Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 8/10/2010 alle 10:05

Il Pd ha espresso alla Camera due giorni fa la solidarietà alla Cisl per gli attacchi subiti nei giorni precedenti e ha chiesto al governo di riferire in Aula. Benissimo. La solidarietà del Pd è certamente sincera e unanime. Ma non basta. L’assemblea nazionale oggi a Busto deve dire qualcosa di più sul piano politico. Le relazioni sindacali e industriali hanno una loro logica di autonomia che deve essere rispettata. Ma posso dire che la difesa dello status quo in questo campo è profondamente sbagliata? Credo che bisogna non dirlo ma urlarlo. Io lo faccio anche se, forse, una buonissima fetta di lettori la pensa diversamente.
Il modo e il luogo migliore per discutere, mettere alla prova, magari cambiare  la linea innovativa e d’avanguardia della Cisl è dentro il confronto con le parti sociali.
La Cgil si appresta a farlo, i suoi rapporti con la Cisl stanno migliorando (dichiarazione di Guglielmo Epifani) e quelli con Confindustria sono avviati verso un disgelo costruttivo. La politica non può stare inerte sulle politiche del lavoro. Deve incoraggiare il cambiamento, preparare le condizioni di contorno istituzionale. Prima che la tensione cresca troppo, prima che sia troppo tardi. Solo così la solidarietà espressa in Parlamento non resta un atto banale o ipocrita. Questo riguarderebbe tutta la politica, ma in modo assolutamente speciale il Pd e il centrosinistra.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 44 commenti -
Finalmente qualcuno del Pd che difende la Cisl, sotto attacco in modo incomprensibile. Se sbaglia la si contrasti con le idee.
Scritto da Ossola A. il 8/10/2010 alle 10:49
Si vede subito dove batte il tuo cuore. Il mio batte da un'altra parte ma importante è averlo, un cuore, e apparire per quello che si è.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 8/10/2010 alle 10:54
Su lavoro e relazioni industriali è bene che il PD si ponga finalmente l'obiettivo di arrivare ad una posizione condivisa al proprio interno, che non sia l'appoggio ondivago o pregiudiziale a questa o quella confederazione. Forse le condizioni per iniziare sono migliori a livello locale, dove l'unità d'azione tra Cisl e Cgil ha comunque retto anche in questi ultimi tempi, che non a livello nazionale. Potrebbe essere una delle prossime sfide del congresso provinciale del PD?
Scritto da Sergio Moia il 8/10/2010 alle 11:14
Il problema dei contratti di lavoro a livello nazionale, territoriale o aziendale riguarda tutti i cittadini e anche i partiti se ne devono occupare. Il silenzio sarebbe sbagliato e più sbagliato ancora sarebbe intervenire di soppiatto senza darlo a vedere e senza assumere precise responsabilità. E quello che, da dentro il Pd, si è fatto più di una volta a vantaggio della Cgil.
Scritto da Giulio Carlini il 8/10/2010 alle 11:28
io mi chiedo però se gli atteggiamenti di Bonanni e le decisioni della CISL siano o meno da considerarsi tra le cause di questi gesti, che probabilmente sono inconsulti e da condannare solo se violenti.
Scritto da emanuele martini il 8/10/2010 alle 11:50
Approvo Sergio Moia. Se il congresso provinciale del Pd non parla di queste cose di che cosa parla?
Scritto da Ex sindacalista Cgil il 8/10/2010 alle 12:08
@Emanuele Martini. Considerazione sbagliata e giustificazionista. Le posizioni che si considerano non condivisibili si contrastano con la dialettica delle idee. La Cisl delle sue scelte rende conto alla sua base come ogni sindacato.
Scritto da Perrucchetti Luigi il 8/10/2010 alle 12:56
Emanuele Martini, sei totalmente fuori strada secondo me. La tua strada è scivolosa e pericolosa. Battiamoci sulle idee. Con questi gesti è meglio lasciar perdere. Analizzare se sono giustificati o no, è già metterse su una prospettiva da scartare.
Scritto da Stefano Gilli il 8/10/2010 alle 13:30
La Cisl non deve lasciarsi intimorire e la Cgil deve fare pulizia dei suoi pochi violenti. Non se la via imboccata da Bonanni sia giusta ma certamente è quella più dinamica contro il conservatorismo..
