Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/1/2011 alle 19:23

 

 
Torna in prima pagina il problema arduo del federalismo fiscale. E purtroppo ci torna nel tritacarne di una situazione politica incerta, aspra, polemica. Voglio ragionarne brevemente senza preoccupazioni tattiche che sono si pertinenza di chi guida i partiti a Roma. Avevo condiviso il voto di astensione del Pd sulla legge delega approvata dal Parlamento. Il perché è presto detto. Siamo favorevoli al federalismo e quella legge era più che altro un manifesto di intenzioni. Ma sui decreti attuativi, che rappresentano la polpa, il Pd deve dire si/si, oppure no/no, non c’è scampo.
Ma possiamo dire si ai decreti senza sapere cosa succederà alla Carta delle autonomie, ferma al Senato, che dovrà specificare “chi fa che cosa” fra le autonomie locali?  Possiamo dire si ad un fisco municipale che non porti il segno di una forte responsabilità delle amministrazioni locali? In più senza sapere quale sarà il fisco regionale, ben più importante? Ancora, quali saranno i fabbisogni minimi dei servizi e come saranno calcolati i relativi costi standard?
Affrontare questi decreti in maniera episodica e scollegata sarebbe un errore ed un regalo alla Lega. Non possiamo permetterci di navigare a vista accontentandoci di essere parte dell’equipaggio. A noi deve interessare un federalismo capace di migliorare l’efficienza dei sistemi regionali e di contribuire al superamento, in una prospettiva purtroppo non breve, delle differenze sociali, economiche e istituzionali delle due Italie. Questo è l’approdo di un grande partito democratico, popolare e nazionale.
 
Categoria: Lombardia
Commenti dei lettori: 36 commenti -
Il federalismo come lo vuole la Lega deve essere respinto. Non ci sono dubbi. E' solo un'arma propagandistica.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 21/1/2011 alle 20:22
I punti interrogativi sono tutti giustificati e fondati. Per quanto ne sappiamo è difficle conoscere quale sarà lo sbocco conclusivo. Spero che non venga fuori una cosa pasticciate, a metà, senza capo ne coda. Se fosse così sarebbe meglio blocarre tutto il procedimento.
Scritto da Valceresio il 21/1/2011 alle 21:09
Il federalismo si è messo sul binario morto. Solo qualche sciocco del Pd vuole approvarlo per compiacere la Lega. Il rinvio di qualche mese per capirci meglio è il minimo che si possa pretendere.
Scritto da Lorenzo (Luino) il 21/1/2011 alle 22:01
Siete i soliti. Al dunque vi tirate indietro. Non avete coraggio. Il terzo polo poi merita tante scazzottate (politiche). Lo terrei fuori da tutte le giunte locali, Varese. Busto, Gallarate in prima linea.
Scritto da Bossiano doc il 21/1/2011 alle 22:17
Avevo provato io a fermare il federalismo già nel 1995 dando indicazioni precise di come uccidere Bossi. Era uno scherzo, firmato come mio solito e pubblicato dalla Rete Civica Milanese, una dipendenza della Facoltà universitaria di Informatica. Fui espulso dalla Rete e prelevato dalla Digos di Varese. Prosciolto perché il fatto non sussisteva. Ma mi scontrai con il senso dell'umorismo leghista: una frana come tutte le cose che propongono questi trogloditi di verde vestiti. Quando scrivo di loro, con licenza, poetizzo.
Scritto da Filippo Valmaggia il 21/1/2011 alle 22:23
Meno male. Di regali alla Lega ne avete già fatti troppi. Lo dice uno che non è affatto di sinistra e che legge questo blog per stima nei confronti del titolare. Questo inchinarsi alla Lega da parte di molto Pd locali fa pena anche a me.
Scritto da Bianchi Giò il 21/1/2011 alle 23:05
Per farci governare dal fido scudiero formigoni (che ammette nel suo listino la tenutaria di casino del cavaliere) magari con il supporto tecnico del trota e la supervisione del di lui padre (che a parer mio non potrebbe nemmeno partecipare ad una gara di briscola) ? No grazie non.......fumo
Scritto da Sergio il 22/1/2011 alle 01:38
@Filippo Valmaggia - Avremmo visto il tuo nome stampato a caratteri cubitali sul libro delle curiosità epocali. Sarebbe stata la prima volta che un omicida firmava per esteso il suo delitto prima ancora di averlo compiuto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/1/2011 alle 09:02
@ Giuseppe Adamoli ... tra l'altro, evocavo lo spirito di mio bisnonno, costruttore e primo proprietario della casa che ospita Umberto Bossi a Gemonio, e lo supplicavo di far ruzzolare, nottetempo, il senatore per le scale. O qualcosa di simile, non ricordo. Un evidente, grossolano, scherzo. Fu lesa maestà? ...
