Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/11/2010 alle 11:28

Nichi Vendola ha cominciato sabato il suo discorso a Varese citando le Scritture: “Sentinella, a che punto è la notte”. Ha rivalutato la Prima Repubblica (assonanza con Gianfranco Fini) ed ha riconosciuto perfino i meriti della Dc nella costruzione di un largo ceto medio. Ha dichiarato ad una platea ricca di gioventù, ma con numerose “teste bianche”, che la sinistra in Europa nel Novecento non aveva la libertà nel suo DNA (andando oltre il mio sguardo storico perché non posso dimenticare la Resistenza in Italia).
Un fuoriclasse del racconto politico che si pone nettamente fuori dalla tradizione comunista e post-comunista. E’ encomiabile il suo sforzo di innovare profondamente la sintassi politica. Fra le cose che non ho condiviso, tanto per citarne qualcuna, la rappresentazione quasi caricaturale della riforma Gelmini o il solito modo sbagliato di spiegare solo con la televisione il successo del berlusconismo. In realtà, questo successo ha ben altre ragioni che chiamano in causa i torti di tutto il centrosinistra e, in particolare, le responsabilità della parte socio-politica che lui rappresenta (caduta di Prodi 1998 e 2008).
E’ chiaro il  tentativo di Vendola di qualificarsi non solo come capo di un piccolo partito non più comunista ma come leader di tutto il centrosinistra. Difficile però che ci riesca. A me piace la poesia politica, fondamentale per costruire una suggestione, una visione di società, un’utopia. Manca però, non solo un programma, ma il progetto politico, le linee di governo che convincano il ceto medio (l’ha chiamato così anche lui) e la “pancia” dell’Italia.
Intanto, però, questa sinistra depressa ha ritrovato un condottiero. Sarà una spina nel fianco del Pd?  Meno male, ce n’è un grande bisogno.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 28 commenti -
"Anticomunista", sei esagerato. Però è vero che la sua ricostruzione dell'Italia a poco a che fare con gli slogan della sinistra tradizionale.
Scritto da Ossola A. il 10/11/2010 alle 13:16
Il discorso di Vendola mi costringe a ripensare le mie convinzioni sul novecento e sul movimento comunista. Credo che sia molto salutare anche per questo.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 10/11/2010 alle 13:20
Vendola anticomunista non l'avevo mai sentita. Però a pensarci bene può essere. Sarebbe un segno di una sinistra slegata dal passato e capace di incidere nei processi sociali e politici nuovi.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 10/11/2010 alle 13:30
Le ultime due righe, quelle in grassetto, sono fondamentali. Abbiamo bisogno di questi stimoli. Guai a rinchiudersi nel fortino.
Scritto da Valceresio il 10/11/2010 alle 13:39
Son contento che dici "Sarà una spina nel fianco del Pd? Meno male, ce n’è un grande bisogno.", e' proprio quello che pensavo anche io. Il sogno da solo non basta,ma oggi c'e' un gran bisogno di guardare "oltre". Vedere i nostri giovani (e non solo) entusiasmarsi per Vendola deve mettere addosso una bella strizza ai nostri dirigenti: o torniamo a far sognare la gente,o veniamo ribaltati. Ma se alla fine non siamo capaci di far sognare,meglio essere ribaltati...
Scritto da Andrea Botta il 10/11/2010 alle 13:56
“Sentinella, a che punto è la notte?”. Questa domanda se l’era posta anche Guccini nella bellissima – ma inquieta - canzone “Shomèr ma mi-llailah?” che recita, appunto: “La notte, udite, sta per finire ma il giorno ancora non è arrivato, sembra che il tempo nel suo fluire resti inchiodato... Ma io veglio sempre, perciò insistete, voi lo potete, ridomandate, tornate ancora se lo volete, non vi stancate... Cadranno i secoli, gli dei e le dee, cadranno torri, cadranno regni e resteranno di uomini e di idee, polvere e segni. Ma ora capisco il mio non capire, che una risposta non ci sarà, che la risposta sull’ avvenire è in una voce che chiederà: shomèr ma mi-llailah?”.
Scritto da Mafalda il 10/11/2010 alle 14:47
La televisione ha avuto un gran peso nella diffusione della cultura ora vincente in Italia ma questo è accaduto ovunque in Europa. Come mai da noi ha preso questa piega? Gli errori della sinistra e di un certo "centro" non si contano più. L'analisi dovrebbe andare oltre le reponsabilità dei comunisti che sono un fatto molto remoto. Parlare solo di quello vuol dire eludere i problemi drammatici che oggi tutto il centro- sinistra incontra e che la prosa vendoliana non basta a risolvere. Ahimè.