Scritto da G.F. il 8/10/2010 alle 15:10
La violenza è sempre un errore anche quella verbale. La strategia della tensione tanti anni fa era cominciata così. Non bisogna esagerare, non vedo tante rassomiglianze, ma le dichiarazioni preoccupate di Epifani la dicono lunga sui rischi che corre la stessa Cgil. La Fiom dovrebbe darsi una regolata e il Pd parlare chiaro guardando alla condizione delle fabbriche e ai diritti acquisiti. Nessun atteggiamento ammiccante alle frange più estreme ma appoggio al rientro della Cgil con dignitaà nelle trattative. Mi pare che ci sia condivisione di questa linea. Buona Assemblea da uno di sinistra responsabile.
Scritto da Mario T. il 8/10/2010 alle 15:20
Caro Sergio, hai perfettamente ragione. Il congresso provinciale del Pd non può non trattare il tema delle relazioni sindacali e industriali che è assolutamente vitale per una grande forza nazionale di centrosinistra
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/10/2010 alle 16:20
La violenza è quella che subiscono gli operai.
Scritto da Filippo Valmaggia il 8/10/2010 alle 16:26
Giusta presa di posizioine. Sui contratti la Cisl ha una posizioine coraggiosa mentre la Cgil è sempre stata al traino e arriva dopo. E' un sindacato conservatore. Però Bonanni a volte ha un atteggiamento indisponente.
Scritto da Giuseppe F. il 8/10/2010 alle 19:56
Ho ascoltato il tg3. Di questo problema non hanno fatto cenno. Sono un giovane che si sta interessando di sindacato. Credo che il Pd debba prestare più attenzione ai rapporti fra le parti sociali. Sono contrario alle "gabbia salariali" ma la contrattazione differenziata per azienda e per territorio la trovo giusta.
Scritto da Stefano Lodi il 8/10/2010 alle 20:01
Martini-Perrucchetti-Gilli: La violenza è sempre da scartare ma la protesta è sacrosanta. Senza voler entrare a fondo nel merito della questione , vorrei però porre in evidenza un paio di questioni. “Le idee si combattono con le idee”, vien detto e con giusta ragione,infatti in politica funziona così ;tutti i cittadini uguali davanti alla legge,(si fa per dire), tutti con gli stessi diritti di cittadinanza e di libertà d’espressione politica, culturale, religiosa, sessuale. Ora invece , nelle contrattazioni sindacali le due parti padronale e sindacale non partono alla pari e con i medesimi diritti, tant’è vero che si dice “padrone”o in maniera soft “datore di lavoro” che non ha proprio lo stesso significato di “fratello”.Quindi abbiamo una competizione che parte già in maniera diseguale, infatti si chiama “contrattazione” e contrattare generalmente significa accordarsi sulla soluzione migliore, condivisibile fin che si vuole ma mai “giusta”, perché come abbiamo visto le due parti non hanno il medesimo potere contrattuale. Va anche detto che una busta paga più leggera,un orario di lavoro prolungato,le condizioni ambientali più o meno salubri e la pressione psicologica,cambiano eccome se cambiano le condizioni di vita del lavoratore o lavoratrice anche quelle della sua famiglia. Quindi il contrasto (quando esiste ma quasi sempre c’è),non è tra idee diverse ma tra INTERESSI diversi, dove ognuno cerca di tirare l’acqua al proprio mulino. Il padrone col secchio e il lavoratore con le mani, ma così va il mondo e non saremo certo noi a cambiarlo. Quando una parte che rappresenta i lavoratori, cioè un sindacato dà la sensazione (badate bene la sensazione) di tradire un mandato di fiducia, gli si dà del venduto (come all’arbitro che bara.)Va anche sottolineato che come Pomigliano insegna , livellare al ribasso le condizioni di lavoro non ha effetto solo per i lavoratori della ditta in questione,ma influenza in tempo di crisi, varie contrattazioni anche le più disparate. Ora i violenti vanno cacciati dai Sindacati non solo per una questione etica ma perché veramente danneggiano tutta la categoria dei lavoratori, ma anche il sindacato non può rinunciare a quella missione di giustizia sociale e redistribuzione del reddito per la quale è nato. Sta alla politica creare motivo di sviluppo economico , mica al sindacato riducendo i diritti..
Scritto da Maria Rossa il 8/10/2010 alle 20:29
Condivido la posizione di Giuseppe F. Alla lunga si vedrà che la Cisl ha avuto ragione. La Cgil è il primo sindacato ma certe volte è come se porta un gran peso nelle vele. Non riesce a librarsi in volo. Troppo statico e fermo sul passato.
