Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/10/2010 alle 10:02

Suggestiva e promettente l’assemblea nazionale del Pd di fine settimana a Malpensa Fiere. È una novità assoluta. La finalità di questa scelta è chiara: convincere che il Pd ha ritrovato la sintonia col nord del Paese. Per essere alla pari con le aspettative non basterà però elencare i guasti prodotti dalla politica berlusconiana del “non fare” degli ultimi due anni e mezzo.
Da Busto bisognerà parlare chiaramente all’Italia intera. Mai dimenticare infatti che la Lombardia è diventata grande quando ha saputo svolgere una funzione nazionale facendo coincidere il suo destino e il suo profitto con il destino e il profitto di tutti gli italiani. Oggi c’è una ulteriore novità che unifica la Lombardia e il nord con il sud d’Italia. È la necessità di difendere la legalità contro le mafie che stanno incrementando pericolosamente, anche qui, la loro presenza inquinando il sistema delle imprese e distorcendo il mercato della concorrenza. È un fenomeno emergente che va combattuto senza tregua.
Al  nord come in tutta la penisola la compromissione ambientale ha raggiunto limiti non più sopportabili. Il percorso di crescita economica va orientato al risparmio energetico, alla conservazione del patrimonio fisico, alla cura del rapporto tra l’economia e l’ecosistema naturale. Nulla di uguale al vecchio e inerte ambientalismo del “no”. I dati economici di tanti Paesi in crescita, come la Germania, dimostrano che il creare “lavori verdi” con l’aiuto di incentivi governativi aiuta fortemente l’economia. Innovazione, semplificazione burocratica, clima collaborativo fra datori di lavoro e dipendenti, sono i pilastri irrinunciabili per aumentare la ricchezza da redistribuire.
Il rapporto con la Lega nord è un altro tema su cui il Pd è atteso al varco. Dire che la Lega è un partito radicato sul territorio è giusto. Affermare che è forte perché è una forza non ideologica, né di destra né di sinistra, è una gran balla. Per molti aspetti la Lega è un partito, come ce ne sono tanti in Europa sulla cresta dell’onda (tutti di destra), che fanno del localismo e della chiusura identitaria il loro piatto forte. Va detto però che il successo della Lega è stato favorito dall’ottusità di una parte della politica che non ha visto per tempo i problemi di sicurezza che l’immigrazione poteva provocare come dimostra il numero degli stranieri nelle carceri italiane.
Il contrasto alla cultura della Lega deve essere chiaro nel segno dell’Europa, dell’interesse nazionale, della legalità e della sicurezza garantita dallo stato. Detto questo il confronto sul federalismo, cioè su una nuova forma di stato nel rispetto dei principi costituzionali, deve essere attuato con determinazione puntando ad una convergenza reale.
Da ultimo una parola chiara sul Pd  federale. Bisogna passare dalle enunciazioni statutarie, valide e moderne, alla loro applicazione. Confermando in modo definitivo che questo indirizzo regionale e territoriale non potrà mai sfociare nel partito del nord.

PS. Questo pezzo  è stato pubblicato oggi sulla prima pagina della Prealpina.
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 25 commenti -
Condivido l'agenda dei temi che proponi all'assemblea del PD e sarà interessante valutare, sulla base della tua scaletta, il dibattito e le conclusioni che ci saranno. Mi permetto una chiosa sul problema sicurezza-immigrazione. Posto che il problema c'è e che andrebbe affrontato una buona volta dal PD, magari a partire proprio da Varese, fuori dal dilemma buonismo-cattiveria, il discorso delle carceri è fuorviante. (continua)
Scritto da SM il 7/10/2010 alle 11:47
Gli spunti sono tanti e interessanti. Magari sul blog non c'è la pazienza e il tempo di leggere cose lunghe ma io credo che servano per non cadere nella trappola della superficialità che trovi on line fin troppo facilmente. Sul federalismo concordo. La lotta alla cultura della Lega non può portare alla rinuncia a riformare lo stato italiano che fa acqua pericolosamente.