Scritto da Roseto senza rose il 10/11/2010 alle 15:00
Vede qualche rassomiglianza fra Vendola e Renzi. Fra chi ha rottamato il comunismo e chi vuol rottamare la classe dirigente del Pd? Io sono molto confuso.
Scritto da Un giovane di Varese il 10/11/2010 alle 15:31
Sono stato comunista e detestavo, devo dire, i democristiani. Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima. Oggi ho simpatia per uno come te. Nel sondaggio di varesenews ho messo il nome di Rocco Cordì per ragioni sentimentali e perchè so che tu ti sei intestardito sul no. Altrimenti avrei scelto te.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 10/11/2010 alle 15:54
non so se Vendola apprezzerebbe la definizione di anticomunista... certo fa un discorso molto chiaro rispetto al leninismo sovietico. Ricordo che nell' 89 Nichi fu tra i "rifondatori" cotnrari alla Bolognina, ma sempre su posizioni libertarie (Ingrao, non Cossutta). Mentre la vecchia nomenclatura guidata dai quarantenni, oggi sessantenni, si riciclava senza fare nessuna autocritica. Sull'ultimo paragrafo - la proposta politica,che è quello che conta, alla fine - sno sostanzialmente d'accordo.
Scritto da davide il 10/11/2010 alle 16:14
Bella sempre la poesia. Bello far sognare un orizzonte con un nuovo sole dell'avvenire. Ma è possibile tutto questo senza dimenticare sempre che l'80% delle risorse del mondo sono godute dal 20% delle popoiazioni e che noi facciamo parte di questo 20%? Cioè che anche i ricchi, i meno ricchi e anche i poveri dovranno modificare e sacrificare un po' del loro livello di vita ? Il problema della redistribuzionme è enorme e dire la verità può far perdere consensi. O no ?
Scritto da A, Vaghi il 10/11/2010 alle 17:16
E' un'interpretazione originale del discorso di Vendola a cui non avevo pensato. Non so se hai ragione. Propendo per il no perchè credo che sia soltanto un comunista moderno ma è opportuno confrontarsi su queste cose.
Scritto da Albertone da Giussano il 10/11/2010 alle 19:03
mi interessa poco come Vendola si definisca, son nominalismi. mi interessa di più come si pone rispetto, ad esempio, al bilancio dello stato e alla legge finanziaria che un suo ipotetico governo dovrebbe fare. va bene la sinistra, libertaria e anche innovatrice : ma la competitività di un paese è un problema vero....quadrare il cerchio ? bisogna provarci, il centro destra è sfasciato ed ha fallito.
Scritto da marco il 10/11/2010 alle 20:13
Diciamo che la poesia e la prosa dovrebbero andare a braccetto. Per questo Nichi andrebbe bene in una coalizione dove ci sia chi mette gli elementi programmatici. Si potrebbe vincere.
Scritto da Calcagno D. il 10/11/2010 alle 21:16
Stai sbagliando Giuseppe. Vendola è un comunista con l'orecchino e un vocabolario diverso ma sostanzialmente non si esce da quel recinto lì.
Scritto da Luigi T. il 10/11/2010 alle 21:48
Temo che Vendola non sarà semplicemente una spina nel fianco del Pd ma, se non cogliamo in pieno e velocemente i nuovi strumenti e le attuali modalità comunicative, il nuovo leader di tutto il centrosinistra.
Scritto da Borghi S. il 10/11/2010 alle 21:54
@ Davide, ai tempi della Bolognina Vendola era un ragazzo. Mi pare che adesso meriti un po' di fiducia. Piuttosto capisco le preoccupazioni del post sulla sua capacità di convincere la pancia dell'Italia profonda. Per questo pur stimandolo non credo che lui possa essere il leader di tutto il centrosinistra.
Scritto da Rodolfo D. il 10/11/2010 alle 22:02
Temo che Borghi S. abbia ragione. Stiamo attenti. Può accadere che Vendola vinca le primarie ma ancora più facilmente che perda le elezioni vere. Non lasciamoci ingolosire troppo dal cosiddetto linguaggio nuovo. I problemi della sinistra con lui restano quelli di sempre.
