Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/1/2011 alle 15:34

 

Vuoi vedere che vale di più Nicole Minetti che tanti dibattiti in consiglio regionale? La spiegazione è semplice. Dopo quello che è avvenuto, l’abolizione del listino del Presidente, nel quale chiunque può essere eletto consigliere regionale senza alcun merito, diventa inevitabile.
Eppure, quante volte ne avevamo parlato mettendo Formigoni sul chi va là!  Era uno dei punti salienti della riforma elettorale che, dopo lo Statuto e il Regolamento, avevo presentato per la discussione. Non se ne fece niente, malgrado una parte consistente di consiglieri del Pdl e di Lega Nord avessero accettato la proposta. Ordine dell’alto, mi fu detto. Formigoni? Probabile. Berlusconi? Certo.
Il premier voleva tre rappresentanti: Nicole, il suo massaggiatore personale Giorgio Puricelli e il geometra delle sue dimore: Francesco Magnano. I primi due li ha piazzati nel listino e sono diventati consiglieri regionali, il terzo, non essendo risultato eletto perchè nella seconda parte del suddetto listino, lo ha fatto nominare sottosegretario di Formigoni all’Attrattività del territorio.
E pensare che il listino del presidente era stato immaginato per mettere in consiglio regionale personalità della cultura, delle scienze, dell’economia che non avrebbero mai accettato di misurarsi con le preferenze con uomini e donne più avvezzi a queste competizioni. Metti caso: da Valerio Onida a Nicole Minetti.

 

Categoria: Lombardia
Commenti dei lettori: 27 commenti -
Gaio Giulio Cesare Germanico, noto come Caligola, nominò senatore il suo cavallo Incitatus. Lo fece per dispregio dell’istituzione senatoriale, ma tant’è. Caligola morì assassinato per mano di pretoriani. Cento cinquanta anni dopo, Didio Giuliano, “meneghino” di Mediolanum, grazie alle sue enormi risorse economiche, comprò all’incanto l’Impero di Roma. Didio Giuliano morì assassinato da un sicario in un bagno. No so perché mi siano venuti alla mente questi due aneddoti storici …
Scritto da Filippo Valmaggia il 20/1/2011 alle 16:42
Leggere quello che avevi scritto un anno fa sul blog è impressionante. La colpa è solo di Berlusconi o anche, e soprattutto, di Formigoni? Mi chiaro certo che la responsabilità del governatore è grande.
Scritto da Luigi Crespi il 20/1/2011 alle 17:29
Nel tuo libro ricostruisci molto sinteticamente il tuo tirocinio politico, simile a quello di molti altri di quel tempo. E' una pagina interessante che forse ti farà vendere qualche copia in più. Pensa se Nicole Minetti scrivesse il suo tirocinio. Nelle librerie ci sarebbe la fila per comprarlo.
Scritto da Basso G. il 20/1/2011 alle 18:18
Il caso Minetti è figlio del "consolato" senza fine di Formigoni, dell'autoreferenzialità che ha generato, della sensazione di onnipotenza che permea tutto quanta l'istituzione innervata da un clientelismo sempre più evidente e invadente. In merito rimando a "Cuore e Regione" capitolo "Il celeste impero". Immodificabile lo Stato? Immodificabili le Regioni? E il federalismo in arrivo promette assai poco.
Scritto da cesare chiericati il 20/1/2011 alle 18:38
Va bene criticare il "listino" del presidente in Regione. Ma col listino si sono eletti 8 consiglieri su ottanta. Se Formigoni non avesse stravinto, al massimo se ne sarebbero eletti 16. In parlamento invece si elggono tutti in questo modo, cioè vengono eletti tutti dai capi. Questa è la distorsione più grave che bisogna combattere.
