Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 18/10/2010 alle 10:45

 Ennesima settimana di passione in Rai. Non si sa ancora se Anno Zero ci sarà oppure no. Mi auguro di si nell’interesse della libertà d’informazione. Sullo sfondo la discussione  (futile, fino ad oggi) del destino pubblico o privato della Rai.
Che i partiti debbano mollare la tradizionale ipoteca sulla televisione di stato, a parole, ma solo a parole, è da tutti riconosciuto come urgente e necessario. Il regime di duopolio con Mediaset, molto più formale che sostanziale, ha aggravato pesantemente la patologia televisiva. In realtà, oggi il premier distribuisce le carte su entrambi i tavoli. Urge una legge sul conflitto d’interesse, che ammorba l’aria anche in questo settore, e urge una legge anti-trust.
Anziché sciogliere questi nodi si blatera sulla privatizzazione. L’ultimo a parlarne Gianfranco Fini. A chi andrebbe in mano la Rai? Che fine farebbe il servizio pubblico? Da chi sarebbero sostituiti Santoro, Gabanelli, Jacona, Floris? Temo perfino che potrebbe peggiorare “Porta a porta” di Bruno Vespa, non dico il tg1 di Minzolini. E le altre le altre trasmissioni culturali, ma non politiche, a quali impossibili orari notturni potremmo vederle? No, preferisco pagare il canone.

 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 22 commenti -
Caro Giuseppe, questa volta non sono d’accordo. Al di là di una seria legge sul conflitto d’interessi che il nostro Paese non ha, visto che quella che c'è l’ha fatta lui, credo che il tema della privatizzazione della RAI non sia da scartare. Certo c’è da intendersi cosa vuol dire. Io, personalmente, sono perché la RAI abbia solo due canali ( ovviamente intendo quelli maggiori non mi riferisco alla marea di canali che stanno andando sul satellite o sul digitale ). E questo limite dovrebbe essere imposto anche ai privati, Silvio in testa. Solo così con l’immissione sul mercato di reti televisive privatizzate si potrà produrre concorrenza e pluralismo rispetto al duopolio ( che poi è finto visto che Berlusconi controlla tutto ) attuale. Ovviamente rimane un altro problema: il controllo politico sulla tv pubblica.
Scritto da roberto molinari il 18/10/2010 alle 11:43
Privattizare la Rai? Sì!! Un solo canale pubblico di sola informazione, il resto......ci può frergar di meno, con tutte le offerte che ci sono, molti non verdono più la Rai, perché ci sono molte offerte e per vedere cose serie devi pagare. La Rai di cose serie non ne da, e non nomini Santoro, Floris ed altri sono solo un costo e vivono nelle trasmissioni con la loro fazziosità. Chiudere la Rai e privatizzare!!!!
Scritto da Otello il 18/10/2010 alle 11:49
Segnalo, finché vivremo in una democrazia (e speriamo non per poco), l’ottimo Report della Gabanelli di ieri sera. Non solo per le tanto temute – dal premier – rivelazioni sulle sue ville ad Antigua, che non mi ha stupito più di tanto e magari sarebbe interessante anche rivelare come piuttosto ha ottenuto la più nota villa di Arcore. Ma per il lungo e molto curato servizio sull’Aci e in particolare sull’Automobil club Milano. Servizio che ci ha insegnato due cose: i centri di potere – politico, economico… - si nascondono anche dietro e dentro insospettabili strutture come l’associazione che dovrebbe curare le auto dei soci, per semplificare; dietro e dentro il centro di potere Ac Milano, nel cui consiglio di amministrazione hanno voluto a tutti i costi sedersi il figlio del Ministro La Russa, il compagno della Ministra Brambilla, tra l’altro dicastero vigilante sull’istituzione, c’è la grande, golosa partita del Gran premio di Monza, conteso da Roma, fonte di denari inimmaginabile e via discorrendo. Il tutto condito da un “pizzico” di critica sui personaggi che fanno incetta di incarichi dentro qualsivoglia consiglio di amministrazione. Aggiungo, a titolo personal-professionale, che i personaggi intervistati sono stizziti e abbastanza maleducati con la giornalista che pone loro, senza aggressività o presunzione, domande semplici ma dirette. Quasi a dire: ma come ti permetti? Certo, perché sono abituati così. Insomma, temo che non vedremo ancora la Gabanelli a lungo. W Rai3. Finché resiste.
Scritto da Laura S. il 18/10/2010 alle 12:31
La mitica BBC inglese fornisce un servizio pubblico senza le interferenze continue dei partiti. Quello dovrebbe essere il modello anche per l'Italia.
