Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/11/2010 alle 16:51


Mille polemiche intorno alla Conferenza della famiglia a Milano. Non mi sorprende. Lo Statuto d’Autonomia della Lombardia, approvato nel 2008, ha rischiato di sbattere contro questo scoglio che è stato poi aggirato con un “classico compromesso democristiano”  (accezione positiva, in questo caso) votato da tutti.
In gioco ci sono i sostegni concreti, ma soprattutto la domanda su che cosa sia la famiglia oggi. Non è affatto vero che gli italiani siano sensibili solo al primo problema e non al secondo. Affermare che la famiglia è esclusivamente quella fondata sul matrimonio è una finzione moralistica che nega la realtà dei fatti. Questa verità deve trovare applicazione in tutte  le leggi. Vorrei però aggiungere altri due punti.
Primo: il nodo fondamentale è sicuramente quello fiscale. L’idea del quoziente famigliare è buona ma il suo contenuto va rivisto e migliorato. Una tassazione “amica” delle famiglie è comunque urgente. Non vorrei che la ricerca del meglio fermasse sul nascere la riforma. Piuttosto che correre questo rischio voterei subito per il “quoziente”. Nessun ministro ha saputo però dire quando arriverà.
Secondo: non ho mai demonizzato la politica dei “bonus” praticata in Lombardia. Si tratta dei contributi in denaro per i figli, per gli anziani, i disabili. Vogliamo però dire alto e forte che non basta? Che monetizzare il bisogno può alleviare l’indigenza temporanea o la gravità del fenomeno ma che, per fermare la denatalità italiana, ci vuole altro? Che servono  servizi sociali, asili nido, tempi della città e del lavoro adatti alle donne? Che l’avvio di una soluzione a tutto questo dipende da una cultura moderna e che anche la Regione in questo campo ha una posizione arretrata? Roberto Formigoni dovrebbe ripetere in coro con noi le parole del Cardinale Tettamanzi: “I diritti delle famiglie deboli sono diritti forti”.

Categoria: Lombardia
Commenti dei lettori: 24 commenti -
Sottoscrivo con un'aggiunta: il principio deve essere quello di tutelare il bambino, da chiunque e comunque nato.
Scritto da Angelo Eberli il 9/11/2010 alle 17:20
La denuncia dei limiti della politica dei bonus merita di essere fatta non solo dai politici di centrosinistra ma anche dalle associazioni delle famiglie. Spesso lo dicono apertamente ma hanno quasi paura di perdere anche quelli.
Scritto da Cittadina cattolica il 9/11/2010 alle 17:57
L'ultima frase in neretto dell'Arcivescovo è molto bella. Ma la chiesa ambrosiana dovrebbe fare qualche passo avanti. Non ha più nessun senso, per esempio, il divieto ai divorziati di fare la comunione quando magari hanno ricostruito una famiglia dignitosa. Non è una competenza diocesana, però nella pratica delle parrocchie qualcosa si potrebbe fare.
Scritto da Giacomina il 9/11/2010 alle 18:12
Questo governo non ha le carte in regola per affrontare questi problemi. Il fatto che il presidente delle associazioni delle famiglie abbia dichiarato che il premiernon era gradito, dice più di mille discorsi.
Scritto da Conti Mario il 9/11/2010 alle 18:48
Da un cattolico mi sarei aspettato un commento diverso. Chi va al mulino si infarina e il tuo mulino è ormai è quella della sinistra. Ogni tanto scalpiti ma sei sempre lì. E' un peccato. Da noi avresti ben altre chance. Saresti il candidato giusto per sindaco di Varese (non partitico ma civico) se molliamo la Lega, o se la Lega molla noi. Ricordatelo. Siamo ancora in tempo. Sarebbe un colpo da maestro
Scritto da Un tuo ex fan il 9/11/2010 alle 19:26
Caro Adamoli, guarda che non è uno scherzo. Immagina una bella lista civica appoggiata dal Pdl con te candidato. Per molti varesini tornerebbe la voglia di votare.
Scritto da Un tuo ex fan il 9/11/2010 alle 20:35
Giacomina mette sul tavolo un problema vero. Considerare i divorziati quasi fuori dalla Chiesa in questa società è un atto di ipocrisia o di insensibilità sociale. Salvo fare i salamelecchi al governo per la tutela formalistica dei cosiddetti "beni etici".
Scritto da Giovanni Pini il 9/11/2010 alle 21:07
Vedo che sono in parecchi a farti "proposte indecenti?" Sarebbe un gran colpo... Peccato,non capiterà,...ma se capita...
Scritto da FABRIZIO il 9/11/2010 alle 21:15
I tempi della città e del lavoro sono la chiave per rafforzare la famiglia, oltre ai serzi fondamentali per bambini e, aggiungo, per anziani. Mi pare che queste politiche siano possibili senza modifiche di legge. Se è così perchè non si fanno?