Scritto da S. Angelini il 8/10/2010 alle 22:48
Dai telegiornali ho capito che il Pd ritiene di essere alla viglilia delle elezioni. Troppa propaganda. Perfino Letta è stato duro al limite dell'irresponsabilità. Questo non vi salverà dalla sconfitta. Adamoli tu dovresti capirlo per primo. Sono speranzoso che dentro di te tu lo capisca. Altrimenti sarebbe un segno di lucidità calante.
Scritto da Uno che ti votava il 8/10/2010 alle 22:55
Giuste le ultime parole di Maria Rossa. Per questo era nato il Pd. Tradirà queste speranze? Speriamo di no.
Scritto da Iscritto Busto il 9/10/2010 alle 08:28
Meno male che il blog dedica attenzione a questi problemi. Noto in generale troppa superficialità e sottostima di fenomeni che sono in sè rischiosi.
Scritto da Lucky il 9/10/2010 alle 09:40
Ammetto che non ho le idee chiare. A me sembra che i sindacati confederali siano pesantemente sbilanciati verso i tutelati e gli stratutelati, in particolare i pensionati (quant'è in percentuale il peso dello Spi nella Cgil?). Dall'altro mi chiedo se il modo per tutelare i precari è la riduzione dei diritti cui stiamo assistendo: è giusto aumentare gli straordinari obbligatori, come succede a Pomigliano? E' questa la strada per arrivare a tutelare di più chi oggi non ha tutele?
Scritto da davide il 9/10/2010 alle 14:00
avere una linea condivisa è certo un auspicio condivisibile da tutti,un po piu difficile avere una linea vincente, perchè sara 'anche vero come dice Moia che a livello locale l'unita di azione tra CISL e CGIL ha retto di piu,il punto è amio avviso che i risultati sono scarsi, gli accordi sempre al ribasso.é altresi vero che nel sindacato ci sono problemi di regole e di trasparenza e qui forse il PD non centra,es..possibile che non si riesca neppure a sapere quanti iscritti abbia un sindacato?
Scritto da mottaangelo il 9/10/2010 alle 14:13
E’ uno dei miei commenti più brevi: in attesa che Cordero di Montezemolo, D’Alema & Co. redigano il nuovo Statuto dei Lavoratori, mi associo al commento del compagno Filippo Valmaggia ;-)
Scritto da Mafalda il 9/10/2010 alle 15:28
Mi congratulo per l'intervento che hai fatto all'assenmblea nazionale di oggi. Efficace e con un filo conduttore solidissimo. Il fatto di essere stato il solo rappresentante della provincia ad intervenire e che ti abbiamo messo nella posizione d'onore subito prima del discorso finale di Bersani, dovrebbe essere per te un motivo di grande soddisfazione.
Scritto da Iscritto Samarate il 9/10/2010 alle 16:18
Nella mia ottica socialista è lo Stato che deve provvedere alla determinazione di prezzi e salari, mentre nel sistema capitalistico prezzi e salari sono regolati dal libero gioco delle forze di mercato. Nella mia ottica socialista è lo Stato che deve dotarsi di ampi strumenti di pianificazione per dirigere l’assegnazione di materie prime e investimenti. Anche i consumi vanno, in parte diretti. Agli imprenditori privati va tolto il potere di disporre dei mezzi produzione e devono diventare poco più che semplici impiegati dello Stato. La mia è una concezione di ordinamento economico antiliberale che attraverso il dirigismo statale ribadisca il primato della politica. Il superamento della lotta di classe è una logica conseguenza in una società organica in cui non esistono né “padroni” né tampoco “servi” ma dove tutti concorrono, secondo capacità e meriti, allo sviluppo della comunità. A Mafalda che ammicca ricambio il sorriso ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 9/10/2010 alle 17:11
Ti chiederei di pubblicare l'intervento di oggi all'assemblea nazionale del Pd. Così per curiosità.
Scritto da Elisabetta il 9/10/2010 alle 18:42
Ho letto su Varesenews alcuni scampoli del tuo intervento. Dove potrei trovare quello integrale?
Scritto da Valceresio il 9/10/2010 alle 18:55
Mentre Berlusconi fa il suo solito Putin tour (la battuta non è mia) ragazzi italiani muoiono per difendere interessi extra nazionali. Lasciamo il putiniere al gelo e richiamiamo i nostri soldati.