Scritto da Agosti Rino il 20/1/2011 alle 19:04
Il degrado sembra inarrestabile anche in Lomdardia. E' necessaria una svolta rapida. Non ho una gran speranza,
Scritto da Gianfranco G. il 20/1/2011 alle 19:57
@Filippo Valmaggia, nel post precedente, ci informa di un futuro sondaggio (che verrà pubblicato a breve da Il Riformista) che vede il “partito du pilu” al 9%. Come al solito, i sondaggisti arrivano sempre più tardi del cittadino comune. Io, ad esempio, sono un’estimatrice di lunga data di Cetto La Qualunque e mi sono già trovata a scrivere il suo nome sulla scheda elettorale almeno un paio di volte. Infatti, quando per le elezioni comunali del mio Comune il centrosinistra, per questioni di “pura lana caprina”, si divise in due (Partito Democratico e lista civica), arrabbiata e sconsolata optai per Cetto. Ovviamente anche qualche stretto familiare mi seguì ..... Ci siamo anche fatti grandi risate nell’immaginare il Presidente del seggio mentre apre le schede e legge tale nome. Ebbene sì, occorre invertire la rotta: iniziare a prendere in giro i politici, anziché farsi prendere in giro. Che poi “lu pilu” sia un “argomento” pregnante per la società italica …. è un fatto antropologicamente noto. Sarebbe interessante rispolverare il comizio di Antonio La Trippa (impersonato dal grande Totò in “Gli onorevoli” di Corbucci) per sapere se già allora vi fosse qualche riferimento a questo “primo motore” o “motore mobile” (veramente Aristotele lo definiva “motore immobile” …).
Scritto da Mafalda il 20/1/2011 alle 20:02
Mi sono convinto oggi che il post di ieri sulle possibili elezioni anticipate era giusto.
Scritto da Rodolfo D. il 20/1/2011 alle 20:30
A mio parere, la degenerazione della politica ha diverse sfaccettature. Sempre in merito alle elezioni regionali, mi ha colpito che la figlia della Muscardini si fosse presentata (per le liste del Pdl) come “Anastasia Palli detta Muscardini”. E’ singolare che il cognome del padre, con il quale ha mosso i primi passi della sua vita (immagino l’appello il primo giorno di scuola) e con il quale è cresciuta, venga strumentalmente “supportato” da quello più noto della madre (la quale, da veterana della politica, ora è approdata a Fli e si trascinerà anche la figlia). Beninteso, questo mio esempio non c’entra nulla con la querelle Minetti. Nulla che accomuni la Palli alla Minetti. Sottolineiamolo bene, affinchè non si creino equivoci. La mia era soltanto una riflessione su questi meccanismi furbeschi di garanzia. Anche il “listino bloccato” rientra fra questi.
Scritto da Mafalda il 20/1/2011 alle 20:52
Questa sera ho un po’ di tempo libero (caso raro) e posto un ultimo commento. Nel post, Lei contrappone Onida alla Minetti. La verità è che di uno come Onida il Pd non sa che farsene (ciò si è visto anche durante le ultime primarie milanesi). Così come risulta difficile credere che il listino del Presidente sia stato concepito per le personalità della cultura, delle scienze, ecc. Scorriamo l’elenco dei 16 candidati del listino Penati. Tutte persone rispettabili e degne di ricoprire il ruolo di legislatore regionale. Ma quanti Onida vi sono? 1) Filippo Penati, 57 anni, candidato Presidente - 2) Rosanna Dalla Valle, 37 anni, operaia - 3) Maruska Piredda, 33 anni, assistente di volo - 4) Roberto Bruni, 60 anni, avvocato, già Sindaco di Bergamo - 5) Gianni Bugno, 46 anni, vincitore del Giro d’Italia (1990) e campione del mondo di ciclismo (1991 e 1992) - 6) Sabina Siniscalchi, 58 anni, già responsabile di Mani Tese e direttrice della Fondazione Culturale Responsabilità Etica di Banca Etica - 7) Luigi Ponti, 51 anni, Capogruppo PD della Provincia di Monza e Brianza - 8) Anna Varisco, 44 anni, operatore sociale - 9) Pierluigi Mottinelli, 46 anni, già Presidente Comunità Montana Valle Camonica e Presidente UNCEM Lombardia - 10) Marco Cipriano, 52 anni, Vicepresidente uscente del Consiglio regionale della Lombardia - 11) Sergio Graffeo, 49 anni, Sindaco di Corsico - 12) Benedetta Graziano, 29 anni, commercialista, Assessore del Comune di Mantova - 13) Joseph Negreanu, 62 anni, Medico Chirurgo all'Ospedale Niguarda di Milano - 14) Alberto Grancini, 64 anni, già Assessore della Provincia di Milano - 15) Eugenia Giulia Grechi, 26 anni, assistente sociale, Assessore del Comune di Castegnato - 16) Mauro Fanti, 49 anni, Consigliere del Comune di Cremona
Scritto da Mafalda il 20/1/2011 alle 21:09
Le ultime righe suonano drammatiche. La differenza fra le premesse e le promesse del listino e la sua attuazione dimostra che la politica non è per niente seria.