Scritto da Filippo Valmaggia il 22/1/2011 alle 09:26
Serve moltissimo discutere di federalismo anche in uno spazio ristretto come il blog. C'è una grande confusione fra la gente, anche fra chi segue la politica. Il post mette bene in evidenza la problematicità dell'argomento senza pretendere di avere la risposta pronta su tutto. Questo modo di confrontarsi è utilissimo.
Scritto da Brielli Giuseppe il 22/1/2011 alle 09:29
Tre riflessioni sul federalismo. La prima riguarda la metamorfosi di un’idea politica. Nata come sfida per un rinnovamento strutturale e strategico del sistema istituzionale ed amministrativo del nostro Paese, la riforma federalista è oggi ridotta alla proverbiale foglia di fico, la cui finalità è solo quella di nascondere le vergogne politiche della Lega Nord, che continua a garantire la sopravvivenza del governo più centralista degli ultimi anni. La seconda riflessione è sullo stridente contrasto tra l’invocato adeguamento alle dinamiche della globalizzazione, manifestato in occasione del referendum di Mirafiori e la domanda di autonomia locale, spesso interpreta e venduta come nuova forma di potere autarchico. La terza riflessione è sulla contraddizione delle politiche rivolte agli enti locali: da un lato si vogliono aumentare poteri, funzioni amministrative di gestione e di controllo e servizi, dall’altro si falcidiano le risorse e gli organici, facendo ricadere sui comuni virtuosi il debito pubblico accumulato dalle amministrazioni centrali.
Scritto da Leonardo C. il 22/1/2011 alle 10:18
Si hanno notizie frammentarie dal contesto generale. La riaggregazione della comunità nazionale intorno a un progetto forte di riequilibrio dei poteri e delle responsabilità locali appare incerta, i decreti attuativi possono diventare la tomba del federalismo. Giusto dunque analizzarli a fondo e con calma. Senza inseguire la Lega che ha trasformato il federalismo in un mantra ossessivo, pronta, in cambio,a passare sopra a qualsiasi nefandezza venga commessa, vedi le gesta sessuali del premier.
Scritto da cesare chiericati il 22/1/2011 alle 10:20
OT: ho letto la lettera dei cattolici PDL. Non commento, lascio a voi il primo passo. Ne trovate il testo qui. http://www.giornalettismo.com/archives/110572/i-cattolici-del-pdl-scrivono-ai-credenti-italiani-non-credete-ai-pettegolezzi-su-silvio
Scritto da FrancescoG. il 22/1/2011 alle 10:41
Speriamo che nel Pd, quelli che contano, lo capiscano. Inutile sperare in un sussulto di dignità nel Pdl. Se davvero, in futuro, quel partito dovesse chiamarsi "italia" cercherò di contattare il Valmaggia, diventare suo complice e ordire altri attentati firmati.
Scritto da Angelo Eberli il 22/1/2011 alle 10:56
Ma non sarebbe mica stato Filippo l’autore materiale!!! Ne sono convinta. Mica perché sia un pavido (anzi!), semplicemente perché io lo collocherei fra i pensatori, gli ideologi ;-) Le “istruzioni” per accedere alla casa di un avo (così le aveva definite in un suo precedente accenno al medesimo episodio). Ricordo bene? Inoltre, nel frequentare la Rete Civica Milanese sin dal 1995, dimostra di essere stato un precursore dei dialoghi on line. Io ho semplicemente iniziato lo scorso anno e frequento esclusivamente Varese Politica (anche se ho scoperto, proprio in questi giorni, un blog niente male che tratta politica, società e costume con gli occhi di un giornalista). Ah, dimenticavo di ringraziare Filippo per le grandi risate per il riferimento a Marty Feldman ;-) Grazie!
