e il 90 per cento degli italiani, dicono le statistiche più accreditate. Non così, in Lombardia, per le mafie di cui non è neanche più il caso di parlare di infiltrazioni ma di una esistenza massiccia. Sarebbero una esigua minoranza, sempre secondo le medesime stime, i cittadini che scorgono nelle mafie una presenza ostile, profondamente minacciosa per la sicurezza della nostra convivenza. E il consiglio regionale straordinario, richiesto dal Pd, come afferma Mafalda non è ancora stato convocato. Questo era il significato della discussione che volevo aprire e di cui vi ringrazio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/9/2010 alle 16:58
Cara Maria Rossa, la strada della censura è sempre scivolosa e non vorrei percorrerla.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/9/2010 alle 16:59
@ ghiringhelli. io dò sempre torto al signor valmaggia ma in questo caso porta numeri che anc'hio conosco. Le galere sono piene soprattutto do stranieri e una piccola percentuale fa delitti quasi come noi. La gente sente di più la criminalità da strada che non quella della mafia e la Lega è furba a rimarcare queste cose. Io si figuri se possono essere razzista ma gli stranieri sono un grandissimo problema e i numeri anche di valmaggia parlano chiaro.
Scritto da Claudio Ennam il 25/9/2010 alle 18:05
La replica di Adamoli mi pare chiarisca bene il problema. La delinquenza di strada è odiosa e guai a non combatterla ma su questo non c'è bisogno di ulteriore sensibilizzazione. Anzi. Sull'ndrangheta c'è ancora chi non crede che ci sia in dosi minacciose anche da noi e questo è il vero poroblema, Valmaggia permettendo.
Scritto da Umbertone il 25/9/2010 alle 23:40
@Valmaggia- Quando si citano delle statistiche sarebbe opportuno anche dichiararne la fonte. Credo che le percentuali da lei indicate siano più facilmente riferibili ai reati in generale che non alle sole violenze sessuali. Per non citare il primato degli italiani (in Italia ovviamente),delle violenze domestiche,di stalking e la recrudescenza di omicidi in famiglia generalmente a danno di donne che reclamano la loro libertà affettiva.
Scritto da Maria Rossa il 25/9/2010 alle 23:43
Ho appena finito di ascoltare una trasmissione su una radio privata dedicata alla malavita organizzata. Hanno comunicato dati impressionanti che riguardano la Lombardia. Non so se è emergenza ma certo la situazione è preoccupante. Si stanno infilando nelle amministrazioni locali con facilità. Non sottovalutiamo quanto sta accadendo.
Scritto da Domenico S. il 25/9/2010 alle 23:45
@Adamoli- Ovviamente non mi riferivo a nessuna censura politica ma a un certo tipo di linguaggio anch’esso “scivoloso”. Per spiegarmi meglio chiedo soccorso a Nichi Vendola che in risposta all’articolo di Veneziani dice ”Io penso che sia giunto il tempo in cui diventa necessario smettere di considerare il maschilismo - con il suo lessico priapesco e la sua vocazione “venatoria” - come una sorta di folclore: il sentimento di onnipotenza che, talvolta persino pateticamente, spinge il genere maschile a usare il vocabolario come una carabina pronta a sparare, è un retaggio di brutalità arcaica, non fa ridere ma fa male, alimenta l’immaginario collettivo con pulsioni predatorie.
Scritto da Maria Rossa il 25/9/2010 alle 23:46
@ Maria Rossa - Avevo ovviamente ben capito qual'era la censura richiesta. Invito tutti i lettori a riflettere sulle parole di Vendola riportate nell'ultimo commento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/9/2010 alle 09:21
Abbiamo voluto chiedere, nel nostro assolutamente piccolo, a conoscenti e amici il loro parere su questo delicato problema della sicurezza. C'è una attenzione che non credavamo e che in ultima analisi pare davvero condizionare il proprio voto in caso di elezioni, politiche - dicono - e anche locali. La gente ricorda i fatti eclatanti del proprio quotidiano vivere sociale... mentre, purtroppo, ben sappiamo - appunto - di "sicurezza e sicurezza" come ben evidenzia il post di Adamoli. Che fare?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 26/9/2010 alle 10:15
@ Maria Rossa avrebbe fatto meglio a tacere. Ricordavo altri numeri. Questa statistica “conforta” viepiù la mia tesi, con buona pace di buonisti e antirazzisti, avamposto di ignoranza. “Gli autori delle violenze sessuali sono italiani in più di 6 casi su 10. Nel 60,9% gli autori di stupro sono di nazionalità italiana, mentre i cittadini stranieri (comunitari ed extracomunitari) responsabili di circa il 40% dei reati di violenza sessuale commessi in Italia nel 2008 rappresentano meno del 6% della popolazione residente'' (in dettaglio, il 7,8% dei violentatori è di nazionalità romena, mentre il 6,3% risulta essere di origine marocchina; egiziana, infine, per un 3%). Le vittime sono donne nella gran parte dei casi (85,3%) e di nazionalità italiana (68,9%), 7 casi su 10. Sono questi i dati più eclatanti elaborati dal Viminale e diffusi ieri dal Ministero Pari Opportunità in occasione della tavola rotonda intitolata "Violenza sulle donne", organizzata dal network Tandem generation” - L’articolo si riferisce ai dati diffusi dal Viminale il 24 febbraio 2009. Si confutino se si è in grado. Altrimenti si stia zitti: si fa una figura migliore.
Scritto da Filippo Valmaggia il 26/9/2010 alle 10:31
@ Nichi Vendola. Vendola richiama il vocabolario. E allora lo compulsi! Si dice priapico e non priapesco. Non prendo lezioni, se mai ne darei, a chi tiene una carabina puntata (io posso usare metafore falliche, non lui) contro il genere umano. Non prendo lezioni, se mai ne darei, a chi nutre pulsioni di morte ben più pericolose di quelle che attribuisce al genere maschile.
Scritto da Filippo Valmaggia il 26/9/2010 alle 11:26
Saro ignorante, anche se laureato. ma ho dovuto consultare il vocabolario per capire Vendola. Se usa questo linguaggio non sarà mai un leader popolare.
Scritto da Mario Contini il 26/9/2010 alle 15:49
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