Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 29/9/2010 alle 10:46

È ancora un susseguirsi di polemiche sul fare o non fare le primarie nei comuni che vanno al voto. È una discussione che non ha senso. La commissione Statuto e l’assemblea nazionale del Pd hanno approvato qualche mese fa le nuove regole all’unanimità. Queste si rispettano, punto e basta. Cerco di semplificarle  un poco per spiegarle meglio.
Se il Pd locale stipula accordi pre-elettorali con altre forze politiche, le primarie sono di coalizione, esattamente come a Milano. Se la coalizione non le vuole perché ha già in mente un candidato, la parola passa all’assemblea del Pd (non al segretario o alla direzione cittadina soltanto) per decidere in merito. La proposta di non indire le primarie deve ottenere il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell’assemblea. Altrimenti la deroga non passa e si fanno le primarie di partito. Le regole sono chiarissime.
Si discuta piuttosto della visione di città, del progetto, del programma, dei candidati da offrire alla coalizione e alle primarie. Queste consultazioni dei cittadini sono attraenti, mobilitanti e rappresentano un valore aggiunto rilevante se i candidati sono scelti bene, se sono persone in gamba, se rappresentano la comunità civile e non solo le oligarchie di partito.
Sono orgoglioso di appartenere al Pd quando penso alle primarie del centrosinistra di Milano, alle personalità eminenti che sono in gioco, al fatto che tre candidati hanno effettivamente la possibilità di vincere e poi di battere la Moratti. Fatte le debite proporzioni è questo il termine di paragone virtuoso per Varese, Busto, Gallarate e le altre cittadine che vanno alle urne.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 44 commenti -
Le primarie sig Adamoli se ne renda conto anche lei, che sono diventate una farsa e una maniera per raccimolare quatto soldi e che verrà votato e potrato nella sedia chi già è stato designato, i brogli sono sono sotto gli occhi di tutti quelli che partecipano, anche nelle scielte paesane o cittadine, io so che Lei non ha gli occhi chiusi, ma forse non può esprimersi in questi termini. Saluti anche come votante del Pd
Scritto da Pier Giorgi F. il 29/9/2010 alle 11:21
Caro Giuseppe concordo parola per parola con quanto hai scritto. Sulle primarie si discute troppo e a vanvera e fai bene a scrivere “in chiaro” quanto stabilisce il nostro statuto. Troppi parlano per sentito dire e non conoscono la realtà. Per quanto riguarda il PD varesino siamo per fare primarie vere e che diano ampia scelta ai nostri concittadini. Ma tra una decina di giorni, noi, saremo anche in grado di presentare una prima bozza del nostro programma. La presenteremo agli organi collegiali del partito e poi la confronteremo con le diverse istanze cittadine. Come? Con “centri di ascolto” itineranti in città e con il questionario che stiamo distribuendo in ventimila copia. Tutto questo comporta un grandissimo sforzo organizzativo, soprattutto perché siamo in piena fase congressuale. Per noi l’idea del “programma partecipato” non è una bufala, una balla da raccontare agli elettori, ma un reale impegno del PD varesino, un partito che alle parole risponde con i fatti. Un PD che non cade nella trappola delle polemiche artificiose o del totosindaco, cosa quest’ultima, diciamolo sinceramente, cara alla stampa locale, ma che cerca, invece, di confrontarsi primariamente sui contenuti e sull’idea di città. Insomma, caro Giuseppe, noi siamo persone serie e ci comportiamo dicendo quello che pensiamo e facendo quello che diciamo.
Scritto da roberto molinari il 29/9/2010 alle 11:26
Le primarie sono uno strumento, non il fine. Sono per le primarie fatte in modo serio, non per la loro mitologia. Troppa approssimazione, troppa propaganda anche da chi ha responsabilità istituzionali. Così si illude e si prende in giro la gente.
