Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/10/2010 alle 15:23

Per far conoscere esattamente il pensiero che ho esposto sabato all’assemblea nazionale metto il video del mio intervento di sette minuti.
Sul sito ripropongo, per comodità di chi legge, il testo esattamente corrispondente.
Pongo il problema del perché il Pd fatichi così tanto a trasformare in consenso per sé stesso  l’insoddisfazione reale verso chi governa da molto tempo. Mi interrogo sulle responsabilità che abbiamo avuto anche noi  nel non contrastare culturalmente, come avremmo dovuto, l’affermarsi della “dottrina” leghista. Sostengo che occorre una grande e profonda riforma dello Stato che riunifichi un Paese ingiusto e spaccato. Il federalismo, per diventare sentimento di popolo, deve tendere a superare il dualismo economico e sociale e a rendere più stabili e forti le istituzioni al nord, al centro e al sud. Il Pd federale è una grande forza nazionale che, con i suoi ideali di uguaglianza, giustizia sociale, apertura civile verso tutti i cittadini, ha l’ambizione di condurre e vincere questa sfida storica.
Non mi dilungo per non togliere la curiosità dell’ascolto o della lettura. Ringrazio  Rosy Bindi e la presidenza per avermi dato la parola nel momento clou dell’assemblea dopo Franceschini e prima dell’importante  discorso di chiusura di Pierluigi Bersani.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 40 commenti -
Ho ascoltato l'ntervento con interesse e partecipazione anche se non sono un appassionato di riti di partito. E' fatto con una logica precisa. Si capisce che cosa vuoi. La grande riforma sarebbe necessaria ma sarà attuabile in un tempo ragionevole? Ho tantissimi dubbi.
Scritto da Gianni Fonti il 10/10/2010 alle 17:32
Ottima l'autocritica sulla Lega. Per quanto riguarda invece le qualità taumaturgiche della riforma dello stato per "riunificare" l'Italia dissento. Ritengo più realistico pensare che ormai la divisione è nelle cose e che bisogna immaginare qualcosa di diverso.
Scritto da Umbertone il 10/10/2010 alle 18:02
Ho notato con piacere dal video l'attenzione con cui tutti hanno seguito il suo discorso. In particolare Bersani che ha applaudito con convinzione. Penso che deve essere stata una bella soddisfazione. Una delle tante, immagino.
Scritto da Giacomina il 10/10/2010 alle 18:36
Ero presente all'assemblea. E' stata una bella esperienza, la prima per me. Mi sono piaciuti molti discorsi: Bindi, Letta, Franceschini, Fassino sull'Afghanistan. Mi è piaciuto molto anche il suo, lo dico senza piaggeria visto che mi firmo con le lettere iniziali di nome e cognome. Spero di vivere altre assemblee così intense.
Scritto da V. G. il 10/10/2010 alle 19:10
Caro Adamoli, fai poesia. Approvare un progetto federalista significa consegnare l'Italia alla Lega. Cerca di essere più realista.
Scritto da Stevenazzi G. il 10/10/2010 alle 19:20
Caspita, sei proprio in forma, Giuseppe!
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/10/2010 alle 19:36
Ci è piaciuto il tuo intervento. Un linguaggio asciutto, chiaro, esplicito, diretto e un contenuto sostanzioso, oggettivo, di spessore morale, vorremmo dire "super partes", almeno per noi che siamo... super partes, cioè semplici cittadini qualsiasi. Preciso il riferimento alla Lega: "vince perchè interpreta un sentimento diffuso". E hai messo il dito nella piaga: al di là degli egoismi, la gente vuol sentirsi rappresentata dalla politica, "Rimbocchiamoci le maniche!", allora. Grazie, Adamoli
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 10/10/2010 alle 19:47
Marantelli e Tosi non te la perdoneranno. Hai svillaneggiato la loro politica nel momento più importante dell'assemblea nazionale. Per di più Bersani ti ha appaudito e stretto la mano. Sei finito.
Scritto da Enne enne (Varese) il 10/10/2010 alle 20:48
Mi sono convinto che con le elezioni alle porte il Pd non approverà il federalismo fiscale. Sganciato da una suggestione di riforma istituzionale completa, il sud si ribellerà anche dentro il Pdl.
Scritto da Rossini Giacomo il 10/10/2010 alle 21:54
Non dovrei dirtelo perchè ti potrebbe danneggiare nel tuo partito ma, da sinistra, condivido tutto il tuo discorso.