Scritto da Mafalda il 22/1/2011 alle 11:33
@Cesare Chiericati. Riaggregazione della comunità nazionale intorno al progetto federale? E' questo che non mi convince. Il tuo pensiero è anche quello di @Giuseppe. Vi trovo troppo ottimisti. Per me il federalismo della Lega è l'ultimo colpo all'unità nazionale.
Scritto da Albertone da Giussano il 22/1/2011 alle 11:46
Sottoscrivo in tutto Leonardo C. Gli faccio i miei complimenti. I suoi interventi sono molto acuti e puntuali.
Scritto da Giorgio il 22/1/2011 alle 12:22
Tenderei ad essere d'accordo con Cesare Chiericati, ma sento fortemente dentro di me anche le preoccupazioni di Albertone da Giussano: non sarà il federalismo in salsa leghista la pietra tombale della nostra dificile ed in parte ma lriuscita unità nazionale?
Scritto da Mariuccio Bianchi il 22/1/2011 alle 14:11
@ Mafalda. Credo di essere stato il primo utilizzatore privato di Internet in provincia di Varese (alcune aziende erano già in rete prima di me). Ero entrato per minare il sistema dall'interno. Non mi pare di esserci riuscito... ;-) p.s. @ Angelo Eberli. La sua indignazione è la mia.
Scritto da Filippo Valmaggia il 22/1/2011 alle 14:24
Potremmo essere favorevoli a un vero federalismo fiscale, non di certo a questo pastrocchio proposto per pura propaganda dalla Lega. Necessita chiarezza sulla Carta delle autonomie, su ciò che sarà il fisco regionale e sui fabbisogni dei servizi.Così com'è impostata la legge non serve perchè sarebbe poco più che un ritorno alla vecchia tassa da famiglia abolita negli anni '70. Va respinta senza indugi.
Scritto da Ravani il 22/1/2011 alle 15:59
Almeno Adamoli la mette su un piano problematico. I commenti invece sono tutti negativi, siete tutti arretrati.
Scritto da Una signora di Varese il 22/1/2011 alle 16:37
Ti ho ascoltato oggi pomeriggio a Varese. Capisco quando tu dici che non sei tu che può dare il segno del rinnovamento del personale politico. Capisco ma non condivido. Tu sei quello che ha più chance e più qualità.
Scritto da B.N. il 22/1/2011 alle 20:15
Grazie a @FrancescoG che ci segnala il sito (che ho visitato) che riporta la lettera dei cattolici (della quale ne dà notizia anche il Corriere di oggi). Direi che è semplicemente disgustoso che cattolici quali Formigoni, Mauro, Lupi, Roccella (tutti solidamente seguaci di don Giussani) si prestino a questo ruolo. Sempre sul Corriere di oggi si legge una discutibile intervista a Vian, direttore dell’Osservatore Romano (che già in occasione del “massacro-Boffo”, ad opera di Feltri, era rimasto sul trespolo a guardare). Dobbiamo, con rassegnazione, prendere atto che vi sono cattolici che difendono Berlusconi. Ne è testimonianza il commento del signor @Lodovico Aspesi nel post “Silenzio assordante” di qualche giorno fa. @Filippo Valmaggia – Il tuo commento delle 9.26 (che non conoscevo perché, evidentemente, è stato pubblicato insieme al mio delle 11.33) conferma ciò che ricordavo ... Infine, apprendo, in una risposta indirizzata a te, di essere diventata una “dirigente del Pd”… Toh, non lo sapevo! Forse voleva dire “digerente del Pd” …. stante tutti i bocconi amari che questo partito ci fa inghiottire ;-)
Scritto da Mafalda il 22/1/2011 alle 20:40
Quando Bossi, molto premurosamente, dice a Berlusconi di andare a riposarsi e che “a tutto il resto ci pensiamo noi” alluderà alle “prove generali” di un governo tecnico con Tremonti? Quest’ultimo, nei giorni scorsi, ha partecipato, a Roma, alla presentazione del libro “La via dell'austerità: Per un nuovo modello di sviluppo” di Enrico Berlinguer. Il volume – che è una ripubblicazione - raccoglie due importanti discorsi dello stesso Berlinguer datati 1977 (il primo agli intellettuali ed il secondo alla Conferenza Operaia del PCI). Tale proposta di austerità berlingueriana contro il consumismo ed un modello produttivo iniquo, si configura “quale chiave culturale e politica per costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sobrietà, il superamento delle disuguaglianze, un nuovo equilibrio tra Nord e Sud del mondo” (dall’abstract del libro). Direi che, a 34 anni di distanza, l’argomento sia estremamente attuale. A caratterizzare l’evento è stata, appunto, la presenza del Ministro Tremonti, relatore ufficiale insieme a Macaluso. Tremonti, quindi, gode, sempre più, di consensi a sinistra ... E, forse, potrebbe scavalcare, a sinistra, Macaluso …
Scritto da Mafalda il 22/1/2011 alle 23:01
Anch'io ero al convegno dei "rottamatori" di oggi pomeriggio a Varese e anch'io ho la stessa di N.B. Penso che siamo tanti ad avere la medesima opinione. Oggi era molto condivisa da persone di diversa età e provenienza politica.