Scritto da Giovanni il 29/9/2010 alle 13:48
Condivido i propositi di Roberto Molinari e li prendo sul serio. Se non saranno rispettati gliene chiederemo conto. Non ho capito la polemica astiosa nei suoi confronti e nei confronti del Pd del capoluogo. Si critica aspramente Varese e non si toccano Busto e Gallarate che non mi pare siano più avanti, tutt'altro. Vuoi aiutarmi a capire il perchè?
Scritto da S.C. il 29/9/2010 alle 14:01
Da milanese sono anch'io orgoglioso delle primarie del centrosinistra. Ho dei dubbi sul fatto cde il Pd abbia fatto bene a scegliere di appoggiare ufficialmente Stefano Boeri anziché Valerio Onida. Non per una simpatia mia personale (sono davvero in difficoltà nella scelta) ma per l'opportunità di una competizione assolutamente paritaria fra i due. Per Pisapia il discorso è diverso perchè sarà sostenuto esplicitamente dai partiti più a sinistra.
Scritto da Il pirata il 29/9/2010 alle 14:28
Ne abbiamo parlato oggi in mensa. Ok le primarie a Milano. Galvanizzeranno tutto il centrosinistra. Ci chiedevamo per chi voterebbe lei fra Boeri e Onida, visto che li ha conosciuti entrambi. E' una bella curiosità qui in regione.
Scritto da Dirigente regionale il 29/9/2010 alle 14:35
@S.C: perchè varese è la "capitale" e il resto chissene...è tipically italian...si pensa a fare roma capitale ce ne freghiamo del degrado non solo di alcune metropoli del sud ma di milano stessa.... quel che conta è dove c'è il "potere" poi del resto....
Scritto da un giovane deluso dalla politica il 29/9/2010 alle 15:07
Molinari non sta simpatico perché scrive documenti troppo lunghi! Mi pare che il sistema utilizzato a Varese, e rubricato nell'enciclopedia del buon politico alla voce "Che fare se si perde da 20 anni", è quello giusto. Sono però convinto sempre più che, almeno nelle città "spaesate", anche il voto amministrativo abbia carattere più politico che amministrativo, perciò temo che a Varese, se non cambia l’aria, la vedo dura. Quello che tutti vorremmo da uno bravo come Molinari è che, insieme agli altri dirigenti del PD, tirasse fuori gli attributi e cercasse di far svoltare questo arrancante PD (e le premesse del Congresso provinciale già ci fanno disperare), mica a Varese però, a livello nazionale! Perché non è che ci piaccia molto quello che vediamo e se non piace a noi aficionados, figurati ai varesini leghistizzati.
Scritto da Lele il 29/9/2010 alle 15:24
Vado oltre le primarie e vedo che del congresso provinciale non si parla più. Sparito letteralmente. Già finito eppure non è ancora cominciato. Il documento del nuovo segretario provinciale (nominato da chi?) è roba trita e ritrita con delle banalità impressionanti. Eppure qualche mese fa si parlava del congresso come di un evento di svolta. Vuoi vedere che le primarie (dovunque, non solo a Varese) faranno la stessa fine? Per questo condivido il realismo del post.
Scritto da Francesco C. il 29/9/2010 alle 15:50
Caro Adamoli, mi dia una spiegazione perchè non ho capito. Primarie di coalizione vorrebbe dire che ogni singolo partito potrà indicare solo un suo unico candidato o potrà sceglierne più di uno. Le chiedo questo perchè se il PD, con il peso che ha, proponesse appunto un candidato e stop, questo significherebbe fare una scelta vincolata facendo perdere valore all' iniziativa, quindi primarie finte e chiuse. Non sarebbe meglio che la gente potesse scegliesse fra qualche candidato del PD? Sbaglio?