Scritto da Bortoluzzi il 7/10/2010 alle 11:50
Al netto dei "delitti" legati alla regolarità della loro presenza (permessi, etc) gli ultimi dati (Caritas migrantes e altri) ci dicono che l'incidenza della criminalità tra gli immigrati è uguale a quella tra gli italiani. Il problema è che i reati tipici degli immigrati, sono quelli tipici dei poveri, quelli di microcriminalità (furti, borseggi, ....), quelli cioè meno gravi, ma più percepiti dalla popolazione. A questo fenomeno si lega il problema e le risposte che vanno elaborate.
Scritto da SM il 7/10/2010 alle 11:54
Mi va bene la condanna del vecchio ed inerte ambientalismo del "NO", ma il Pd dovrebbe spiegare bene che cos'è l'economia verde che proponete. In Germania non sono chiacchiere ma politiche concrete e verificabili.
Scritto da Garbelli Renato il 7/10/2010 alle 12:07
caro adamoli,era ora! era ora che anche lei nel suo blog scoprisse l'ecogia,naturalmente quella vera cioè quella del PD non "l'ambientalismo del no"che tanto comodo ha fatto a chi, PD compreso,di ambientalismo ne ha fatto poco,aspettiamo i fatti.Spero non sia la stessa storia della campagna porta porta che dovevate fare e che non è mai partita
Scritto da mottaangelo il 7/10/2010 alle 12:23
Lancio una provocazione: cosa ne pensano allora nel PD di discariche inceneritori e centri di sviluppo per il recupero di materia dei rifiuti?
Scritto da un addetto il 7/10/2010 alle 12:33
Adamoli, con questa Lega io non comincerei neanche a parlare di federalismo. Su questo punto dissento nettamente.
Scritto da Iscritto Busto A. il 7/10/2010 alle 13:20
L'articolo è buono però vorrei vederti più grintoso, più forte e pesante in certe affermazioni. Tu sei leggero, raffinato, ma rischi di non essere compreso fino in fondo. Un esempio, tu dici: "sicurezza garantita dallo stato". Dovresti aggiungere "non dalle ronde", che è il tuo pensiero. Perchè non lo dici apertamente?
Scritto da Pierferfinando il 7/10/2010 alle 13:29
Rilancio l'interrogativo di Pierferdinando. Adamoli è preciso e raffinato, mai superficiale, nel suo argomentare. Ma è vero o no che dovrebbe essere più pesante e forte nei suoi articoli sulla Lega e sulla destra in generale? Qualche volta ho anch'io questa impressione. Mi piacerebbe avere delle risposte dagli altri lettori del blog.
Scritto da Lucky il 7/10/2010 alle 14:07
Caro Giuseppe, ai temi che tu tocchi e sottolinei con forza, io, aggiungerei due argomenti che ritengo siano la vera emergenza nazionale da affrontare ovunque ed ad ogni livello. Lavoro e famiglia. Senza lavoro si perde il senso ed il rispetto di se, non si ha più un ruolo sociale. Senza lavoro i talenti vanno sprecati, ma cadono anche le speranze. Senza lavoro i giovani non fanno famiglia. Senza lavoro chi ha cinquanta anni si sente perso e il Paese perde intere generazioni. Essere disoccupati è uno stato di prostrazione devastante. Le famiglie non ce la fanno più. Occorre re-inventarsi un welfare comunitario indirizzato al sostegno delle famiglie. Più asili nido, più scuole materne, più costi accessibili, quoziente familiare adeguato e proporzionato al reddito, assegni familiari pesanti, valorizzazione del ruolo della donna per il suo lavoro in famiglia. Se vogliamo essere un partito nazionale, se vogliamo essere un partito vicino alla gente questi sono i due temi da prendere di petto e su cui riscrivere la nostra intera agenda politica.