Scritto da Mario T. il 10/10/2010 alle 22:31
Non credo alla retorica federalista. Intanto perchè non ce la farete mai. Poi perchè, anziché unire, disgregherebbe l'Italia ancora di più. Meglio pensare a migliorare gradualmente ma concretamente l 'amministrazione dello stato piuttosto che immaginare chissà quali cambiamenti epocali.
Scritto da Giorgio Latini il 10/10/2010 alle 23:20
@Enne enne -Il mondo è fatto a scale...chi le scende e chi le sale..Secondo te come mai l'unico varesotto che hanno fatto parlare all' Assemblea Nazionale è stato Adamoli?
Scritto da Pasquino il 11/10/2010 alle 00:33
Caro Adamoli, tra le tante “anime morte” (non quelle di Gogol) che affollano il parterre del PD, le Sue parole - come Le ho già scritto nel post di ieri – sono come raggi di sole (non certo la Ruota Solare di Filippo Valmaggia …) che scaldano e spronano l’animo demotivato dei tanti elettori delusi. Giusto il discorso sulla necessità di essere un’alternativa culturale alla Lega ma questo proposito deve essere sostanziato da proposte politiche sui temi che sono stati sinora “vincenti” per la Lega quali: sicurezza pubblica, immigrazione (la proposta di Veltroni non dovrebbe essere banalizzata), differenze del “costo della vita” nelle diverse zone del Paese (per intenderci, la proposta delle cd “gabbie salariali” dobbiamo lasciarla solo alla Rosi Mauro?). E in tema di piccole e medie imprese, recentemente, la Lega Nord in Regione Lombardia ha proposto azioni di disincentivazione (che comprendono anche la revoca delle misure a sostegno delle imprese) nei casi in cui l’imprenditore decida di delocalizzare la propria attività, determinando così un effetto negativo sull’occupazione nella nostra regione. Insomma, il PD dovrebbe abbandonare i molti ideologismi residuali che lo attanagliano e mostrare più coraggio.
Scritto da Mafalda il 11/10/2010 alle 00:35
Ottimo discorso, da condividere parola per parola,convincente anche il video. Solo due parole sul FEDERALISMO: è da tempo che vado sostenendo che per battere la Lega dobbiamo costringerla a presentarsi ai suoi elettori a mani vuote..cioè senza il FEDERALISMO,( che oltretutto a quanto sembra aumenterebbe le spese della burocrazia dal momento che la Lega non vuole saperne di tagliare le Provincie).Ma non voglio entrare nel merito della questione, trovo solo sia inutile erigersi a Statisti che operano per il bene del Paese quando gli spazi di democrazia sono talmente ristretti da non potere nemmeno avere il diritto di operare per un’opposizione costruttiva. Pertanto dal momento che a causa o per merito di Fare Futuro i bilanciamenti all’interno di alcune commissioni parlamentari ( compresa quella sul Federalismo) sono divenuti a rischio per il PDL,si faccia in modo di mettere il governo in minoranza sulla questione. E’ da 150 anni che campiamo senza federalismo, potremo pure attendere ancora un pochino …tanto più che accettarlo confezionato da lorsignori , così a scatola chiusa sarebbe una follia..(e non solo elettorale). Naturalmente questo discorso regge solo in caso di elezioni a primavera, in caso come suppongo avverrà, di governo di transizione lo scenario cambia , perché quello eventualmente licenziato da noi sarebbe il NOSTRO FEDERALISMO.
Scritto da Maria Rossa il 11/10/2010 alle 01:33
Il tuo intervento, valido intendiamoci, non fa i conti con l'interesse politico del Pd e della sinistra. Maria Rossa ha ragione. Tatticamente se abbiamo le elezioni in primavera perchè mai dovremmo approvare il federalismo fiscale della Lega? Se invece le cose cambiano e al federalismo diamo il respiro di una grande riforma nazionale, allora si il discorso diventa importante e forse decisivo.
Scritto da Maroni L. il 11/10/2010 alle 08:22
Anch'io, come Mafalda, mi attendo adesso che il Pd affronti concretamente alcuni temi spinosi. Cito solo quello della differenza del costo della vita. I contratti integrativi territoriali e aziendali possono essere un'arma importante. Occorre che il Pd si esprima senza lasciarsi irretire nella competizione fra Cisl e Cgil. (Ho apprezzato il tuo intervento, ma non avevo dubbi).