Scritto da Un anziano il 29/9/2010 alle 16:22
Buonissima l'idea delle primarie di coalizione come a Milano. Ma chi concorre? Chi sarà il Pisapia di Varese che io mi sentirei di votare? Forse Agostinelli? Magari! E chi saranno i Boeri e gli Onida di Varese? Questo è il dilemma?
Scritto da Pietro (di sinistra) il 29/9/2010 alle 16:24
@ Francesco C.: sono d'accordo con te, il documento del candidato unico alla segreteria provinciale è di una banalità e povertà imbarazzanti. Da un segretario provinciale si deve pretendere di più e di meglio, a partire dalla condanna delle politiche leghiste che è sbiaditissima. Un'altra occasione persa. Ma le occasioni non sono infinite.
Scritto da Larpi il 29/9/2010 alle 17:09
@Anziano fa una domanda intelligente. Non sarà mica solo uno il candidato del PD altrimenti è ovvio che vince alle primarie. Io spero ci sia anche lei fra i candidati. Se lo merita. Dietro di lei non c'è nessuno. Alfieri è bravo e lasciamolo in Regione. Invece @S.C. mi sembra un po' illuso quando dice che se Molinari non rispetta i patti, gli verrà chiesto conto. Si è mai visto chiedere conto di qualcosa a qualcuno? Mai! Ci stiamo illudendo, ragazzi! E prendendo in giro!
Scritto da Ex democristiano il 29/9/2010 alle 17:47
Francesco C. ha ritirato fuori la storia del congresso provinciale. Sarebbero bastate 37 firme per presentarsi alla segreteria provinciale. Smettiamola di lamentarci delle decisioni che piovono dall'alto se poi si è i primi a calare le braghe e ad adeguarsi al sistema.
Scritto da Anna.A. il 29/9/2010 alle 18:32
Almeno di Varese si parla. Di Gallarate e Busto silenzio assordante. Non sono mica la periferia dell'impero.
Scritto da Iscritto Busto il 29/9/2010 alle 18:34
Effettivamente un anziano solleva il tema correttamente. Che senso ha, per Il Partito Democratico, fare le primarie proponendo un unico candidato come partito. Ognuno fra tutti sceglierà il suo candidato-sindaco ma come dice anche ex democristiano chi è più forte le vincerà. Ergo saranno primarie già impostate e gli elettori PD non potranno che votare chi, con decisione dei soliti tre o quattro ducetti , verrà calato dall' alto, allora meglio non farle evitando prese per il ......
Scritto da Mario il 29/9/2010 alle 18:47
Ma come fa un partito ad andare bene se gli stessi militanti sparano a zero sull'unico candidato? Perchè non vi siete candidati voi se avreste fatto documenti più interessanti? Dai vostri commenti si denota pechè il PD non riesce a guadagnare consensi: tutti contro tutti.
Scritto da ego il 29/9/2010 alle 18:49
Vi ricordate le promesse del congresso provinciale? Partecipazione, coinvolgimento, democrazia. Il risultato è un congresso già chiuso. Ho paura che la stessa csa succeda per le primarie. C'era un parlamentare "rivoluzionario" che predicava l'innovazione e urlava, meglio sbraitava, di primarie fino a qualche settimane fa. Ora tace. Ha accettato tutto per il congresso per timore di misurarsi e per le amministrative farà la stessa cosa.
Scritto da Andrea il 29/9/2010 alle 19:10
Se per primarie di coalizione si intende un solo candidato per ogni partito e scelto dal partito (come diceva Molinari in una intervista settimana scorsa)significa semplicemente "non fare le priamarie" ma prendere in giro la gente. Il PD di Bersani ha dato una bella sterzata in senso centralistico alla idea di primarie di Veltroni o sbaglio? In ogni caso se le priamrie sono queste Molinari ha poco da gengillarsi.