Scritto da Giovanna il 23/1/2011 alle 00:07
@Mafalda - Per chiarezza: A 16 anni ho cominciato a far politica nella DC e nella sinistra DC. Sono poi passato al PPI e alla Margherita. Ho osteggiato la fusione nel PD. Ho aderito con riserva al PD. Dopo la vicenda Englaro, anche per le posizioni assunte da Adamoli, me ne sono allontanato. Nel novembre 2009 ho stracciato la tessera. Attualmente sono un cattolico astensionista. Sono un acerrimo nemico delle posizioni catto-cielline. Ma anche di quelle cosiddette cattoliche alla Marini.
Scritto da Lodovico Aspesi il 23/1/2011 alle 11:25
@Mafalda - Sono daccordo con Cacciari che gli attuali dirigenti del PD stanno facendo accanimento terapeutico su un aborto: il PD ! Non è possibile far coesistere posizioni che non possono stare assieme nè che mai si potranno mescolare. Per quanto riguarda le posizioni della Chiesa dopo l'assordante silenzio sono venute, come sempre, parole sagge e chiare che hanno ribadito nientaltro che posizioni risapute. E i vari Fazio/Litizzetto/Vauro continuano inperterriti ad infangare !
Scritto da Lodovico Aspesi il 23/1/2011 alle 11:30
Te lo i' ho scritto cara Mafalda, non voglio far polemica ma io non farei la spiritosa quando dici "digerente" del pd e non "dirigente". La battuta è carina non vi è dubbio, la sostanza è un' altra come ben sai. Le cose che scrivi, la conoscenza nel dettaglio delle vicende interne del Pd provinciale e l' incazzatura con il Sen. Rossi sul cui blog non scrivi da quando lui al congresso provinciale non ha sostenuto la tua candidata la dicono lunga, lunghissima.
Scritto da E.F. il 23/1/2011 alle 16:07
@Lodovico Aspesi - Accidenti, Lodovico, che importanza e che responsabilità mi attribuisci. Se sono la causa del tuo allontanamento dal Pd (il che mi dispiacerebbe moltissimo, ma non ci credo) spero che riesca a trattenere nel Pd altri che se ne vorrebbero andare. Ti ricordo soltanto che la dottrina sociale cristiana offre qualche chiave interpretativa nel campo biologico e ne offre molte altre per la ricerca dell'uguaglianza nelle posizioni di partenza, per l'etica pubblica, per l'educazione alla libertà, per l'accoglienza, per la giustizia sociale e via enumerando. Sui richiami autorevolissimi della chiesa negli ultimi giorni esprimo sommessamente una valutazione positiva, con ciò confermando la preoccupazione mia e di moltissimi altri sul "silenzio assordante" precedente a queste prese di posizione. Mi fanno tanto piacere i tuoi commenti sul blog perchè, conoscendoti, sono convinto che fra noi sono assai di più le convergenze che le divergenze.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/1/2011 alle 16:30
Signor Ludovico Aspesi abbia pazienza, fra poco faranno le "posizioni cattoliche" su misura, precise precise che forse piaceranno anche a lei.
Scritto da Un anziano il 23/1/2011 alle 17:40
@ Adamoli- data esca all'acrimonia radical-DS contro la Chiesa (educazione sessuale, RU486, funerale di Welbi,esenzione dall'ICI ecc.) è troppo comodo cavarsela con un "sommessamente". Aggregarsi a quelli che invocano l'intervento della Chiesa quando è in silenzio, ma che la denigrano appena parla su argomenti sgraditi e poi quasi dolersene (chissà cosa diranno i cottolici ortodossi) è quantomeno ingenuo ! Il "cattolico" Marino sui principi non negoziabili invoca la disciplina di partito !