Scritto da Brielli Giuseppe (Lecco) il 11/10/2010 alle 09:29
Naturalmente mi riferivo alla forma fisica di Giuseppe Adamoli. La forma del PD è quella di un sacco vuoto che omuncoli sconfitti cercano di riempire con le cose più disparate (e disperate) per tenerlo in piedi. Adesso anche l'UDC, quel ferro vecchio.
Scritto da Filippo Valmaggia il 11/10/2010 alle 09:38
Iniziativa riuscita l'assemblea nazionale in Lombardia. Fatene un buon uso, che ci siano o non ci siano le elezioni anticipate.
Scritto da Perrucchetti Luigi il 11/10/2010 alle 09:55
L'assemblea nazionale ha trasmesso l'idea di un partito vivo, non più prigioniero della paura delle elezioni. Ottimo. Adesso si costruisca la coalizione e si decida il leader.
Scritto da Un dipietrista il 11/10/2010 alle 11:04
E' stata un'assemblea prettamente pre elettorale. La propaganda è stata priviligiata su tutto il resto. Peccato. Occore approfondire di più e meglio.
Scritto da Umbertone da Giussano il 11/10/2010 alle 12:25
Mi è piaciuto il tuo intervento, peccato che sia stato l’unico di un varesino. Riguardo al tuo quesito” perché il Pd fatichi così tanto a trasformare in consenso per sé stesso l’insoddisfazione reale verso chi governa da molto tempo”, penso ci siano, tra le altre, due ragioni importanti: non siamo chiari nelle nostre proposte e siamo purtroppo ancora divisi. Chiarezza vorrebbe che all’esterno passasse un messaggio univoco. I temi sono quelli annunciati da Bersani: il lavoro come motore di crescita, la difesa della democrazia e della legalità, un fisco che favorisca lo sviluppo e una maggiore giustizia sociale. Il terzo tema si ricollega in buona parte con il primo. Discutiamo internamente, ma una volta definita la linea, questa è quella da portare all’esterno per tutti. L’evocazioni di sbagli fatti anche da noi non serve, è percepito come un rimprovero a una parte e non produce unità ma perpetua divisione, facciamone a meno. Per quanto riguarda il federalismo sono d’accordo con chi ha osservato che dobbiamo combattere questo federalismo becero proposto dalla lega, dobbiamo impedirne l’approvazione fin tanto che loro sono al governo. Quando saremo al governo noi, realizzeremo il vero federalismo solidale che vogliamo noi e faremo un servizio agli italiani del sud e del nord contribuendo al processo di unificazione di questo paese, processo iniziato col Risorgimento, proseguito con la lotta di liberazione e non ancora concluso.
Scritto da Carlo Manzoni il 11/10/2010 alle 12:38
Caro Manzoni, ti ringrazio e ti dico che condivido molto del tuo ragionamento. Per quanto concerne gli "errori", se si evocassero per gusto polemico sarebbe non solo inutile ma dannoso. Se lo si fa per indicare la necessità di una strada diversa diventa un'autocritica utilissima. Ciò che noi consideriamo un errore può non essere considerato tale da altri. La discussione serve per questo. Ciascuno si fa la sua idea e il leader traccia la linea valida per tutti. Bersani è stato chiaro e convincente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2010 alle 13:25
Sottoscrivo fino all'ultima virgola l'intervento di CARLO MANZONI
Scritto da A Vaghi il 11/10/2010 alle 13:50
Grazie Giuseppe, un ottimo intervento. Credo che la traversata del deserto per il PD sia ancora da terminare ma, avendo seguito una parte dei lavori, credo che una speranza ci sia.
Scritto da Lele il 11/10/2010 alle 14:18
Bravo Giuseppe, ottimo intervento: l'autocritica è l'unico modo per migliorare, sempre!
Scritto da Giulio del Balzo il 11/10/2010 alle 14:36
Caro Adamoli, letti i commenti, con la solita stima per il tuo lavoro,non posso tacere che le parole dei commentatori sul federalismo appaiono tanto simili a chi nel1970 (con oltre vent'anni di ritardo) si batteva contro le Regioni a Statuto orinario. C'è chi ha fatto funzionare le Regioni e chi ha tentato di farle fallire. Il difetto non sta nel federalismo ,ma in come lo si applica e fa funzionare...