Scritto da Sergio il 29/9/2010 alle 19:38
Vedi Giuseppe, io credo che il PD sbaglia quando non pensa quali messaggi arrivano alla gente e cosa la gente si aspetti. Il PD è nato con l'idea di apertura e quella delle primarie ad essa democraticamente connaturate. La gente non sta a leggere lo Statuto e si aspetta delle pirmarie nel senso più diffuso del termine: tutti a votare, iscritti e non iscritti, uno tra più candidati per scegliere quello che sarà il candidato sindaco del PD.
Scritto da Luisa Oprandi il 29/9/2010 alle 19:46
perchè, a suo tempo, abbiamo detto e TUTTI sostenuto che questa fosse la strada (assieme ad altre) per diventare un aprtito nuovo, non centralistico, trasparente. So bene cosa dice lo Statuto e da sempre sostengo, in minoranza nel PD provinciale e cittadino, invece la idea, orgiinaria e con essa l'importanza delle primarie, fatte nella maniera più diretta, senza troppi cavilli. Altrimenti rischiamo di sbagliare in trasparenza verso la gente.
Scritto da Luisa Oprandi il 29/9/2010 alle 19:50
Caro Giuseppe, ti devo parlare chiaramente. Nel 2006 hai sostenuto Rossi al Senato. Da persona onesta lui lo riconosce ed è un parlamentare diligente. Quest'anno hai fatto la stessa con Alfieri in regione. Io spero, sia qualcosa di più che diligente. Ma il leader della cultura cattolico-democratica, con o senza cariche, sei tu. Non lo dico io che sono tuo amico e mi presento come tale per non ingannare nessuno. Lo dice la nostra gente. Esercita questa funzione. Non tirarti indietro.
Scritto da Un tuo amico fedele il 29/9/2010 alle 19:51
Sei rimasto fra i pochi a parlare di primarie e questo mi fa piacere. Giusto anche il richiamo allo statuto. Non si può andargli contro. Resta il fatto che il problema, oltre al progettto del Pd e alle alleanze, è dato dai candidati che si offrono ai cittadini. Questo a Varese e dovunque in Italia.
Scritto da Acanfora Giacomo il 29/9/2010 alle 20:23
@ S.C. - Dal punto di vista amministrativo Busto e Gallarate valgono tanto quanto Varese. Busto sta quasi raggiungendo il capoluogo come numero di abitanti e Gallarate è da diversi lustri la città economicamente più dinamica della provincia. Ma Varese ha via via assunto una dimensione simbolo per effetto del successo di Bossi. Issare un vessillo non leghista su questo municipio avrebbe un significato che andrebbe molto oltre il valore amministrativo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/9/2010 alle 20:30
@ Luisa Oprandi. Professoressa, ha scritto malissimo. Merita fra il quattro e il cinque.
Scritto da Ranuccio il 29/9/2010 alle 20:34
@ Anziano e altri - Lo statuto è chiaro anche a questo proposito. Nel caso di primarie di coalizione un iscritto può avanzare la sua candidatura se sottoscritta dal 35% dell'assemblea cittadina o dal 20% degli iscritti. Come si vede il Pd può avere alle primarie più di un candidato, oltre a quelli di altre formazioni politiche o civiche.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/9/2010 alle 20:35
@ Dirigente regionale e il pirata - La scelta alle primarie di Milano è davvero ricca e allettante. Stefano Boeri l'ho conosciuto pochissimo, soltanto in due o tre riunioni con qualche collega per discutere delle leggi urbanistiche regionali. Mi era sembrato molto sveglio, preparato, moderno. Valerio Onida è stato invece per alcuni mesi un esperto della commissione istituzionale che presiedevo prima ancora che diventasse Presidente della Corte costituzionale. Ero un genio del diritto con una capacità incredibile di trovare le formule giuridiche più adatte per risolvere le situazioni più intricate. Mi era stato di grandissimo aiuto. Non me la sento di dare giudizi politici. Ripeto che sono fiero che il centro sinistra sia in grado di presentare candidati di tale levatura intellettuale e capacità di concretezza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/9/2010 alle 20:39
Avrei anch'io tante cose da dire sul congresso provinciale ma credo che la serietà del blog richieda di stare sull'oggetto della discussione. Dico solo, al proposito, che le primarie devono essere le più aperte e concorrenziali possibili come, appunto, a Milano. Il termine di "paragone virtuoso" ci sta tutto.