Scritto da Gloria S. il 9/11/2010 alle 22:02
Adamoli, si stanno scoprendo gli altarini, come ho sempre sospettato. Non ti trattengo per niente. Mi dispiace solo un po' per la tua persona ma non per la tua politica. Il tuo mondo è quello dei moderati. Ti chiedo solo un favore: portati dietro anche il parlamentare più inutile che ci sia.
Scritto da Enne enne il 9/11/2010 alle 22:12
il favore fidcale magari non basta ma sarebbe una misura di eccezionale valore. Non capisco la linea del Pd contraria al quoziente famigliare. Volere sempre di più non è una cosa buona.
Scritto da Loredana il 9/11/2010 alle 23:08
Immagino che i voucher socio-sanitari introdotti dal nostro governatore Formigoni siano stati d’aiuto alle famiglie che ne hanno beneficiato. Sono piuttosto contraria ai contributi per la frequenza di scuole paritarie perché sono stati erogati a prescindere dal reddito …. Inoltre, è meglio non affrontare la questione “accreditamenti regionali” …. Fermiamoci ai voucher e riconosciamone la bontà. D’altro canto, dietro Formigoni vi sta una buona base cattolica che sa consigliarlo (ho molti amici di CL, alcuni d’infanzia e, si sa, la base è sempre più cristallina e sincera dei propri vertici …). Altro punto saliente toccato da questo post è quello dell’armonizzazione dei tempi di lavoro con quelli di vita che costituisce una bella sfida in quanto, se attuata, si configura come una vera “rivoluzione culturale”. Infatti, coinvolge la mobilità, il Piano Territoriale comunale degli Orari, gli orari di apertura dei servizi pubblici, degli asili e delle scuole, gli orari degli esercizi commerciali, la promozione delle “banche del tempo”, ecc. @Gloria. Esiste una specifica legge regionale della Lombardia che disciplina questa materia, sicuramente Adamoli la conosce bene. Avevo letto che numerosi Comuni avevano presentato, alla Regione, i progetti per il finanziamento regionale. Non si conosce lo stato di attuazione di questa legge ma immagino che la strada sia ancora lunga e in salita …..
Scritto da Mafalda il 9/11/2010 alle 23:41
Sulla famiglia dico che finora ci sono state solo chiacchiere. Sul fatto che Adamoli possa cappeggiare (alcuni commenti) una bella lista civica, non m'importa da chi appoggiata, dico che sarebbe una bella idea che sul blog ho sempre sostenuto. Una volta A. Vaghi mi ha intimato di smetterla con queste cose, ma trovo che uno come Adamoli sia piuttosto imprigionato dentro il Pd. "Roseto senza rose" lo ha notato con arguzia su uno degli ultini post.
Scritto da Bianchi Giò il 10/11/2010 alle 09:08
Nota di... servizio. Ma come fanno alcuni a commentare così immensamente con quei soli 500 caratteri a disposizione ai comuni mortali? i quali quando - loro malgrado - son costretti a dover dir o ribadire, son tacciati di sparar katiusce?
Scritto da Pfg il 10/11/2010 alle 10:23
@Bianchi Giò. Chissà se A. Vaghi ti direbbe ancora oggi di smetterla di corteggiare Adamoli? Una bella lista civica non farebbe comodo anche al Pd?
Scritto da Marcello il 10/11/2010 alle 10:28
Bravo Giuseppe, proprio li dobbiamo arrivare, ai diritti forti! Impariamo innanzitutto a problematizzare il tema, a interpretarlo senza riduzionismi ideologici o scientifici. Riscopriamo la famiglia come costrutto culturale. Poi passiamo ai fatti, agli aiuti, all'attuazione piena degli articoli 29, 30, e 31 della costituzione (che già solo quello aiuterebbe) senza fermarci qua, ma riscoprendo le nuove forme di famiglia che già oggi esistono. E basta con i forum, apriamo le menti!!
Scritto da Pietro Resteghini il 10/11/2010 alle 10:35
Caro "ex-fan", ti auguro di rimanere ex... E' vero che il PD di oggi probabilmente non e' il ancora il PD che sognava Adamoli (e noi con lui), ma il PDL e' bollito e oramai sono rimasti solo i berluscones,gli indagati, le veline e poco altro... non credo che questo PDL interessi il buon Giuseppe.