Scritto da Giacomina il 20/1/2011 alle 23:18
Sei tu che prendi in giro noi Mafalda, ti fingi cittadina senza macchia, ironica, libera e dissacrante e sei invece una che fa politica in prima fila e da diverso tempo. Non è che tutti abbiamo sulla fronte la scritta "sale e tabacchi'. Forse un pò di pudore in più non guasterebbe.
Scritto da E.F. il 20/1/2011 alle 23:47
E' un po' di tempo che non scrivo più anche se seguivo spesso il blog. Sai cosa mi preoccupa? Che la gente non è così incazzata come mi sarei aspettato. Vedo molte alzate di spalle, molri risolini come se tutto quello che accade è una manifestazione di furbizia latina e non altro. Questo clima non mi piace.
Scritto da Lucky il 20/1/2011 alle 23:59
Eccezionale E.F.! Il “sale e tabacchi” è stupendo. Era tanto tempo che non sentivo questa battuta. Ripeto: eccezionale! Spassosa! Ruspante! Se vai avanti su questa strada, corri il rischio di diventarmi simpatica …..
Scritto da Mafalda il 21/1/2011 alle 00:27
In questi tempi corre un pessimismo nero. Per moltissimi aspetti è giustificato ma un grande partito come il Pd è nato per dare una prospettiva di cambiamento. Se si perde questa capacità di far sperare la gente comune viene meno la ragione stessa del Pd. La dirigenza nazionale deve renderse conto, bene e subito.
Scritto da Pd. Sedsto S. Giovanni il 21/1/2011 alle 08:06
Caro Cesare, lo scopo del Pd, come sottolinea bene l'amico di @Sesto S. Giovanni, era ed è quello di contribuire a riformare la politica e lo Stato italiano. Se si continua sulla strada fin qui seguita il punto di rottura nazionale sarà presto raggiunto. Il federalismo potrebbe essere la chiave di ricostruire una unità che sfidi i sistemi regionali, e dunque lo Stato, a migliorarsi, eliminando sprechi giganteschi e a garantire serzizi pubblici adeguati. Io ci credo ancora. Il Pd non tradisca mai la sua mission.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/1/2011 alle 08:46
Cara Mafalda, grazie dei tuoi contributi che accrescono la qualità del blog. Mi soffermo sul terzo. La motivazione del listino del Presidente era, all'origine, quella che ho richiamato nel post. All'epoca di quella legge elettorale io ero in panchina, anzi fuori dal campo, ma avevo condiviso la scelta. L'unica mia osservazione critica consisteva nell'entità del listino. Mi pareva troppo il 20% dei consiglieri scelti dal presidente. Ero favorevole al 10%. Poi è cominciata una pratica che lo ha squalificato fino ad arrivare al ridicolo delle ultime elezioni. Questa è la ragione per la quale, negli ultimi anni, mi ero fatto promototre della sua eliminazione a nome di tutto il Pd e di una larga fetta del Consiglio regionale. Poi sono arrivati i veti "dall'alto", di cui adesso si comprendono i motivi. Il listino di Penati non raccoglieva grandi personalità ma aveva, come tu riconosci, il timbro della dignità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/1/2011 alle 08:51
Mi sovvien la storia di innocenti, che seppur innocenti si sono rimessi al giudizio della magistratura, dimostrando la loro innocenza e forti del loro consenso costruito grazie ad anni di buona politica sono tornati li dove erano. Non vuole essere un elogio ad personam, ma la fotografia di come si dovrebbe comportare un uomo di governo che ha il rispetto delle istituzioni e dello Stato...ora manca non solo il rispetto delle istituzioni, manca proprio il RISPETTO!