Scritto da Vittorio il 29/9/2010 alle 20:53
Sig Adamoli la matematica non è un'oppinione, chi e come uno può avere il 35%dell'assemblea se non vengono concordate nelle segreterie e i gruppi di sostegno o il 20% degli iscritti...per onestà intelettuale cerchi di non abbindolare chi lo statuto non lo conosce puro elettore e chi in buona fede i sotterfugi non li conosce o meglio, non pensa che ci siano
Scritto da Armando il 29/9/2010 alle 21:00
Per il congresso perchè si è candidato solo il buon Taricco? I sei giovani rivoluzionari non lasciavano comunicati stampa in cui dicevano di avere pronte le firme per un segretario? Invece si è rivelata una bolla di sapone. Bello criticare il candidato unitario se poi non si ha il coraggio di andare avanti. Almeno un pò di rispetto per coloro che hanno firmato. Ammesso che non sia l'ennesiama bufala mediatica.
Scritto da Franco Lodi il 29/9/2010 alle 21:52
Effettivamente se un iscritto ha bisogno del 35% della sua assemblea oppure del 20% soltanto degli iscritti, i candidati del Pd possono essere più di uno. Poi bisogna anche considerare che un simpatizzante ed elettore del Pd non iscritto non ha bisogno di questi supporti. A Milano infatti nessuno dei quattro candidati è iscritto e la competizione sarà apertissima.
Scritto da Rosangela M. il 29/9/2010 alle 22:48
Va benissimo richiamare le regole statutarie e sottolinearle. Meno male che c'è qualcuno che lo fa. A me piacerebbe però che ci siano dappertutto candidati alle primarie che non debbano rispettare quelle regole perchè non iscritti al Pd. come a Milano. Sotto questo profilo Milano, una volta tanto, è proprio un esempio da seguire.
Scritto da Un Pd Sesto S. Giovanni il 29/9/2010 alle 22:57
Scrive @Molinari “… noi siamo persone serie e ci comportiamo dicendo quello che pensiamo e facendo quello che diciamo”. Impegnativa la questione ….. Ma saranno all’altezza i varesini di cotanta serietà di questo nuovo PD che va profilandosi? Non è che i varesini si immaginavano un PD più ludico, che facesse giochi di prestigio, momenti di simulazione e dissimulazione, spettacoli con saltimbanchi, acrobati e contorsionisti? Il riferimento al mondo circense è del tutto casuale. Ho appena interrotto la lettura (anzi, la rilettura) di “Opinioni di un clown” di Heinrich Boll (senza Umlaut e senza l’antipatica “e” sostitutiva). E, soprattutto, non è una critica a Molinari ma, semplicemente, una riflessione sull’inutilità delle parole. A proposito di parole, per chiudere il cerchio logico di Molinari, è opportuno domandarsi anche: “Ma pensiamo a quello che facciamo?”