Scritto da Filippo Valmaggia il 9/10/2010 alle 19:25
Sul nostro blog (http://pdvedano.blogspot.com/2010/10/no-ad-un-paese-ingiusto-e-spaccato.html) abbiamo inserito il video con l'intervento all'Assemblea Nazionale PD del nostro concittadino Giuseppe Adamoli
Scritto da pino s. il 9/10/2010 alle 19:43
Per Valmaggia. Complimenti : ha superato lo stato sociale corporativo ( del fascismo che ha ingrassato i padroni ) ed è giunto al programma pseudo socialista della Repubblica Sociale di Salò.. Continui nello studio.
Scritto da Eia.eia alalà ! il 9/10/2010 alle 21:54
@ Eia.eia alalà. Ho superato anche il programma della RSI. Volo alto. Hoeher!
Scritto da Filippo Valmaggia il 9/10/2010 alle 23:05
Caro Filippo, tu parli di affermazione del “primato della politica” ma quello che prefiguri è un sistema che non ha più bisogno della politica perché la gestione del bene comune è ricondotta ad un “dirigismo statale” che opera secondo principi, valori e criteri propri e che non promanano dalla libera volontà popolare. La “società organica” che tu intendi, annulla differenze ed interessi particolari -subordinandoli al primato dello Stato elevato a sistema - ma la Storia ci narra quali siano stati gli esiti nefasti di questo modello ... Caro Filippo, ormai credo di aver capito come la pensi ed apprezzo il fermo convincimento con cui argomenti le tue opinioni. Ti segnalo, comunque, una singolare convergenza che immagino ti possa far piacere ;-) A proposito del tuo ideale di società “dove tutti concorrono, secondo capacità e meriti, allo sviluppo della comunità”, con queste stesse parole, oggi, all’assemblea nazionale del PD, il baldo Franceschini ha concluso il proprio intervento. Peccato, perché avevo deciso, da tempo, di non votare più chiunque avesse parlato - ancora e a vanvera - di merito. La meritocrazia non esiste ….. e tutti i politici lo sanno benissimo.
Scritto da Mafalda il 9/10/2010 alle 23:16
"La politica non può stare inerte sulle politiche del lavoro", però quando non lo è, quando il ministro Sacconi fa la sua parte voi lo criticate. Diciamo la verità: vi va bene solo quella contro i "padroni". Voi siete quelli che li chiamati ancora così. E poi pretendete di vincere le elezioni. Ma va là....
Scritto da G.F.B. il 9/10/2010 alle 23:19
Caro Adamoli, mi complimento per il Suo intervento, quale autorevole voce varesina ai lavori assembleari. Sarebbe interessante se potesse dedicargli un post, in modo da condividerlo con chi non lo ha sentito. A detta di molti, il Suo e quello di Franceschini (meritocrazia, a parte) sono stati i migliori.
Scritto da Mafalda il 9/10/2010 alle 23:29
Vorre anch'io pter leggere o ascoltare il tuo intervento. Non ni fido mai completamente dei resoconti sintetici dei giornali che pure ti hanno dedicato spazio.
Scritto da Raffaele B. il 10/10/2010 alle 10:37
Cara Mafalda, una società migliore, più alta, più “sociale” non ha bisogno di partiti, sindacati, organizzazioni di ceto e di interesse, armamentario delle democrazie capitaliste. La forma di democrazia più autentica, più vera si realizza quando il popolo si riconosce in un Capo. Egli agisce attraverso il popolo, il quale non si oppone se questi non è un usurpatore. Chi ha volontà e capacità si impone e si prende cura della sua comunità. E’ stato così in passato. Non si costruisce il comando su un precario suffragio elettorale, ma sul popolo. E in questo caso il popolo dà il suo appoggio incondizionato. In questi due ultimi periodi ho usato il tempo presente perché “il passato è solo un prologo” (non lo dico io, lo dice Shakespeare) e tutto torna, tutto gira: come la Ruota Solare.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/10/2010 alle 11:03
Filippo Valmaggia è un cultore intelligente e preparato di una dottrina politica che è il contrario della mia. Tuttavia il confronto con tesi ideologiche cotrapposte in democrazia è sempre utile. Per mia scelta intervengo raramente sui commenti. Trovo però stimolante la dialettica serrata e civilissima Valmaggia-Mafalda.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/10/2010 alle 12:57
@Valmaggia- Si può essere civilissimi, come dice Adamoli, ma esplicare verbalmente emeritissime cavolate. In passato il potere dei Re era ereditario e a parte qualche lodevole eccezione non mi risulta si svenassero per il popolo. Il suffragio universale non sarà la panacea risolutiva,ma almeno il diritto di cittadinanza ci mette (ipoteticamente: ci sono delle varianti dovute allo classe sociale e all'educazione)) tutti alla pari. Ci sono è vero ampi spazi di miglioramento nella comunicazione, nell’informazione,va contrastata la manipolazione,l’indottrinamento, ma credo queste cose saranno superate in tempi relativamente brevi grazie a internet che consente una democrazia più diretta.