Scritto da Rodolfo V. il 18/10/2010 alle 13:20
Roberto Molinari fa delle buone considerazioni poi conclude: "ovviamente rimane un altro problema: il controllo politico sulla tv pubblica". Questo, appunto, è il problema. Chi e come fa questo controllo. Credo che ci terremo la Rai in eterno. Bastano le due leggi indicate nel post: Ma quando arriveranno?
Scritto da Rossini Giacomo il 18/10/2010 alle 13:28
Ho qualche incertezza nel condividere fino in fondo le tue argomentazioni. Purtroppo il centrosinistra ha avuto imperdonabili colpe e una inqualificabile imprevidenza nel sottovalutare il problema del conflitto d’interesse. Ora la frittata è fatta è la televisione pubblica offre uno spettacolo deprimente, anche perché tende a scimmiottare quella privata. Tu dici: meglio il canone. Ti confesso che, rebus sic stantibus, quando adempio a questo obbligo mi viene un moto di ripulsa. Molinari ipotizza una soluzione che potrei condividere; resta però in piedi il tuo interrogativo: dove finirebbero i programmi di approfondimento, di inchiesta o culturali? E poi: ieri sera la Gabanelli ha fatto una trasmissione che in qualunque Paese civile farebbe succedere sfracelli. Da noi non succederà niente o meglio, ci sarà il tentativo (anzi c’è gia stato) di zittire quella voce. Siamo davvero messi male e non riesco a intravedere come e quando potremo uscire da questo pantano. (Ho usato un eufemismo perché detesto il turpiloquio).
Scritto da Angelo Eberli il 18/10/2010 alle 13:59
Una Rai privatizzata ci avrebbe regalato Report di ieri sera? Non credo, a meno che non rientrasse negli interessi economici e imprenditoriali degli azionisti di riferimento: ovviamente gruppi potenti uno contro l'altro armati.
Scritto da Baroffio Loredana il 18/10/2010 alle 14:01
Laura S. fa una buona sintesi di Report di ieri. Interessante soprattutto la parte dedicata all'ACI di Milano e Monza. Il presidente nazionale ha fatto la figura dell'imbecille. Forse ha preferito pagare il dazio dell'imbecilità piuttosto che quello della complicità con personaggi squallidi.
Scritto da Turconi L. il 18/10/2010 alle 14:18
@Otello Santoro e Floris, fonte Rai, non sono un costo, ma costituiscono, con la raccolta pubblicitaria abbinata alle loro trasmissioni, un'importante fonte di reddito per l'azienda. Volendo fare una programmazione basata sul portafoglio, gli si dovrebbe dedicare un intero canale.
Scritto da Lorenzo M. il 18/10/2010 alle 14:38
Ho gli stessi dubbi di Angelo Eberli. Difficile trovare una via d'uscita a questa situazione. Pagare il canone per questa Rai è dura, ma temo che se non lo pagassimo sarebbe ancora peggio.
Scritto da Leonardo L. il 18/10/2010 alle 15:24
Lorenzo M. ha fatto una considerazione giustissima. La Rai è un'azienda che vive di programmi come quelli che danno tanto fastidio ai padroni del vapore. Ma si, forse è meglio pagare il canone.
Scritto da Prospero Carlo il 18/10/2010 alle 15:43
Condivido le considerazioni di Giuseppe e di Leonardo: se si vuole una tv che fornisca un vero servizio pubblico, diverso da quello attuale, bisogna liberare la Rai dall'influenza della politica (una legge per le nomine) e da quella della pubblicità (un canone adeguato). Non ci sono scorciatoie. Al limite si può pensare che la Rai "dimagrisca" per favorire la concorrenza a Mediaset: in questo caso la politica deve però garantire che le reti privatizzate non vadano a fratelli, amici o cognati.
Scritto da Natalino Bianchi il 18/10/2010 alle 16:04
Ma scusatemi li conoscete gli stipendi della Gabanelli, Santoro, Floris, Fazio, Vespa ect. Se dovessero essere pagati con la sposorizzazione allora è una tv Privata o Personale o no? Ma a quanto pare lo stipendio di Santoro messo sui giornali parla di buste paga Rai. Pagare i Canone per pagare chi? e cosa? ma i sodi del canone lo pagano i soliti noti ed allora niente sponsor così il canone ha un senso altrimenti Privattizzare la Rai, così i partiti sono aut, però rimangono le tv private in quota
Scritto da Gualtiero il 18/10/2010 alle 16:55
Siamo sempre lì. Manca una legge seria sul conflitto d'interesse e sull'anti trust. La legge Gasparri è stata fatta sotto dettatura dalla Mediaset. Ma anche la sinistra quante responsabilità! In fondo è stata al governo più di sei anni, con Berlusconi sempre in politica. Gli errori si pagano.