Scritto da Mafalda il 29/9/2010 alle 23:42
Statuto PD Art.18- 3. Nel caso di primarie di coalizione, gli iscritti al Partito Democratico possono avanzare la loro candidatura qualora essa sia stata sottoscritta da almeno il trentacinque per cento dei componenti dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente, ovvero, da almeno il venti per cento degli iscritti nel relativo ambito territoriale. 4. Qualora non si svolgano primarie di coalizione, si procede con le primarie di partito, a meno che la decisione di utilizzare un diverso metodo, concordato con la coalizione, per la scelta del candidato comune non sia approvata con il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente. 5. Nel caso di primarie di partito, la candidatura a Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione può essere avanzata con il sostegno del dieci per cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero con un numero di sottoscrizioni pari almeno al tre per cento degli iscritti nel relativo ambito territoriale. Questo solo per specificare che in caso di primarie di Partito la percentuale a sostegno del candidato scende (comma5) Rimane l’incognita del regolamento : 2. Il Regolamento per lo svolgimento delle primarie di coalizione, definito d’intesa con le forze politiche alleate, è approvato con i voti favorevoli della maggioranza assoluta dei componenti della Direzione del Partito Democratico del livello territoriale corrispondente. Tale Regolamento stabilisce le norme per l’esercizio del diritto di voto, le modalità e i tempi per la presentazione delle candidature e la convocazione della consultazione, disciplina la competizione per la fase che va dalla presentazione delle candidature alle elezioni, fissa modalità rigorose di registrazione dei votanti e di svolgimento delle operazioni di voto. MESSA COSI’mi sembra che non ci siano spazi per eventuali outsider (Papa nero)che non abbiano a sostegno qualche Partito o almeno una lista civica corposa e organizzata.
Scritto da Maria Rossa il 30/9/2010 alle 00:00
@Ranuccio. Probabilmente ha ragione. Il taglia e incolla deve avere saltato una riga. Comunque tranquillo: scrivo generalmente bene e in modo corretto. C'è una differenza tra me e lei: anche quando mi capita di leggere qualche errore di grammatica o di forma, generalmente evito queste affermazioni gratuite, anche perchè evito i giudizi sulle persone in genere. Però visto che le piace dare i voti, io posso permettermi di darle un tre in gentilezza?
Scritto da Luisa Oprandi il 30/9/2010 alle 00:00
@Ranuccio. Se invece si riferisce a qualche parola battuta male si rilegga tanti commenti sui vari blog e anche qualche giornale on line e vedrà quanti ce ne sono di refusi, quanta punteggiatura messa a caso, quante doppie sbagliate. Poi sa, fino ad ora mi hanno detto un po' di tutto e mi va bene anche questa. Essendo una che non si arrabbia, scriverò ancora e, se mi capiterà di essere nel numero elevato di coloro che possono sbagliare, pazienza. Errare Humanum est.
Scritto da Luisa Oprandi il 30/9/2010 alle 00:06
@Anna A.scrive:” Francesco C. ha ritirato fuori la storia del congresso provinciale. Sarebbero bastate 37 firme per presentarsi alla segreteria provinciale.” In verità non è solo così. A sostegno della candidatura a Segretario provinciale andava presentata una lista composta da 120 delegati per l’Assemblea provinciale, suddivisi in maniera proporzionale aritmetica tra gli 85 circoli della provincia. Praticamente impossibile per chi non avesse alle spalle una corrente organizzata. Questo ha fatto desistere persone fortemente motivate e di valore dal momento che in una qualche misura tutti i capi corrente hanno preferito optare per il candidato “unitario”che consentiva di uscirne senza vincitori né vinti. Fa ben sperare il fatto che i 120 delegati dell’unica lista Taricco che andranno a comporre l’assemblea Provinciale siano stati indicati dai Circoli in maniera democratica. Se ci sono intelligenze sufficienti (e ci sono),questo potrebbe portare alla nascita di una minoranza (o forse maggioranza) propulsiva e di cambiamento
Scritto da Maria Rossa il 30/9/2010 alle 00:24
@Adamoli. "Ero un genio del diritto con una capacità incredibile....intricate". Un errore di battiura (ero al posto di era) cambia il senso di una frase e fa passare per autoesaltazione quello che, in realtà, voleva essere, da parte tua, un modesto riconoscimento delle capacità di Onida. Maledetta tastiera che ci fa fare brutte figure, soprattutto se siamo di fretta.