Scritto da Pasquino il 10/10/2010 alle 20:41
@ Pasquino. A tutti mi riferivo tranne che all’aristocrazia nobiliare ma non pretendo che un pasquino qualsiasi comprenda. Lo lascio a internet e a wikipedia da cui potrà trarre la “cultura” che si merita.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/10/2010 alle 20:59
@ Valmaggia-"Non si costruisce il comando su un precario suffragio elettorale, ma sul popolo." E come farebbe di grazia il popolo senza diritto di voto a RECLAMARE in caso di scontento le proprie esigenze (in mancanza di diritti).SUBENDO? Quest'altra poi è una chicca da incorniciare "Egli agisce attraverso il popolo, il quale non si oppone se questi non è un usurpatore.Chi ha volontà e capacità si impone e si prende cura della sua comunità." Ma se si impone con la forza e non col voto usurperà pure qualcosa a qualcuno, no? Comunque non si dia pena che per quanto riguarda il Capo con la maiuscola se intendeva Hitler nel ’33 ha vinto legalmente le elezioni (quella volta la democrazia ha fatto karakiri un po’ come ai giorni nostri con esiti meno tragici con Berlusconi).In quanto a Mussolini ha preso il potere con l’appoggio degli industriali, dei fondiari e una certa complicità del Re, gli scalmanati della marcia su Roma non rappresentavano certamente il popolo. Quanto al mantenimento le elezioni facevano da alibi anche a lui se pur di vincerle non esitò a massacrare Mateotti.Cordialmente..
Scritto da Pasquino il 11/10/2010 alle 01:15
@ Pasquino. "usurperà pure qualcosa a qualcuno, no?", scrive Pasquino. Si deve riconoscere solo il diritto dei popoli, non di "qualcosa" o "qualcuno". I nazionalsocialisti entrarono in parlamento come "lupi fra gli agnelli" (sono parole di Goebbels) ma poi s'imposero con il miglior governo che la Germania abbia mai avuto. La dissidenza fu sporadica, legata a singole iniziative e insignificante. Almeno fino al 20 luglio 1944.
Scritto da Filippo Valmaggia il 11/10/2010 alle 09:28
Ma Valmaggia sa quanti milioni di morti ha provocato in Europa "il migliore governo che la Germania abbia mai avuto " ?. Altro che disquisizione ideologica di alto livello ! C'è un DNA ereditario incorreggibile di matrice nazifascista. Diciamo le cose con giusto nome.
Scritto da A Vaghi il 11/10/2010 alle 14:22
Caro A. Vaghi, per la stima che ti porto accetto senza replicare di essere frainteso da altri lettori ma non da te. Ho parlato del confronto serrato e civile che vi era appena stato fra Mafalda e Valmaggia, cioè di una fattispecie precisa, concreta e verificabile. Questo mi sembra chiaro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2010 alle 16:59
@ A Vaghi. Scrive Joachim Fest biografo (e detrattore) di Hitler: “ Se alla fine del 1938 Hitler fosse caduto vittima di un attentato, ben pochi oggi esiterebbero a definirlo uno dei massimi uomini di stato tedeschi. I discorsi aggressivi, il Mein Kampf, l’antisemitismo e il concetto di dominio mondiale sarebbero probabilmente caduti nell’oblio […] Sei anni e mezzo separarono Hitler da simile gloria.” (Joachim Fest, Hitler, una biografia. Garzanti editore)
Scritto da Filippo Valmaggia il 11/10/2010 alle 19:15
@Filippo Valmaggia -- Ho pubblicato anche quest'ultimo commento con l'avvertenza però che non ne metterò più. Siamo andati totalmente fuori tema e forse ho sbagliato nel permetterlo. Adesso scrivo la parola "fine"
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2010 alle 21:23
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