Scritto da roberto molinari il 7/10/2010 alle 14:13
I temi toccati sono interessanti e meritano tutti un approfondimento. Leggo, però, alcuni commenti che si soffermano, in particolare, sulla mancata attuazione di serie politiche ambientali in Italia. L’esempio positivo della Germania, da Lei citato e ripreso da @Garbelli, potrebbe essere il frutto della presenza di un forte partito/movimento verde che, in quel Paese, a partire dagli inizi degli anni ’80, ha acquistato sempre più voti o, quantomeno (ad eccezione di qualche piccola debacle), ha sempre ben tenuto . Ma noi italiani, si sa, siamo diversi. Anche il nostro movimento verde (guai a chiamarlo partito, si arrabbiavano!) è nato nella prima metà degli anni ’80, si è dato un colore politico nuovo (quello “verde” legato alla natura) ed un simbolo (il sole dei Verdi Sole Che Ride) tanto caro anche a San Francesco (“fratello sole”). Poi, siccome il verde-verde non piaceva, sono nati i rosso-verdi (ex Dp), i quali, aggiungendo la connotazione pacifista al movimento, quale altro nome meglio di “Verdi Arcobaleno” potevano scegliere? In questo trentennio, soffocati dai personalismi (gli stessi del PD), i Verdi non sono mai riusciti a produrre un’elaborazione politica propria, originale ed incisiva. Ciò nonostante una forte presenza ambientalista (le associazioni che conosciamo tutti). Nel sistema proporzionale i verdi hanno solo goduto della rendita derivante da queste associazioni ambientaliste. Nulla di più. Il partito dei Verdi non è morto con Pecoraro Scanio ma insieme ad Alex Langer, in quel lontano giorno di luglio, sotto un albicocco. Mi scuso con Adamoli se ho “virato” troppo dal tema originario del post ma è triste vedere che il PD non faccia tesoro delle esperienze altrui. P.S.: se l’ex senatore Cortiana legge questo commento (magari è improbabile, però, non si sa mai …) lo prenda come un invito a ritornare in politica ….
Scritto da Mafalda il 7/10/2010 alle 14:30
In un'assise così importante come quella di Busto A. non dovrebbe mancare anche un po' di "SANA AUTOCRITICA".riguardo i rapporti sovente intercorsi tra DS e Lega (...ai tempi della "costola della sinistra") a partire da... Varese nella Betlemme di Bossi. In quanti hanno tramato per assessorati in città ed un po' di potere in Provincia. E poi...fu sempre solo lega... Chi ha pagato e/o fatto autocritica per questo?
Scritto da FABRIZIO il 7/10/2010 alle 14:46
Le cose che scrive Molinari sul lavoro che manca le sottoscrivo integralmente. Per noi è un problema serio, per il sud un problema che rischia di devastare ben due generazioni.
Scritto da Michele S. il 7/10/2010 alle 15:30
Ringrazio ancora una volta Giuseppe per il suo ennesimo contributo e stimolo a rilanciare questo Partito Democratico un po’ spento e privo d’iniziativa. I molti temi di cui abbiamo parlato venerdì scorso nell’incontro pubblico che si è tenuto a Saronno ed i contenuti dell’articolo ripreso in questo post mi stimolano ancor più a partecipare alla prossima assemblea nazionale con spirito propositivo e critico. Legalità, ambiente, giustizia sociale, federalismo, sono tutti temi sui quali il PD deve marcare una posizione chiara, distinta e condivisa. Mi soffermo, però, in particolare, sul tema dell’ambiente e sul commento di Mafalda, che con la sua corretta ed impietosa diagnosi ha ben ricostruito la irreversibile patologia che ha condannato i Verdi italiani ad un destino politico infausto. Negli anni ’80 ho creduto e condiviso con altri le potenzialità di rinnovamento dell’ecologismo politico, ho partecipato alla fondazione della Federazione dei Verdi, ho contrastato per circa trent’anni la sua dipendenza culturale dagli ideologismi di sinistra, che hanno sempre impedito un’autonoma elaborazione politica dell’ecologismo italiano e condannato i Verdi ad un ruolo marginale nella politica italiana. Oltre alla mediocrità dei suoi rappresentanti, è stata proprio questa dipendenza culturale la principale differenza tra i Verdi ed i Grunen , che ne ha condizionato il diverso destino politico. Ringrazio Mafalda anche per aver ricordato il compianto Alex Langer, che con la propria morte ha segnato la fine dell’unico genuino tentativo di fare dei Verdi una forza politica capace di stimolare anche il rinnovamento della sinistra italiana.