Scritto da Lodovico Aspesi il 23/1/2011 alle 20:45
@ Lodovico Aspesi. Scusi, Lodovico, ma non si è capito niente. Lei per caso scrive in ciabatte?
Scritto da Ranuccio il 23/1/2011 alle 22:01
@Lodovico Aspesi, intanto grazie per averci raccontato la Sua esperienza politica. Devo dirLe subito che le Sue parole sono la conferma che la “rincorsa” all’elettorato cattolico non ha proprio senso. L’elettorato cattolico, infatti, non dovrebbe essere trattato come “segmento della società” in quanto troppo composito e disomogeneo. Sentii dire tempo fa da un prete-filosofo: “La cosa più grave per un credente è sbagliarsi su Dio”. Il genovese don Gallo sarà certo di non sbagliarsi sulla propria idea di Dio, così come lo sarà stato, quando era in vita, Padre Escrivà. Le ho portato due esempi agli antipodi. Il primo definito comunista, il secondo considerato franchista e fondatore dell’Opus Dei. Leggevo che uno dei cardini dell’Opus Dei sia il lavoro, al punto che una massima degli aderenti sia “Santificare il lavoro, santificarsi nel lavoro, santificare con il lavoro”. Probabilmente, la massima aspirazione di don Gallo è santificare gli emarginati, evangelicamente chiamati gli “ultimi”. Inutile aggiungere che coloro che si santificano nel lavoro potrebbero identificarsi in Marchionne, così come sono certa che don Gallo abbia benedetto gli operai della Fiom. Ormai avrà capito, signor Aspesi, che il “mio” Dio si avvicina molto a quello di don Gallo. Che mi stia sbagliando anch’io su Dio? Riguardo alle questioni di coscienza, ho già avuto modo di dire che, personalmente, non ricorrerei mai ad una interruzione volontaria di gravidanza ma devo consentire che un’altra donna che lo desideri venga messa nelle condizioni di farlo, in ottimali ed idonee situazioni igienico-sanitarie tutelate da una legge dello Stato (laico). Ad ogni buon conto, ritengo molto costruttivo questo confronto con Lei su questi argomenti.
Scritto da Mafalda il 23/1/2011 alle 23:54
Per il federalismo,sto con Anci e Chiamparino.Avanti, ma bene.Aggiungo:meno politica nell'economia (meno galassie di enti e società). Ognuno il suo lavoro.E riformare le competenze degli enti pubblici, spesso si accavallano: pasaggi delicati inevitabili. Se non si fanno le cose coordinandole, si avrà effetto negativo. Di oggi la notizia (radio) che circa 55/60 su 80 della provincia del Verbano Cusio Ossola saranno trattati peggio se fossero applicati i contenuti della bozza di federalismo.
Scritto da FrancescoG. il 24/1/2011 alle 09:18
@ Ranuccio - il mio ultimo intervento è stato volutamente sintetico-criptico e conclusivo perchè diretto ad una persona che penso abbia capito chiaramente che cosa volevo dirgli. Saluti
Scritto da Lodovico Aspesi il 24/1/2011 alle 11:30
Il tempismo scelto non e' casuale. Nella settimana decisiva per la riforma del federalismo fiscale, la procura antimafia lancia un ultimo avvertimento a Lega e governo: così "si rischia di far vincere definitivamente le mafie nel nostro Paese". A sostenerlo è il Procuratore aggiunto della Direzione nazionale Antimafia, Alberto Cisterna. Organizzazioni criminali come 'ndrangheta, mafia, camorra, secondo Cisterna, hanno sempre meno bisogno di avere “referenti” politici nazionali. Per le mafie si rivela sempre più “strategico” e utile per i propri fini il condizionamento e il controllo di amministratori locali. Con il federalismo fiscale e il trasferimento di poteri a livello locale - questo il ragionamento di Cisterna - si accorcia ancora di più la catena dei controlli e "in particolare al Sud, si rischia di portare a un passo dalle organizzazioni criminali" i centri di controllo della spesa pubblica. Tanto maggiore sarà il trasferimento dei poteri dal centro a livello locale, come si propone il federalismo, tanto più elevato sarà il rischio che le organizzazioni criminali possano trarne vantaggi. (fonte: Wall Street Italia)
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/1/2011 alle 17:32
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