Scritto da Un Pd Pavia il 10/11/2010 alle 23:12
Un commento originale. Non so però quanto fondato. Da comunista nel cuore come sono io non mi pare che Nichi sia così anticomunista. Ammette soltanto che bisogna allontanarsi dal comunismo realizzato in Europa nel secolo scorso. Lo spirito però è quella dell'uguaglianza delle persone e dei popoli.
Scritto da Ambrogio il 11/11/2010 alle 08:20
@ Un giovane di Varese - Le differenze fra Vendola e Renzi sono profonde. Il comunismo lo ha rottamato la Storia e Vendola ne ha preso atto senza nessuna nostalgia. Renzi vuol cambiare la classe dirigente del Pd e modificarne il modo di stare in campo confermando il progetto sostanziale. In fondo la rassomiglianza più forte tra i due è che entrambi hanno vinto le rispettive primarie. Sono più liberi perchè non sono stati cooptati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2010 alle 08:55
@ Davide e Marco - In sostanza dite la stessa cosa. Bisogna riuscire a governare e per farlo occorrono dei progetti concreti. La prossima finanziaria (il nome è nuovo ma la sostanza è la stessa) è un banco di prova importante per tutta l'opposizione. Dovrebbe trovare una linea univoca, compreso Vendola. Se non ce la si fa, sarà difficile persuadere gli elettori che si è in grado di governare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2010 alle 08:57
A proposito di finanziaria, il TG di La7 ha detto che le detrazioni energetiche del 55% non saranno prorogate. Si dice che non c'è copertura. Pensare che conteggi ENEA dicono siamo anche economicamente vantaggiosi. Se non confermano subiamo di più al Nord : più freddo, più risparmio (pronto, Lega?). In Lombardia. Lo sbandierato Piano casa: circa 180 interventi. Il 55%: circa 170.000 (!). Risultato: provvedimento della destra Vs provvedimento centro sinistra : 1 a 1000 (circa).
Scritto da FrancescoG. il 11/11/2010 alle 10:04
Non condivido molto il titolo ma la sostanza del post la condivido. Soprattutto l'ultimo paragrafo.
Scritto da Stefano il 11/11/2010 alle 11:29
@FrancescoG - I dati che segnali sono, come sempre, precisi e utilissimi. Sottolineo il fallimento del cosiddetto "piano casa". La montagna ha partorito il classico topolino. Se penso alla quantità di chiacchiere che l'avevano accompagnato mi viede da dire che la presa in giro è stata enorme.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2010 alle 12:05
La prosa affabulatrice di Vendola sta rianimando molti "sinistri" delusi e drenerà voti al PD, costringendolo ad un'alleanza. PD + Vendola + Di Pietro significa sinistra all'opposizione a vita, anche perchè nel frattempo qualcun altro si incaricherà di provare a mettere in campo un progetto politico di ispirazione popolare.
Scritto da Larpi il 11/11/2010 alle 16:56
Caro Larpi, ben tornato sul blog. Qualcuno metterà in campo un progetto di ispirazione popolare? Se è così perchè non incontrarsi col Pd? Probabilmente ti riferisci ad un presunto terzo polo ma con questa legge elettorale sarà ben difficile che possa affermarsi e crescere in autonomia. Il Pd ne soffrirebbe, certamente, ma un terzo polo asfittico (con questo sistema di elezione) non gioverebbe molto al Paese.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2010 alle 19:07
Caro Giuseppe, se si votasse oggi il nuovo polo sarebbe determinante, almeno al Senato, per cui credo sia incauto definirlo asfittico. Oggi di asfittico ci sono PDL e PD, i partiti guida del bipolarismo, entrambi in crisi di idee e di identità. E che il nuovo polo si allei con l'armata Brancaleone Bersani-Di Pietro-Vendola lo vedo altamente improbabile, in quanto sui contenuti siamo sideralmente distanti. Lasciamo pure che il PD vada dove lo porta il cuore: a sinistra. Noi siamo altrove.
Scritto da Larpi il 12/11/2010 alle 09:06
Larpi, confermo la mia opinione. Un terzo polo che si limitasse ad essere condizionante solo al Senato grazie al premio di maggioranza regionale non avrebbe un grande futuro. Leggi il mio post di oggi per l'immediato futuro. Poi, molto dipernderà dalla legge elettorale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2010 alle 10:21
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