Scritto da Albertone da Giussano il 18/10/2010 alle 17:39
Natalino Bianchi dice che non ci sono scorciatoie e invoca una legge sulle nomine e una sulla pubblicità. Credo che abbia ragione. Non bisogna essere esperti per sapere che in questo modo non si può continuare. Spero di vedere in onda Santoro giovedì.
Scritto da Giacomina il 18/10/2010 alle 17:50
Il problema vero è sottrarre il servizio pubblico dal controllo dei governi ( mggioranza del capitale è del Ministero del Tesoro ) e dall'inflenza dei partiti.Niente più nomine della commissione parlamentare di vigilanza e cose del genere. Non più un'azienda "speciale" ma che risponda in termini del diritto privato con un AD. Mi pare che almeno su questo il PD abbia una proposta precisa e condivisibile. Adamoli e Molinari dovrebbero illustrarcela e partire da lì. Che ne pensano ?
Scritto da A, Vaghi il 18/10/2010 alle 19:02
Sono un libertario. E sono per la privatizzazone della Rai. Complerta, assoluta. In caso contrario ci terremo questo carrozzone politico e partitico.
Scritto da Luigi Manfrini il 18/10/2010 alle 20:45
Per quanto il canone sia odioso tengo molto al servizio pubblico televisivo ed ho paura che questo sia un prezzo che dobbiamo pagare per salvare il salvabile del suddetto servizio.
Scritto da Uslenghi il 18/10/2010 alle 23:05
@ A. Vaghi - Le tue osservazioni sono per me condivisibili. Sulla proposta del Pd, che trovo valida, vorrei però confermarti la mia impostazione: il compito di illustrarne i contenuti non è del blog. Dovrebbe essere a carico del partito ufficiale, di cui peraltro non ho nessun incarico operativo. Se mi mettessi su quella strada potrei chiudere domani. Io cerco di alimentare una discussione (senza polemiche) che sta culturalmente dentro l'area di centrosinistra ma a partire dalle mie idee, che non sono mai comunicati stampa del Pd. Probabilmente è questa la ragione di un certo successo del blog. Credo che tu condivida.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/10/2010 alle 09:27
Avendo letto con attenzione tutti i commenti, dal primo di Molinari all’ultimo di Uslenghi, vorrei spiegare meglio le mie motivazioni, che non sono affatto quelle di un esperto in materia. Uno, editori puri che fanno informazione ce ne sono pochissimi. I giornali sono tutti posseduti da gruppi economici potenti che fanno la loro politica (e i loro interessi). Due, constato che i giornali fanno polemiche accese, ma le inchieste vere, spregiudicate, profonde, sono ridotte al lumicino. Tre, il giornalismo d’inchiesta si è spostato sulla Rai grazie alla sua radice di servizio pubblico. Quattro, con la privatizzazione è facile prevedere che i nuovi azionisti saranno i proprietari dei giornali oggi. Cinque, ormai sono un affezionato ascoltatore del tg7 di Enrico Mentana, ma lo trovo troppo domestico. Se devo avere qualche notizia di politica estera o soltanto europea devo girare sulla Rai. In conclusione, per queste ragioni, ed altre ancora, ho sostenuto che la strada migliore non sia quella della privatizzazione ma delle leggi anti-conflitto d’interesse, anti-trust e di tutti i provvedimenti conseguenti per la regolazione moderna del servizio pubblico
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/10/2010 alle 09:30
Interessante l'ultima replica. Dovresti farne un post autonomo su cui riaprire la discussione.
Scritto da Luigi Crespi il 19/10/2010 alle 13:47
Sottoscrivo ogni parola del tuo post,e dopo averli letti attentamente anche i tuoi commenti. Sarà una certa mia radice socialista ma anch'io credo nel servizio pubblicoLaproposta di Fini mi mette in allarme,sarebbe come voler privatizzare completamente la scuola o la sanità.Dobbiamo credere nel pubblico e lavorare per migliorarlo..altrimenti finiremmo per incamerare tutti i difetti del liberismo americano senza avere le loro salde virtù democraticheEppoi adesso anche Obama si rifà al welfare UE.
Scritto da Maria Rossa il 19/10/2010 alle 20:24
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)