Scritto da Luisa Oprandi il 30/9/2010 alle 01:56
Grazie Luisa per avermi evidenziato una smagliatura nella mia risposta a "dirigente regionale" e "il pirata. Per fortuna, "ero" al posto di "era" costituiva un errore così evidente, e perciò lieve, che neanche un "nemico" avrebbe potuto pensare ad una mia autoesaltazione. Valerio Onida mi era apparso davvero per tutti i mesi della sua collaborazione, preziosissima per me, un genio del diritto. La successiva presidenza della Corte costituzionale lo ho confermato davanti al grande pubblico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/9/2010 alle 08:44
Maria Rossa è una conoscitrice invidiabile delle regole interne del Pd. Dovrebbe sostituirmi nella commissione nazionale Statuto. Sono convinto che farebbe benissimo, senza messunissima ironia. Una sola osservazione di merito sulle ultime due righe: Valerio Onida a Milano che cosa è se non un "papa straniero", meglio un candidato esterno ai partiti? Una persona che si presenta alle primarie deve avere però qualche sostegno minimamente organizzato. Guarda il quarto candidato alle primarie di Milano: Sacerdoti è un'ottima persona ma nessuno ne parla e non è certamente lui a conferire smalto alla competizione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/9/2010 alle 08:50
Maria Rossa è informata bene, ma il regolamento non prevede soltanto una proporzione aritmentica tra circoli, ma la possiblità di presentare una lista in un solo circolo con il 30% degli iscritti. credo che il segretario debba rappresentare il territorio, in primis.
Scritto da Anna A. il 30/9/2010 alle 10:22
Leggo con interesse il suo post. Condivido tutto. Mi auguro anche che il Pd varesino, come da tempo chiedo insieme ad alcuni amici, sappia fissare la data delle primarie, oltre a dichiararne la teorica adesione. Quindi, vorrei che il giorno successivo al congresso cittadino il nuovo direttivo possa indire le consultazioni anche d'accordo con gli alleati, IDV e Sel, che non sembrano contrari. Solo con l'adeguato tempo, si eviterà un mero toto-candidato in cui si sceglie il più "bello".
Scritto da Andrea Civati il 30/9/2010 alle 14:31
@Anna A.- Sì se un candidato avesse voluto perdere alla grande c'era questa possibilità, ovviamente il candidato unitario si sarebbe presentato con i suoi delegati in tutti i circoli....Tieni presente che se una lista non superava il 5% non aveva diritto a nessun delegato in Assemblea provinciale.Il territorio per il segretario provinciale è tutta la provincia , di conseguenza il legame con il territor io si esprime con l'interscambio di idee (si spera) con tutti gli 85 circoli del varesotto.
Scritto da Maria Rossa il 30/9/2010 alle 22:32
@Adamoli- “Una persona che si presenta alle primarie deve avere però qualche sostegno minimamente organizzato.”credo che abbiamo detto le stesse cose..Quello che intendevo mettere in evidenza è: 2. Il REGOLAMENTO per lo svolgimento delle primarie di coalizione, definito d’intesa con le forze politiche alleate, è approvato con i voti favorevoli della maggioranza assoluta dei componenti della Direzione del Partito Democratico DEL LIVELLO TERRITORIALE CORRISPONDENTE. Tale Regolamento stabilisce le norme per l’esercizio del diritto di voto, le modalità e i tempi per la presentazione delle candidature e la convocazione della consultazione, disciplina la competizione per la fase che va dalla presentazione delle candidature alle elezioni, fissa modalità rigorose di registrazione dei votanti e di svolgimento delle operazioni di voto.—ORA nulla vieta che il Regolamento venga mutuato da quello di Milano, ( sul quale mi sembra la maggior parte esprima giudizi favorevoli) ma anche nulla impedisce che a Varese ne venga steso uno più restrittivo verso eventuali “papi stranieri”in difesa magari di un mal riposto orgoglio di Partito.
Scritto da Maria Rossa il 30/9/2010 alle 23:08
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