Scritto da Leonardo C. il 7/10/2010 alle 16:33
Dai vari commenti si evince l'importanza dell'economia verde e la necessità di renderla concretamente praticabile. Senza una politica governativa all'altezza questo obiettivo non è raggiungibile. Pur non essendo del Pd vi auguro di riuscire nell'intento.
Scritto da Stefano Gilli il 7/10/2010 alle 16:45
Sono soddisfatto delle righe finali sul partito. Lo diciamo in tanti ormai. Partito federale ma nazionale si. Partito del nord, no. Eppure i giornali locali anche nei giorni scorsi hanno continuato ad equivocare su questo punto. Meglio ripetere.
Scritto da Maroni L. il 7/10/2010 alle 16:56
Da sinistra devo dire che sono invidioso per queste vostre discussioni. Questa mattina avevo previsto che un articolo tutto sommato lunghetto per un blog non avrebbe provocato una discussione degna di nota. Invece è successo il contrario. Con qualche commento su una "politica verde" assolutamente apprezzabile. Sul mio versante, nonostante Vendola, il deserto.
Scritto da Mario T. il 7/10/2010 alle 17:17
SM mette il dito nella piaga. Nell'articolo hai esagerato nel dire che le carceri italiani hanno tantissini ospiti stranieri. La ragione l'ha spiegata bene SM. Tu però hai ragione nel dire che la sinistra ha sottovalutato il prblema.
Scritto da Dioscuro il 7/10/2010 alle 18:08
Il Pd di Varese condivide quello che dici tu? Mi piacerebbe sapere se ne hai parlato con Tosi e Marantelli?
Scritto da Enne Enne (VA) il 7/10/2010 alle 18:10
Non ho molto da aggiungere, solo due sottolineature: la "sufficienza" dimostrata dalle forze politiche di centrosinistra nei confronti della cosiddetta "microcriminalità" che, anche se micro produce non piccole tragedie; basta pensare al furto di un'auto per chi ha i soldi contati. Il lavoro: solo con una economia sostenibile e innovativa sarà possibile risolvere il problema. Molinari dice bene. Occorre però trovare anche le risorse. E qui le risposte possono arrivare solo dalla "buona politica”.
Scritto da Angelo Eberli il 7/10/2010 alle 19:33
@ Dioscuro. Secondo le ultime rilevazioni del ministero della Giustizia, su un totale di 68.258 detenuti 24.966 sono stranieri (36,6%). Adamoli ha esagerato? Sono pochi? Ma sapete far di conto?
Scritto da Filippo Valmaggia il 7/10/2010 alle 21:02
I commenti hanno arricchito molto l'articolo che doveva stare dentro le 3.000 battute e dare solo alcuni punti di riferimento. Le annotazioni su carceri, lavoro, famiglia, sono molto valide. Rilevante l'interesse forte per la cosiddetta "economia verde" con annotazioni che riprenderò. Gradito il ricordo di Alex Langer. Domani e dopo l'assemblea discuterà una serie documenti che sono già pervenuti a suoi componenti. Spero che alla fine risultino stringati e non burocratici.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/10/2010 alle 22:39
La Lega l'ha fotografata bene. Questo scatto è suo, di Rossi e di altri. Ma la posizione che traspare ufficialmente dal Pd, soprattutto di Varese, è un'altra.
Scritto da Rosangela M. il 7/10/2010 alle 22:53
Motta Angelo ha ragione. Meglio tardi che mai, purché il Pd non scherzi facendo solo propaganda con la politica ambientale.
Scritto da Botta Luigi il 7/10/2010 alle 23:46
Nel paese dei commenti, degli editoriali, della morale da fare agli altri, servono concretezza e vicinanza ai cittadini, da parte di cittadini eletti di cui si fidano. ne ho avuto conferma anche in questi giorni: per far passare le cose "grandi" - che sappiamo, conosciamo e dovremo fare - si deve iniziare ad essere concreti sulle piccole. Dall'assemblea nazionale si esca rafforzati. Buon lavoro a tutti. (Lega? Ecco: http://chartitalia.blogspot.com/2010/10/lega-ladrona-radio-padania.html)
Scritto da FrancescoG. il 8/10/2010 alle 09:25
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