Scritto da Fede il 21/1/2011 alle 09:41
Caro presidente, nella bozza di legge elettorale da lei presentata non c'era solo l'abolizione del listino ma anche l'impossibilità della ricandidatura del presidente dopo due legislature, la riduzione del premio di maggioranza e il numero minimo di donne nelle liste, oltre ad altre novità. E' per tutte queste ragioni che non l'hanno voluta discutere. Quella del listino era un motivo molto serio e ce ne siamo accorti ben presto.
Scritto da Dirigente regionale il 21/1/2011 alle 14:57
Il paradosso di questa classe politica è insito nel comportamento che sta tenendo in questi ruby giorni. Sono i rappresentanti della maggioranza che dovrebbero convincere il premier a dare le dimissioni e presentarsi di fronte ai magistrati. "Persuasi come sono” dell'innocenza del loro presidente, l'iniziativa non potrebbe che avere ritorni benefici su tutta la loro parte politica e sugli esiti di eventuali (probabili) nuove elezioni. Le opposizioni, al contrario, non dovrebbero agitare richieste di dimissioni, traendo vantaggio, giorno dopo giorno, dai falli (inteso come errori) dell’ineffabile capo del governo.
Scritto da Filippo Valmaggia il 21/1/2011 alle 15:22
Caro Adamoli, ogni tanto qui in consiglio parliamo di questi argomenti. Se dovessero applicare lo Statuto che lei ha voluto molte cose cambierebbero. Servono leggi e disposizioni nuove. Credo sia solo questione di tempo.
Scritto da N.S. il 21/1/2011 alle 16:33
Signora Mafalda potrei prenderti sul serio ma non ho voglia di provocarti. Se poi ti offendi va a finire che molli anche questo blog come hai fatto con quello di Rossi. Non lo vorrei mai, soprattutto per il Dottor Adamoli che ti stima molto e che si priverebbe di una collaborazione preziosa. Poi a pensarci bene mi sto sopravvalutando. Questo spazio non lo abbandoneresti mai perchè è al tuo livello intellettuale. Mica la robaccia nazional-popolare che c'è da altre parti. Ah, ah, ah.
Scritto da E.F. il 21/1/2011 alle 17:19
La differenza tra Mafalda ed E.F. è che la prima scrive e la seconda spara; ma è Mafalda che colpisce nel segno mentre E.F. è un cecchino che pare abbia preso lezioni di tiro da Marty Feldman, l'indimenticato attor comico con l'esoftalmo divergente.
Scritto da Filippo Valmaggia il 21/1/2011 alle 19:34
@Filippo Valmaggia - Sul fatto che la sua stessa maggioranza dovrebbe convincerlo, se non a rassegnare le dimissioni, ad andare almeno dai giudici, concordo pienamente. Cos'altro di diverso potrebbe fare l'opposizione? Non sono così sicuro che stando al potere si indebolisce. Chi ci smena è solo l'Italia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/1/2011 alle 08:57
Caro Valmaggia, come si capisce bene io non ho la stessa cultura politica di Mafalda, voglio dire come qualità. La signora, infatti, da questo punto di vista non si discute. Aggiungiamo pure che la dirigente del pd scrive molto bene cosa che la sottoscritta, con la sua terza media, non è in grado di fare. Il paragone è in definitiva improprio oltre che fuori luogo.
Scritto da E.F. il 22/1/2011 alle 16:00
@ E.F. Anch'io ho fatto la terza media. Tutti abbiamo fatto la terza media. L'importante è non fermarsi.
Scritto da Filippo Valmaggia il 22/1/2011 alle 22:50
Va beh Valmaggia non prendiamoci in giro per favore con i giochetti di parole, hai capito benissimo cosa voglio dire.
Scritto da E.F. il 23/1/2011 alle 00:25
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