Scritto da Andrea B. il 10/11/2010 alle 10:53
Caro Giuseppe, il post è ricco di spunti. Sono d’accordo che oggi è una finzione moralistica limitare la famiglia alle unioni matrimoniali. Quando si parla di diritti e di tutela dei più deboli bisogna guardare alle situazioni reali. Il vero “nodo fiscale” non riguarda la scelta del parametro (Isee, quoziente familiare, ecc.), ma la veridicità dei dati reddituali e patrimoniali. Finché il sistema favorisce e premia il lavoro nero e l’evasione, penalizzando, di fatto, i soli dipendenti, si perpetua una situazione d’ingiustizia e d’iniquità a danno di quanti hanno veramente bisogno ed a vantaggio dei soliti furbi. Infine le politiche basate su bonus e voucher. L’aspetto positivo è che sul fronte della domanda favoriscono la libera scelta da parte degli utenti , mentre sull’offerta incentivano la sussidiarietà. L’aspetto negativo è che, oltre a rappresentare molto spesso la premessa dello smantellamento dei servizi e, come lascia intendere Mafalda, che si basano sull’accreditamento degli enti erogatori, le cui procedure di rilascio e di controllo presentano più di una pecca. Non mi dilungo sull’armonizzazione dei tempi di lavoro e quelli di vita, salvo evidenziare una netta schizofrenia tra i propositi del legislatore e la realtà dell’organizzazione economica e sociale. @pfg sulla lunghezza dei commenti: per le polemiche e le critiche sterili possono bastare poche battute… Se invece si cerca di scrivere un commento più approfondito, talvolta i 500 caratteri non bastano. Naturalmente, chi non è interessato può non leggere, tacere e passare oltre!
Scritto da Leonardo C. il 10/11/2010 alle 11:38
Il mio parroco mi ha incaricato di far parte della Pastorale Battesimale della Parrocchia. Incontro le famiglie che hanno appena avuto un bambino e che vogliono battezzarlo. Devo dire che in gran parte di quelle che ho incontrato negli ultimi anni ho visto tante incertezze e non solo economiche. Anche mettere al mondo un figlio è diventato un problema. Sia per i problemi economici che per questi ritmi massacranti. E’ la famiglia (anche quella formata da conviventi) che è in pericolo. Da questa crisi si salvano in pochi. Mi spiace anche che di queste coppie si perdono le tracce perché quasi tutte dopo il battesimo del bambino non frequentano più la parrocchia. E’ un peccato perdere queste relazioni. @Giacomina ha ragione sulla comunione ai divorziati. Divorziare non è sempre una colpa, certe volte è una necessità.
Scritto da Ex democristiano il 10/11/2010 alle 11:52
@ Gloria S. - Riprenderò questo argomento dei tempi della città e del lavoro. Dal mio punto di vista è importantissimo in relazione alla tenuta della famiglia e al ruolo decisivo della moglie, convivente, mamma, assistente degli anziani e dei malati del nucleo famigliare. Non è solo una questione di leggi. E' un problema che possono affrontare anche gli enti locali ma ci vogliono risorse economiche. Soprattutto è un fatto culturale che fatica ad imporsi alla nostra attenzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/11/2010 alle 11:54
@ Pfg - Per andare oltre i 500 caratteri è necessario scrivere il commento in word e poi incollarlo nella casella. Si possono anche usare due caselle mettendo due volte il nome. Uno spazio più largo è un'arma a doppio taglio. Non sempre chi scrive di più viene più letto. Anzi, dipende. Come vedi io cerco di limitarmi anche nella lunghezza dei post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/11/2010 alle 12:02
“Non è solo una questione di leggi”. E’ vero, scrivevo ieri che occorre una “rivoluzione culturale”. Però, la giunta Formigoni qualche sforzo legislativo l’ha fatto. Perché ignorarlo? Non vorrei apparire pedante ma, nel caso @Gloria fosse interessata a darvi lettura, nel sito della Regione Lombardia potrà trovare la l.r. 28/2004 “Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città”. Intanto, l’Istat ha appena diramato una nota di stampa ove si dice che vi è una forte differenza nella divisione fra il carico di lavoro fra i due coniugi …. P.S.: Non riesco a “muovere” i voti degli astensionisti, come pare facciano alcuni lettori del blog (certo, se mi chiamassi Mastella, Cuffaro o Lombardo ….) però volevo semplicemente comunicarLe che ho appena fatto clic sul Suo nome nel sondaggio di Varesenews (e altri colleghi come me).
Scritto da Mafalda il 10/11/2010 alle 13:31
Cara Mafalda, ti ringrazio naturalmte per la stima reiterata. Nel merito voglio dirti che, se deciderò di fare clic, lo farò su un altro nome. Immagino l'organizzazione frenetica delle risposte. Mi chiamo fuori per le ragioni che ho già reso pubbliche tante volte a partire dal mese di luglio. Rispondo anche a una tua osservazione di qualche giorno fa. Magari fosse vero che durante il congresso si sia già trovato il nome del candidato. No, la ricerca continua e non credo che questi sondaggi siano di grande aiuto. Capisco però benissimo la mossa di Varesenews.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/11/2010 alle 14:10
Temi importantissimo, su cui anche gli enti locali (con qualche soldino e un pò di innovazione) possono fare molto. Da alcune statistiche, anche di comuni, emerge che sono le famiglie giovani a maggior rischio dal punto di vista economico e sociale. Mentre la percentuale di persone in pensione in situazione precaria è relativamente più bassa. Brutalmente: la pensione arriva. Il lavoro va. Non vorrei che, lungo andare, nascano lotte generazionali pesanti. Ci manca solo questo.
Scritto da FrancescoG. il 10/11/2010 alle 17:03
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