Scritto da Fabrizio Piacentini il 11/10/2010 alle 15:35
Ai punti programmatici esposti da C. Manzoni aggiungerei: abolizione delle Provincie, riduzione del numero dei parlamentari, adeguamento dei loro compensi a quelli medi europei con l’abolizione di ogni altro benefit. Non saranno queste cose a salvare l’Italia, ma sicuramente avrebbero molta presa e costituirebbero un lodevole esempio e farebbero sentire i comuni cittadini meno sideralmente distanti. Ho assistito al tuo intervento; su un punto consentimi di essere dubbioso. Sei proprio sicuro che la definizione “lega costola della sinistra” sia stata fraintesa?
Scritto da Angelo Eberli il 11/10/2010 alle 15:43
Caro Angelo, Massimo D'Alema ha chiarito ripetutamente che parlando della Lega come "costola della sinistra" intendeva dire che molti operai ed ex elettori del Pci e del Pds avevano spostato il loro voto su Bossi. Questo è davvero una formula da "contestualizzare". Non è credibile che un leader come D'Alema abbia voluto alludere ad una qualsiasi assimilazione culturale. Questa è stata un'interpretazione fasulla che non ha retto alla prova dei fatti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2010 alle 16:46
Vabbè " la Lega costola della sinistra" non è mica l'unica cavolata che ha detto D'Alema.Poi si sa quando la teoria non regge il discorso è stato male interpretato.Chissà perchè D'Alema solitamente in campagna elettorale salta sempre fuori a parlare a vanvera e ci fa perdere voti..Speriamo stavolta ce la faccia buona...Il talento assolutamente c'è (credo dobbiamo ringraziare anche lui se ora è possibile dialogare con Fini) ma la supponenza è veramente troppa...e anche il cinismo..
Scritto da Pasquino il 11/10/2010 alle 18:52
Una cosa è stata sottaciuta e mi dispiace. La denuncia dell'incapacità della destra nella gestione di una grande evento come l'Expo 2015. Questi politici "del fare" hanno dimostrato una grande inefficienza.
Scritto da Un amico di Rho il 11/10/2010 alle 19:13
Il Pd ha fatto una buonissima figura. Speriamo che continui così. Differenziatevi dalla Lega tutte le volte che è necessario.
Scritto da Carlo S. il 11/10/2010 alle 19:19
@Manzoni e Adamoli- “Eppure la Lega è stata aiutata da noi, dalle nostre esitazioni e superficialità. Forse dettate dalla speranza di poterla un giorno avere come nostro alleato. Me lo permettano lombardi e varesini”. Posso comprendere il discorso di Manzoni, ma l’unanimismo di facciata non porta da nessuna parte e sopratutto non convince l’elettorato.Mi spiace per Marantelli che come persona stimo, ma da tempo nel Partito in particolare tra i giovani (e suppongo anche nell’elettorato) andava via via crescendo l’insofferenza di certi atteggiamenti e ammoccamenti verso la Lega.. Fare chiarezza e dettare una linea da seguire, concordata con il nazionale era indispensabile per il rilancio del partito nella nostra provincia.L’Assemblea nazionale o un Congresso sono i luoghi adatti per far conoscere la propria posizione. Un po’ meno i giornali locali dove alcuni si pavoneggiano (scoprendo nell’esibire la bella ruota il c..) come ci a spiegato con ironia Un Anziano.
Scritto da Pasquino il 11/10/2010 alle 20:27
Queste discussioni sono utili e interessanti. Ognuno dice quello che vuole. Così si deve fare. Portare questi argomenti fuori dalle sedi. Non lo dico perchè io non ci vado più (una volta ci andavo) ma perchè è l'unico modo, se uno vuole, di ascoltare considerazioni che sui giornali locali non ci sono.
Scritto da Un persona comune il 11/10/2010 alle 21:33
una discussione onesta sui nostri rapporti con la lega dovrebbbe contestualizzare molte cose, non solo la famosa frase di D'Alema del '93 (io lo ascoltai quel discorso che in tanti hanno poi maleinterpretato). In realtà la Lega non l'hanno aiutata Tosi e Marantelli più di quanto abbiamo fatto tutti noi, con azioni e/o omissioni: forse qui a Varese la Lega ha più voti che nel resto della lombardia? Dati alla mano è vero il contrario. SEGUE
Scritto da ROBERTO C. il 11/10/2010 alle 22:01
Chiediamoci quanti voti ha fruttato alla Lega l'indulto, come primo atto del Governo dell'Unione, oppure lo spettacolo dei rifiuti di Napoli con Mastella di contorno. Con Daniele ho discusso tanto anche di Lega e non l'ho mai trovato subalterno. Se devo dire una cosa concreta che ha fatto direi il suo impegno per la PEDEMONTANA. Grazie a quello siamo "stati sul pezzo" almeno in tema di infrastrutture, per il resto al Nord, Torino a parte, non tocchiamo palla. Adesso basta parlarci addosso però
Scritto da ROBERTO C. il 11/10/2010 alle 22:06
Caro Roberto, io ho posto un problema di carattere generale rivolgendomi ai lombardi e non solo ai varesini e usando sempre il "noi". A me basta e avanza che tu riconosca l'esistenza di questo problema che non è certamente riconducibile solo a poche persone. Su una cosa non sono d'accordo: che discutendo di queste questioni ci parliamo addosso. No, il rapporto con i nostri avversari, l'unità nazionale, il federalismo che riunifica, la riforma dello stato, queste sono questioni per noi vitali. Lo ha spiegato benissimo Bersani con il suo bel discorso finale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2010 alle 22:33
certo quelle questioni non sono un parlarsi addosso. ciò cui mi riferivo è altro, ma non varrebbe la pena perderci tempo se non per chiudere con una 'vulgata' casalinga che puoi trovare esplicitata in alcuni post. In questi giorni ho parlato con Fabrizio Taricco e so che il suo intento è mettere all'odg del Congresso proprio il tema del finto federalismo leghista (lui ne sa qualcosa!), la nostra idea alternativa e come si intreccia al tema 150° dell'Unità e costituzione. Un buon inizio.
Scritto da ROBERTO C. il 11/10/2010 alle 23:05
@ Roberto C.- “all'odg del Congresso proprio il tema del finto federalismo leghista (lui ne sa qualcosa!), la nostra idea alternativa e come si intreccia al tema 150° dell'Unità e costituzione.” Vedi Roberto,il tema non può essere solo il finto federalismo leghista,ma una decisa inversione di rotta nei rapporti con la Lega, più culturale direi che politica. Alla Costituzione ci dobbiamo sempre appellare per illuminarci la via, a cominciare dall’art. 1 che dice :L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Perchè non si vive di solo pane ma neanche senza e gli ospedali cominciano a segnalare in aumento i casi di denutrizione o malnutrizione. Poi se aiuta a cementare l’Unità nazionale a me va bene anche parlare del Risorgimento. E ci mancherebbe!! Senza radici non ci si può sviluppare e senza memoria storica non si può che regredire ricommettendo gli stessi errori anche se contestualizzati al tempo in cui si vive. Cosa che peraltro mi sembra stia avvenendo, almeno per quanto riguarda lo smantellamento dello stato sociale , lo “ svuotamento” dello Statuto dei lavoratori,i tagli all’istruzione e alla ricerca, gli attacchi alla giustizia e alla libertà d’informazione, l’imbarbarimento della società nel suo complesso, l’emarginazione e l’invisibilità delle donne, resa ancora più evidente dall’oscenità dei programmi televisivi e da fatti recenti di cronaca. Senza dimenticare la persecuzione del diverso, sia esso omosessuale o rom e i rigurgiti antisemiti. Le medesime categorie che tornano come al tempo delle persecuzioni naziste e fasciste…ok contestualizziamo pure ma sempre meglio stare all’erta. Poi per i pochi minuti che e se verranno concessi al Congresso, uno o una vivaddio può ancora decidere di cosa desidera parlare!
Scritto da Maria Rossa il 12/10/2010 alle 00:56
@cara Maria, sabato a busto e domenica da fazio bersani ha spiegato bene la nostra idea di federalismo: deve servire a creare qualche asilo nido in più in calabria, non a certificare che in Emilia ne hanno troppi! Il nostro federalismo è x avere un'Italia più giusta e quindi più unita. Non è retorica del risorgimento, è politica del 2000 (o del 1948 se vuoi: "La Repubblica deve rimuovere gli ostacoli che impediscono la effettiva uguaglianza delle persone e la loro partecipazione... art. 3"
Scritto da ROBERTO.C il 12/10/2010 alle 08:36
@ l'amico di Rho: nel suo intervento Adamoli ha fatto cenno all'Expo
Scritto da pino s. il 12/10/2010 alle 08:57
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